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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1526
volpe, ¶ E perde chi le crede fin al gallo
2
1526
tenendo, a lei desse le polpe. ¶ I' t'arricordo
3
1526
signor, se 'n te le stelle ¶ spiran cotante grazie
4
1526
se vòi piú belle ¶ le rime mie; ch'io
5
1526
mangion e bevon anco le Camene! ¶ 4. ¶ O tempi grassi
6
1526
e ch'in mangiar le rape ho del restio
7
1526
merda. ¶ 9. ¶ Se merda son le nostre, a dirlo netto
8
1526
dirlo netto, ¶ n'anche le sue mi sanno succo
9
1526
con meco volsi, ¶ acciò le giande sian de' pari
10
1526
Val Camonica ¶ per consultar le strighe di quel loco
11
1526
guai. ¶ 15. ¶ Di Livio qui le deche sono tutte, ¶ e
12
1526
oggidí cantar odo in le boteghe, ¶ credeti a me
13
1526
piú false assai de le menzogne greghe; ¶ fatene, bei
14
1526
in stil toscano: ¶ Boiardo le trascrisse di sua mano
15
1526
sassel Morgana; ¶ ché con le strighe anch'egli ebbe
16
1526
apocrife son tutte, e le riprovo ¶ come nemighe d
17
1526
cosí maligni influssi a le contrate ¶ piovono di Maganza
18
1526
d'un saldo martello; ¶ le cosí avien che l
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1526
di fortezza, onde spesso le piante ¶ mostrò co gli
20
1526
padre, ¶ benché piú de le volte andasse in bando
21
1526
bando, ¶ era logotenente ne le squadre ¶ del suo caro
22
1526
Eran di Iano chiuse le gran porte, ¶ e 'l
23
1526
sciolte e senza pene, ¶ le quali de' tirranni ne
24
1526
tosto ruppe de' termini le mura! ¶ Però l'Italia
25
1526
venne, Galerana; ¶ piú de le belle bella e piú
26
1526
l'aspetto altier, troppo le piace ¶ l'onor, le
27
1526
le piace ¶ l'onor, le forze, gli atti del
28
1526
e duro. ¶ 49. ¶ Piú de le care cose cara tene
29
1526
per che gran bene ¶ le vòle e falle onor
30
1526
s'egli mai sapesse le catene ¶ ch'avinta l
31
1526
rotondetto 'l fianco; ¶ alza le piante e gioca de
32
1526
piante e gioca de le schiene; ¶ qual nevo, qual
33
1526
corre or gira, ¶ boffa le nari e foco ardente
34
1526
contra te mi tolse le diffese, ¶ alor ch'io
35
1526
ispano si ripone ¶ tra le Colonne il già straccato
36
1526
picciol fumo sorge da le valli; ¶ chi qua, chi
37
1526
da la masina. ¶ 11. ¶ Tacquer le trombe tutte, e la
38
1526
tema ch'aggia de le faccie negre; ¶ portan due
39
1526
ma indosso di castron le pelle integre; ¶ le lanze
40
1526
castron le pelle integre; ¶ le lanze son due scope
41
1526
scope in un bastone; ¶ le targhe, una barille et
42
1526
pronti a far di le sue zarde, ¶ grassi cosí
43
1526
over dirò fiasconi, ¶ acciò le genti tosche e le
44
1526
le genti tosche e le lombarde ¶ intendan quel ch
45
1526
risa il petto a le brigate: ¶ dand'e togliendo
46
1526
testa avanza ¶ for de le scale apena; e, per
47
1526
ma il capo e le calcagna. ¶ 29. ¶ Vedestú mai qualche
48
1526
inverno, come ¶ spesso mena le gambe come insano, ¶ acciò
49
1526
aste e vengon a le prese ¶ et abbraciati ognun
50
1526
si stracca; ¶ Danese da le man d'Otton si
51
1526
non vi narro de le donne, ¶ che ciò, fingendo
52
1526
chi cercato ben sotto le gonne ¶ alor avesse, forse
53
1526
con altra bocca fra le due colonne, ¶ ove molte
54
1526
man fredda al cor le dà gran stretta; ¶ e
55
1526
in piazza e, tra le squadre ¶ cercando, fa' che
56
1526
pensar che 'l fante le risponda, ¶ anzi qual presto
57
1526
franchi cavallier, che con le scale ¶ sugli asini si
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1526
poi tempo di menar le mani, ¶ séte peggior del
59
1526
legge, ha spesso visto le calcagna ¶ dell'inimici, quando
60
1526
che, se non fusser le gran parti in quella
61
1526
pezzo d'olmo su le schiene. ¶ 61. ¶ Rampallo disse a
62
1526
madonna. - E detto ciò, le penne ¶ spiegando a' piedi
63
1526
letame: ¶ e mentre co' le spalle i cavallieri ¶ contendon
64
1526
riparare. ¶ 63. ¶ Ivi suppose ambo le man con fretta: ¶ pensate
65
1526
con Otton venne a le prese, ¶ et ambo di
66
1526
avesse il carco su le scale; ¶ e se di
67
1526
gli ha legato sí le braccia e l'ale
68
1526
triunfante smove, ¶ tanto con le calcagna il bue puntecchia
69
1526
Ciascuno di Ivvon viste le prove, ¶ buttargli fior e
70
1526
modenese, ¶ che qualche fiata le persone denno, ¶ tutto che
71
1526
né Persio avrebber detto ¶ le sporche mende altrui co
72
1526
tu l'odi su le spalle a Dio montare
73
1526
e di beltà prestante; ¶ 6. ¶ le gran prove che fece
74
1526
o maccia, ¶ ma con le lanze sol guerra si
75
1526
mondo belle sole, ¶ ciascun le vòle e meritarle dice
76
1526
in terra o 'n le maritime acque; ¶ gli capi
77
1526
divino ¶ si lascia po' le spalle gli altrui canti
78
1526
col tempo s'aprino le porte ¶ di saper sceglier
79
1526
testa; ¶ rideno, ciò vedendo, le brigate, ¶ riden e quelli
80
1526
pazzo volgo e de le trombe il crepito. ¶ 24. ¶ A
81
1526
son in terra; ¶ alzan le piante in luogo de
82
1526
piacevol guerra; ¶ quivi a le pugna giocasi e bastoni
83
1526
non han se non le pugna e bon coraggi
84
1526
la prova ¶ e con le pugna fan pugna bizzarra
85
1526
qual davante, ¶ chi ne le spalle e chi 'n
86
1526
spalle e chi 'n le gambe i piglia; ¶ al
87
1526
diede in terra de le rene. ¶ 31. ¶ Giamai non fu
88
1526
vapola, ¶ in terra ne le cinge al fin s
89
1526
che la risa intrica le trombette; ¶ ei ch'è
90
1526
confuso stette. ¶ Stringesi ne le spalle, e for di
91
1526
momento cento lochi, ¶ spicca le piastre e sol con
92
1526
quand'ha depposto de le corna il peso, ¶ vien
93
1526
al ciel mostrò Rainer le piante. ¶ 39. ¶ - O belle prove
94
1526
il vittoroso ramo ¶ mercé le frode e li trammati
95
1526
già di Berta a le parole ¶ entrato era 'l
96
1526
lo mal che 'n le medolle i' sento pungere
97
1526
tal fango sin a le palpebre, ¶ né conoscemo l
98
1526
non han for che le forme, ¶ donde scolpita vien
99
1526
secreto tal gli apra le fibra. ¶ 64. ¶ Non tanta commentaria
100
1526
su quel testo ¶ de le confuse erbette e rose
101
1526
qual di Cingar sotto le bugie ¶ scrisse, che piú
102
1526
notaio, ¶ d'alcuni menchionazzi le pazzie, ¶ che intendon rari
103
1526
vien a rumore; ¶ a le cui voci e gridi
104
1526
biondi cape' adorni ¶ de le dongelle, ove, 'l suo
105
1526
camarera, ¶ la quale, de le donne contra l'uso
106
1526
l piú bello? ¶ 69. ¶ A le sue forze, a la
107
1526
il mastro et a le piume il dedica. ¶ 81. ¶ Milon
108
1526
mertò 'l papato dopo le catene ¶ e il Ciel
109
1526
assonna. ¶ Poscia 'l desio le sale tanto in su
110
1526
Chiama Frosina e tosto le commanda ¶ ch'a sé
111
1526
dan l'acque a le mani ¶ a re, duchi
112
1526
e Beatrice son de le piú belle, ¶ che 'l
113
1526
al lungo vede. ¶ 15. ¶ Stanno le donne a petto de
114
1526
piú bel pàrti in le tenèbre, ¶ ove 'l splender
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1526
doppier l'aspira! ¶ Vedi le labbra, il collo, le
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1526
le labbra, il collo, le palpèbre ¶ d'Elena, di
117
1526
già smarita e persa, ¶ le mense e le vivande
118
1526
persa, ¶ le mense e le vivande son rimosse; ¶ una
119
1526
che gravamente alzò prima le ciglia, ¶ poi si rileva
120
1526
dice, si ha mangiato ¶ le lingue d'ogni augello
121
1526
al fin lunga reppulsa le par greve, ¶ temendo che
122
1526
mancan l'ire e le durezze. ¶ Amor insegna qui
123
1526
di qual effetto sono le sue Frezze, ¶ pel cui
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1526
doppie bellezze in viso le donn'hanno. ¶ Però piú
125
1526
madri, ¶ ch'avete sí le danze a gran diletto
126
1526
stimula; ¶ e ch'a le volte vienle tal insania
127
1526
Berta il tutto, anzi le fece intendere, ¶ cosí danzando
128
1526
danzando e ragionando insieme, ¶ le fiamme di Milon per
129
1526
lor parlar se non le code. ¶ 42. ¶ Urta la porta
130
1526
il marzial costume, ¶ perché le bastonate del bagordo ¶ caccian
131
1526
è cosa certa: ¶ vengan le torze! - e quindi senza
132
1526
morte amara, ¶ se non le fia concesso far offerta
133
1526
star, ma, sparse ambe le braccia ¶ (perché in Amor
134
1526
soi fatti s'empino le carte! - ¶ 63. ¶ Milon ai dolci
135
1526
l vivace sangue da le vene, ¶ forma nel vaso
136
1526
alma in mezzo a le tre dee ¶ infonda, per
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1526
fatato, ¶ fu Orlando ne le viscere materne, ¶ ch'esser
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1526
come ordinòr in lui le menti eterne; ¶ quantunque i
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1526
mi guardar ch'aggia le scarpe vecchie, ¶ no 'l
140
1526
ossa, ¶ forse piú con le schiene che col fiato
141
1526
gli amanti gioccan a le braccia, ¶ dicendo nel suo
142
1526
in tempo breve por le piante ¶ su 'l collo
143
1526
Demogorgone, ¶ ch'era sopra le fate e fatasone. ¶ 8. ¶ Depinge
144
1526
et argento fabricato; ¶ narra le ripe, i fiumi, l
145
1526
del gran Fato, ¶ fra le qual ninfe (o fate
146
1526
per moglie ¶ Pandora, de le fate la piú bella
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1526
piú bella, ¶ donde nascon le pene, affanni e doglie
148
1526
di dí in dí le vien piú tumido? ¶ Si
149
1526
stringendo ¶ nel collo co le man, s'una Sicambra
150
1526
piazza, ¶ ratto su per le scale vien sbalzando, ¶ e
151
1526
contra quatro sol vibrar le vede. ¶ Milon, che 'n
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1526
Macario di Susanna ¶ ferir le schiene di Milon s
153
1526
volano gli elmi con le teste e braccia ¶ mentre
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1526
caccia quelli ¶ giú per le scale in guisa de
155
1526
altro al fondo de le scale, ¶ a vinti, a
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1526
sgombra di lor tutte le sale, ¶ fin su la
157
1526
gli piedi e de le mani l'ungie ¶ per
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1526
occhi, e l'animo le crebbe: ¶ - Dove sei, vita
159
1526
tiranno. - ¶ 48. ¶ Cosí parlando, tuttavia le cinge ¶ la gonna intorno
160
1526
be' manti usata. ¶ Poscia le copre il capo e
161
1526
qui s'appiglia ¶ con le man Berta, da Milon
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1526
pastore ¶ del lupo da le sanne abbia reddenta, ¶ non
163
1526
ché passo passo vannosi le stelle; ¶ anco non era
164
1526
ma la staggion quando le viti belle ¶ son carche
165
1526
fusse dal capo a le piante. ¶ 54. ¶ Scoprendosi poi l
166
1526
mondo a far de le sue prove, ¶ cioè pronte
167
1526
pronte in rubbar aver le mani, ¶ e maledir il
168
1526
se vi lasciati calcular le mani ¶ dai chiromanti nostri
169
1526
cessaro. ¶ Berta sempre a le spalle Carlo sente ¶ né
170
1526
selce il foco su le fronde. ¶ Milon che vede
171
1526
naso cola ¶ e bruggiasi le gambe al troppo foco
172
1526
l'uomo ¶ spiccarsi da le spalle tal urtica; ¶ cotanto
173
1526
fumo. - ¶ Egli risponde: - Son le belle dame ¶ che ci
174
1526
a gentilezza dedito, ¶ arrecavi le sue vivande povere; ¶ egli
175
1526
sparagnare in fin a le cesercule, ¶ le scope et
176
1526
fin a le cesercule, ¶ le scope et altre cose
177
1526
uomeni corregge, ¶ dricciar faria le forche a pochi ladri
178
1526
a quelle del Parnasso, ¶ le quali a molti toglion
179
1526
volse del Petrarca su le cime ¶ salir, ch'or
180
1526
marine, ¶ dando al nochier le solite monete. ¶ - Non dubitate
181
1526
bon vin non son le fiasche piene. - ¶ 6. ¶ Cosí parlando
182
1526
il remo, navigando innarca ¶ le schiene, com'un serpe
183
1526
pel vento che 'n le poppe buffa ¶ issasi 'l
184
1526
di Berta egli basciar le labra ¶ e agguccia, per
185
1526
una schiava, ¶ col sonno le sue membra ristorava. ¶ 13. ¶ Milon
186
1526
monti di Carena entro le grotte ¶ sta 'l seggio
187
1526
però, ché rado apre le carte ¶ de' spirti rei
188
1526
che 'l scampi da le man d'un fier
189
1526
l primo che volga le schiene ¶ al negro tòsco
190
1526
gridar: "Chi mi soviene?". ¶ Le membra stanno mal, se
191
1526
indiscreto. ¶ Ma l'arroganzia le piú volte nòce. ¶ Salta
192
1526
un battello scende, ¶ drieto le poppe, simil a 'na
193
1526
ebbe fortuna tal che le ritorte, ¶ arbore, vela, remi
194
1526
in braccio ¶ per adempir le voglie sue lascive; ¶ la
195
1526
Ché, mentre finge aprir le gambe a quello ¶ et
196
1526
corcarsi agiatamente, ¶ cacciògli ne le viscere il coltello, ¶ raddoppiando
197
1526
mio nefando ¶ viver né le mie colpe lorde immonde
198
1526
l'orecchie altrui dischiari ¶ le mende mie: ch'io
199
1526
si flagella. ¶ 44. ¶ Flagellasi patendo le ferute ¶ che mie parole
200
1526
lascivia pregne ¶ gli danno, le qual sono tanto acute
201
1526
col cor contrito alzo le mani, ¶ sperando esser già
202
1526
la navicella ¶ pervenne ove le ripe l'onda bagna
203
1526
di somma cortesia ¶ lascia le capre e lei benigno
204
1526
trovò sotto Appenino entro le grotte ¶ un popol infinito
205
1526
di Milon suo duce ¶ le diero il nome; dopo
206
1526
con lor siamo a le mani, ¶ facendoli lasciar drieto
207
1526
scriver si pote su le mura: ¶ Italia barbarorum sepultura
208
1526
muli, e d'asini le schiene, ¶ sí come a
209
1526
mi rende, anzi contrarie, ¶ le vie che mai non
210
1526
passate son di là le bone letere, ¶ mercé ch
211
1526
su pei banchi ne le cetere; ¶ né passo per
212
1526
l'orizonte omai scotea le piume; ¶ surge 'l pastore
213
1526
un parete di sassi le risponde. ¶ 7. ¶ Ragion è ben
214
1526
l'usanza; ¶ ché, se le gran prodezze sue comprendo
215
1526
di dolcezza liquefarsi, ¶ onde le par men aspro ogni
216
1526
ritorni. ¶ 14. ¶ Eccolo giunto co le greggie innante, ¶ sovente drieto
217
1526
con la fronte allegra ¶ le man corre lavarsi a
218
1526
man corre lavarsi a le fresch'onde; ¶ poi chiama
219
1526
aperto cielo, ¶ non su le frondi, ma su pietre
220
1526
avinculate ¶ per piedi su le spalle ha per vestura
221
1526
altri sempre il parvolino ¶ le pietre fa cantar nel
222
1526
esso col polvino ¶ turbar le stelle, mentre di coloro
223
1526
cosí tutto pestare? ¶ Lascia le pietre, per l'amor
224
1526
un poltrone. ¶ 32. ¶ Perché su le taverne consumando ¶ va la
225
1526
divertire, ¶ narrando di Milon le forze magne, ¶ che Desiderio
226
1526
Cipro giunto Amone ¶ con le reliquie sue di Chiaramonte
227
1526
un vallone ¶ Rinaldo nacque, le cui prove conte ¶ che
228
1526
sente o pare ¶ sentir le voci e pensa ove
229
1526
Vòi tu che supporti ¶ le bastonate altrui né piú
230
1526
del Signore tutto quanto. ¶ 42. ¶ Le bòtte mai non son
231
1526
son per comportare; ¶ de le parole pur me 'n
232
1526
Dio; ¶ e se de le Scritture, anzi del Cielo
233
1526
i' son idonio ¶ rumper le mura, ma d'un
234
1526
di là per tutte le contrade, ¶ e chiama in
235
1526
se non, vi butterrò le porte giuso; ¶ per debelezza
236
1526
debelezza sentomi mancare ¶ e le budelle vannomi a riffuso
237
1526
per il cordone, ¶ per le gallozze e le bretine
238
1526
per le gallozze e le bretine lane; ¶ so che
239
1526
sei per dare a le puttane. - ¶ 53. ¶ E detto ciò
240
1526
fanciullo, ma di Ettorre; ¶ le sacche getta in terra
241
1526
uscio, piglia ¶ e su le schiene assettagli la lana
242
1526
si scote per spezzar le corde, ¶ et a chi
243
1526
Or si comprende che le sue possanze ¶ son come
244
1526
forca fugge, e tu le corri drieto, ¶ giotto, cavestro
245
1526
e ladroncello! ¶ Se de le braccia i' fussi liberato
246
1526
queste corde, ¶ se non, le romperò sol in un
247
1526
si tenne, ¶ ma per le scale giú corre saltando
248
1526
l'ecclipsi, ¶ scrivendo per le vie: quod scripsi scripsi
249
1526
dal culino vaso ¶ minaccia le calcagna e dà nel
250
1526
mastro cavadente, ¶ che tutte le città pel mondo scorre
251
1526
una mulazza vecchia con le cure ¶ da guarir piaghe
252
1526
si sedea, ¶ sentivasi tonar le sue budelle ¶ con quella
253
1526
da lei fin a le stelle; ¶ e se ambracano
254
1526
a piombo vien viste le starne, ¶ davagli d'ongie
255
1526
d'ongie tal che le persone ¶ di Sutri non
256
1526
altro secretaro ¶ in cui le cose sue fusser corcate
257
1526
agnelli ¶ e se vanno le grege a la malora
258
1526
non han frondi tutte le boscaglie; ¶ né tanta rena
259
1526
schivar sappesser de' diavoli ¶ le frode tante e riti
260
1526
e queti, ¶ for de le piazze e dal volgo
261
1526
piedi lor non che le mani; ¶ e quando uscir
262
1526
tordi e starne; ¶ e le lor giande, more e
263
1526
miracol fatte carne; ¶ e le paglie de' letti già
264
1526
oggi, sono be' destrieri; ¶ le celle di cannuzze e
265
1526
darla ¶ a chi con le campane fan rumore ¶ di
266
1526
pasto de frati esser le fabe o giande. ¶ 33. ¶ Rispose
267
1526
l padre gli revela ¶ le cose sue, cribrando la
268
1526
caricarvi ¶ e non urtar le spalle in qualche legno
269
1526
un schivo sguardo ¶ a le pignate, e via si
270
1526
avanti e dreto ¶ quinci le braghe, quindi exala l
271
1526
E qui narrògli angosciosamente ¶ le quatro intricatissime dimande. ¶ Rispondegli
272
1526
Veramente ¶ dubito, monsignor, che le vivande ¶ nostre sol per
273
1526
quel Rainero; ¶ e condurò le fraude a cotal gioco
274
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che l'abbate ¶ parecchiasi le bolge per empire; ¶ e
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libertate, ¶ subitamente corresi guarnire ¶ le vestimenta dal patron usate
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orco a pena, ¶ e le piú volte, per star
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empir del magazen tutte le stanze; ¶ né attende ad
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bono, ¶ pensato ben su le richieste nostre? ¶ - Pensai; - rispose
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trangiotir quelle busecche vostre, ¶ le quali oggi voi laici
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bocca e caccia su le ciglia, ¶ e già vagli
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la qual mangiando, tutte le persone ¶ lascian l'antiqui
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non la soga, ¶ non le gallozze, lo cucullo, il
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Atlante ¶ tolse for de le cune Malagigi, ¶ e come
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estreme, ¶ oprorno sí che le genti nefande ¶ di Macometto
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uscita mi è da le mani per complacenzia di
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cose vi siano poste le quali in gravezza de
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errori il piú de le volte sogliono repullulare. Vero
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un minimo riguardo a le minaccie d'alcuni, li
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scrivere, ché forse udiranno le colonne profetizare insieme con
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Questo simile dico de le parole uscite talora da
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vita e' costumi a le predette immondizie corrisponderanno. Ma