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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Luigi Pulci, Morgante, 1483

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1483
fu salito, ¶ e ringraziava le Potenzie sante; ¶ e la
2
1483
per nome si diceva; ¶ le chiome sparse e le
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1483
le chiome sparse e le pulite gote ¶ vide, e
4
1483
si viene allargando. ¶ Fur le novelle al re Falcon
5
1483
sola? ¶ Ché di tener le lacrime ho fatica, ¶ tanto
6
1483
questo i duoi baron le lance basse ¶ avieno, e
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1483
mano in bocca ¶ e le sue zanne non venìa
8
1483
non vorrebbon, credi; ¶ e le sue membra, che son
9
1483
equali, ¶ come tu sai, le forze di ciascuno: ¶ i
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1483
vespro e nona; ¶ qui le dolente note cominciorno; ¶ qui
11
1483
qui non si poson le mosche dintorno; ¶ qui sanza
12
1483
e domandando va per le contrade ¶ dove stia il
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1483
più il talacimanno; ¶ per le moschee molti ufici si
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1483
mosso, venga. ¶ Orlando aveva le squadre ordinate ¶ con le
15
1483
le squadre ordinate ¶ con le sue mani, e pieno
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1483
il Soldano, ¶ e pon le chiavi al re Costanzo
17
1483
tutta, ¶ ché so per le lor man sarà distrutta
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1483
insieme al Soldan riportaro ¶ le chiavi, che sospetto non
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1483
diceria; ¶ e cominciò con le parole sue: ¶ - Mai più
20
1483
savi fanno. - ¶ Salicorno riprese le parole: ¶ - E' non ha
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1483
e misse bandi per le sue città ¶ ch'ognun
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1483
i lor destrier con le loro armi; ¶ perché il
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1483
insieme con Orlando ¶ rassetton le lor genti a gran
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1483
chi l'aspetta alzi le piante; ¶ e 'l re
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1483
quello spezzando la testa, ¶ le strette schiere faccendo allargare
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1483
Né prima dètton tra le schiere drento ¶ che si
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1483
n'andorno: ¶ or qui le spade ben s'insanguinorno
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1483
il Soldano, ognun verso le porte ¶ correva, sbigottito di
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1483
in rotta si fuggon le schiere: ¶ dunque mostrian la
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1483
alla visiera si pose le mani, ¶ acciò che in
31
1483
e' teneva in sù le luci fisse, ¶ ché gli
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1483
Ave gratia plena». - ¶ Allor le braccia il saracino stende
33
1483
Signore? - ¶ Rispose Orlando: - Son le tre Marie ¶ ch'al
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1483
ma innanzi a questi le Dominazioni; ¶ poi Principati e
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1483
altro assaglia: ¶ sùbito furno le lor lance basse. ¶ Era
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1483
e la terra e le piante. ¶ E Salicorno la
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1483
qua chi là per le fosse al buio erra
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1483
buio erra; ¶ ognuno inverso le porte si scaglia, ¶ veggendo
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1483
che molti restâr per le caverne, ¶ chi morto e
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1483
drento, ¶ e furon presto le porte serrate; ¶ e cominciorno
41
1483
a far provedimento ¶ come le mura lor fussin guardate
42
1483
al passo. ¶ Morgante guata le sue membra tutte ¶ più
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1483
del cappone, ¶ di tutte le vivande a parte a
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1483
caldo; e puoi sonar le nacchere, ¶ poi spezie e
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1483
cento colpi netti; ¶ ma le cose sottil, vo' che
46
1483
fuor sei: ¶ ch'io le fo in modo diventar
47
1483
in testa, e drieto le granate. ¶ E trapani e
48
1483
quanti, ¶ poi vo spogliando le Nunziate e' santi. ¶ Io
49
1483
domandon patti, ¶ ch'avén le membra faticate e rotte
50
1483
sì diceva: - Cavaliere adorno, ¶ le cose veggo omai che
51
1483
in Soria, ¶ e perché le virtù molto quella ama
52
1483
e destre e spedite le braccia ¶ aveva, e lunga
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1483
portare il turcasso e le quadrelle; ¶ mostrava solo i
54
1483
questo modo fatte son le stelle; ¶ e vadinsi le
55
1483
le stelle; ¶ e vadinsi le ninfe a ripor tutte
56
1483
e l'abito Rachele; ¶ le sue parole eran zucchero
57
1483
quello. ¶ Egli avea tutte le fattezze pronte ¶ di buon
58
1483
rosetta in fronte, ¶ larghe le nari, e 'l labbro
59
1483
ben quartato tutto, ¶ grosse le gambe e d'ogni
60
1483
ogni cosa netto, ¶ corte le giunte, e 'l piè
61
1483
annitrisce e raspa, ¶ sempre le zampe palleggiava e innaspa
62
1483
così buona razza ¶ e le virtù del possente cavallo
63
1483
convito. ¶ Furno al convito le vivande tutte ¶ che si
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1483
e frutte; ¶ furonvi tutte le dame cortese ¶ della città
65
1483
della città, né creder le più brutte; ¶ e sempre
66
1483
vezzosa, ¶ e con fatica le lacrime tenne ¶ insin che
67
1483
piani ¶ e racquistar tutte le terre sue; ¶ donde il
68
1483
il bel viso e le chiome; ¶ e non sarebbe
69
1483
e gli atti e le parole sì soave ¶ che
70
1483
altri sono or per le fosse, ¶ che trentatré già
71
1483
si misse dell'abate le mutande; ¶ per che la
72
1483
e la lama. ¶ Dunque le spade pigliavano in mano
73
1483
dava tutte a Rinaldo le colpe, ¶ e che pel
74
1483
lasciar l'ossa e le polpe. ¶ Avea il Soldan
75
1483
con Balugante e con le loro squadre. ¶ Ordinato la
76
1483
dove sien del Soldan le sue bandiere. ¶ Una mattina
77
1483
e balze, ¶ dove vanno le capre appena scalze. ¶ E
78
1483
drieto ti verrò per le masnade? ¶ Tu mi par
79
1483
il sol» disse «fra le stelle in mezzo». ¶ Giunse
80
1483
caldo? - ¶ Quando Rinaldo sentì le parole, ¶ non potea il
81
1483
l'arco sorïano ¶ racconcia le saette co' turcassi; ¶ chi
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1483
e diè il Soldan le sue benedizioni ¶ alla figliuola
83
1483
e ville e tutte le cittade, ¶ le sue marine
84
1483
e tutte le cittade, ¶ le sue marine, i boschi
85
1483
audace ¶ e vuoi far le vendette del Soldano. - ¶ Disse
86
1483
fatto còlta, ¶ gli facevon le gote altro che gialle
87
1483
famiglia: ¶ che mandin giù le chiavi del castello, ¶ o
88
1483
d'ammirazione; ¶ e che le chiavi ch'ella gli
89
1483
terra rafforzata ¶ e con le sbarre le strade ricise
90
1483
e con le sbarre le strade ricise; ¶ e vennono
91
1483
ove hai tu lasciate le chiavi, ¶ che in su
92
1483
parte, ¶ per darti poi le chiavi del castello; ¶ ché
93
1483
gagliardo. - ¶ Preso del campo, le lance abbassaro ¶ e vengonsi
94
1483
martello ¶ quanto e' sonavan le percussïoni: ¶ Guicciardo ne godea
95
1483
e Ricciardetto, e bagnava le gote, ¶ temendo che 'l
96
1483
nella via s'inginocchiòe; ¶ le braccia al cielo umilmente
97
1483
tenendo sempre in cagnesco le ciglia, ¶ e di Rinaldo
98
1483
ribaldo per sua tirannia ¶ le nostre figlie ha tolte
99
1483
al popol tutto asciugassi le ciglia? - ¶ e cominciava l
100
1483
degno. ¶ Rinaldo seguitò: - Con le mie mani ¶ per gastigarti
101
1483
voce d'Ecco: ¶ tener le nobil donne saracine ¶ virgini
102
1483
uomo ed astuto ¶ che le parole e l'opere
103
1483
insala, ¶ sùbito andò dove le damigelle ¶ avea sentite batter
104
1483
per liberar non sol le figlie vostre, ¶ ma perché
105
1483
ir sanza battesimo. - ¶ Finite le parole, il popol tutto
106
1483
preghiamo, ¶ e poi per le tue man ci battezziamo
107
1483
già mille volte per le virtù tue. - ¶ E così
108
1483
Rinaldo alcun baron con le man sue; ¶ ognuno a
109
1483
elle parien del ciel le prime stelle; ¶ le madre
110
1483
ciel le prime stelle; ¶ le madre e' padri, ognun
111
1483
per la cittade ¶ e le castella e l'altre
112
1483
sanza molte castella e le villate; ¶ io so che
113
1483
ma tu potrai veder le schiere armate. - ¶ Rinaldo, udendo
114
1483
rïuscì di drieto per le rene; ¶ né poté Lïorgante
115
1483
in punto si misson le squadre. ¶ Diceva Lucïana: - Io
116
1483
lo mio amore: ¶ con le sue mani l'ha
117
1483
tanto che 'l sol le penne gli abbruciava, ¶ e
118
1483
che Siena ha ancor le gote rosse. ¶ Quivi è
119
1483
becco hanno l'uliva; ¶ le mulacchie un tumulto in
120
1483
più i pesci che le stelle; ¶ anguille e lucci
121
1483
mane, ¶ converse in ninfe, le nave troiane. ¶ Poi si
122
1483
e sopra fuste menarsi le mani; ¶ battelli e paliscarmi
123
1483
ristrigne e serra, ¶ e le città famose tutte quante
124
1483
pigliar con esso tutte le vivande, ¶ e nol potea
125
1483
il meno, ¶ e strappasi le membra genitale, ¶ veggendo il
126
1483
umil pecorella ¶ ch'avea le poppe munte e 'l
127
1483
che si dormien per le lor buche o tane
128
1483
ncantatore scorto, ¶ acciò che le parole sue non oda
129
1483
adorno; ¶ e' carbonchi e le gemme ch'egli avia
130
1483
o più girava intorno; ¶ le corde aveva e gli
131
1483
io presi errore: ¶ con le sue proprie man l
132
1483
e la faretra ¶ e le saette d'Amor tutte
133
1483
apparecchiarti. - ¶ Così furon finite le parole, ¶ e di prigione
134
1483
gentilezza; ¶ e Lucïana affisava le ciglia: ¶ parvegli un atto
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1483
cavalier che portin lancia? ¶ Le lance si spezzorno parimente
136
1483
come cani: ¶ a qual le spalle, a chi il
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1483
centinaia, ¶ e trita lor le carni, i nervi e
138
1483
e 'l cuore e le reni gli passa: ¶ due
139
1483
menato, ¶ che andassi tra le squadre a suo diletto
140
1483
va pel campo veggendo le schiere. ¶ In questo tempo
141
1483
è il ferro per le schiene. ¶ Ebbe di questo
142
1483
mia? ¶ Io ti dono le chiavi in sempiterno ¶ della
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1483
aveva in punto già le genti armate; ¶ la lettera
144
1483
assai villana, ¶ però che le picchiate sue son matte
145
1483
domanda finalmente ¶ che per le man di Gan non
146
1483
l'ho meritato, ¶ per le sue opre degne e
147
1483
contro a suo volere ¶ le forche in alto, e
148
1483
sai, chi ti batte le gote! ¶ Tu 'l doverresti
149
1483
di salir tarda: ¶ con le ginocchia alla scala s
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1483
ribaldo traditore, ¶ che più le strade non assalterai. - ¶ Or
151
1483
o cavicchia. ¶ Ma con le grida la gente l
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1483
cor gli afferra; ¶ fece le spalle pel gran duol
153
1483
tu quel tumulto e le gride? - ¶ e 'l simigliante
154
1483
posto fine a tutte le sue angosce. ¶ E' parén
155
1483
in un colpo, e le forche e la scala
156
1483
giugne, al ciel volgon le piante. ¶ E Ricciardetto, ch
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1483
il lupo suol far le pecorelle, ¶ e questo e
158
1483
i brandi giù per le mascelle; ¶ altri avén féssi
159
1483
da lui non levava le ciglia. ¶ Giunti in Parigi
160
1483
come vedete ch'io le man gli caccio ¶ addosso
161
1483
per pietà ne bagnava le gote, ¶ che non gli
162
1483
gran merti e per le sue virtùe. ¶ E credo
163
1483
gran segno. - ¶ Quando Rinaldo le parole intende, ¶ subitamente nel
164
1483
di tanta gente appunto le parole; ¶ e d'ogni
165
1483
presto a ritrar fuor le corna: ¶ perché Rinaldo non
166
1483
nella Mecche: ¶ dirò che le mie gente sieno afflitte
167
1483
processi miei. ¶ Tu mosterrai le lettere palese: ¶ Rinaldo crederrà
168
1483
peccato; ¶ e Carlo avea le lettere mandate ¶ a Montalbano
169
1483
hai recato in su le corna, ¶ tu e Rinaldo
170
1483
indugiassi un mese. ¶ Carlo le forche in sul fiume
171
1483
affronta: ¶ e colpi e le gran cose ch'e
172
1483
non si facea qui le misure rase. ¶ Così il
173
1483
e giuochi; ¶ furon tutte le dame ritrovate ¶ e gli
174
1483
una giornata, ¶ tant'eran le sue membra forte e
175
1483
Orlando al padiglion tenea le ciglia. ¶ Terigi, quando vide
176
1483
a capo chino, ¶ che le cervella fuor vennon balzando
177
1483
Piglia, piglia tosto, conte! ¶ Le gentilezze son rimase in
178
1483
tenga del mio cor le chiavi e 'l freno
179
1483
or va guastando tutte le ricolte. - ¶ Orlando disse: - Il
180
1483
che finalmente gli legâr le mani, ¶ e fu menato
181
1483
lasci a me tener le chiavi ¶ e governargli e
182
1483
pigliassi la dama, ¶ e le chiavi a costei raccomandòe
183
1483
per mio amante, ¶ tolsi le chiavi, ché di te
184
1483
padre far morire ¶ con le mie proprie man, tu
185
1483
Pon mente: ¶ vedi tutte le lor fattezze pronte ¶ laggiù
186
1483
istette a parlar troppo: ¶ le redine girò del palafreno
187
1483
la mana ¶ Rinaldo per le scale e per le
188
1483
le scale e per le sale. ¶ La sua figliuola
189
1483
schianzi? ¶ E' gli schiacciò le cervella e l'elmetto
190
1483
che così sien distrutte le tue genti? ¶ Questi eran
191
1483
io l'uccidrò con le mie mani. ¶ Tra pazzi
192
1483
levava in piede: ¶ parean le voglie lor del pari
193
1483
che le mura o le porte; ¶ a molti so
194
1483
a molti so faria le gote rosse. ¶ So che
195
1483
tuttavia. ¶ Faburro intanto menava le mani: ¶ truova gli amici
196
1483
tiranno ¶ e come ben le cose passeranno: ¶ che liberi
197
1483
comincion tutti a 'nsanguinar le spade: ¶ chi morto resta
198
1483
son di gente calcate le strade, ¶ e non sapendo
199
1483
disdire: ¶ io vo' provar le mie virtù leggiadre ¶ in
200
1483
date tutte al vento le bandiere; ¶ ed eron bene
201
1483
sentia tanta dolcezza ¶ che le parole sue non sono
202
1483
mio nimico? ¶ Or verrò le mie ingiurie vendicando ¶ contra
203
1483
io conduca a Parigi le mie squadre ¶ e tragga
204
1483
Mentre che Carlo voltava le ciglia, ¶ vide le schiere
205
1483
voltava le ciglia, ¶ vide le schiere e gli stormenti
206
1483
molto dolore, ¶ sùbito ricognobbe le bandiere ¶ del suo nipote
207
1483
Carlo Mano. - ¶ Sùbito Carlo le braccia distese ¶ e prese
208
1483
co' saracin, ch'avien le scimitarre. ¶ Furno in un
209
1483
Furno in un tratto le sbarre tagliate ¶ e in
210
1483
costui d'Ercul mai le braccia? - ¶ Fugli risposto in
211
1483
che sia passato tra le nostre schiere. ¶ Orlando non
212
1483
il corpo insanguinato, ¶ che le ferite parevan cannoni ¶ che
213
1483
per darti aiuto, ¶ ma le schiere passar non ho
214
1483
E' saracini ancor menan le mani; ¶ ma tanto e
215
1483
saggio, ¶ e non poteva le risa tenere ¶ veggendo quel
216
1483
di dolor poi graffieresti le gote. ¶ Che cosa è
217
1483
apprezza». ¶ Erminïon tenea ferme le ciglia, ¶ ché gli parea
218
1483
già tese mi parvon le ragne ¶ e' tradimenti; ma
219
1483
Vegurto prese lui sotto le braccia. ¶ Or chi vedessi
220
1483
a sonaglio, ¶ non riterrebbe le risa a sua posta
221
1483
forte. ¶ E già tutte le carne avevon rosse; ¶ ed
222
1483
tratto, ¶ e sanza udir le mie ragion, consenti ¶ che
223
1483
istette mai a udire ¶ le mie ragioni, ma furiando
224
1483
ma sanza spine godersi le rose, ¶ ed ogni dì
225
1483
Carlo gridava a tutte le sue genti: ¶ - Fate che
226
1483
ché gli parrà che le mosche gli arrosti! - ¶ Orlando
227
1483
ricetto; ¶ gente ch'ognun le forche meritava ¶ a Montalban
228
1483
a Parigi in su le mura. - ¶ Non domandar se
229
1483
corso dèttonsi i campioni: ¶ le lance in aria pel
230
1483
con lui giostrorno, ¶ parvon le lance gambi di finocchi
231
1483
passato ¶ per mille vie le forche ha meritato. - ¶ Carlo
232
1483
mattina per suo mancamento: ¶ le forche qua su la
233
1483
conte ¶ e di Parigi le novelle ha conte. ¶ Disse
234
1483
gli occhi per tutte le strade; ¶ ognuno in punto
235
1483
taglia a chi pregava le parole, ¶ dicendo: - O imperador
236
1483
sanza giustizia ¶ ogni città le barbe scuopre al sole
237
1483
Sinon da Troia, ¶ per le sue man non consentir
238
1483
Parigi la cerca maggiore, ¶ le trombe innanzi e stendardi
239
1483
e pena ¶ Astolfo inverso le forche ne mena. ¶ Non
240
1483
a' suoi dì con le sue proprie mani, ¶ per
241
1483
ha il battaglio e le mani. ¶ Ma finalmente Dodone
242
1483
e Macon priego che le man ci metta». ¶ E
243
1483
dello stuolo, ¶ ed arder le trabacche e' padiglioni: ¶ colla
244
1483
farò fuggir come ghiottoni. ¶ Le pecchie soglion pel fuoco
245
1483
vedrete fuggire. - ¶ Orlando per le risa è in sul
246
1483
che come fummo ne le porta il vento ¶ o
247
1483
fa il campo e le pagane schiere. ¶ Se per
248
1483
frugoni ¶ che si sentien le corazze sfondare, ¶ e pesta
249
1483
molte uova succia ¶ per le ferite, e come orso
250
1483
gettan sangue già per le punture ¶ ch'erano state
251
1483
il petto par, chi le gambe gli spilli, ¶ chi
252
1483
ne fu tosto sentore; ¶ le guardie ch'eran lasciate
253
1483
compagni armare, ¶ e Caradoro le sue gente tutte, ¶ perché
254
1483
saracin che gli davon le frutte: ¶ così avvien chi
255
1483
di passo andar per le vie asciutte. ¶ E fece
256
1483
mezzo braccio v'alzâr le cervella; ¶ e sopra i
257
1483
e di maglia ¶ come le schegge dintorno a chi
258
1483
Quanti morti rimason per le fosse! ¶ E Manfredonio già
259
1483
insino a' denti; ¶ e le budella balzavan per terra
260
1483
non si ponea più le mani alle gote, ¶ ché
261
1483
lodo? - ¶ Re Manfredon, che le parole intese, ¶ in questo
262
1483
ognun la vuole, ¶ per le sue man morir non
263
1483
uccider lo potessi, ¶ per le mie man non piaccia
264
1483
tu scampi e salvi le tue squadre, ¶ d'accordo
265
1483
lacrimare un sasso ¶ per le parole che talvolta dice
266
1483
e dicea: - Lasso, fra le nostre squadre ¶ non tornerai
267
1483
donna eletta, ¶ come fanno le moglie col marito, ¶ pregato
268
1483
pose orecchio ¶ e tutte le ragion gli son capace
269
1483
tenessin la terra e le mura ¶ più sprovvedute e
270
1483
lui giunto, ¶ sùbito furon le vele gonfiate, ¶ e giorno
271
1483
non si posa punto. ¶ Le navi a salvamento son
272
1483
confortaro. ¶ Namo per tutti le parole prese, ¶ dicendo: - Le
273
1483
le parole prese, ¶ dicendo: - Le città difenderemo, ¶ e intanto
274
1483
tutta Francia fecion provedere ¶ le città, le fortezze e
275
1483
fecion provedere ¶ le città, le fortezze e le castelle
276
1483
città, le fortezze e le castelle, ¶ ed ordinorno mandar
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1483
al papa a dir le cattive novelle. ¶ Intanto Erminïon
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a Parigi son sopra le selle, ¶ e fan tremare
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faccia richiamo. - ¶ Mattafolle tagliava le parole, ¶ e disse: - Astolfo
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1483
tornano indrieto. ¶ Astolfo truova le porte serrate: ¶ furono aperte
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1483
zoccoli non ho sotto le piante; ¶ ma nella punta
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Vegnamo a' fatti, ¶ ché le parole tue paiono stolte
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volentieri ¶ non gittian qui le perle in bocca al
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rondone; ¶ poi lasciaron cader le lance a piombo, ¶ ognuno
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ché tu volevi far le fusa torte. - ¶ E poi
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tutti in un punto le spalle ¶ e fuggì via
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1483
pur ne volessi dubitare, ¶ le nostre donne cominciò a
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il mondo, non che le mura o le porte
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1483
ne sospireròe. - ¶ Quando Rinaldo le parole udìe, ¶ molto d
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poi con Frusberta sgranchiava le mani; ¶ ed Ulivier, che
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tagliò il capresto e le mani sciogliea. ¶ L'abate
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molti ne fecion saltar le finestre; ¶ fino al deserto
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qui consolar tanto, ¶ e le mie rime accompagnar per
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ch'a scherzar comincian le farfalle, ¶ e 'l sol
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verso il Murrocco chinava le spalle; ¶ la luna appena
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dure aveva il serpente le scaglie. ¶ Disse Rinaldo: «E
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or si sta per le fosse. - ¶ Disceson di quel
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1483
sopra a' campanil gridar le squille. ¶ E poco tennon
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voi non vi lasciate le persone, ¶ poi che d
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1483
a quella fera taglierò le squame. - ¶ E poi si
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1483
ognun volgeva a guardàgli le ciglia: ¶ preson conforto tutti
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Tu se' pur per le ciance, ¶ e qua sa
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ciuffare. ¶ Ma Ulivieri adopera le mane, ¶ ch'avea quel
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1483
e l'animal sopra le porte, ¶ che così morto
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con amorosi sguardi, ¶ ché le parole fur ghiacciate e
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e drento al cor le scrisse: ¶ sì presto insegna
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dispetto ¶ leverà presto e le bandiere al vento. - ¶ Corbante
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suo nimico. ¶ Rinaldo strette le redine piglia, ¶ e Dodon
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amico. ¶ Baiardo allor più le redine scuote ¶ ed or
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aspettato. ¶ Vegliantin tanto mostrava le piante ¶ che lo giugneva
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di questo testo, Rinaldo, le chiose. - ¶ Dodone in questo
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1483
si sente presto, ¶ che le lor mente di paura
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lingua tutta scagliosa e le canne; ¶ un occhio avea
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1483
d'asino a vedegli; ¶ le braccia lunghe, setolute e
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1483
rami e' pruni e le ritorte ¶ con quel baston
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peggior tela ho stracciate le fila. - ¶ Intanto quella bestia
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ch'io gli darò le frutte a cena, ¶ s
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1483
è chi nol crede. ¶ Le schegge di quel sasso
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disse: - Tu credevi che le sbarre ¶ non ti tenessin
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capo insin giù per le gambe al piede, ¶ e
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scritto di sua mano ¶ le letter colla punta della
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1483
non vuole ¶ che per le selve si facci dimoro
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1483
andava ¶ e che faceva le genti ordinare ¶ per la
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non arebbe richiesto ¶ tra le ninfe di Palla o
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gigante d'acquistare onore, ¶ le genti mie non sarebbon
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il bel viso e le chiome, ¶ piace la spada
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del suo cor tenea le chiavi ancora; ¶ ma non
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giurava. ¶ Morgante indrieto volgeva le piante, ¶ torna a Orlando
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i due baroni, e le spade impugnorno. ¶ E comincioron
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paura indarno avere spese ¶ le mie giornate e di
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1483
alle tue mura, ¶ e' le farebbe tremar tutte quante
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alla terra, ¶ ché con le dame non venni a
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ci sfidamo, ¶ e cominciamo le spade a menare; ¶ finalmente
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l'altre guernigione, ¶ mostrava le divise sue sbarrate; ¶ trassesi
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di sopra e tutte le corde spezzava. ¶ Dètte una
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furia è grande e le grida rinnalzano. ¶ Sùbito il
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pena, ¶ e pe' boschetti le ninfe innamora, ¶ e Febo
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e ignorante non prezza ¶ le sue virtù com'io
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1483
vide quello, ¶ per abbracciarlo le braccia distese: ¶ Orlando, che
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1483
nostri nel deserto, ¶ se le loro opre sante erano
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1483
godere; ¶ io vo' tagliar le mani a tutti quanti
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1483
oscura. - ¶ E poi tagliò le mani a' due fratelli
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1483
tu svegliessi e gittassi le piante, ¶ quand'io riguardo
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1483
quand'io riguardo or le fattezze tue. ¶ Tu sarai
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l'abate; e spalancan le porte. ¶ I monaci, veggendo
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sapessi di vieto; ¶ e le digiune si restorno addrieto
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Orlando mio gentile, ¶ con le campane là quel campanile
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1483
v'è bene, ¶ ma le campane voi l'avete
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Morgante: - E' ne porton le pene ¶ color che morti
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1483
il cavallo in su le schiene, ¶ e disse: - Guarda
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1483
queste selve fusti; ¶ per le virtù del qual liberi
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1483
gigante al Ciel drizzò le some ¶ per tua virtù
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1483
l'abate: - Tutte ve le dono. - ¶ Morgante va rovistando
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1483
lacrimare ¶ Orlando, e diventar le ciglia rosse ¶ e per
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rosse ¶ e per pietà le luce imbambolare, ¶ e' domandava
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1483
chetare, ¶ ancor più oltre le parole mosse: ¶ - Non so
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1483
che vuol trovarsi fra le gente armate ¶ in quel
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1483
per esser più certo: ¶ le mense riccamente son parate
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1483
son parate ¶ e tutte le vivande accomodate. ¶ Le camere
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1483
tutte le vivande accomodate. ¶ Le camere eran tutte ornate
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1483
che valieno un tesoro; ¶ le porte eran di bronzo
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1483
alla mensa camina: ¶ comincian le mascella adoperare, ¶ ch'un
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1483
pur la sala, ¶ ma le vivande e le mense
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1483
ma le vivande e le mense sparite ¶ veggo che
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1483
noi aranno fatto gala; ¶ le cose ch'avanzorno, ove
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1483
il resto. ¶ Basta che le vivande non sognai; ¶ e
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1483
Lasciate un poco star le bastonate: ¶ ditemi ancor se
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1483
salvi e bastoni e le mani. - ¶ Rispose l'un
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zuffa appiccando. - ¶ Orlando, quando le parole sente, ¶ diceva: - O
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1483
Pagania ¶ pur come voglion le volubil rote. ¶ E di
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1483
su 'n un poggio le pagane schiere ¶ di Manfredon
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1483
per parole, ¶ ma per le sue virtù ch'udi
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1483
a chi potando ¶ venìa le mani, e cascono i
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1483
del colpo si sente. ¶ Le lance al vento in
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1483
venni cavando, ¶ su per le spalle la treccia sparpaglia
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1483
che e' non poté le parole finire, ¶ quando i
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1483
stracca cavalcati ¶ che cominciorno le mura a guardare; ¶ e
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1483
più volte, e torceva le ciglia; ¶ poi disse: - Saracin
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1483
e cominciossi a menarvi le mani. ¶ Rinaldo vide appiccar
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1483
ogni cosa faceva sparire. ¶ Le frutte dopo al mangiar
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1483
commessi sieno sconti; ¶ rimettete le spade, se vi piace
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1483
ha creduto. ¶ Or tu le ragion tue puoi dire
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1483
spesso i faggi e le pietre sveglievano; ¶ hanno più
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1483
hanno più volte rotte le campane ¶ e de' miei
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1483
buon ostiere: ¶ venghin poi le vivande dell'inferno; ¶ ch
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1483
dïavol: - Questa collezione ¶ e le vivande che mangiate avete
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1483
Noi smaltirem qui forse le vivande -, ¶ però che il
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1483
si dice «d'Ercul le colonne» ¶ e che più
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1483
tal che potrebbe arrossirne le gote ¶ Ercule ancor d
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1483
misterio ¶ sospesa sta fra le stelle sublime, ¶ e laggiù
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1483
questa religïone ¶ che discerne le bestie dagli umani; ¶ tanto
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1483
tu vedi andar laggiù le stelle, ¶ pianeti e segni
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1483
rammanta, ¶ dannati sono, e le lor legge tutte ¶ dell
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1483
liberassi gli uomini e le donne ¶ per la virtù
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1483
quella vece ¶ di far le cose mirabil che e
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1483
e ignora, ¶ che guardava le capre in su quel
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1483
bisogna ¶ adoperar qui tutte le tue arti - ¶ disse il
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1483
core agogna: ¶ non bisogna le cose replicarti, ¶ se non
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1483
l'acque diguazzalle, ¶ ché le tue maliziette sai non
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1483
noi fien sempre perdute le chiavi: ¶ Maestà lesa, infinito
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1483
rivedere ¶ di quello Amor le minime faville, ¶ ancor sarebbe
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1483
terra passiamo, ¶ e squadrar le fortezze d'ogni banda
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1483
staremo un poco con le dame, ¶ e gratteren col
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1483
ed in là rivolgeva le ciglia ¶ e non sapeva
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1483
Isquarciaferro per piacevolezza ¶ tra le gambe per sala s
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1483
col corpo repa; ¶ secca le biade e l'erba
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1483
pare insania, ¶ che con le giunte nïente lavora, ¶ sì
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1483
d'Etïopia, ¶ c'hanno le gambe di drieto e
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1483
gambe di drieto e le mani ¶ dinanzi, come forma
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1483
nuoce assai sanza muover le ciglia; ¶ e spettafico, arunduco
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1483
Agotile, appellato caprimulgo, ¶ poppa le capre sì che il
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1483
del qual chi mangia, le dita si lecca: ¶ e
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1483
come in Puglia annumerare ¶ le mosche, le zenzare e
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1483
Puglia annumerare ¶ le mosche, le zenzare e le farfalle
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1483
mosche, le zenzare e le farfalle. ¶ Io veggo la
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1483
con sua compagnia, ¶ che le spade del Ciel sien
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1483
pe' fiumi e per le fosse, ¶ poi che l
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1483
Gange ¶ mostrassi de' cristian le future onte; ¶ quando appresso
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1483
quando appresso si scuopron le falange ¶ del re Marsilio
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1483
a poco a poco le turbe di Spagna. ¶ Or
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1483
e l'annitrir per le tube gagliardi, ¶ istupefatto sarebbe
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1483
omaggio; ¶ e poco vaglion le nostre dottrine, ¶ però che
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1483
notte assentito ¶ ed ordinava le guardie ogni sera. ¶ Intanto
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1483
l'armi. ¶ Or son le profezie di Malagigi ¶ adempiute
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1483
contrario si metti ¶ e le parole co' fatti avviluppi
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1483
come e' si debba le gente ordinare. ¶ Orlando per
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tributo! ¶ E Carlo aspetta le mummie a San Gianni
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1483
la risposta pur venisse, ¶ le parole non vengono a
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1483
schiera! ¶ Ed avean pur le più strane armadure ¶ e
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1483
ch'io muova presto le lance e la penna
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1483
di Frasse; ¶ e calaron le lance ambo giù basse
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1483
si cominciono a far le lance rosse, ¶ e gli
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1483
pagano, ¶ quel traditor che le sa tutte quante ¶ rivolse
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1483
troppo in cima, ¶ tra le guerre di Francia e
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1483
non istare in ozio le persone, ¶ se surgessi d
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1483
come tu avevi già le gente armate ¶ in punto
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1483
sua corte ¶ e tutte le mie forze di Maganza
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1483
ascolta; ¶ e replicò tutte le guerre o risse, ¶ che
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1483
disse: - Ognun si legga le sue carte -, ¶ ché cognobbe
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1483
cognobbe di Gan ben le parole; ¶ e fece la
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1483
colonne son significate ¶ per le sei fede, e quella
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1483
si stima: ¶ quivi son le carattere segnate ¶ di cui
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1483
quella ove il desio le piega, ¶ perché ancor semplicette
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1483
non di Maganza, tutte le sue onte; ¶ che, per
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1483
questo, riprese speranza, ¶ e le vele adattòe secondo il
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1483
mi costrigni a scoprir le mie colpe, ¶ noi saren
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1483
suo Ferraùe ¶ furon tutte le ingiurie perdonate, ¶ non so
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1483
col cor fue: ¶ tutte le vostre astuzie ho ben
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1483
ricevere: il qual fia ¶ le frutte amare di frate
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1483
tutte quante gli arriccia le chiome. ¶ Gli animal che
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1483
Marsilio e gli altri le cose a mirare, ¶ e
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1483
Ma benché nel giardin le triste aguria ¶ apparissin, di
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1483
in pochi salti raggiungon le fere, ¶ e tigri e
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1483
cento giannetti ¶ con tutte le lor selle e briglie
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1483
Almonte, ¶ e che con le sue man l'angiol
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1483
gente pigliar tosto ¶ come le pecchie, gli pigli col
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1483
e' zibibbi: ¶ ché, se le cose si faranno a
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1483
e l'Asia: ¶ vengon le ninfe con lor canestretti
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volentier sotto si misse le carte, ¶ e disse: - Ancor
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1483
ogni loro effetto. ¶ Rinaldo le piramide a vedere ¶ è
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sangue al cor per le vene s'accolse: ¶ e
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1483
cima: ¶ vide che sotto le nugole avea, ¶ e lettere
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affisar sol questo mostro le ciglia ¶ col guardo suo
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1483
ma non ci son le lettere arrivate, ¶ che, s
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1483
il giudicio sicuro, ¶ ché le strade del Ciel son
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1483
vita ben raccolta, ¶ piangerà le sue colpe in sempiterno
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non ha costui quando le man s'imbianca. ¶ E
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1483
intese, ¶ da cui tutte le cose son create; ¶ e
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1483
vuol de' mortali ¶ saper le gerarchie come elle stanno
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1483
per orpellare e coprir le sue colpe: ¶ guarda se
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1483
Marsilio ne venìa ¶ con le sue gente per trovare
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1483
onore, ¶ in questo modo le schiere divise, ¶ e ricordossi
473
1483
chi fia suo fedele ¶ le fonte e' fiumi di
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1483
se ancor taglian pur le nostre spade, ¶ noi piglierem
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1483
schiera è Falserone ¶ con le sue gente, tutti bene
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1483
e chiederai tu stesso le vivande, ¶ ch'io ti
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1483
sente di gotte. ¶ Lasciate le piramide, accadea ¶ di Miride
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1483
beffe non fanno costoro: ¶ le mense acconce, e chi
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1483
insino a' pavon con le penne; ¶ i cavalli hanno
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1483
fieno. ¶ Rinaldo quasi per le risa svenne, ¶ e dice
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1483
e sigilli, e preparava ¶ le candarie e' pentaculi. Ma
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1483
e di gigante avea le membra tutte, ¶ salvo che
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1483
e in là come le putte, ¶ e scherza e
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1483
che gli volean porre ¶ le mani addosso, egli spariva
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per tentargli nella pazïenzia ¶ le chiappe squadernò con reverenzia
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e' va lor tra le gambe per dispetto, ¶ impronto
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illusïon, ma con effetto: ¶ le frasche natural, la pania
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1483
avvolsono, ¶ tanto che tutte le frasche raccolsono; ¶ e diventoron
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1483
al cul non rispiarmò le lacche, ¶ come Dio volse
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portar l'acqua con le salimbacche. ¶ Dunque Terigi è
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non può Natura, ¶ e le imagin più oltre son
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1483
i farisei ¶ confonder con le sue sante dottrine; ¶ ma
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1483
qualche scintilla ¶ di riveder le tanto incantate acque, ¶ dove
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1483
il mio Parnaso e le mie Muse; ¶ e dicone
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far fermare in ciel le stelle e 'l sole
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1483
me bisogna acconsentirti, ¶ calar le sarte e raccoglier le
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le sarte e raccoglier le vele; ¶ ma non è
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acquista in persona: ¶ però le ragion tue son qui
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la lor virtùe. ¶ Trasson le spade e dèttonsi ben
500
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travaglia. ¶ Orlando allor fra le squadre si tuffa ¶ de