Vittorio Alfieri, Oreste, 1782

più inoltrarti ¶ a perturbar le quete ossa d'Atride

siede a lato: infra le acerbe piume, ¶ se pure

di negro sangue ambe le palme, ¶ e gittarmelo in

ad un tempo ¶ provai le furie,... e provo. Oh

odo, ¶ quali esser denno, le dolcezze: al fine ¶ ogni

povertà, dote gli arreca ¶ le tue lagrime eterne. ¶ Elettra

di te pensiero. Udisti ¶ le fatidiche voci, ed i

frattanto, e disciogliea felice ¶ le vele al vento. — Adulto

sen ti stringo ¶ fra le mie braccia... ¶ Oreste ¶ Ove

eppur mi taccio. ¶ Vedrai le impronte del sangue paterno

al fianco ¶ più non le stando,... allor,... forse.... Fa

che odiosi troppo ¶ noi le siam fatti omai. ¶ Clitennestra

dal tuo volto, Oreste, ¶ le avresti ognora, e con

manto, il volto, ambe le mani ¶ pareami aver tinte

gli acqueta; ¶ foco spiran le nari; all'aura i

Pilade accorse;... invan;... fra le sue braccia ¶ spirò l

coppia eletta ¶ non racchiudesse le reliquie estreme, ¶ Oreste ¶ Oh

non avessi io carche ¶ le mani, a certa prova

giovinetto eroe, non sai le morti ¶ di questo acciaro

più dappresso, ¶ maggiori odo le strida... ¶ Elettra ¶ «Oreste»? Ah