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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Luigi Pirandello, Diana e la Tuda, 1926

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
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Caravani, pittore. ¶ Jonella, modella. ¶ Le streghe: 1. Giuditta, 2. Rosa. ¶ La
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nero, mobili neri. Lungo le pareti, collocate simmetricamente, riproduzioni
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tutta codesta considerazione per le modelle? ¶ Giuncano (lo guarda
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guarda sdegnosamente, poi): Per le modelle? Sciocco! ¶ Sirio: Se
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a coloro che fanno le statue per vivere - perché
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presso la tenda e le dice: ¶ Tu non hai
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la vita di solito le desse una sdegnosa amarezza
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quella rovina... Non so: le due cose: quelle statue
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in un corridojo con le pareti di specchio. Ma
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degli altri, di tutte le cose - ciò che lui
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i soliti discorsi, far le solite cose? vivere per
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vivere - ¶ Sirio: - già - come le bestie - ¶ Giuncano: - ma che
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Giuncano: - ma che come le bestie! le bestie non
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che come le bestie! le bestie non possono impazzire
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e mezzo violetto - tra le pecore - un amore! ¶ Scoppia
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calare dentro a tutte le statue per scomporle dai
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immaginato che faccia farebbero le statue, sentendosi a poco
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braccia dita gambe - guarda - le muovo, le muovo - e
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gambe - guarda - le muovo, le muovo - e questa è
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la vita che moveva le tue dita e quella
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così! ¶ Afferra Tuda per le braccia e la scuote
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d'esser vecchio. Odii le statue, perché cominci a
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lui, come uno stupido, le è corso dietro? ¶ Giuncano
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Giuncano: Ch'io odio le statue - ¶ Tuda: - ah, ma
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una tenera pietà che le fa socchiudere gli occhi
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statua. ¶ Tuda (come se le parole le nascessero involontariamente
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come se le parole le nascessero involontariamente): Non le
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le nascessero involontariamente): Non le somiglia affatto... ¶ Giuncano (dopo
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porta rimasta aperta, entrano le due vecchie sorelle Giuditta
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Giuditta e Rosa dette "Le Streghe", parate entrambe quasi
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anni fa! ¶ Rosa: Eravamo le prime, noi, al nostro
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veste): Carni da regine, le nostre, anche adesso! ¶ Rosa
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E se ne va. Le due vecchie s'avviano
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mio padre, ad Anticoli; le mie sorelle... ¶ Sirio: Non
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guarda, qua ci sono le streghe. ¶ Dietro la tenda
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sulla parete di fondo. Le due vecchie si voltano
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accompagna la Sarta. Questa le è presso e le
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le è presso e le aggancia ancora l'abito
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abito da una parte. Le sta dietro la Modista
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La Sarta: Ma se le sta benissimo, signora! ¶ Tuda
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detto! ¶ Tuda: Io non le ho detto che volevo
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il suo bel colore... ¶ Le avrà intanto levato l
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E per noi sarte le clienti non dovrebbero mai
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di questo! Ha portato le stoffe? ¶ La Sarta: Sì
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sì. ¶ La Sarta: Certo, le sta benissimo. ¶ La Modista
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Sarta (ridendo): Ma non le andrà! - ¶ Tuda: Non importa
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io con queste? ¶ mostra le stoffe ¶ Tuda: - drappeggi le
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le stoffe ¶ Tuda: - drappeggi le altre! Si faccia, si
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guardi. Messo così. Come le pare? ¶ La Sarta: Eh
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d'ermellino sta appeso: ¶ Le domandi il permesso e
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e la Modista con le due Giovani, la guardano
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Meglio di così non le potrebbe stare. Altro che
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potrebbe stare. Altro che le statue, un corpo così
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naturalissimo! ¶ Tuda: No no: le giuro che non mi
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Giuncano: E poi? ¶ Tuda: Le dico che posso tornare
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quelle che pensi! dico le cose più lontane, quelle
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sappia come; e tu le segui, appena ne cogli
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ancora, sento con tutte le forze dell'anima; ma
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e più si disegnano le rughe. - E me ne
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fuori - ¶ Tuda (ingenuamente, aprendo le braccia per mostrarsi): - come
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Perché ti figuri che le abbia spezzate, fracassate, io
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questo? ¶ Giuncano: Quando me le vidi davanti - là, immobili
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sapere quello che vedono: le cose come sono, che
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quello che fui, quando le donne... ¶ s'interrompe. ¶ Se
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quand'ero giovane. - Eh, le sapeva amare, lui, le
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le sapeva amare, lui, le donne; ne morì disperata
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questo corpo - quest'aspetto - le donne... Non te lo
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Tuda che gli volta le spalle, ferma in quell
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non c'è altri, le si accosta in punta
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schiaffo. Caravani, istintivamente, apre le braccia e lascia cadere
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a guardarlo, come se le piacesse; poi, con freddezza
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a se stesso, piano): Le donne: basta che dicano
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a un tratto, non le avessero offerto, con questo
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realmente io e Sirio le facessimo qualche torto, pensa
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po' con lui se le piaceva, si lascia persuadere
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un'ora precisa per le sedute: andavo quando volevo
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spontaneo di cacciarla tra le dita di Sirio che
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nascondersi, a ripararsi tra le tele dello studio; ma
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che volete far muovere le statue. ¶ A Jonella: ¶ Vi
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riconosce più. Dice che le hanno volute uccidere... non
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prima parlare con te. Le parlerai su. ¶ Sara: Ma
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Ma guarda, guarda qua le mie stecche! - Bizze stupide
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altri? ¶ Prende con ambo le mani il viso di
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tu e quell'altra - le avete fatto soffrire. ¶ Tuda
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disperatamente, fa per strapparsi le vesti d'addosso e