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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La tristezza ha il sonno leggero, 2016

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
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confessione di Giovanni e le sue parole sulla famiglia
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stato uno che dice le cose come stanno, un
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soccorso, mi sollevò per le ascelle, mi ripulì la
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con la testa fra le nuvole!» ¶ Matilde, infine, una
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se una sola fra le persone importanti della mia
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essere più felice», io le avrei risposto seccato: «Chi
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trascorse il pomeriggio con le mani nella spazzatura racconta
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problema.» ¶ Lei sorride e le mie guance si colorano
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Mario quasi indietreggia e le sue spalle possenti sfiorano
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Una volta mamma, con le sue solite maniere, provò
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il mio patrigno, con le gambe che mi sembrano
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non tiriamola troppo per le lunghe» interviene Arianna alle
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occhi e sbirciai dietro le sue spalle alla ricerca
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vista a goccia con le lenti blu e le
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le lenti blu e le polo della Lacoste, anche
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svegliai di soprassalto per le urla che provenivano dal
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il muro per nascondere le lacrime. Un maschio forte
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che mi avrebbe sottratto le attenzioni di mamma, un
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un bel ristorante, e le promesse vanno mantenute. Sai
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promesse vanno mantenute. Sai, le donne si offendono, se
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mie spalle. ¶ «Attenzione, però, le promesse fatte ai bambini
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con il regalo fra le mani. ¶ «Domani è sabato
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e mangiare «schifezze», come le chiamava papà. Per quel
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sottovesti che lasciavano scoperte le cosce e il seno
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papà doveva solo lavarsi le mani e sedersi a
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sorella. Me promette che le vorrai siempre bene e
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quando, qualche giorno dopo, le chiesi spiegazioni, mi rispose
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perché mamma non avesse le mammelle grosse e nere
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volta.» ¶ Arianna ha incrociato le braccia ed è uscita
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Mi premeva prima sistemare le cose, perché in futuro
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te stesso, come se le ingurgitassi per farle sparire
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morire, a spegnersi come le stesse stelle, eppure è
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sprofondare sul divano allungando le braccia dietro le spalle
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allungando le braccia dietro le spalle della moglie e
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orologio a muro, sono le dieci e mezzo di
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Pari, che mi dà le spalle. ¶ Lei si gira
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banco della cucina con le unghie. Poi si porta
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sedia dal tavolo e le faccio segno di sedersi
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qualche giorno.» ¶ Lei socchiude le palpebre e si strofina
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sigaretta ancora spenta fra le dita. «E poi avevo
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Lei invece mi mette le braccia intorno al collo
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fili. Un attimo dopo le sue labbra si poggiano
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non si volta, allora le afferro il mento e
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guancia con dolcezza, mentre le accarezzo i capelli, e
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fare? ¶ Pochi secondi e le mie labbra incontrano le
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le mie labbra incontrano le sue lacrime, eppure, per
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mi tornano alla mente le parole di Flor, «fai
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sulla pelle dell’altro, le ciglia che quasi si
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furono loro a pagare le rate e a comprarmi
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lo trovavo già sotto le lenzuola. Allora lo spostavo
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Lui fece spallucce. «Così...» ¶ Le visite andarono avanti a
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di casa mia sotto le vesti proprio di Malaika
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Nonostante la paura per le tante novità, quella sera
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trovai a pensare che le ferite, forse, servono a
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il tempo e più le assomiglio. È così strano
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anno inizierai a mostrare le mie stesse insicurezze, le
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le mie stesse insicurezze, le fobie, le inutili paranoie
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stesse insicurezze, le fobie, le inutili paranoie, saprai da
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a letto a leggere Le correzioni, di un certo
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di rosa), sentii infilare le chiavi nella toppa. Allarmato
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che si nascondeva dietro le sue spalle. ¶ Flor entrò
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fai qui?» ¶ «Ci vivo. Le chiavi me le ha
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vivo. Le chiavi me le ha date papà.» ¶ Lui
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lei è in bagno, le spiegherò io.» ¶ «Davvero?» fece
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strinse il viso fra le mani e mi baciò
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fianco, e mi abbracciò. Le dissi che mio fratello
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un po’ in silenzio, le voci della strada che
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la serata a tesserle le mie lodi di grande
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di aiutarmi ad abbellire le pareti del locale appena
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Be’, tu che fai?» le chiesi. «Io dovrei andare
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balbettai. ¶ Si erano fatte le otto di sera e
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anni con Matilde. Perciò le proposi l’unica alternativa
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a togliermi dalla testa le immagini dei disegni. Fissavo
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drago che avvolgeva con le sue fiamme ardenti i
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ore e mezzo, durante le quali Rebecca mi graffiò
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Sull’uscio mi sfiorò le labbra e mi tirò
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Quindi si lanciò per le scale. Chiusi a doppia
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guardò fisso negli occhi. ¶ Le offrii un succo di
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mi piace nessuno, e le ragazze sono tutte oche
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l’avrei abbracciata e le avrei spiegato che, molto
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la spalla finché non le dai retta. Così capita
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chi non ami. ¶ Oppure le avrei potuto dire che
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davvero. Mi fissava mentre le lacrime le scendevano veloci
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fissava mentre le lacrime le scendevano veloci sulle guance
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Lo so» risposi e le accarezzai i capelli. ¶ «Tu
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mio» aggiungo, puntellandomi con le mani al banco della
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parlato.» ¶ «In che senso?» ¶ Le voci degli altri familiari
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smise di esistere. ¶ Fra le tante persone dalle quali
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una figlia che riempiva le stanze. Forse anche di
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si era sciolta fra le mani senza che nemmeno
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dormita e domani avrai le idee più chiare.» ¶ La
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sesso di una volta, le risate, le uscite, la
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una volta, le risate, le uscite, la spensieratezza, un
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regolare, sulla pelle liscia, le pupille nere e profonde
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tanti uomini che tradiscono le mogli e tornano a
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idea. Ho capito che le cose importanti sono altre
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di vino e raccontare le cose belle che una
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lingua. «E quali sarebbero le cose belle che ti
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mio. ¶ Mamma si porta le mani al volto, Mario
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di maglioni che non le vedevo addosso da una
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richiudere in tutta fretta le pagine, con le lacrime
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fretta le pagine, con le lacrime che iniziavano a
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forza per non mettere le mani addosso a Gambino
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correre in azienda, prendere le mie cose e salutare
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per vedere come andavano le cose, se c’era
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orecchie, l’uomo che le stava opponendo un rifiuto
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ci andava, a riprendere le briglie della vita che
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di mano. ¶ Credevo che le mie parole avessero convinto
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il magma interiore che le ribolliva dentro. ¶ Così, andò
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finire che mentre parlava le posai una mano sulla
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mano sulla guancia e le sorrisi. Lei si bloccò
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gli occhi attenti e le orecchie tese, come una
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adulti sanno rialzarsi dopo le cadute. Così mi dicevo
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alternativa. In realtà, durante le ultime nottate passate a
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affetto, quel mio allargare le braccia per accogliere il
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amore mai sfumato per le tortillas di Rosalinda. ¶ Un
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mi diceva di rincorrere le mie passioni, per i
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se avessi fame. Erano le sei del pomeriggio, ma
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ma sa come intrattenere le persone, parla di libri
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i capelli cotonati e le mani grassottelle, eppure continua
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via. Rosalinda era divertente, le piaceva ridere, ascoltare la
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Rosalinda cambiò e tutte le energie che aveva profuso
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la figura paterna e le avesse usate per rendermi
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costano ¶ Finimmo di mangiare le tortillas in silenzio, poi
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E per la verità le sue parole mi avevano
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di gettare al vento le possibilità che la vita
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quando eri molto piccolo le cose fra noi andavano
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fare idiozie. Così, passavo le giornate a convincermi che
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giornate a convincermi che le parole di amici, familiari
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e andavo avanti. Ma le cose non funzionavano, c
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poco da fare, trascorrevamo le serate a rinfacciarci le
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le serate a rinfacciarci le cose e a sovrastarci
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e a sovrastarci con le cattiverie. Alla fine ci
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lì ad ascoltarlo strofinandomi le mani sudate. Alla fine
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più difficile.» ¶ «Quali sarebbero le alternative tra cui scegliere
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ci rovistava dentro, fissavo le sue mani tremolanti e
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ha salvato il culo. ¶ Le ferite si rimarginano mentre
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agognata fumetteria, mi concesse le chiavi del suo micro
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tutto tuo di vedere le cose. Non so se
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gli stipiti delle porte, le maniglie e la cucina
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pacchetto di preservativi. ¶ Aprii le imposte e l’aria
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come un ruscello tra le pietre. ¶ Il passaggio dalla
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ragazza di colore con le treccine e un bel
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soldi da parte: con le giuste amicizie, aveva iniziato
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scuse spesso non cancellano le ferite e che l
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non fosse accaduto. ¶ Come le oche degli Aristogatti ¶ Entro
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emozioni sopite che intorcina le nostre relazioni. ¶ Poi Mario
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il bisogno di sistemare le cose» ribatte lui senza
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Aspetta almeno di conoscere le divisioni» interviene Arianna imbronciata
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divisioni» interviene Arianna imbronciata, le braccia conserte. Ha le
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le braccia conserte. Ha le gambe accavallate e quella
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resto calmo, anche se le sue parole mi incuriosiscono
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leggerlo ci promettiate che le questioni economiche non saranno
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Quindi esco dalla stanza. Le parole di Valerio mi
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corrugo la fronte e le vado dietro mentre sculetta
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fa tornare in mente le odiose oche degli Aristogatti
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nei primi tempi, quando le cose sembravano funzionare alla
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io col volante fra le mani. Giunti a destinazione
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io, invece, a studiare le persone che ci ronzavano
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attorno. In certi posti, le più interessanti sono sempre
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più interessanti sono sempre le coppie, d’ogni età
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a convivere, per cui le vedi aggirarsi fra i
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Perché è così che le cose vanno a rotoli
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ti vomiterà addosso tutte le sue sventure. Perciò dovevamo
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dovevamo espiare in parte le nostre colpe: avremmo fatto
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trovatelli. E a farne le spese erano i familiari
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libertà l’ha dentro, le scorre nelle vene. È
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i propri spazi o le proprie scelte. A lei
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E se gli pulissimo le zampe? Che dici, in
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sul selciato ad annusare le diverse gradazioni di ammoniaca
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urine, io a guardare le stelle o gli appartamenti
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come papà.» ¶ Mi portai le mani al viso e
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aperto bocca. E se le fa del male?» ¶ «Tu
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letto, Matilde mi dava le spalle. Un attimo prima
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Flor a chiamarci. Erano le sei e un quarto
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leccare tutto il tempo le mani di Matilde e
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mani di Matilde e le mie orecchie. ¶ «Che è
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poi. ¶ Avrei voluto tapparmi le orecchie per non ascoltare
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ci venne incontro per le scale in lacrime. A
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emulare la madre, cosicché le tortillas di Rosalinda avevano
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occupava, però, ancora tutte le mie stagioni. ¶ «C’è
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la politica affascinante quanto le altre due opzioni. Ma
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Napoli si erano tenute le elezioni amministrative. Era la
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sudati e con indosso le casacche, ci eravamo fermati
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col numero otto e le scarpe coi tacchetti. Appena
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in quel periodo, occupava le mie notti turbolente. «Flò
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mamma andò su tutte le furie. Passò intere giornate
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suo glorioso passato fra le fila del «più grande
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con la quale esponeva le proprie ragioni, piacque molto
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e vivere vicini con le rispettive famiglie. Erri e
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mi va di spiegare le mie ragioni qui, in
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di come ci spartiremo le tue proprietà quando sarai
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nu campo ’e concentramento! Le regole... ma mi facessero
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tutto fu inutile, che le tanto bistrattate «regole» sono
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la realtà (credo che le temibili prove fossero semplici
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Obelix. A volte non le andava di leggere e
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leggere e mi raccontava le favole dei fratelli Grimm
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sulla mensola e riprendevano le loro posizioni, in attesa
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Ridevo pure io, nonostante le labbra appiccicate. Però a
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si girava per nascondermi le lacrime. Io mi pulivo
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i giochi, gli album, le matite, i pastelli. Senza
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si metteva a colorare le mie vignette ancora da
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in cui ti mostrai le tette?» ¶ E come potrei
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anche tu perdi ancora le giornate a soffrire.» ¶ «Che
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capire fino in fondo le sue parole, lei allora
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Guarda Valerio e Giovanni. Le loro vite scorrono più
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un mattoncino colorato fra le dita. Lei avvicinò le
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le dita. Lei avvicinò le mani alla bocca e
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e con sua madre. Le sue parole mi provocarono
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che mi ha messo le mani sulla farfallina e
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a bocca aperta e le chiesi: «Davvero ti ha
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la sofferenza renda migliori le persone. ¶ Io sono una
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un po’ una lacrima le rigò la guancia. Allora
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a mettere in discussione le mie certezze. Soffrire già
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per chiedermi come trascorressi le giornate. ¶ «Non le trascorro
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trascorressi le giornate. ¶ «Non le trascorro» risposi. ¶ «Non le
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le trascorro» risposi. ¶ «Non le trascorre?» ¶ «No, le subisco
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Non le trascorre?» ¶ «No, le subisco.» ¶ Iazeolla si portò
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comprendere a mia madre, le volte che tentava di
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andare, di vivere appieno le emozioni, positive o negative
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che fosse normale temere le emozioni. E ha imparato
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mi sono svegliato per le sue urla.» ¶ Clara mi
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Giovanni, ma lui ha le sue certezze, e quelle
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chiesto a Clara se le parole di Valerio riguardo
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se in qualche modo le due Renate (madre e
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Clara che in genere le vite più sembrano perfette
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un amico e trascorreva le giornate alla guida, col
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iberica, lui ci raccontava le antiche vicende dei romani
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lasciare casa per trascorrere le giornate con un uomo
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E quando tornerai con le foto, troverai anche un
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si mise a farle le pernacchie sul collo. Flor
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aveva deciso di trascorrere le vacanze dai genitori e
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un paio di giorni le scattai una ventina di
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di mezza età con le guance sempre rosse. Due
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assaporare fino in fondo le sensazioni che quel posto
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sono cresciuta, ci sono le mie radici. Me capisci
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la mia vera madre le cose avrebbero potuto essere
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separavano da lei. Quando le fui di fronte, contai
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momento di esaltante follia. Le nostre bocche, però, si
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con la lingua, che le scuse spesso non cancellano
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una cena galante, con le prime, invece, si possono
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indietro nel salotto con le mani sui fianchi. «E
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sentivano al telefono iniziavano le urla, i rinfacci, gli
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i rinfacci, gli scaricabarile, le lunghe perifrasi per arrivare
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nel passato, a quando le stesse cattiverie se le
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le stesse cattiverie se le dicevano faccia a faccia
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così da non ascoltare le loro, che comunque assorbivo
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anni trascorsi in politica le avevano insegnato che ci
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non era contemplata. Mamma le decisioni importanti non le
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le decisioni importanti non le lascia mai agli altri
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la sera, lasciando che le sue parole mi instillassero
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e lo ringraziai per le sue parole, perché si
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il dubbio è per le persone intelligenti e che
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nome.» ¶ Renata Ferrara serra le mascelle per un millesimo
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ai nostri occhi quando le nostre varie fidanzate cercavano
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non sembra offendersi. Forse le dinamiche piccolo-borghesi dell
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nuora preferita. «Scusami, tesoro» le dice, «non voglio intromettermi
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proprio silenzio. ¶ Mamma dilata le narici e quasi le
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le narici e quasi le esce il fumo dal
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è capace, esclama: «Alzo le mani. Le vostre decisioni
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esclama: «Alzo le mani. Le vostre decisioni non mi
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nel pesante fondotinta che le nasconde il viso, nei
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d’oro giallo che le cingono le braccia abbronzate
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giallo che le cingono le braccia abbronzate tutto l
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Repubblica. In breve tempo le emittenti regionali divennero il
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torniamo al ’94. Quando infilai le chiavi nella toppa di
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scuola, quindi vagai per le strade cercando di non
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soltanto di autostima, se le mancanze della mia famiglia
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prendermi l’amore e le attenzioni che loro non
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ragazza, un po’ per le ragioni suddette e un
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adoravo guardarla ridere con le amiche a qualche metro
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è un continuo incontrare le persone sbagliate. Anche perché
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giusta sul nostro percorso, le altre migliaia, che pure
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Lei aveva lasciato che le toccassi il seno, ma
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tre capelli morti fra le dita. Era l’inizio
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un eroe che sacrifica le sue aziende per il
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che pure aveva già le sue perplessità sulle reali
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lavoro nel quale sciogliere le frustrazioni che continuavano a
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indice. ¶ «Come sapete, ultimamente le cose allo studio non
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conferma con uno sguardo le parole del padre. ¶ «Come
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per non vedere più le vostre brutte facce!» ¶ «Oh
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non c’è più. ¶ Le battaglie di Raffaele Gargiulo
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sulla sua morte circolavano le leggende più disparate) e
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miei fratelli, che fecero le scuole private senza fiatare
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ambiente protetto e fra le carezze di due genitori
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esperienza utile per comprendere le dinamiche di gruppo, imparare
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il fuoco e scaldare le nostre brodaglie. La sera
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che ancora mi asciugavo le lacrime, «ma quale campo
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facciamo pagare agli altri le colpe dei nostri genitori
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domanda su Kant aggrottai le sopracciglia e allungai il
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aula con passo felpato, le mani sul volto a
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la vita, nonostante tutto, le abbia insegnato qualcosa, perché
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sgargianti, con sciarponi che le coprono metà viso, porta
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Lei e Arianna sono le uniche con le quali
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sono le uniche con le quali riesco a sviscerare
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quali riesco a sviscerare le emozioni. ¶ «Già» ho replicato
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vetrina?» ¶ Con un sorriso le ho fatto di sì
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testa e gli occhi le si sono illuminati ancora
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il tappeto rosso per le principesse delle favole. ¶ «Sai
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lei mi ha stretto le guance e ha aggiunto
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tirare su di morale le persone» ho ribattuto mentre
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più rapporti possibili, così le percentuali aumentano. Dovresti scoparti
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e mi ha schioccato le labbra sulla guancia. ¶ Sono
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il gioco è fatto: le mie possibilità di avere
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di cui si perdono le tracce una volta che
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vestito blu attillato che le fasciava fianchi e gambe
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modo di capire che le verità scivolano fuori proprio
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di farsene una ragione» le avevo detto una sera
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della fumetteria, lei con le chiappe sul lavandino, io
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sbarchi in Normandia, con le mie truppe falcidiate appena
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porge Renata ancora con le chiappe al vento. Poi
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antenne in Natura, fra le quali, purtroppo, anche quelle
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l’hanno pure battezzata. ¶ Le vite degli altri sfilano
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osservai mentre si guardava le mani e i capelli
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mani e i capelli le ricadevano davanti agli occhi
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bianchissime e sottili con le ginocchia sbucciate e al
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rigirandosi il fiorellino fra le mani: «È morta». ¶ Ammutolii
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tua madre» bisbigliò con le mani attorno alla bocca
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a tutte e due le domande, e lei, prima
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riuscivo ad andare oltre le ipotesi. Anche perché a
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il padre?» ¶ Mamma squadrò le tre rane, identiche tra
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Prima o poi tornano». ¶ Le afferrai una ciocca di
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lui. Mamma si porta le mani al petto e
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la mascella serrata. Strizzo le palpebre un istante, per
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contrario, quelle poche parole le balbetto, ancora incapace di
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incominciando a cacciar fuori le parole che mi servono
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incolpa il padre per le proprie mancanze, va detto
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schiere di ragazzi che le ronzavano attorno e, in
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per emularlo e combattere le sue stesse battaglie. ¶ Se
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sociale, avrebbe capito che le battaglie dell’amato mai
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amato mai sarebbero state le sue, perché è vero
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offrire ai figli, ma le avevano donato tutto quello
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potuto costruirselo come più le piaceva. Al contrario, il
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orribile se a farne le spese fossero stati anche
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carezza o un bacio. ¶ Le idee mi si schiarirono
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Mario si rifugiasse tra le braccia di mia madre
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smetterò mai di raccontarti le mie storie. ¶ E di
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storie. ¶ E di ascoltare le tue. ¶ Qualcosa di buono
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chi dei due voltare le spalle. ¶ Mentre piangevo loro
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invece mi accovacciai con le spalle al muro e
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ero al computer e le rivolsi solo un rapido
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povero dito stretto fra le sue fauci. ¶ Mia moglie
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in una lacrima che le macchiava la guancia, i
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ha sessant’anni?» furono le uniche domande che mi
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nello stomaco, e tutte le possibili risposte di mia
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trovare gli orari e le situazioni più allucinanti, come
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dell’acqua che, immagino, le cancellava la saliva bavosa
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Invece, mi accovacciai con le spalle al muro e
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trascorso una vita fra le donne senza imparare nulla
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mai entrata, e neanche le merendine, i biscotti o
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del mango mi invade le narici. Non amo la
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banane col bollino blu, le sistemava nel cesto al
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del tavolo e lì le lasciava marcire. Se dicevo
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dicevo: «Scusa, ma che le compri a fare che
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a fare che non le mangia nessuno?» lei rispondeva
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termine del quale fece le valigie e andò via
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importa del tuo battesimo. Le parole «stronzo» e «tuo
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restai in silenzio, nonostante le parole di Rosalinda a
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i piedi sulla sedia? Le ho fatte tappezzare da
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tappezzare da poco!» ¶ Abbasso le gambe senza rispondere e
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è ancora bella, nonostante le braccia flaccide che escono
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Sulla porta compare Mario, le mani intrecciate dietro la
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spettato a Valerio, fare le scarpe a mio fratello
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grida nostra madre, con le mani conserte e le
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le mani conserte e le ginocchia un po’ piegate
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una camicia azzurra con le iniziali e i primi
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risposta si lancia fra le braccia di Mario, che
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tornare sui suoi passi, le spiegammo che ancora pochi
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decide che la pappa le fa schifo e sputa
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l’unico a seguirne le orme è stato Giovanni
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fatto è che, nonostante le pressioni del nostro capo
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mano di Matilde e le rivolse un breve sorriso
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alzandosi col bicchiere fra le mani, domandò: «Allora, che
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Arianna?» ripeto io. ¶ Arianna. Le dedicherò più di un
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scusa che «voglio godermi le volte che stiamo insieme
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sua presenza in casa, le attenzioni di mamma erano
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Due cavalli ad attaccare le figurine Panini sul mio
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carré. Non sorrideva, aveva le braccia lungo i fianchi
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con la testa. ¶ «Anche le figurine?» chiese subito dopo
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mazzo che stringevo fra le dita come un tesoro
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naturalezza mi chiese: «Me le regali?» ¶ Sgranai le palpebre
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Me le regali?» ¶ Sgranai le palpebre, quindi guardai prima
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allungai la mano e le porsi il mazzo. Lei
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amica. ¶ «Quanti anni hai?» le chiesi. ¶ «Quasi sette» rispose
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la maglietta verde. Passavo le mie giornate con Orlando
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con Orlando a farmi le canne e a giocare
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strinse, ma solo con le braccia, perché le mani
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con le braccia, perché le mani erano impegnate a
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Bene, bene» mentii. ¶ Aveva le occhiaie, i capelli arruffati
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di diverse lunghezze che le pendevano dai lobi, parecchi
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e una maglietta che le cadeva addosso, con un
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sorrisi lo stesso e le diedi un bacio sulla
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io sapevo che, tra le altre cose, era la
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incontrare. Prima o poi le dovrò chiedere un risarcimento
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più delle volte con le cuffie nelle orecchie, a
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troppo piccola e avevo le mani sudate per il
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suoi lunghi peli fra le cosce della mia amata
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trovare soddisfazione nemmeno con le elargizioni di Orlando. Fu
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al sottoscritto. ¶ «Di tutte le persone che perderei andandomene
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inverno, e mi dava le spalle seminude mentre metteva
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tu?» ¶ «Lo so, fidati. Le donne queste cose le
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Le donne queste cose le sanno.» ¶ «Siamo troppo diversi
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letto, al mio fianco, le gambe incrociate e la
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non ho più visto le sue magnifiche gambe. Arianna
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saperlo che non tutte le esistenze sono uguali, che
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uguali, che per alcuni le cose belle semplicemente non
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senso?» chiedo e aggrotto le sopracciglia. ¶ «Poteva essere di
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all’indietro, e sbatto le palpebre come intontito. Alla
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strofinare il polpastrello fra le cuciture della trapunta. «Perché
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mi tornano alla mente le parole di lei da
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ragazzetti ai quali mostravo le tette. Però con lui
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e apriva e chiudeva le mani. Allora mi girai
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il sedere, mentre infilavo le mutandine fra le natiche
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infilavo le mutandine fra le natiche. Poi scoppiai a
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della scuola mi spegnevo le sigarette sulla pancia...» ¶ Mi
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della figlia che, tra le altre cose, rendeva il
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tredici anni sono piccoli, le donne no. Le mestruazioni
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piccoli, le donne no. Le mestruazioni mi sono venute
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e gli occhiali, avevo le orecchie a sventola. Di
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sarebbe stata mia, che le fantasie che animavano le
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le fantasie che animavano le mie masturbazioni tali sarebbero
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erano capaci di raccontare le migliori balle, perciò puntai
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Arianna e il sorriso le sparì dalla faccia. ¶ «Sei
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Lei rimase in silenzio, le sue dita ancora su
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vita. Inizio a massaggiarmi le tempie. Mi sembra di
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non conoscevo. E così le ho tolto l’amore
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per qualche secondo e le voci provenienti dal salotto
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mi costringerà a rivedere le priorità e mi obbligherà
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in questo siamo come le scimmie.» ¶ «No, la scimmia
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sere abbiamo trascorso con le baby sitter e i
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ho figli» e muove le pupille in cerca del
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appena detto che odio le donne con il pancione
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però». ¶ Mi avvicino e le stringo la mano. Lei
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in campagna e affitterei le camere ai turisti di
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nota il portacenere con le cicche spente e inorridisce
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dalla vita. ¶ «Ora veniamo» le dico mentre richiude la
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silenzio, in attesa che le sue parole confermino quello
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al peggio...» ¶ Sono queste le parole che ancora oggi
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conservo nel mio cervello. Le pronunciò mia madre subito
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vacanza al mare, e le grida della vecchia signora
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stava riportando in Italia, le sigarette accese e spente
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fosse delle sostanze che le scorrevano nelle vene. Per
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iniziai a correre lungo le curve fuori Palinuro, sul
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dirle che è vero, le cose brutte ti marchiano
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Gli dissi di tenere le mani a posto, ma
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fissa a lungo mentre le lacrime si accumulano ai
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il tempo curi tutte le ferite, anche se ne
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amici.» ¶ Sospiro e accavallo le gambe. Subito dopo Valerio
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Non appena ha entrambe le mani libere, afferra l
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si è ancora lavato le mani e, forse, mai
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metri da terra. Questo le stavo per dire. ¶ Il
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famiglia e quello con le mie due, districandoci fra
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fra l’una e le altre senza far nascere
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Per anni avevo passato le notti a pensarla e
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naso allargato a dismisura, le labbra rimpicciolite, e la
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giocatore di wrestling che le aveva stretto la mano
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la bambina di cui le avevo parlato tante volte
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Aveva il sigaro fra le labbra e i pantaloni
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farmacia. Dalle case provenivano le voci delle televisioni intervallate
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Faceva molto freddo, eppure le finestre attorno erano aperte
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faccia, per esempio, e le tue parole...» ¶ Mi accorgevo
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di essere sprezzante, ma le frasi mi uscivano di
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di debolezza per ricordarmi le mie colpe?» ¶ «Sì» risposi
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Potevo continuare a rinfacciargli le sue mancanze, oppure accontentarmi
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una spugna stretta fra le mani e messa da
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sulla difensiva. ¶ Papà alzò le mani e replicò: «Okay
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si preoccupava di organizzarci le vacanze. ¶ Mentre aspettavamo di
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mi ritrovai a fissare le scapole dell’uomo che
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la scuola, gli amici, le passioni. Se ne stava
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papà e ad ascoltare le storie di un bambino
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stava ancora spulciando fra le compagnie aeree, perciò mi
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sul divano, mi leggeva le poesie e mi fissava
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ha raccontato come stanno le cose.» ¶ «Sapete tutto?» ¶ «Sì
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sembra sgonfiarsi d’improvviso. Le spalle le ricadono sull
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d’improvviso. Le spalle le ricadono sull’addome, il
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affetto verso Arianna, che le rivolge una frase di
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una discussione come tutte le altre, senza alcun coinvolgimento
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di nuovo e forse le farebbe bene. Sempre se
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sorride mentre la figlia le dorme sulla spalla, e
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Be’, questo figlio cambia le cose. Ora avete quasi
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Lascia stare.» ¶ Una lacrima le scende lungo la guancia
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lo conosci, no? Ha le sue idee bizzarre. Non
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cervello: perché scegliamo spesso le persone sbagliate? Forse perché
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mia zavorra di rimpianti, le tante speranze accumulate e
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Per un breve periodo le famiglie Ferrara e Gargiulo
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bere birra e commentare le gesta degli atleti). ¶ Valerio
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aghi di pino. ¶ Nonostante le proteste di mamma, che
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rispose mia madre, dandomi le spalle. ¶ Il generoso piano
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sott’acqua per prendere le conchiglie e gli scheletri
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genitori. Ai miei occhi le coppie sembravano invertite, Rosalinda
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sulla soglia di entrambe le camere e restavo a
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pancia in giù, con le braccia sotto il cuscino
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Me li rigirai fra le mani. «Sono bellissimi.» ¶ «Sono
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per la prima volta le labbra contro la sua
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sarebbero dovuti partire per le vacanze, avevano affittato un
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malinconico del solito e le quattro mura colorate, in
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a me gettare. Come le cialde del caffè; non
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rumore di quando sfregava le posate sotto il getto
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i capelli neri che le ricadevano davanti agli occhi
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legava i capelli con le due mani, la forcina