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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La tentazione di essere felice, 2015

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
ira, mi ha girato le spalle, stanca di passare
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2015
inizio a rovistare tra le vecchie foto: viaggi, matrimoni
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che ride, in bocca le manca un dentino. Sorrido
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fruscio delle fotografie fra le mie mani. ¶ Caterina era
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Se l’età adulta le aveva rubato il sorriso
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preso a parolacce? Perché?» ¶ Le lacrime mi scivolano sulle
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2015
proprio nulla. Io non le ho mai rivelato niente
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torno nello sgabuzzino, afferro le foto da terra e
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foto da terra e le infilo di nuovo nella
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di gioia che ancora le brilla ogni tanto negli
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apparecchiare con cura e le passo i piatti. Quando
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possono. ¶ Non so perché, le parlo di Caterina. ¶ «Mia
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venga voglia di raccontare le mie cose private a
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più contento» commenta. ¶ Certo, le cose interessanti di una
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imparare presto a osservare le vite altrui così da
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Belzebù inizia a fare le fusa e cattura la
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mi trovo a invidiare le creature più assurde, come
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mai realizzati, i rammarichi, le mancanze, gli errori. Una
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è illogico, ma quando le ho viste, non ho
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l’altra azzurra. Me le mostra compiaciuta, con il
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dire niente, ti prego. Le puoi tenere tu? Non
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saprei dove nasconderle. Me le darai al momento opportuno
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adesso? Annuisco e agguanto le tutine. Dovrei fare un
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a eclissarmi. ¶ «Okay, te le conserverò io» rispondo, e
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io» rispondo, e adagio le tute sulla spalla della
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vuoto di prima. Afferro le tutine adagiate sulla sedia
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solo modo di affrontare le cose. Io, per esempio
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altrimenti: l’altro giorno le ho rivelato che ci
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andato da Sveva e le ho esposto il problema
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pure arrampicarmi e sudare le cosiddette sette camicie per
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io a trasferirgli tutte le scorte in mio possesso
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con gusto dove tutte le cose sono al loro
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appoggiata al frigo con le mani intrecciate, che lancia
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uno sbadiglio. Ho dimenticato le buone maniere, i sorrisi
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sorrisi di circostanza e le argomentazioni futili. Gli anni
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e resto a guardare le strade che si srotolano
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di Chiaia, per esempio, le sere d’estate si
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invece, sembra muta, con le strade ampie e deserte
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separare i suoni, come le tracce di una canzone
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che zampilla dalle trattorie, le tante campane che battono
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dei motorini che infestano le strade, le urla di
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che infestano le strade, le urla di donne che
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la mia compagna non le sia piaciuta granché, ma
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la vita per gustarne le mille sfaccettature. Per lei
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mi è sembrato che le piacesse» fa l’artista
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troppo. «Senta, capisco che le interessa fare colpo sul
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età e per fortuna le sue scelte non dipendono
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di essere.» ¶ «E chi le dice che non lo
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ho sempre pensato che le scuse servano a chi
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scuse servano a chi le riceve più per consolidare
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riceve più per consolidare le proprie ragioni che per
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Solo che da vecchio le cose ti sfilano sotto
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alle lusinghe e infilarmi le mani in tasca, ma
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fetta di pane integrale. ¶ Le ragazze salutano ed escono
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cibo alla bocca. ¶ Adesso le tirerei volentieri uno schiaffo
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occhi. Quando s’arrabbia le sue pupille assomigliano a
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rovinato il pranzo con le mie stesse mani, potevo
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da Marino, Rossana e le altre cose inutili con
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altre cose inutili con le quali provo a riempire
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l’acqua noto che le tremano le mani. ¶ «Pà
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noto che le tremano le mani. ¶ «Pà, hai fatto
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dovessero qualcosa. Caterina sì. Le madri, spesso, ritengono che
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è questa fissazione adesso?» ¶ Le studio gli occhi: le
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Le studio gli occhi: le pupille sono di nuovo
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che ha ricacciato indietro le unghie. ¶ «Sei felice, Sveva
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e non replica. Però le leggo sul volto che
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resa così, io non le ho mai insegnato a
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mi guardo in giro. Le sale riunioni non mi
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asettiche, perfette, immobili. Come le riunioni, del resto. Mi
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me la sono chiamata, le ho fornito un assist
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padri pronti a risolvere le vite dei figli, anche
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dei figli, anche se le poche volte in cui
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marcire, e fra poco le due inservienti saranno di
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saputo un cazzo!» ¶ Sento le labbra incollate e il
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filo di voce e le mani serrate in un
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si alza per sparecchiare. ¶ Le afferro il polso d
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di Sveva è portarmi le mani al volto e
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a mamma ho rivelato le tue scappatelle!» ¶ «Brava, appunto
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caldo che mi colora le guance. Saluto Federico, apro
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mi porto d’istinto le mani alla gola, nel
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un attimo prima che le sue lacrime diventino le
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le sue lacrime diventino le mie, m’infilo nell
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cambiare il mondo, ma le nostre due vite sì
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elegante di me, ma le mancava un requisito fondamentale
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sonora e coinvolgente risata, le dita fredde e piccole
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a pensarci oggi, eppure le ripetevo semplicemente quello che
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2015
nonostante mi trovassi, tra le altre cose, all’inizio
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la fumatrice incallita con le dita gialle, tornai sui
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sempre un’opportunità, che le cose che desideri capitano
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2015
per nascondere al mondo le mie lacrime e la
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mese mi rigirai fra le mani il bigliettino con
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mani il bigliettino con le cifre anonime scritte a
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2015
capisci che sono poche le cose per le quali
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poche le cose per le quali prendersela davvero; il
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Marino a veder scorrere le giornate sempre e solo
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2015
ho cercato di costruire le mie giornate, il dopo
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non hai conosciuto? Sotto le lenzuola, di un uomo
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o a un’amica le tocchi la gamba come
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Rossana continua a divertirsi, le mie parole sembrano metterla
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Ma che fai?» ¶ Non le rispondo, anche perché il
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e se non muovi le chiappe perdiamo il fuoristrada
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sto inseguendo un malvivente. Le ordino di passare col
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Ai miei tempi esistevano le cinquecento, che se eri
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suo prezioso tempo fra le braccia di una vecchia
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lungomare. L’uomo inserisce le quattro frecce, scende dall
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funzione, un po’ come le auto che marciscono nei
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galante è ormai saltata. Le ho distrutto la serata
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di fronte all’altra, le bocche separate da pochi
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sia stata mia moglie. Le mie mani rugose e
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riposa sereno e rispecchia le luci delle ville di
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dell’Ovo alle spalle, le famiglie che passeggiano e
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i sorrisi della gente, le bancarelle, i carretti dello
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carretti dello zucchero filato, le biciclette che strombazzano, la
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2015
donna. Seduto sul water le mie labbra decidono di
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Sveva è meglio non le racconti nulla. ¶ Siamo in
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lanci di corsa per le scale. Mi sporgo nella
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vicino manesco, che affronta le rampe come un forsennato
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centimetro. Ho la tachicardia, le vertigini, e una goccia
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in ciuffi impazziti e le pupille dilatate. ¶ «Che cosa
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sacchetti sul tavolo, afferro le due scatole di surgelati
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scatole di surgelati e le infilo nel freezer, quindi
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con ovatta e alcol le pulisco le ferite, quindi
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2015
e alcol le pulisco le ferite, quindi tento di
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punto, mi volto e le chiedo: «Come hai fatto
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2015
è andato su tutte le furie!» ¶ Non ribatto, non
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2015
un braccio!» ¶ Una lacrima le scivola sulla guancia, e
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scaccia via. La vita le ha insegnato a non
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riversa nelle lacrime che le scivolano lente in bocca
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fisso nel vuoto e le labbra spalancate nel tentativo
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Allora passa a ispezionare le ecchimosi e i graffi
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prosegue l’interrogatorio. «Cosa le è successo, signorina?» ¶ «Sono
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tutte queste domande non le ha fatte alla ragazza
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Non è vero, così le piace pensare» replico prima
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e mi guarda con le lacrime agli occhi. Aspetta
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non ho detto nulla.» ¶ Le sue labbra sorridono, prima
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braccio sano mi cinga le spalle. Io ricambio con
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con i brufoli e le cuffie nelle orecchie si
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io?» ¶ Lo sbarbatello aveva le mani infilate sotto le
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le mani infilate sotto le bretelle dello zaino. Mi
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quel fardello appeso fra le cosce. Se fossi donna
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bambino era solo? Non le è venuto in mente
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del genere, mi piacciono le curve larghe, da affrontare
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far pagare al prossimo le colpe di qualcun altro
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meglio che Sveva sfoghi le sue mancanze in un
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attillata! ¶ «Che ne pensa, le piace?» ¶ Mi volto. Al
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posso fregarmene e fissare le tette senza farmi troppi
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gesticolare come un deficiente. Le donne non hanno simili
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l’organismo, è come le feci: un residuo che
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Cambia lavoro, marito, figli. Le cose non sono così
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sono così semplici come le dipingi.» ¶ «Perché sei giovane
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Rossana, riflette senza pietà le mie imperfezioni. ¶ «E tuo
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non ti preoccupare, nonostante le tue mancanze, siamo venuti
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non vuoi sentirti dire le cose, non fare domande
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sportello quando busso con le nocche sul vetro. Aspetto
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il compito di trasportare le scarpe dal deposito al
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2015
fare il ragioniere, passavo le mie giornate a fare
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era altro, i figli, le amanti, gli amori impossibili
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molte delle stupidaggini con le quali tentavo di dare
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impiego, la poca libertà, le scelte sbagliate, i figli
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mandata. Perché Marino, fra le altre cose, ha la
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2015
per la seconda ipotesi, le verità scomode fanno meno
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2015
ancora reggeva saldi fra le unghie e sprofonda di
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2015
cuscini. ¶ «E tu che le hai detto?» ¶ «E che
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2015
hai detto?» ¶ «E che le ho detto? Che se
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2015
almeno non rimaniamo con le mani in mano. Può
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Il vecchio ha già le mani pronte a calarsi
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2015
accertarsi di come vanno le cose» afferma Marino, una
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Allora...» cerco di riprendere le fila del discorso, «scrivi
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2015
del discorso, «scrivi: ’Vo-le-va-mo av-ver
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mo-gli-e. Se le an-ghe-rie do
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2015
av-ver-ti-re le au-to-ri-tà
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2015
e ti spezziamo entrambe le gambe. Sei avvertito!’» ¶ Guardo
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dorso delle mani con le quali abbranca il suo
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2015
Rossana e come tutte le donne che non si
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2015
giorni, mentre là fuori le cose ci mettono poche
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2015
rigiro il biglietto fra le mani e mi scopro
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2015
un capo leopardato e le calze a rete. Se
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2015
ora, invece, sto complicando le cose. La verità è
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2015
paura di accorgermi che le altre varianti non mi
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2015
donna: l’attesa. Fra le mie tante virtù, ebbene
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2015
mi iniziano a dolere le gambe. Con Caterina era
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2015
quarantacinque minuti, troppo per le mie possibilità. Perciò dissi
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2015
bel cappotto lungo che le copre le gambe e
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2015
lungo che le copre le gambe e un paio
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2015
avevo imparato a conoscere. Le vado incontro con un
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2015
è difficile accettare che le cose non abbiano un
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2015
Il nuovo ruolo non le ha fatto perdere la
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2015
dopo mi annoti entrambe le cose, così andiamo a
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2015
lei ogni tanto sbircia le vetrine dei negozi chiusi
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2015
spalle. Peccato, già pregustavo le loro bocche spalancate davanti
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2015
e l’ho conosciuta. Le ho anche detto di
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2015
il collo sollevato e le orecchie all’insù, per
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2015
era la prima volta. Le prime volte dovrebbero essere
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2015
ovunque, l’amico che le dà consigli, che è
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2015
ci trovammo seminudi sotto le coperte. ¶ Ricordo ancora la
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2015
È proprio vero che le cose che custodiamo con
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2015
lì, pochi istanti e le avrei donato anch’io
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2015
entrato per sempre fra le sue cose da custodire
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2015
prese il viso fra le mani e disse: «Cesare
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2015
dissi nulla, mi rivestii, le diedi un candido bacio
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2015
me l’ha insegnata: le persone accigliate, scontrose e
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2015
tutti gli anziani ho le mie piccole ossessioni; niente
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2015
e a ricompensarti per le energie profuse. In realtà
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2015
riesco più a poggiare le natiche sulla fredda plastica
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2015
consiglio. Delle tre, solo le prime due mi hanno
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2015
caso, dicevo, sono poche le fissazioni da vecchio rimbambito
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2015
Oppure evito di fare le code. Il napoletano non
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2015
supermercato come al cinema, le code a Napoli sono
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2015
denti in bocca e le unghie sempre nere, parla
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2015
affermazione sulle albicocche o le pesche. Il buono è
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2015
latticini, gli affettati e le chiacchiere inutili delle numerose
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2015
È lei a tessere le trame del chiacchiericcio, è
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2015
che anche al supermercato le cose non vanno molto
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2015
metri, e finalmente infilo le chiavi nella toppa del
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2015
un paio di buste, le lascio lì e raggiungo
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2015
di buono. Si sa, le belle notizie non vengono
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2015
per l’eredità. ¶ Apro le porte dell’ascensore. ¶ «Su
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2015
s’intrufola veloce fra le mie gambe. Premo il
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2015
ricordi. Eh già, perché le case non sono mica
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2015
ultime, in genere, sono le più affidabili, rimaste in
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2015
spesa e tiro fuori le chiavi dal cappotto. In
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2015
mi giro e infilo le chiavi nella toppa, manovra
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2015
manovra non semplice se le mani ti tremano come
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2015
non riesce a infilare le chiavi nella toppa di
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2015
inizia a giocherellare con le dita sul vetro del
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2015
nel lavello e prendo le sigarette da sopra la
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2015
a metà strada e le dedico uno sguardo fra
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2015
non si ferma qui? Le propongo uno spaghetto col
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2015
è una sola tovaglia. Le avrò date a Sveva
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2015
e senza dire nulla le poso il dito sull
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2015
pronto» afferma, infine, lei. ¶ Le passo i piatti, Emma
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2015
Ho smesso di fare le analisi del sangue quando
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2015
lunghi e castani che le ricadono sulle ginocchia sembra
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2015
casa il suo rifugio. Le case dei nonni spesso
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2015
te. Emma.» ¶ Lei stringe le gambe al corpo e
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2015
casa si odono solo le fusa di Belzebù che
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2015
Lo vedi? Sei aggressiva. Le donne lo diventano se
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2015
di spiegazioni. Mi piacciono le donne che non ne
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2015
ammetto.» ¶ Torniamo a osservare le persone che si trastullano
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2015
se n’è lavata le mani. E meno male
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2015
per le scale. ¶ «Buongiorno» le ho detto, ma lei
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2015
chiavi e mi dava le spalle. Al mio saluto
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2015
sorriso frettoloso che non le ha permesso di nascondere
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2015
coso dove si fanno le omelie per prodursi in
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2015
uno che ripete sempre le stesse cose, non sente
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2015
terapeuta col quale sviscero le mie ansie e un
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2015
all’altro e batte le mani contro il bracciolo
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2015
volte prima di alzare le mani. ¶ La ragazza l
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2015
e mi ha dato le spalle, ancora una volta
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2015
attenzione, riesci a scorgere le stesse paure. ¶ «Mica dobbiamo
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2015
intera, hai speso male le tue carte e ti
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2015
rischiavi di perdere tutte le fiches che avevi davanti
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2015
a capire come vanno le cose suona il gong
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2015
hai passati a guardarti le unghie. ¶ «Marino, hai ormai
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2015
squadra e tamburella con le dita sul bracciolo. Io
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2015
classico di Marino fare le cose a metà. Chissà
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2015
foglio in bianco. Ambedue le possibilità avrebbero il mio
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2015
hai mai incontrata per le scale?» chiedo con stupore
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2015
dieci anni. Esistono ancora le strade, gli alberi, le
260
2015
le strade, gli alberi, le vetrine e le belle
261
2015
alberi, le vetrine e le belle donne.» ¶ Dovrebbe infuriarsi
262
2015
e mi lancerei per le scale. Marino non fa
263
2015
O parlo o affronto le scale. Decido di fermarmi
264
2015
notevole. E a me le energie servono per altro
265
2015
ci ho tentato, ma le parole mi sono rimaste
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2015
una volta in casa. ¶ Le mie parole rimbombano nel
267
2015
stata a sentire, forse le cose sarebbero andate in
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2015
andate in modo diverso.» ¶ Le pareti non mi rispondono
269
2015
E se, come adesso, le imposte sono chiuse, rimane
270
2015
adagiarlo sul letto. Sono le tre e mezzo del
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2015
rendermi conto di quanto le bestie meritino il nostro
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2015
nulla di come stanno le cose. ¶ A ogni modo
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2015
la cavano senza rompere le balle agli altri. Ecco
274
2015
moderare i toni, altrimenti le tolgo quell’espressione idiota
275
2015
gira verso di me. Le sorrido, fiero di me
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2015
i fatti suoi, nessuno le ha chiesto niente!» E
277
2015
che non sento più le gambe e per tornarmene
278
2015
Guardo l’ora: sono le quattro e un quarto
279
2015
in volto. ¶ «Eleonora, sono le quattro del mattino...» tento
280
2015
sguardo all’orologio, sono le quattro e mezzo del
281
2015
di noi è come le formiche, segue una strada
282
2015
ho amata nessuna quanto le uniche tre che non
283
2015
per dire) di Rossana, le uniche signore che mi
284
2015
mia moglie, sono loro, le tre arpie che non
285
2015
una smodata passione per le forme tondeggianti. Il problema
286
2015
quale si capisce che le storie romantiche di amori
287
2015
raccontavano i nonni e le vecchie zie sono stupidaggini
288
2015
dove viveva, chi erano le sue migliori amiche, persino
289
2015
mi ha già voltato le spalle. ¶ «Buongiorno» esclama anche
290
2015
Be’, sono ragazzi, avranno le loro amicizie, l’importante
291
2015
colpi. Forse perché passa le giornate a regalare allegria
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lei ne resta poca. Le persone che fanno felici
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cucina. Conosco molto meglio le sue smagliature che i
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piedi e mi volge le spalle, io sono ancora
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bicchiere di vino fra le dita e lo sguardo
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megera. Lei indugia con le mutande in mano, la
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capo. Continuo a vedere le sue spalle, il problema
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bisogna fare attenzione con le parole, è come in
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grosso peto che metterebbe le cose subito a posto
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ho perso smalto con le donne. Caterina è morta
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i preamboli, i preliminari, le buone maniere, le attenzioni
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preliminari, le buone maniere, le attenzioni, tutte quelle cose
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sottecchi che una lacrima le scende lungo il viso
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di serio con me. Le asciugai gli occhi e
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perdono per quel che le ho fatto. ¶ «Scusami...» sussurra
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Rossana. ¶ Mi avvicino e le poso una mano sulla
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lungo nel suo letto le cose si complicano maledettamente
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Però, chissà perché, stasera le difficoltà di Rossana mi
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pancetta adagiata sul pube, le braccia flaccide, i pettorali
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il solo letto sfatto. Le due figure da circo
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buona lingerie per mettere le cose a posto. ¶ «Alla
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punto forte (a parte le tette, ovvio). Rossana ti
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mobili sono vetusti e le piastrelle scheggiate. Insomma, un
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o ssaje come vanno le cose qui.» ¶ Già lo
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Davvero?» fa lei, e le pupille le s’illuminano
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lei, e le pupille le s’illuminano. ¶ «Ho detto
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soprattutto quando non conosco le risposte. Non so perché
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finire a terra con le ossa frantumate, poi riesco
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casa sua e che le racconto dei miei figli
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inutile con il quale le stesse zie riempivano le
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le stesse zie riempivano le loro case. ¶ «Dovevo fare
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poco carine, si arrotola le maniche della camicia e
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Ha capito che cambiare le abitudini di un vecchio
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sorride con gentilezza. Nonostante le buone maniere, però, si
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afferra il sacchetto che le porgo. ¶ «È molto gentile
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scuri e lisci che le ricadono morbidi sulle spalle
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un incisivo spezzato che le dà un tocco aggressivo
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se ha capito, se le è bastata un’occhiata
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sono abitudinari, non amano le novità. È perché si
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si pensa sempre che le cose peggioreranno anziché migliorare
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figli piccoli. Un inferno, le pesti hanno pianto ininterrottamente
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e molta superficialità. Insomma, le pareti servono solo a
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su può svegliarti. ¶ Dopo le prime tre nottate in
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stavo ancora rigirando fra le lenzuola quando i due
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ha visto, ha girato le spalle e si è
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si è arrampicata per le scale. ¶ «Buongiorno» le ho
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di male, sono molte le persone che attendono la
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dorme. Si dice che le prime ore del mattino
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una vita per elaborare le fantasie più strambe, è
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desiderare di ripararsi fra le braccia di un poppante
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soprammobili. Se serro bene le palpebre, poi, riesco addirittura
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scorrere un’imprecazione sotto le lenzuola. Pensavo fossero le
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le lenzuola. Pensavo fossero le cinque, invece sono solo
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cinque, invece sono solo le quattro e un quarto
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gatti sono raggomitolati sotto le auto. ¶ Il quartiere dorme
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ad abbassare di nuovo le palpebre. La verità è
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della scienza. Mi porto le mani al viso e
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io urino seduto, come le donne. E non perché
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donne. E non perché le gambe non mi reggano
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mio idrante innaffierei anche le mattonelle di fronte. C
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fronte alla pelle incartapecorita, le macchie sulla testa e
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macchie sulla testa e le mani tremolanti. A ogni
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proprio a non commettere le stesse idiozie per una
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da scuola che fermano le auto, per esempio, mi
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del cappotto e infilo le mani in tasca. Sono
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dell’età. Come programmare le giornate. Oddio, non che
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una prostituta. Sì, frequento le mignotte, embè? Ho ancora
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mignotte, embè? Ho ancora le mie voglie da soddisfare
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fa, quando girava per le case a fare iniezioni
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mattina presto, mi pungeva le chiappe e se ne
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convincerla a infilarsi sotto le mie coperte. A pensarci
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Mi sono sempre piaciute le persone dirette, e da
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risponde. ¶ «Ha sentito cosa le ho detto?» ¶ Silenzio. ¶ «Okay
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attenzione ed essere comprensivi, le donne desiderano solo questo
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panni stesi ad asciugare, le strade disseminate di buche
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disseminate di buche e le auto arrampicate su un
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chiesa. A New York le vie laterali non celano
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ingresso si ferma, sfila le chiavi dalla borsa, quindi
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Da quassù intravedo solo le sue gambe velate da
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salutarlo, e quest’ultimo le appoggia la mano sulla
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è un collega che le ha dato uno strappo
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strappo. Ma un collega le poggia una mano sulla
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afferra Federico da sotto le ascelle, per poi riempirlo
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propria iniziativa di trascorrere le giornate fra beghe inutili
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che rimbombano veloci fra le stanze e la voce
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di carta, rintanate tra le auto in sosta, e
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Eleonora» ricambio e cerco le chiavi nel cappotto. ¶ Sto
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i capelli tinti e le labbra rifatte, lui calvo
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come una campana, cosicché le poche volte che ci
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sono costretto a riformulare le frasi e ad aumentare
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i baffetti bianchi e le mani, cerulee, rigate di
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un domani come andranno le cose, se dovessi avere
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saluto Eleonora e infilo le chiavi nella toppa nel
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e subito dopo aggrotta le sopracciglia per difendersi dal
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accetto?» ¶ «Be’, se non le ha mai parlato di
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di mio figlio. Fra le molte accuse degli ultimi
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ramanzina di Sveva dietro le mie spalle. Così faccio
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gli occhi e aggrotta le sopracciglia come se avesse
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appena ascoltato qualcuno strofinare le unghie su una lavagna
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Ti volevo ringraziare per le tue parole, so che
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modo...» ¶ «Sveva la conosci, le piace lamentarsi e incolpare
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di vaniglia. Forse sono le candele, ce ne sono
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ne sono di tutte le misure, adagiate su ogni
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spazio libero. Quanto invidio le persone che sanno prendersi
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hall. Per fortuna, fra le decisioni più sagge degli
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seduta al tavolo con le braccia conserte al petto
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ti muovi, ben presto le cose dentro di te
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ancora a divertirmi con le tue teorie strampalate». ¶ «Non
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sforzarsi di tirare fuori le parole anche quando non
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e, forse, gli dedica le attenzioni che io non
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Rossana con cordialità e le porge il biglietto da
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a farmi compagnia durante le mie nottate insonni. ¶ «Comunque
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un po’ come tutte le figlie!» ¶ Faccio una smorfia
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orologio, per non mostrarle le mie guance rosse. ¶ Percorriamo
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era una libreria con le pareti bianchissime e gli
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innamorato delle donne con le quali uscivo. Io e
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venuta a ingannarmi con le fattezze di una panettiera
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il capo e drizza le orecchie, sei di fronte
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accarezzo sulla testa e le sue fusa mi rubano
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di vino o fra le cosce di una donna
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vino. ¶ «Già, hai ragione!» ¶ Le risa e il tremolio
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Ti spiegherà come vanno le cose qui» disse il
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e Antonia. Per anni le nostre vite si sono
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la sua compagnia rendeva le serate più allegre. ¶ E
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si rinuncia a cambiare le cose. È ben diverso
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mi guarda incuriosito. Ha le guance rosse e l
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farla dormire da te.» ¶ Le risa di qualche minuto
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me la rigiro fra le mani. Mi capita spesso
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quanta gente usa impropriamente le parole «ti capisco». Non
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posso più nemmeno poggiare le natiche consunte sul divano
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coppia si aggira per le stanze in compagnia di
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il braccio e dichiaro: «Le dovrei parlare». ¶ Lui mi
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Mi dica». ¶ «Come vanno le visite? Insomma, c’è
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nel mio ufficio che le spiego». ¶ «Sembravano incuriositi davvero
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poteva disturbarmi a tutte le ore.» ¶ «Allora ti sei
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confusione, si intrufola fra le mie gambe e si
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e si lancia per le scale. ¶ «Cesare, non fare
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sincera. Alla nostra età le bugie hanno vita breve
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ottant’anni per capire le donne. ¶ Un flusso inarrestabile
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aggrappata al corrimano. Nonostante le innumerevoli ipotesi vagliate in
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i capelli scompigliati e le labbra socchiuse. Non deve
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si dirige nella stanza. Le porto la valigia e
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letto, intenta a sfilargli le scarpe con gesti nervosi
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imitarlo. Lo infilo sotto le coperte, quindi tiro giù
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a Federico prima che le molle cigolanti del letto
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il sedere e asciugato le lacrime, eppure provo imbarazzo
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la bocca contrita, come le capitava sempre da piccola
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mi veniva naturale, dopo le prime due frasi scoppiavo
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imparai a ignorare anche le sue arrabbiature. Non vorrei
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dopo un po’ incontra le sue lacrime, come accadeva
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quando con il pollice le spegnevo il pianto prima
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mezzo per te, vero?» ¶ «Le vie di mezzo servono
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cosce e si porta le mani al viso. Poi
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incuriosito. Lei allora corruga le sopracciglia e prosegue: «È
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non ci avevo pensato. Le persone restano sempre un
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loro vita. Sveva sotto le coperte ha ritrovato sua
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su. Ci infiliamo sotto le lenzuola, con Federico che
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se ne accorgeranno. ¶ Come le nuvole ¶ Stamattina mi sono
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solito, ho sfilato piano le coperte e mi sono
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infilare gli occhiali, indossare le pantofole e strusciarle lungo
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sono rimasto immobile per le restanti quattro ore, adagiato
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sarebbe tornata a casa. Le ho sorriso, anche se
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mi avrebbe fatto aggrottare le sopracciglia, stamattina, invece, mi
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riuscito a tenere ferme le gambe. Il corpo tradisce
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Il corpo tradisce sempre le nostre emozioni, si tratti
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e si allontanò con le amiche fra risatine e
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permesso di colmare tutte le caselle ancora vuote della
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essermi sorbito i pirati, le astronavi, i cavalli e
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altre due persone con le quali sorrideva e scambiava
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giornata, un po’ come le nuvole della mattina. ¶ A
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sotto la superficie. Come le nuvole, che hanno il
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il viscido ha girato le spalle e si è
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apre. Sento correre per le scale, allora mi precipito
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Suono il campanello nonostante le mani mi tremino più
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Emma stia bene, ma le gambe non mi reggono
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il corridoio con calma, le mani incerte che anticipano
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rosse sul pavimento. Sangue. Le gocce s’inseguono l
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con l’altra, come le briciole di Hänsel e
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la luce in corridoio. Le tracce di sangue mi
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della vasca da bagno. Le gocce si sono trasformate
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non riesco a capire le sue parole, mi sembra
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la stanza da letto. Le ante dell’armadio sono
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scarpa sporca di sangue. Le gambe stanno per cedermi
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e rantola, del sangue le esce dalla bocca, ha
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non sai nulla, che le malattie, i dispiaceri e
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la sua mano e le scruto gli occhi. Lei
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spalancata. ¶ «Chiama il centodiciotto» le dico. ¶ Lei rimane immobile
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foto perché mi tremano le mani, il mio colon
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colon ogni tanto fa le bizze, e sono anche
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perdutamente innamorato...» ¶ Emma muove le pupille. Allora sta ascoltando
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per tentare di sentire le mie parole, ma è
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stronzo, in queste cose le donne sono molto solidali
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controlla i battiti, quindi le osserva le pupille. No
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battiti, quindi le osserva le pupille. No, non guardatele
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alle prese con Emma, le afferrano il braccio da
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ho sollevato lo sguardo, le lancette indicavano l’una
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una saponetta, un libro, le dita di un bimbo
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età, ma sono tante le cose che non dovrei
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sono posti strani, dove le gioie si contengono per
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il mio volto incavato, le occhiaie, la barba sfatta
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al riguardo. Ritengo che le cose abbiano funzionato bene
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Fuori è umido e le strade sono deserte. Per
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prominente e sguardo torvo. Le chiedo una birra. Ecco
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ancora il Vesuvio, con le migliaia di luci che
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volgi lo sguardo. Sono le sue gobbe che cerchiamo
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e cinquantasei. ¶ Mi arrotolo le maniche della camicia e
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e mi accorgo che le mani ancora mi tremano
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In realtà sono molte le cose che non ho
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mai spiegato. Ci insegnano le equazioni, Il cinque maggio
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ci chiarisce come affrontare le paure, in che modo