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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Cristina, 1908

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
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1908
nei vasi di creta, le rose di ogni mese
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1908
con Caterina Marcorelli, ma le finestre di Caterina erano
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1908
Michela, la serva, buttava le foglie di basilico nel
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diventare viziosi gli altri, le creaturine... ¶ — Oh Ciccina, quel
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1908
dirò: subito, a lavarsi le mani e i denti
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Graziella la portinaia, cucivano le camicie pel corredo di
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tagliarle e impuntirle. Questo le prese il pomeriggio: alle
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pomeriggio: alle ventiquattro, tutte le donne di casa si
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1908
poi, perchè il Signore le desse forza, salute e
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1908
dice? ¶ — Che vuol dire? le solite cose. Senza denari
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1908
in piazza Mercato, sotto le acacie, suonava la banda
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1908
la banda municipale e le ragazze di Santa Maria
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1908
col giovanotto amato, mentre le mamme, pure in fila
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1908
L'eroe girava per le strade, con la sua
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1908
E finì per passare le sue giornate di vacanza
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1908
aria, coll'uncinetto fra le dita e il gomitolo
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di cui aveva comperate le Anticaglie, nominando financo Victor
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in pastiglia. Cristina lesse le lettere, ma non volle
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di conservarle, ed ella le bruciò. Una parte delle
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amavano i giovanotti spiantati, le cosidette romantiche, la consigliavano
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si consumava, che vegliava le notti intere, che non
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1908
sangue, una mattina: ma le altre, quelle tranquille come
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1908
a stirare, per comprarsi le sigarette e pagare i
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1908
che la tormentava, che le impediva di uscire. In
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lo incontrava, gli voltava le spalle; il suo umore
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1908
ella maltrattava Carluccio e le serve, recitava il rosario
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Peppino Fiorillo gironzava per le vie di Santa Maria
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1908
col capo chino, con le guancie pallide, dove la
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per Napoli, nel novembre. Le parve meno dolorosa la
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1908
lui. Ma lo studente le scrisse una lunga lettera
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1908
lunga lettera in cui le giurava fedeltà, che le
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le giurava fedeltà, che le avrebbe scritto ogni giorno
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1908
su cui erano scombiccherate le frasi più disperate. Sempre
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1908
giorno mancò la lettera; le mancanze si fecero frequenti
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martirio sofferto e sacrava le teste dei tiranni all
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innanzi l'orizzonte, sapute le tempeste, egli preferiva, sì
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1908
il rosario a cui le donne di casa rispondevano
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il rosario fu finito, le serve scomparvero a una
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1908
Ella stringeva ancora fra le mani, sotto il grembiule
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nulla. Ascoltava, pensava, con le mani in grembo. ¶ — Se
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1908
papà. ¶ Nell'ombra egli le posò un momento la
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gli esaltamenti per nulla, le agitazioni inutili, gli strilli
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1908
agitazioni inutili, gli strilli, le scene, le lagrime. Il
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gli strilli, le scene, le lagrime. Il suo spirito
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1908
conosceva Giovannino Sticco, come le ragazze conoscono bene tutti
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1908
lui. ¶ Il giorno seguente le donò un orologetto di
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1908
del suo corredo, che le serve avevano lavato, udì
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non ebbe requie, sgridò le serve due o tre
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1908
mai, una febbre che le ardeva il sangue. Mai
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1908
Invano cercò di recitare le orazioni per calmarsi. Non
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1908
pensiero fisso la vinceva, le disordinava tutte le altre
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1908
vinceva, le disordinava tutte le altre idee. ¶ L'indomani
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1908
idee. ¶ L'indomani Peppino le scrisse: ¶ "Sono tornato per
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qualunque risposta avrebbe peggiorato le cose. Forse si convincerà
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1908
corredo. Giusto mancavano ancora le sottane di mussolo dalla
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1908
servetta spaventata. ¶ — Diglielo. ¶ E le voltò le spalle, tutta
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1908
Diglielo. ¶ E le voltò le spalle, tutta vibrante ancora
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1908
sempre, e si metteva le chiavi in tasca. Entrò
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vorrà l'olio, per le alici. ¶ Ma Cristina trasse
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1908
bello... — piangevano e gridavano le femmine. ¶ Ella traballò, si
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1908
mangiare? ¶ — Sì. ¶ — Avete rinnovato le vesciche di neve sulla
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1908
come un'ombra, portando le bende, la neve, le
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le bende, la neve, le compresse. Agiva macchinalmente, senza
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più niente. Quello che le dava uno spavento, ogni
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si sentiva guardare, e le pareva che fosse già
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che agitava un poco le dita della mano sinistra
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ritirare la mano, ma le dita dell'infermo la
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quattro ore egli non le lasciò mai la mano
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sentiva che il braccio le si paralizzava lentamente. ¶ — Così
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1908
un ferro infuocato, parea le corrodesse la pelle e
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acutamente soffrire. ¶ — Vuole sposarvi — le disse un giorno il
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follia, era quello che le aveva sempre fatto paura
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1908
Portava in sè tutte le traccie delle battaglie combattute
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1908
mustacchio che si brizzolava, le labbra s'erano appassite
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1908
distrazione, di sguardo interiore, le palpebre plumbee si abbassavano
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viso si allungava, tutte le linee si atonizzavano e
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avere; gli è che le sue labbra anelavano ai
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sua fantasia sognava tutte le glorie folgoranti dell'arte
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pieno di amarezza, turandosi le orecchie per non udire
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un ambiente incolore, tutte le intenzioni a cui mancò
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1908
ingegni traviati e tutte le vocazioni sbagliate. ¶ Quando s
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1908
agile la mano. Vinceva le donne, per imparare a
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a vincere gli uomini: le vinceva facilmente, come se
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e destava pietà. Egli le affascinava con la soavità
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1908
intimità irresistibile a cui le anime si aprono; ma
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anime si aprono; ma le affascinava anche con quei
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1908
immaginazioni mostruose per cui le donne si attaccano invincibilmente
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portandoci gli ultimi slanci, le ultime collere, gli ultimi
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molte notti vegliate, che le labbra avevano un sorriso
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i fiori appassiscono e le fanciulle pensano; i balli
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1908
luce e di musica; le stagioni balneari dove il
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che conduce all'amore; le conversazioni maschili, frivole, nulle
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maschili, frivole, nulle, stucchevoli; le conversazioni femminili profonde, che
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senz'amore. La vanità le bastava, le bastava la
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La vanità le bastava, le bastava la civetteria, le
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le bastava la civetteria, le bastava il flirt. Era
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sentimento, che adorava tutte le pose dell'ironia e
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per la sua indipendenza. Le avevano dato un fidanzato
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aveva calpestato, adorò. Tutte le rosee incipienze e i
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i brividii lenti e le felicità piccine e le
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le felicità piccine e le punture acute, fini fini
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Non sapeva che fossero le quiete, dolcissime lacrime che
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dolcissime lacrime che rinfrescano le guancie accaldate dalla febbre
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accaldate dalla febbre; ignorava le dolcezze di una umiliazione
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una umiliazione innamorata; ignorava le voluttà del sacrificio: tutto
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mezzo la varietà, scacciando le volgarità, divorando come un
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un fuoco purificatore tutte le bassezze. Allora, senza pensare
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il viaggio. Lui non le chiedeva niente e lei
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folle. Invano gli amici le dicevano che essa si
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e di gretterie femminili, le faceva orrore: sentiva di
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che aveva deriso tutte le nobili e sante cose
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salvatichezza diffidente che segue le grandi sventure, in quell
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che gli uomini e le cose gli avevano inflitti
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la salutava senza interesse, le faceva qualche domanda vaga
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profondi, la sigaretta spenta, le braccia prosciolte, la faccia
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crisi di singhiozzi, torcendosi le braccia, bagnando di lagrime
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ogni tanto per respirare, le narrò minutamente la storia
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nettamente i fatti, metteva le date, accennava a tutte
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date, accennava a tutte le più piccole circostanze, Il
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lungo, a lungo: suonavano le ore all'orologio, trascorreva
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coi singhiozzi che rompevano le parole, col rossore dello
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dello sdegno che asciugava le lagrime, coi fremiti della
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della gelosia che ancora le facevano morire la voce
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tanto tempo quella storia le ruggiva dentro ed essa
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glaciale, più morto. Sceglieva le parole, lentamente, trovando quelle
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che parea conoscesse tutte le sottigliezze dell'intonazione. Quella
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dell'intonazione. Quella voce le faceva l'effetto di
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un delicato piacere fisico, le produceva un senso di
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creatura infelice, faceva sgorgare le lagrime di Teresa. A
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lei, immobile, di sotto le palpebre abbassate, piovevano le
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le palpebre abbassate, piovevano le lagrime sulle guancie, disfacendosi
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petto, senza che lei le asciugasse. Allora sentiva un
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dirla coi minimi particolari. Le lettere erano state lette
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bocca con la mano, le disse, con la sua
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e negli occhi, voi le rassomigliate tal quale. ¶ E
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rabbrividendo ogni tanto come le ritornava la coscienza di
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quello che avevano fatto. Le pareva di dormire e
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vergogna. Insieme, si tesero le mani, supplicandosi: ¶ — Perdono. ¶ E
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discorso tutto musicale che le cantava una ninna-nanna
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cui spesso il senso le sfuggiva, la convincesse e
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di confidenze, mancavano tutte le espansioni – e poichè solo
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di no, la parola le moriva sulle labbra, voltava
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lui tu hai dato le due treccie dei tuoi
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passeggiando la notte sotto le sue finestre e con
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lui disperato. ¶ Riapparivano, riapparivano le memorie, turbando il presente
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peccato, ammalati, agonizzanti: stracciarono le lettere, dispersero i ricordi
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che, una sera, egli le disse: ¶ — Voglio che mi