Ugo Foscolo, Tieste, 1795

la fiamma ¶ che accesero le furie, e che m

a me il ferro... ¶ (le strappa il ferro e

Tieste egro ramingo ¶ per le terre non sue, squallido

di morte, e con le mani scarne, ¶ colle livide

e pianti diffondea su le passate ¶ sventure, su mio

badi? ¶ Sta in te, le scaccia. ¶ EROPE ¶ Oh! mal

apponi. E come ¶ che le scacci vuoi tu? Co

sue rampogne; giuste son, le fuggo, ¶ ed a tacite

ed a tacite lagrime le sconto. ¶ Ma a che

di pianti ¶ mi vedrai le sue man; preci, scongiuri

non cessa ¶ di punire le colpe: orrida pena ¶ della

esule m'aggiro ¶ per le greche contrade, e con

omai tutto risolto. Entrar le porte ¶ d'Argo, troppo

ti son madre, e le mie cure ¶ siegui. Fuggi

mancasse al giuramento. ¶ Altro le avvenne... Ma l'istante

un giorno ¶ ti porranno le mani entro le chiome

porranno le mani entro le chiome; ¶ strapperanti il diadema

core di furor tremendo ¶ le vampe spegne mia pietà

or tutta ¶ l'anima le circonda. Or freme e

come vuoi, ¶ ch'io le ferree del fato leggi

madre, ¶ chieder men venni. Le sedotte guardie ¶ (che sotto

pallida in volto, disperse le chiome, ¶ pregò, pianse, donò

Vinti i custodi, ¶ schiuser le porte alla furente donna

com'è dolce ¶ fra le sventure contemplare un figlio

non vanno in ciel le colpe; e i numi

e di pianto; io le funeree furie ¶ al tuo

tutto tace: amiche ¶ stan le tenebre su la muta

fremendo guatava ¶ d'Atreo le soglie. «O figliuol mio

solo istante ¶ tutto decide; le reali guardie ¶ vegliano ovunque

merti; no: ma sol le tue sventure ¶ fan ch

figlio pargoletto? Ei fra le braccia ¶ forte serrollo: ei

vedrò compiere un giorno ¶ le mie vendette». ¶ IPPODAMIA ¶ Alta

barbara madre) insanguinarmi... ¶ volea le man nel suo seno

lasciasti i giorni ¶ e le sciagure al figliuol mio

il fuggir: ferrate stanno ¶ le porte d'Argo: albeggerà

sien gli affanni, ¶ mie le lagrime, mie; tutto in

tu udire ¶ nulla ragion, le voci ascolta almeno ¶ della

o guardie, ¶ lo scellerato. ¶ (le guardie eseguiscono) ¶ E tu

Il lungo ¶ esilio mio, le mie sventure, e l

nel vostro ¶ sangue lavate le man vostre? Ahi lassa

vita, ¶ pera». Così tuonan le leggi; ed io ¶ deggio

obbliar prometti ¶ di Tieste le offese e alla dolente

con empi eccessi prevenir le colpe? — ¶ Crudele! — Omai trassi

TIESTE ¶ Vendetta!... ¶ (spira fra le braccia d'Ippodamia) ¶ ATREO