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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Rossella Bernardi, Il lato oscuro, 2010

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
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cui non si notano le crepe nel soffitto, non
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ora si sta infilando le sneakers, è solo l
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smessi i golfini e le perle, sciolti i capelli
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che avrebbe sempre sudato le sufficienze concesse con larghezza
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zoppicava pure in tutte le altre materie. ¶ Arrivava puntuale
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coscia. ¶ Devo alzarmi, mettere le lenzuola in lavatrice, arieggiare
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quartiere residenziale, la spesa, le bollette, la scuola, gli
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solo l’affitto e le spese dell’appartamentino trovato
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sento di vivere pienamente le mie trasgressioni, solo così
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sollecito, premuroso, mi porge le mentine, si offre di
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marmorizzato, catatonico, si sloga le mascelle a furia di
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dimenticare tutto e con le ali ai piedi, sciogliendomi
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secco, mentre già salgo le scale, raggiungo la mansarda
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un attimo dopo, lungo le scale si è acceso
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subito, a lungo, mordendomi le labbra fino a farmi
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il kimono fino sopra le anche, si sputa in
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penetrato nemmeno una volta, le tette non so nemmeno
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so nemmeno se me le abbia mai viste, visto
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certo so che non le ha mai toccate. ¶ Sembra
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vivendo estemporaneamente i gesti, le cadenze, i ritmi. ¶ Io
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sulla bocca, infilandomi dentro le dita e facendosele succhiare
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fino in fondo. ¶ Nonostante le differenti scelte di vita
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professor Moratti e tutte le porte gli sono state
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dare il tocco finale. Le pazienti lo adorano, ha
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lo adorano, ha rifatto le tette a mezza Torino
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a mezza Torino e le labbra all’altra metà
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protetta e spensierata e le chiacchiere sembrano una fonte
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con una sigaretta fra le dita. ¶ Ci salutiamo con
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il colorito pallido e le guance scavate, solo gli
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la bocca contratta, con le labbra serrate, mentre connette
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traffica con i cavi. ¶ Le mani sono lunghe e
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lunghe e nervose, con le unghie smangiucchiate malamente e
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look, mi dirigo verso le colline, dove si trova
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è un filino sopra le righe. ¶ Da una porta
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guarda imbarazzata da tutte le parti, tranne che in
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manico del coltello perché le sue nocche diventano bianche
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di intorbidare un po’ le acque, giusto per dare
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abbia pensato di seguire le orme di papà e
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la madre aggrotta impercettibilmente le sopracciglia in attesa della
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fanno altro che rompermi le palle per questa cosa
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Moratti in Chiorino, che le cura personalmente, mi spiega
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piano dove sono posate le piante. Fabio è dietro
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al bacio e sento le sue mani esplorare il
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credi di incantare con le tue arie da maestrina
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allontano, cerco di riordinare le idee, perché di tutti
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padre che ha magnificato le mie doti e non
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è inondata di luce. Le imposte sono spalancate, non
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imposte sono spalancate, non le chiudo mai, neanche di
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da pensare che tutte le donne spasimino per la
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gusti inconsueti?” ¶ “No, ma le so riconoscere quando le
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le so riconoscere quando le incontro. E poi, anche
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di mia madre, non le assomigli affatto e non
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sfila con un calcio le sneakers, si alza in
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jeans. Non porta biancheria. Le gambe sono asciutte e
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e il torace e le braccia sono altrettanto decorati
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e m’infilo sotto le coperte, senza togliermi la
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facilito la manovra, allargando le gambe. ¶ “Già, un modo
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sogna di scoparsi tutte le donne che opera, ma
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te lo fa tirare?” ¶ “Le ragazze all’università sono
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Non ci sono solo le compagne dell’università, il
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lui mi guida, con le mani mi tiene i
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che gli fa contrarre le mascelle e stringere gli
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nelle mie tette e le mie mani che gli
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fuori?” ¶ “Solo quando organizziamo le trasferte e decidiamo i
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alza e mi volta le spalle, vedo che sulla
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che si chiude. ¶ Sono le tre, mi sento esausta
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vedere Nicola. Scivolo sotto le coperte e mi metto
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Mi sveglio sudata con le lenzuola che sono un
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groviglio e sono già le cinque e un quarto
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del tempo infinito davanti, le possibilità tutte ugualmente aperte
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scena nella serra, fra le preziose orchidee della signora
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la porta e sento le sue mani che già
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di disordinato che non le è abituale. Continua a
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pochi, fa strage fra le studentesse che s’innamorano
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si affrettano a raccogliere le proprie cose per precipitarsi
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il trasferimento, per quanto le costi lasciare una scuola
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ama. ¶ Ci lasciamo dopo le 20, lei sembra sollevata perché
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lo raccontava a qualcuno, le sembrava di esplodere, ma
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alla fine a farne le spese. ¶ Mentre rincaso, rifletto
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altro che salutari. ¶ Verso le 23, squilla inaspettatamente il cellulare
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forti perché se te le vai a cercare allo
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a cercare allo stadio, le emozioni, puoi star certo
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è avida, ansiosa e le sue mani, rovistano sgarbate
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ricercato, è decisamente sopra le righe, ma nessuno fa
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Addams e sbatte leziosamente le ciglia finte ogni secondo
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ogni loro desiderio. Giro le spalle al bancone e
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in mano a gelarmi le dita. I gruppi sembrano
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confidenza. Si toccano spesso, le spalle, le braccia... io
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toccano spesso, le spalle, le braccia... io osservo indisturbata
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tutti mascherati da Superman. Le tute azzurre elastiche fasciano
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che mi si bagnano le mutande e i capezzoli
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insieme e mentre saliamo le tante scale, io, come
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c’era gente, ragazze?” ¶ “Le solite cretine che se
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che se la tirano, le trovi dappertutto, alle feste
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un solo minuto. Quando le donne si muovono, così
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più insopportabili di quando le becchi da sole.” ¶ “So
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delle ragazze di oggi. Le mie allieve del ginnasio
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stronze che ci dilaniano le palle... ho degli amici
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più niente. E quando le stronze li lasciano, perché
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com’è, coglie tutte le imperfezioni, tutte le sbavature
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tutte le imperfezioni, tutte le sbavature, tutte le posizioni
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tutte le sbavature, tutte le posizioni sgraziate, i miei
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la mascella e sento le sue mani che stringermi
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falso... ¶ “A me piacciono le femmine, mettitelo bene in
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accasata, per cui quando le capita sotto mano un
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leggero anticipo, abbigliata secondo le indicazioni di Laura che
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scollato”, “mostra un po’ le gambe”). ¶ Laura si muove
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avevo dubbi...” ¶ E accompagna le parole con un abbraccio
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è innocente!” ¶ Improvvisamente incuriosita, le chiedo: ¶ “Ma... quale faccenda
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mondo protetto non esistono le brutture, tutto arriva ovattato
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po’ troppo affettuoso con le sue allieve, ho appena
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se è vero che le ragazze, all’università, con
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che abuso... è ridicolo! Le donne non mi sono
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una sera come tutte le altre. ¶ Il cellulare è
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incontro. ¶ Mi bacia, mordendomi le labbra, incurante del suo
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labbro, gonfio e tumefatto. ¶ Le sue mani si muovono
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spinge con forza tra le mie cosce e cerca
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dove comincia a infilare le dita, facendomi male, sento
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dita, facendomi male, sento le sue unghie graffiarmi dentro
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abbandono di quella mano, le cui nocche sono rosse
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spingo la testa fra le gambe, offrendogli il clitoride
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mai normalità e prendere le distanze dalla notte di
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da banco a banco, le illazioni sull'insolito aspetto
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più che evidente che le nostre posizioni sono estreme
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io abbia mai sposato le stesse convinzioni e decido
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Fabio mi prende per le spalle e mi costringe
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in ascensore baciandoci continuamente, le sue mani si muovono
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una circospezione eccessiva, infilando le dita aperte nei capelli
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seduta del divano. Ho le gambe completamente spalancate e
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del resto non sono le spiegazioni a servirci in
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schiena; mi fa aprire le cosce e comincia a
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e poi, mettendomi entrambe le mani sotto i glutei
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Fabio mi prende per le anche e mi gira
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dell’armadio tenendo aperte le due ante per vedermi
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So che Gabriella finisce le sue lezioni alle 10, le
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le sue lezioni alle 10, le faccio un messaggio e
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faccio un messaggio e le propongo di incontrarci in
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scolastico, poi ci saranno le vacanze e da settembre
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i golfini pastello e le perle, si nasconde una
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parcheggio impossibile. Per fortuna, le vetrine, lo shopping, il
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più costretta a eludere le domande incalzanti di Gabriella
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Mi faccio il quadro, le tifoserie avversarie tese come
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d’inquietudine, perché immagino le reazioni di Fabio e
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del suo disagio. ¶ Sono le sei di sera, mi
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accesa. Mi sveglio verso le 11 e decido di non
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sala professori, mentre preparo le mie cose, m’incrocio
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ci dividiamo per raggiungere le rispettive aule. ¶ L’ora
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modo doloroso e serra le labbra, mentre allunga una
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del solito, mentre tormenta le mie dita con le
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le mie dita con le sue. ¶ Non so che
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hanno finito per prendere le cose o se dentro
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amore che affligge tutte le donne; penso immediatamente a
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avrebbe potuto ricongiungere tutte le sue anime, invece di
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frequentazione. ¶ Rinuncio a spiegarmi le mie azioni, ma faccio
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ottimo posto per prendere le distanze dalle proprie vicende
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nella borsa per trovare le chiavi di casa. ¶ Non
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che mi afferra per le spalle e mi scuote
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rialzo, cercando di raccogliere le mie cose e trovare
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mie cose e trovare le chiavi, mentre Fabio, furioso
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gli faccio colare tra le dita il sangue che
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borsa del ghiaccio. Ha le dita appiccicose, c’è
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e m’infilo sotto le coperte con addosso solo
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niente e lascio che le sue mani vaghino sul
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Sento che mi sfila le mutandine e penso che
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circospezione e con entrambe le mani mi massaggia i
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bocca sul collo e le sue mani si muovono
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fermarsi e dilatarsi. Considerato le sue abitudini, non so
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ore ho portato via le mie cose e ho
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ad annuire benevolmente ascoltando le sue dissertazioni com’è
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di non aver tradito le aspettative. ¶ Ci spostiamo tutti
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prossima settimana ci saranno le vacanze di Pasqua, che
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ogni gradino nel salire le scale che portano alla
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volte, mentre giro per le stanze polverose, riesco persino
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immaginarmi Peter bambino con le braghette corte e le
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le braghette corte e le ginocchia sbucciate, correre in
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piega che hanno preso le cose, sembra che sia
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mi bacia su entrambe le guance con un trasporto
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come sempre, mi fa le sue congratulazioni e si
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pezzo di Battisti e le due liceali di un