Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

Che cosa rappresenta?» chiese lei, con la sua voce

allungati, come se in lei ci fosse qualche goccia

straniero, ma che a lei doveva suonare gradito. Anche

altra persona prima di lei, ebbe la sensazione di

che la mortificava. Con lei vivevano anche il padre

cosa pensavo della faccenda. Lei, evidentemente, non voleva saperlo

un vero discorso con lei, perché era sempre assente

mondo, allora, diventavano per lei quasi fontane di fastidio

piccolo fazzoletto profumato. Per lei la Siberia era la

A volte andavo con lei alla stazione da cui

dal timore di finire lei stessa in Siberia. Nutriva

poter offendere leggi a lei sconosciute, e di trovarsi

almeno quanto io di lei, ma non mi permetteva

in un certo discorso, lei mi fermava bruscamente e

distanti dal territorio che lei giudicava infido e pericoloso

mi spingevano verso di lei. Mi sentivo libero soltanto

della vita verso di lei, e capivo confusamente, come

la loro strada. Per lei si trattava di un

e alle croci ortodosse. Lei era ancora al massimo

niente, ma io e lei sapevamo che presto doveva

re longobardo diventava per lei il talismano che mi

non sarebbe accaduto. Ma lei continuava ad essere consumata

sua famiglia, che a lei pareva eterna e invulnerabile

ne ero sicuro? Ma lei, veramente, quella paura ce

ferito dalle cornacchie, e lei cadde in un pianto

o di una lince lei provava emozioni rabbrividite, e

via della professione paterna lei aveva avuto domestichezza con

Irina, come vedesse in lei una di casa, una

ancora ogni cosa, tranne lei e il bambino. ¶ L

La mia vicenda con lei era stata di una

con clienti fosse per lei un fastidio e una

uomo che stava con lei, diventò di una cordialità

nere, che suscitava in lei un ribrezzo istintivo. Si

capii che nel villaggio lei doveva essere considerata una

che incontravo, provai per lei una forte curiosità. ¶ In

lungo, quando andavo da lei per la spesa. Mi

era un lituano come lei, gran bevitore e mangiatore

sia condotto alla forca. Lei lo aveva seguito fin

guerra era stata per lei, in realtà, quella della

per la Russia. Era lei, adesso, che ripeteva «no

vista, si infatuò di lei come un ragazzo, quasi

il Grande, ma con lei era docile e innocuo

cedroni, lepri e marmotte. Lei si metteva a cucinare

a seminarlo. Su di lei dovevano aver lanciato qualche

le cose stavano diversamente. Lei sentiva, per così dire

di freddo. Anche per lei l’ombra di Nasarka

le mettevano tristezza e lei cercava, per quanto possibile

tragedie era seppellita in lei stessa, e Katja portava

che s’innamoravano di lei. Forse le donne del

insistenza al suo passaggio. ¶ Lei seppelliva i mariti, qua

una ragazza kirghisa anche lei, Ajdym. Adesso faceva il

volte a discorrere con lei. Benché un po’ gobba

colpevole e di peccaminoso. ¶ Lei il treno non l

prima di vederlo, perché lei era vecchia, e non

per un po’, ma lei nelle lettere era brusca

sera era stata sempre lei a condurre la danza

com’era entrato, se lei non voleva. Bastava che

avrebbe avuto a lungo. Lei si illudeva di tenerlo

piaceva di più in lei era che lo stava

ascoltare con pazienza. Anche lei parlava male il russo

Arrigo, e così anche lei tendeva a diventare uno

al villaggio soltanto per lei e per altre come

e per altre come lei, che erano diventate le

pianto recente. In realtà lei aveva una certa inclinazione

tristi, e su di lei tornava il sereno, come

avevano regalato, o che lei stessa aveva acquistato da

di creare. ¶ Pareva che lei fosse la favorita o

di lane colorate che lei stessa tesseva, la mattina

e che venivano da lei anche per la sensazione

ragionevole per sperare qualcosa, lei continuava a farlo, dopo

luce spenta negli occhi, lei lo attirava nella sua

perché l’aveva sentito lei stessa, all’epoca in

esse era rimasta in lei almeno la cicatrice. Ora

stesse piaghe che anche lei aveva provato, così come

di seta attorno a lei proprio quando riconobbi che

come se dentro di lei ci fosse il progetto

di un brivido. Per lei, era evidente, il terribile

orrori della guerra. Per lei la guerra era come

altra del mondo, secondo lei, anche se non se

con ritardi giganteschi. ¶ Per lei la guerra era come

e tuttavia attorno a lei mi pareva di veder

si buttava su di lei come un assetato sull

perfino il fatto che lei avesse seppellito due mariti

piacere di stare con lei… ¶ XI ¶ La stalla ¶ Tutti

biblica, e che a lei era affidato un compito

giudizi risentiti su di lei, e nelle prediche non

era dondolata dentro di lei fin da quando era

per casa. Spesso in lei ruzzolava il piacere selvatico

ancora sopravviveva dentro di lei, e le piaceva l

da mangiare. Restavano in lei i brandelli sfilacciati del

denti. ¶ Durante il pranzo lei era tutta immersa nelle

mancassero di rispetto, e lei continuasse ad essere la

era sola. Era con lei la vecchia Mironicha, che

il destino nascondesse per lei ancora brutti scherzi dentro

quante ne aveva buscate lei, vent’anni prima, quand

a casa anche per lei, essendo l’ora di

e fastosa, come se lei fosse una principessa e

a tessere attorno a lei la tela sempre più

si fosse occupato di lei, come mai fosse cominciata

tutto ciò che faceva. Lei Baltim lo aveva ancora

uomini. Baltim divenne per lei il modello dell’uomo

della vita, divennero per lei altrettante figure di Baltim

della ferrovia, di cui lei accettava i regali sorridendo

minimamente nella sua vita. Lei era assolutamente libera di

fino a che punto lei avesse notato che io

chiesto di appartarsi con lei, e se ne avesse

del suo guardare. Anche lei viveva tal forest, e

una lingua straniera. Anche lei era stata tartassata dalla

la città santa. Anche lei sentiva come una colpa

stessa missione, e con lei dimenticavano la noia dell

loro le parlava, e lei stava ad ascoltare ciascuno

O forse perché, mentre lei cresceva e si faceva

donna, una parte di lei era rimasta indietro e

all’infanzia. Comunque fosse, lei possedeva il dono raro

tante cose, ricorrevano a lei. Chi aveva bisogno di

di sale, ricorreva a lei, perché sapeva che aveva

Nella buona stagione a lei portavano i bambini più

bambini stavano bene con lei. Non piangevano. Stavano lì

venivano a sfogarsi con lei e a raccontare i

dimenticandosi il mestiere che lei faceva, e il fatto

feste prendeva parte anche lei, perché divertirsi, far rumore

presente riprendeva possesso di lei, e di nuovo era

tra loro. Eppure in lei era sempre viva l

sogno si poteva realizzare. Lei sperava che un giorno

meraviglie arrivasse fino a lei. ¶ Erano i carri dello

carri di Eroska, che lei avrebbe passato dei giorni

con la vista. Ma lei aveva soldi per levarsi

pronte per la conta, lei chiedeva ad Anataj: ¶ «Posso

tue.» ¶ Allora pensava che lei era fortunata e che

con benevolenza su di lei e l’avevano in

dei prati, della steppa. Lei aveva sempre sentito, fin

gemme appena spuntate, che lei andava a vedere e

Ajdym o parlavo con lei, ma né io né

ma né io né lei dicevamo veramente le cose

stavano più a cuore. Lei non avrebbe mai dovuto

ritornato. Tra me e lei tutto doveva restare com

e non finito. Perciò lei doveva continuare ad essere

e a ballare con lei. Tutti poterono vedere che

se il contatto con lei lo mettesse a disagio

ci pensava nemmeno. A lei bastava ballare perché era

mondo pareva fosse per lei sprofondato e scomparso. Si

era parso che in lei vi fosse qualcosa di

più lontano possibile da lei, e se era costretto

desiderava andare dov’era lei. Un giorno mi chiese

alta, poteva darsi che lei gli dicesse di sì

la sventura, da cui lei cercava di fuggire il

propria vita senza di lei, così come era impossibile

Falalej va allontanato da lei. Sì, va allontanato. Lo

È una vittima anche lei.» ¶ «Davvero? Lo credi possibile

di più potente di lei. Anche lei, sotto sotto

potente di lei. Anche lei, sotto sotto, è una

veniva spontaneo andare da lei in quel modo, come

di madre, sbucasse in lei anche un’antica disposizione

coltivare la speranza, fu lei a riportare il discorso

cima alla piramide per lei venivano quelli dei villaggi

venga nella direzione contraria.» ¶ Lei sorrideva, parlandone. Pareva lo

le portavano in casa, lei ci metteva la seta

radicate. Ma soprattutto in lei cresceva la pianta della

stanco di aspettarla, perché lei non si decideva a

principio, qualcosa cambiò. Per lei fummo sempre i benvenuti

da Anataj. Capivamo come lei si sentisse ridiventata orfana

loro un’occhiata, e lei ricominciò presto ad accettare

e che qualcosa in lei era cambiato. ¶ Falalej, lui

disagio profondo accanto a lei, e allora chiesi ad

di occuparsi di lui. Lei disse subito di sì

modo le appartenesse, e lei non era disposta a

mia capacità di persuasione. Lei continuò ad opporsi e

Se in Anataj per lei si assommavano le figure

un dito verso di lei, forse per non togliere

di colpo dentro di lei. ¶ Anche Arrigo veniva di

di profetare sventure che lei ricominciò a vivere dentro

dei carri di Eroska. Lei nella taiga non c

al modo di Anataj. Lei aveva una paura matta

casa di Ajdym, per lei era stato come non

un sussurrio soffocato tra lei e il ragazzo. Ogni

di scherzare. Sorrisi, ma lei non lo fece. Lei

lei non lo fece. Lei non capiva queste cose

il resto era per lei una cosa lontana e

sei fresca» le sussurrai. Lei uscì per vedere se

cosa fai?» le chiesi. ¶ Lei rise. ¶ «Secondo me stai

animazione. Fui certo che lei, nel momento più scuro

sentimenti nei confronti di lei e adesso, di colpo

e ridesse vigore in lei alla figura un po