Vittorio Alfieri, Mirra, 1786

invan l´abbraccio; e le chieggo, e richieggo, ¶ invano

mostri? E s´io le parlo ¶ del suo dolore

ch´ogni donzella, ¶ per le vicine nozze, alquanto è

scongiuro ¶ di far sospender le sue nozze: a morte

certo ¶ pria di Perèo le piacque: è ver, che

lei torna; ¶ e non le dir, che favellato m

trarla a tal dovessero le nozze ¶ chieste da lei

costante, intensa ¶ nel prevenir le brame nostre ognora. ¶ Ben

e il sei, per le ben altre doti ¶ tue

involti ¶ muove; nel suolo le pupille, sempre ¶ di pianto

diresti, ¶ ch´ella stessa le brama, or che le

le brama, or che le abborre ¶ più assai che

allontana. S´io ragion le chieggo ¶ di sua tristezza

e s´or Perèo le incresce, ¶ senza temenza il

padre. Or, prence, appien le svela ¶ l´alto tuo

tua sposa. — Ma, doman le vele ¶ daremo ai venti

nuovo, ¶ in ciò narrar, le chiome. ¶ Mirra ¶ E me

nome tuo ¶ ingiunger già le ho fatto, che a

appressava, ¶ vie più forti le smanie entro al mio

nol posso; il diranno le mie lagrime, ¶ quand´io

novello, ¶ deh! concedete, che le vele ai venti ¶ meco

conosco, ¶ cruda implacabil Venere, le atroci ¶ tue vendette. Scontare

madre sublime, ¶ o tra le Dive Diva, ¶ alla cui

la infernale Aletto, ¶ con le orribil suore, ¶ assalto muova

mio cor, già tutte ¶ le Furie ho in me

l´atre faci ¶ stan le rabide Erinni: ecco quai

quai merta ¶ questo imenèo le faci... ¶ Ciniro ¶ Oh ciel

tel giuro, ¶ sposa sarai. Le agitatrici Erinni, ¶ minori no

ringrazio assai. Tu fra le braccia ¶ della dolce tua

per la prova estrema, ¶ le asconda. In suon di

son figlie in te le furie tue... d´amore

tu? Deh! vieni ¶ fra le paterne braccia. — Oh cielo

e impedendola d´inoltrarsi, le toglie la vista di