parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1934
occhio assuefatto del viaggiatore. ¶ Le donne invece non guardavano
2
1934
avviene alle nostre spalle. Le menti erano in disordine
3
1934
disordine, e ogni tanto le labbra articolavano un «povera
4
1934
semplicemente, e faceva ricordare le persone che rispondono al
5
1934
per abitudine inveterata, e le invariabili parole salgono alle
6
1934
tagliate a pezzi come le donne che si mettono
7
1934
che si mettono dentro le valigie. Si erano sperdute
8
1934
è più terrena. Quando le condussero davanti agli avanzi
9
1934
Colosseo il sacerdote che le accompagnava disse che lì
10
1934
romani si dilettavano, anche le donne, anche le dame
11
1934
anche le donne, anche le dame, a vedere i
12
1934
uccidersi, e lottare con le belve fino ad ucciderle
13
1934
ma rimasero fuori volgendo le spalle al monumento e
14
1934
viaggio in Ancora invece, le poverette, ricordavano di essere
15
1934
corridoio tutto nero che le aveva portate ad una
16
1934
un roseo vagante fra le nuvole, e si svolgeva
17
1934
di vedute senza parole, le sorelle si dissero insieme
18
1934
Su quel punto non le fu possibile trattenersi, ma
19
1934
evidente. Sorrise schiudendo appena le labbra in un moto
20
1934
da un lieve solco, le sue labbra ingrossavano arricciandosi
21
1934
ringraziamento, furono già per le donne una mercede da
22
1934
groviglio di sensazioni che le stringevano il cuore, a
23
1934
si vedono viaggiare per le Romagne con tanto di
24
1934
deciso a morderla, mentre le donne erano ai primi
25
1934
nelle due buste che le donne tenevano sopra le
26
1934
le donne tenevano sopra le ginocchia come un lattante
27
1934
nascondere la prestanza e le proporzioni di un corpo
28
1934
conobbe altra gioia che le rinunzie e il dovere
29
1934
questo nome, sorrideva schiudendo le labbra vermiglie e gettando
30
1934
nell’orto delle monache. ¶ Le guardava una alla volta
31
1934
come allora il ragazzo le abbandonò le labbra articolandole
32
1934
il ragazzo le abbandonò le labbra articolandole appena, senza
33
1934
poco, e di questo le donne non si sentivano
34
1934
sudiciona di Messalina e le vestali che si divertivano
35
1934
nome della famiglia attenuavano le condizioni di miseria in
36
1934
spontaneo movimento di tutte le donne e donnette del
37
1934
borgo verso di lui; le quali raffreddate dal suo
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1934
guardarlo stupite, estatiche, con le parole che si spengevano
39
1934
che si spengevano sopra le labbra, e deviando il
40
1934
il loro torrente verso le zie per l’opera
41
1934
di cui il Signore le avrebbe ricompensate in eterno
42
1934
amorevole famiglia; rallegrandosi con le benefattrici non potendosi rallegrare
43
1934
e cortigianesco, che per le due sorelle l’opera
44
1934
Volendo dire che tutte le sciagure andavano a finire
45
1934
fatto fronte a tutte le avversità, superate tutte le
46
1934
le avversità, superate tutte le disgrazie, riempito tutte le
47
1934
le disgrazie, riempito tutte le buche: «che donne!». ¶ Remo
48
1934
resto della persona anche le mani sapevano frenarsi, e
49
1934
sorrisi le grida e le risate delle fanciulle, le
50
1934
le risate delle fanciulle, le occhiate calme e sodisfatte
51
1934
per tutte, anche per le brutte, anche per le
52
1934
le brutte, anche per le vecchie. ¶ Dietro i ferri
53
1934
dal colonnello all’attendente le piacevano tutti senza riserve
54
1934
chi si concede pacificamente, le lanciavano dietro un fuoco
55
1934
in ammirazione, e per le quali pronunziava a se
56
1934
ma ricordandoli tutti insieme le pareva si fossero portati
57
1934
lei soltanto, e non le era la parte minore
58
1934
principio del racconto che le sorelle erano quattro e
59
1934
culla di rose come le sorelle ma già i
60
1934
mai nulla. Pur sapendo, le sorelle, che in Ancona
61
1934
volte all’anno per le solennità del Natale e
62
1934
mercato non ne faccia le spese con luoghi comuni
63
1934
fascino delle parole e le sue lettere si possono
64
1934
nelle difficoltà, anche quando le difficoltà sono piccole, come
65
1934
un pezzetto di carta. ¶ Le sorelle, dalla loro, rispondevano
66
1934
contenuto stitiche e con le parole artificiosamente allargate di
67
1934
dal lavoro; ma soprattutto le sgomentava la lunghezza del
68
1934
il nome. Per tutte le altre città si dice
69
1934
era andata a portare le gambe! Ecco perché non
70
1934
sgravata. E quella volta le sorelle risposero effondendosi con
71
1934
raffinatezza signorile. Esaurito ciò le consuetudini epistolari avevano ripreso
72
1934
partita da casa quando le sorelle erano all’inizio
73
1934
parlare d’interessi dentro le lettere; e in fondo
74
1934
poveri la prosperità e le ricchezze. Augusta, da parte
75
1934
umile ed incolore, e le lasciò indifferenti come un
76
1934
qualunque; senza rilievo, senza le naturali gelosie che doveva
77
1934
pendono all’insaputa sopra le nostre teste, ella rimaneva
78
1934
venire a Firenze dove le avrebbero dato asilo e
79
1934
lavoro in casa non le avrebbe dato tanto da
80
1934
per la quale non le bastava l’animo di
81
1934
e un singhiozzo che le serrava la gola, afferrata
82
1934
Remo! Remo!». E glie le strinse come si stringe
83
1934
la quale avevano diradate le relazioni, o ricoverato in
84
1934
mai avevano potuto raggiungere, le donne ripeterono a se
85
1934
Non è facile dimenticare le parole dei moribondi né
86
1934
parole dei moribondi né le nostre promesse fatte in
87
1934
che ci fa agire, le guardava con due occhi
88
1934
nelle braccia del Signore, le due sorelle si sentirono
89
1934
davano a se medesime le più svariate interpretazioni riempiendola
90
1934
sopportandone ogni eccesso, tutte le conseguenze pur di sentirsi
91
1934
pareva che il ragazzo le osservasse con curiosità giudicandole
92
1934
e il loro aspetto, le loro grazie di zitellone
93
1934
Ah!». Leggendosi il pensiero le due sorelle sospiravano insieme
94
1934
avrebbe potuto comandare per le sue necessità. Erano travolte
95
1934
La parola che bruciava le labbra alle due zitelle
96
1934
sentiva possedere. ¶ Il giovane le guardava e ogni tanto
97
1934
del pomeriggio domenicale mentre le padrone erano alla finestra
98
1934
dal quale dovevano passare le signore. Le donne del
99
1934
dovevano passare le signore. Le donne del casamento, sì
100
1934
se una dama, giungendo, le faceva fuggire, ma era
101
1934
volevano saper di galline, le trovavano immensamente stupide, esose
102
1934
far pochi passi sopra le zolle stavano per cadere
103
1934
di pulirsi e ripulirsi le vesti e le scarpe
104
1934
ripulirsi le vesti e le scarpe dalla terra, togliendosi
105
1934
protettore di Niobe che le aspettava con le braccia
106
1934
che le aspettava con le braccia spalancate reduci dalla
107
1934
solita veglia di tutte le vendemmie, nella quale i
108
1934
incapace di camminare sopra le zolle, finiva per cadere
109
1934
il curioso turbamento che le veniva da quel contatto
110
1934
quel contatto sul quale le piaceva indugiarsi, socchiudendo gli
111
1934
che partendo dal frutto le attraversava la persona. Finché
112
1934
a che fare con le vigenti mode. Radunata la
113
1934
venti o venticinque persone, le brave sorelle imboccavano l
114
1934
i balocchi, i gingilli, le lunghe file di polli
115
1934
che perduta ogni soggezione le acchiappavano per le braccia
116
1934
soggezione le acchiappavano per le braccia stiracchiandole, sballottandole, costringendole
117
1934
di quell’abbandono che le rendeva uguali agli altri
118
1934
erano diventati giuocattoli, suonando le trombe di paglia che
119
1934
tacco; o tornava con le scarpe sfondate, sbucciate, aperte
120
1934
scarpe sfondate, sbucciate, aperte. Le era saltato un ganghero
121
1934
e per poco non le cadeva la sottana, doveva
122
1934
sottana, doveva reggerla con le mani; le si era
123
1934
reggerla con le mani; le si era schiantato un
124
1934
camminare, la forza che le aveva sostenute fin lì
125
1934
aveva sostenute fin lì le abbandonava sul colpo una
126
1934
teneva pronta a tutte le evenienze. ¶ Una volta sul
127
1934
dopo un terremoto sotto le macerie, si gettava ai
128
1934
vita, e metteva loro le mani sotto le sottane
129
1934
loro le mani sotto le sottane per assicurarsi che
130
1934
parte, sgangherate, e strascicando le gambe come bestie ferite
131
1934
padre, il nonno forse, le avevano accompagnate sempre fino
132
1934
religioso amore che ce le ha fatte conoscere; e
133
1934
fatte conoscere; e ce le fa vedere come un
134
1934
telaio davanti al quale le abbiamo conosciute come davanti
135
1934
Dovete sapere che per le belle colline di Settigliano
136
1934
ma sono usi fare le loro passeggiate di allenamento
137
1934
prossime, e più generalmente le prime note dei canti
138
1934
tre insieme. Ecco che le nostre sorelle scattavano in
139
1934
e il collo, ravviandosi le chiome, seguitando a levare
140
1934
loro incominciavano a sfilare le milizie. ¶ Carolina posando il
141
1934
grembiulone. ¶ Bisogna riconoscere che le fanterie le trovavano di
142
1934
riconoscere che le fanterie le trovavano di una resistenza
143
1934
nel passo da campagna, le lasciavano padrone di sé
144
1934
voraci, provocando i sorrisi le grida e le risate
145
1934
che nemmeno il diavolo le aveva volute; di esse
146
1934
sentire, o avrebbero alzato le spalle cadendo dalle nuvole
147
1934
milioni a cappellate fabbricando le tagliatelle. Giungeva a dare
148
1934
dettagli e chiarimenti, precisando le cause per cui il
149
1934
tante domeniche, aveva portato le cose fino a quel
150
1934
che sapeva non rispondere le cose a verità, o
151
1934
Sentimenti, aspirazioni, tenerezze, non le appagavano se non approdavano
152
1934
cittadino mettere al corrente le famiglie, e non potendo
153
1934
ragione per cui bandisce le nozze durante tre domeniche
154
1934
maggior parte delle donne, le più vecchie o smaliziate
155
1934
stringendosi come per freddo le coppiette, ed erano calde
156
1934
senza incertezze trovando, generalmente, le femmine brutte, antipatiche, e
157
1934
maschi, disposte a riconoscerne le qualità del corpo o
158
1934
gente?» concludevano insieme. Con le donne erano spietate. Anche
159
1934
costrette a cucir loro le camicie e le mutande
160
1934
loro le camicie e le mutande. E come glie
161
1934
mutande. E come glie le cucivano bene, con quale
162
1934
finezza, squisitezza, sciccheria, dimenticando le persone e il livore
163
1934
livore, ché altrimenti glie le avrebbero cucite storte, in
164
1934
Che grinta, gli metterà le corna, si capisce.» ¶ «Gli
165
1934
Era una litania contro le donne e uno sguardo
166
1934
cosa di ammirevole. ¶ E le passanti, tutte senza eccezione
167
1934
loro fugace interesse. O le osservavano come due vecchie
168
1934
che pretendevano di fare le graziose e le bambine
169
1934
fare le graziose e le bambine a un’età
170
1934
e quanto sudore precedessero le poche ore di spensieratezza
171
1934
Soltanto i loro casigliani le salutavano con premura, venivano
172
1934
acconciature, o dicevano che le poverette erano vestite così
173
1934
tetto come in tutte le case di queste terre
174
1934
tutti gli svaghi e le delizie del giorno festivo
175
1934
ricordo della cipria sopra le facce, era come avessero
176
1934
d’intuire e comprenderne le più delicate sfumature, e
177
1934
altra cosa, pure grandissima, le poverette s’erano esiliate
178
1934
se Fellino, il contadino, le doveva parlare delle faccende
179
1934
un disinteresse supremo per le cose che amministrava; a
180
1934
attraverso i cavoli e le carote. Lui era uomo
181
1934
un tempo, e dopo le nipotine. Per modo che
182
1934
adatta per farlo, ché le suscettibili padrone andavano su
183
1934
padrone andavano su tutte le furie, adducendo che da
184
1934
all’altro potevano arrivare le signore: le duchesse, le
185
1934
potevano arrivare le signore: le duchesse, le marchese, le
186
1934
le signore: le duchesse, le marchese, le contesse, i
187
1934
le duchesse, le marchese, le contesse, i canonici mitrati
188
1934
i canonici mitrati e le mantenute. E poi perché
189
1934
estate, quando ci sono le furie per gli ortaggi
190
1934
gli ortaggi, c’eran le furie anche per le
191
1934
le furie anche per le camicie e le mutande
192
1934
per le camicie e le mutande, ed erano capacissime
193
1934
faccende meno gravose, rifaceva le camere, sua e delle
194
1934
salotto da ricevere dove le signore venivano introdotte per
195
1934
signore venivano introdotte per le prove; ma mai si
196
1934
il lavoro era compiuto le aiutava a stirarlo; erano
197
1934
quel lavoro in cui le vedeva abbrutite e del
198
1934
fatte una religione. ¶ Per le faccende grosse c’era
199
1934
anni e quasi informe, le sue rotondità ballonzolavano con
200
1934
il buon asino, piegava le spalle sapendo ch’era
201
1934
rivolta o di stanchezza. Le sorelle, pure trattandola con
202
1934
e la passiva bontà, le erano affezionate proprio nel
203
1934
tanto naturale, ma perché le padrone volevano così e
204
1934
la quale si dicono le cose di scarso interesse
205
1934
e per cui tutti le davano completa assoluzione, con
206
1934
invece, della quale soltanto le Materassi erano depositarie nel
207
1934
faccende di Niobe quanto le due zitellone non potevano
208
1934
rustiche, riprese ad alterare le proprie dimensioni per cause
209
1934
tempo nei cenci e le fatiche della serva, la
210
1934
a nasconderne il percorso. ¶ Le due ricamatrici non si
211
1934
tutto il resto come le stelle intorno al sole
212
1934
permesso di accennare con le manine, che le mamme
213
1934
con le manine, che le mamme a quegli accenni
214
1934
dispiacevano punto alle sorelle le capatine che il vicinato
215
1934
essere state informate minuziosamente. Le nuore facevano i loro
216
1934
i loro sfoghi contro le suocere e queste non
217
1934
indirizzo di quelle. Fra le parti in contesa, le
218
1934
le parti in contesa, le sorelle prendevano subito la
219
1934
che nulla fosse notavano le assenze, le visite troppo
220
1934
fosse notavano le assenze, le visite troppo rade; chiedevano
221
1934
di lasciar correre che le era tanto domestico: «non
222
1934
è breve…». A cui le sorelle alzando insieme la
223
1934
parentesi scherzose pareva che le donne, durante il lavoro
224
1934
non avessero sesso, e le cose che succedevano agli
225
1934
severe. Tanto che tutti le ritenevano, con fondatezza e
226
1934
umile omaggio rispondevano ridendo le dame cinguettose. ¶ Per vederle
227
1934
loro femminilità. ¶ Incominciavano con le cure e la pulizia
228
1934
il proprio corpo con le raffinatezze della loro arte
229
1934
aveva in comune con le loro persone. ¶ Sentendole parlare
230
1934
loro accordo fosse finito; le sentivi dissidenti e non
231
1934
il destino di tutte le altre sorelle di questa
232
1934
di rimettere al posto le cose, magari esagerando dall
233
1934
cassette; e avendo Carolina le due più basse, dimostrava
234
1934
ritornavano due donne come le altre? ¶ Dall’armadio e
235
1934
osservando in ogni senso le loro figure che rivedevano
236
1934
altra, a gomito, con le braccia bene composte sul
237
1934
passante ed ospitale per le mille anfrattuosità del terreno
238
1934
non inesistente perché tutti le avessero respinte o nessuno
239
1934
avessero respinte o nessuno le avesse desiderate, intendiamoci bene
240
1934
loro distrazione assoluta che le aveva fatte rimanere zitelle
241
1934
piena del loro viaggio. «Le Materassi a Roma! Ricevute
242
1934
che all’ultimo momento le gambe non l’avrebbero
243
1934
durante quel periodo che le separava dalla partenza. ¶ Carolina
244
1934
di San Pietro con le mani che reggevano l
245
1934
il cielo, eseguì con le sue mani l’Ostia
246
1934
dare all’Ostia fra le dita di San Pietro
247
1934
disse che quelle erano le due ricamatrici di Firenze
248
1934
prese con tenerezza, fra le sue, le loro mani
249
1934
tenerezza, fra le sue, le loro mani per vederle
250
1934
entrambe: «brave, brave, bene». Le poverette, inginocchiate, non seppero
251
1934
Padre carezzatele la fronte le impartiva l’apostolica benedizione
252
1934
alcuni denti, presa fra le mani la faccia di
253
1934
Per tutti, per tutti», le disse prima di passare
254
1934
completo della loro proprietà le cui rendite sarebbero bastate
255
1934
fosse il lavoro che le tirava senza potersene distaccare
256
1934
osservatore esperto poteva rinvenire le tracce, lampi rari e
257
1934
troppo bambina per parteciparne le sofferenze, e sbocciata alla
258
1934
alla vita quando già le sorelle, rimaste sole, avevano
259
1934
nessun lavoro praticamente, ché le sorelle avevano preferito non
260
1934
tempo al loro; né le chiedevano soccorso neppure quando
261
1934
a Firenze per eseguirvi le commissioni e gli acquisti
262
1934
portare il materiale e le imbasciate, consegnare il lavoro
263
1934
fossa di ghiaccio fra le tre femmine: era gettato
264
1934
sicurezza e superiorità che le dava la sua vittoria
265
1934
di un matrimonio e le future basi di una
266
1934
avventura. Da ogni parte le informazioni vennero negative. Ma
267
1934
prima, il sentimento fra le donne essendosi impostato male
268
1934
essendosi impostato male, quando le sorelle spogliate di quell
269
1934
anni dal matrimonio che le aveva data una felicità
270
1934
quello che avevano voluto le profezie, dopo aver sopportato
271
1934
prima di arrendersi, tutte le umiliazioni, i disagi e
272
1934
umiliazioni, i disagi e le amarezze, anche la fame
273
1934
e vinta tornavano buone, le rendevano il loro affetto
274
1934
dalla città senza lasciare le proprie tracce. La donna
275
1934
via. Era divenuta dura, le labbra non conoscevano che
276
1934
nascondere il livore verso le sorelle vittoriose che avevano
277
1934
avuto ragione, e con le quali da dieci anni
278
1934
né col diritto che le aveva dato un tempo
279
1934
con rispetto, e quanto le chiedevano di fare veniva
280
1934
di quelli che tutte le ragazze, ad ogni età
281
1934
tutti, e di tutte le informazioni e profezie. Il
282
1934
e all’odio che le labbra, chiuse e bianche
283
1934
giacché in quel podere le riprese contavano infinitamente più
284
1934
piena e tranquilla sicurtà le sorelle ne avrebbero riso
285
1934
per gli acquisti e le commissioni necessarie, permettendo a
286
1934
la poveretta attraversava ora le strade della città. Non
287
1934
sua vicina fanciullezza che le pareva lontanissima quasi fosse
288
1934
spasimo. In casa eseguiva le faccende meno gravose, rifaceva
289
1934
protesta, un’ingiuria verso le altre, verso i tempi
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informazione, sempre la stessa: «Le sorelle Materassi? Sa dirmi
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il nome che tutte le mani si allungano senza
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conversazione estiva crepuscolare, con le bocche devastate e semiaperte
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il quale si aprono le finestre della casa bassa
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cinque finestre uguali con le persiane verdi, tre al
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maggiore distanza, ai lati, le altre due; quattro al
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al piano terreno, sotto le altre precisamente, con inferriate
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tigli non tolgono con le loro chiome poco lussureggianti
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ribellarsi o si abbandonano le viti, si avvinghiano tenaci
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comprende, oltre ad essa, le due finestre che la
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panorama di Gerusalemme. Sotto le due finestre, due tavolini
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il sofà come sopra le tavole, sopra la consolle
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e il cassettone, sopra le poltrone e le seggiole
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sopra le poltrone e le seggiole che ne completano
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Ma per meglio precisare le qualifiche, e per quanto
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solida riputazione, dirò che le sorelle Materassi sono ufficialmente
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come un frutto sopra le loro teste; in piedi
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alle due tavole sotto le finestre per disegnare ¶ Al
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racconto Teresa e Carolina, le due sorelle Materassi, erano
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oramai non il bisogno le negava, ma una consuetudine
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mattina, o quando ricompongono le loro forme dopo i
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più che il caso le vicende della vita, e
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precisamente quelle della famiglia, le avevano volute indissolubilmente unite
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unite e zitelle; contro le rovine della quale s
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secondaria, aveva la casa le sue capanne e le
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le sue capanne e le stalle il contadino di
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proprio domicilio, quindi con le rendite di esso, in
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nostre ricamatrici, non seguì le orme della paterna saggezza
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intristire inesorabilmente, fece crescere le figliole sagge e tranquille
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gli si erano ottenebrate le pupille, gridò alla moglie
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modesto angolo della campagna le mode giungessero senza ritardo
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mode e di eleganze, le novità venissero accettate, criticate
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di questa terra che le fosse ignoto e del
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antichi, ricami di tutte le epoche. Come la sorella
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la sorella aveva dimostrato le attitudini per il taglio
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Teresa lasciava da parte le camicie e le mutandine
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parte le camicie e le mutandine, prendeva anch’essa
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ma ottima invece per le nostre sorelle, giacché le
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le nostre sorelle, giacché le donne suddette facevano sperpero
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badare alla spesa, essendo le loro entrate facili e
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abbondantissime. Esistono anche oggi le mantenute? Le cocottes? Ci
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anche oggi le mantenute? Le cocottes? Ci vien fatto
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il costume; o chi le mantiene, spendendo poco, non
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il Signore un giorno le avrebbe toccato il cuore
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Cardinale Arcivescovo di Firenze le due sorelle vennero informate
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che il Santo Padre le avrebbe ricevute in udienza
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alla porta-finestra dove le donne seguitavano a lavorare
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pare tanto appropriato, giacché le colline vi scendono digradando
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mezzo di scalinate: ¶ per le scalèe che si fèro
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fatto dunque, corrono fra le città e le sue
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fra le città e le sue colline zone di
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non rimasero poi con le mani alla cintura, ma
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i sensi, di tutte le epoche, d’ogni stile
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di modestia anche quando le proporzioni rendano difficile il
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ai castelli si aggiungono le ville più piccole, le
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le ville più piccole, le villette, le case, i
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più piccole, le villette, le case, i casolari, i
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casolari, i paesi e le borgate che la varietà
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discorde e armoniosissima come le colline di Firenze. ¶ Vi
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motriglia che tale scorribanda le produce davanti a casa
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nomi della pianura: Rifredi, Le Caldine, Le Panche, Peretola
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pianura: Rifredi, Le Caldine, Le Panche, Peretola, Legnaia, Soffiano
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onori e i meriti, le libertà e molte licenze
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permessi i capricci e le volate, varietà di pennacchi
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insolente ed altèra, neppure le frulla in testa di
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guardare la sottoposta o le dà una sbirciatina dall
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Tocca a lei preparare le lunghe file dei cavoli
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1934
cavoli e dei carciofi, le insalate, le rape, i
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1934
dei carciofi, le insalate, le rape, i cetrioli, le
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le rape, i cetrioli, le melanzane e le zucche
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cetrioli, le melanzane e le zucche, i pisellini teneri
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senza tregua, l’altra le fa arrivare qualcosa che
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per il beneficio che le arreca. Cosicché oltre che
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la bocca per prudenza, le tocca ogni tantino di
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grembo per accogliere tutte le scolature che non finisce
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austera e brontolona e le fa schizzare, come dita
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come dita negli occhi, le rose da un cancelletto
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dell’alveare come tutte le case della gente povera
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non solo, ma che le sue finestre, anziché guardare
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guardare nel cortile come le altre, guardano tutte sui
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al cortile volge sdegnosamente le spalle lasciandovi un’unica
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nostri e stranieri che le abitarono operandovi, che ci
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1934
coronare con tale nome le loro case o ville
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1934
desto; e levatosi, fece le donne ed i giovani
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1934
mangiar fu venuta, messe le tavole sotto i vivaci
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fine del desinare, e le vivande e le tavole
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e le vivande e le tavole furon rimosse, ancor
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1934
si vede: che? Fra le scope, le ginestre e
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che? Fra le scope, le ginestre e le mortelle
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scope, le ginestre e le mortelle, come chi cerchi
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con voi quali siano le cose che colpiscono a
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1934
destinata ad assorbire tutte le nostre mire; soste che
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visita di confidenza come le donne del gran mondo
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1934
incontro lietissime a tutte le sue catastrofiche conseguenze; e
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tanto l’indifferenza per le vigenti mode, da risultare
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processione degli amanti verso le colline, erano rimaste fino
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fosse della medesima opinione. Le Materassi invece a quel
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cieca andavano su tutte le furie: dicevano che quella
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il discorso troppo per le lunghe. ¶ Rientrando, Remo, era
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bocca. Erano rimaste dietro le persiane che lasciavano filtrare
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i toni, toccate tutte le corde per giungere al
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suo cuore, esperimentato tutte le vie. ¶ Si sarebbe detto
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filtrava dalla camera attraverso le gelosie. E più la
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verso di esse. ¶ Esaurite le furie venivano le domande
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1934
Esaurite le furie venivano le domande: aveva mangiato? Sì
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Tale risposta contrariava visibilmente le donne. Avrebbero preferito vedere
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1934
ora, per tirar fuori le stoviglie e apparecchiare la
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mal celata tenerezza verso le frutta. Si sentivano contrariare
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questa seconda parte, ciò le manteneva in un orgasmo
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1934
quando stavano a vedere le zie avevano potuto ammirare
400
1934
col solito falsetto salutava le zie: “Zi’ Tè, Zi
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1934
stato mezzogiorno invece che le due o le tre
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1934
che le due o le tre. ¶ Una volta chiuse
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1934
volta chiuse in camera, le donne, a voce bassa
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1934
fu diventata normale e le zie non aspettavano più
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1934
molte volte che verso le due venissero svegliate di
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svincolarsi e a turarsi le orecchie. ¶ Nessuno si domandava
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1934
pure, urlate quanto volete, le zie hanno il sonno
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si sveglierebbero nemmeno con le cannonate. Non vi riguardate
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ruote di pane e le uova, se in casa
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1934
ritornava coi pani sotto le braccia, portavano lui in
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1934
ammaestro i pappagalli, addomestico le scimmie, venite a Santa
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1934
i miei pappagalli ammaestrati, le mie scimmie addomesticate”. E
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1934
è facile descrivere quanto le zie gradissero certe visite
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1934
disotto irreparabilmente, e che le sorelle mettevano in rilievo
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1934
conteneva una luce che le faceva tremolare il labbro
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1934
il rombo delle macchine le due sorelle saltavano dal
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1934
la finestra e dietro le gelosie si mettevano a
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1934
ai piedi nudi dentro le scarpe, e se era
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1934
La voce di Remo le faceva ammutolire. ¶ «Sono andati
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lume, guardava l’orologio: “le due, le due di
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1934
l’orologio: “le due, le due di notte. Alle
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suo fiuto, oramai esperto, le suggeriva di non alzarsi
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1934
intervenire per nulla, e le suggeriva bene: “e quelle
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1934
formando un grappolo con le teste che si sporgevano
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1934
si era inginocchiato e le aveva volute baciare devotamente
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1934
fanno, si può sapere?» Le grida parevano lacerare le
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Le grida parevano lacerare le muraglie: apostrofi, epiteti, invocazioni
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Piatta.» ¶ «È Remo che le ha volute far vedere
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fischi, di proteste. ¶ «Son le mutande della marchesa Stroppa
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1934
fare altro Giselda mordeva le lenzuola: “guarda un poco
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1934
lume, guardava l’orologio: “le quattro. È una pazzia
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1934
di battaglia che aspettava le sue braccia fra un
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benefici effetti delle piante, le riposanti ombre e i
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piani e progetti, fra le risa degli spettatori erano
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1934
organizzare un nuovo piano, le zie ebbero crisi di
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1934
ora del pranzo, dopo le scenate, mentre Palle rimaneva
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1934
assestati bene, erano proprio le zie attraverso le loro
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1934
proprio le zie attraverso le loro lambiccate architetture. ¶ Esaurite
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lambiccate architetture. ¶ Esaurite anche le furie dopo esaurita l
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l’immaginazione, spossate, vinte, le due sorelle rimasero in
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riguardare il nipote senza le vecchie mire né il
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ad accorgersi come stanno le cose. Soltanto quando la
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curiosissimo fino a quando le donne si diedero dattorno
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quando si posero con le mani alla cintura incominciarono
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1934
cose. ¶ Molte, infatti, sono le cose che un giovane
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1934
lasciare impressione di lunghezza, le sue membra si snodavano
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che la bocca: vermiglia, le cui labbra, per la
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loro sguardi, pareva che le zie vedessero per la
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dopo che avevano abbandonato le vecchie fisime dell’agricoltura
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poco sbriciolando o sorvolando le parole, a scatti, a
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scorciatoie: invece di chiamare le zie per intero, col
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sorprenderne il pensiero minimamente (le zie avevano di che
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tanto gli uomini che le donne, più assai che
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1934
dare importanza alla cosa, le zie si sentirono trasportate
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la cravatta. Sapeva scegliere le stoffe armonizzandone i colori
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puntava i piedi con le gambe semiaperte, piantando le
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1934
le gambe semiaperte, piantando le mani dentro le tasche
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piantando le mani dentro le tasche della giacca e
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1934
lungo riposo per ristorare le forze, né riposava mai
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l’acqua ghiacciata dentro le brocche o, in terra
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1934
E sempre nudo sotto le coperte. Appena Niobe era
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1934
puro caso avesse sorprese le fasi dell’attività mattutina
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1934
mettere la stanghetta avendo le mani ingombre; e che
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1934
era la parte che le padrone, per il loro
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1934
contenere la gioia che le arrecava quel servizio, s
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1934
bizzarra si è che le sorelle, avendo incaricato Giselda
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1934
furore di lacerarli con le proprie mani, specialmente i
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1934
sorelle. E allorquando per le suddette incombenze si trovava
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provocante, offensiva, triviale. Volgendo le spalle irata, Giselda a
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1934
dopo di che non le sarebbe rimasto che entrare
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1934
e il pudore. E le sorelle, poi, con le
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1934
le sorelle, poi, con le quali anche in pigiama
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1934
bene ad una vergine… le si sarebbero scagliate contro
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1934
i giorni in cui le sorelle, lavorando insieme, sognavano
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1934
abitudine parlare pochissimo con le donne, mantenendole in uno
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1934
con abili colpi, tutte le difficoltà che si frapponevano
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1934
di serena bellezza, sconcertava le donne. ¶ Erano state penose
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1934
notturne. ¶ Prima erano state le fughe clandestine, le ansie
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1934
state le fughe clandestine, le ansie nel timore delle
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1934
A quella finestra, dove le sorelle da tanto tempo
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1934
fatica pare aver ridotto le membra allo stato di
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1934
esitato un istante, non le avrebbe chiesto il perché
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1934
la riverenza dell’asceta le poche parole che uscivano
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per difenderlo offeso. ¶ Con le mani in tasca, la
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egli metteva sulla tavola le due scodelle, intorno il
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madre rimetteva al posto le cose, e nell’inverno
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1934
solo gli angeli o le bestie. ¶ Durante il giorno
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grosse scarpe terrose con le suola ricoperte di bullette
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1934
a mangiare, o finiva le ultime cucchiaiate di minestra
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1934
senza amarezza, aveva alzato le spalle sapendo già che
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1934
dalle macchine, da tutte le macchine, dalla più bella
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1934
vi rimaneva davanti con le mani nelle tasche, estatico
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era un boccone che le Materassi non riuscivano a
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1934
era rimasto all’apice. Le Materassi lo conoscevano bene
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conoscevano bene, il conte le chiamava “signorine” e non
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Teresa e Carolina” o “le Materassi” direttamente, ma “signorine
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loro: “comandi, servo suo, le sono obbligato, i miei
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1934
cui loro potevano disporre, le case e il podere
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1934
con grugno anziché con le parole. Altro che “mille
500
1934
parole, quelle indispensabili per le loro imprese giovanili; e