Fulvio Tomizza, L'ereditiera veneziana, 1989

e forse anche da lei che gli ha lasciato

ch’io avessi per lei. Amore, amicizia vera, stima

ed aveva riposo in lei.” Neanche un mese dopo

donna non comune che lei era stata anche al

alla parzialità ostentata per lei dalla governante Zannetta. “ ‘Questa

le suore e aspirava lei stessa a prender il

la strana “imperturbabilità” che lei stessa si riconoscerà, la

il genitore si alzò, lei lo accompagnò all’uscita

a porgerlo con cautela. Lei capì tutto fin dall

isolava qualche volta con lei prendendo il posto del

sul ponte del Piave, lei spalancò i polmoni esclamando

portato sconsiglio, tornò da lei per presentargliele. Per tutta

presentargliele. Per tutta risposta lei lasciò l’ufficio. Quando

consegnata una lettera che lei, rispettosa del patto con

stancava di riscriverle e lei di rifare il percorso

richiedente. Sorse anche in lei un sospetto e non

voi”, in luogo del “lei”, con cui rivolgersi alla

ma talmente rispettoso di lei, da assumersi il suo

due forestieri a Venezia, lei forse aveva già ricevuto

ricordò l’ordine da lei stessa impartito di non

il letterato istriano, da lei ritenuto friulano, s’introducesse

Paolina il milanese annuì. Lei passeggiò per il salone

infrazione alla regola da lei stessa imposta, permise all

della provata adolescenza di lei, ebbe la buona sorte

delle due lettere anonime. Lei avrebbe imboccato la scala

a stancarsi di aspettare. Lei doveva innanzitutto perfezionare il

grosso prestito consegnato a lei stessa nell’agosto 1741? La

sua casa avita. Di lei non sentiremo più parlare

aveva già deciso: a lei andava la fetta di

meno equivalersi. Paolina, proprio lei, Commissaria, Procuratrice, Tutrice, effettivamente

delle consanguinee favorite da lei e poi anche dalla

non era in programma. Lei comunque li mantenne indivisi

di alcuna necessità stando lei in diversa casa altrettanto

a condizioni stabilite da lei, libera anche di decidere

in frequente visita da lei. E molto apprezzò che

padrona e forse come lei se la ride sotto

spasimante col canto, come lei aveva fatto con lui

padrona, e talvolta era lei stessa a strappargli il

da saggezza insincera, da lei stessa tentata nella corrispondenza

ma affrancata dalla necessità, lei avrebbe prestato ascolto alle

rivale la resistenza di lei a sposarsi. Occorre dunque

sconosciuto il credito da lei accordato all’opinione altrui

che tenda al di lei interesse senza interesse?” domanda

vada a stare con lei, e che tramandi ne

suo “burò”. ¶ Senza che lei stessa ne fosse consapevole

venivano in visita da lei le due sorelle, più

la pregò di tenere lei il registro degli oggetti

bene. Paolina corse da lei e la colse mentre

quella era febbre, da lei mai conosciuta. ¶ Si era

era madre. Toccava a lei assistere Maria anche per

rischioso e inutile. Ma lei, sempre in lotta con

era ormai notte e lei si assopiva. Con tutto

opporsi con insospettata violenza, lei dovette usare l’arma

dei beni intestati a lei, si sarebbe coperta di

con figli; non a lei, sola e bastante a

del marito e di lei, ma non l’ha

quali non era in lei molto riposta. ¶ Nel villino

la singolare imperturbabilità da lei stessa attribuitasi si era

non rispondente, facendo in lei prevalere l’emotività sul

preziose, precipitarsi alla fuga: lei ferma come un sasso

ultime semine, trovavano per lei il tempo di andare

orientamento fosse fondato. Recarsi lei da lui era idea

contro la volontà di lei. Si decise per un

effetto di far incaparbire lei, già portata a rimuovere

Natale. Entrata col Tamagno, lei finse di non conoscerlo

visita fu breve, dovendo lei prepararsi per la messa

a un passo da lei e cederle l’iniziativa

con una maschera. Fu lei, mascherata fra tutti gli

persuaderla; lievemente sulle difensive lei, vigile a leggere sotto

della padroncina, insonne anche lei e che due ore

alla fantasia. Quanto a lei, non poteva non andarci

che forse neppure a lei uscì netta. ¶ Fu sufficiente

seduti e soltanto quando lei si alzò giudicando l

tutte a fatto compiuto. Lei obiettava che in tal

al tempo di nozze lei avrebbe preso una lunga

dovrebbe ormai sapere che lei è una “dolce-garbo

tutta asserita e che lei non sente. Ammonisce infatti

giovanile e insieme popolano lei è in grado di

ogni cosa alla sorella. Lei lo avrebbe già fatto

potere esercita su di lei la sorella più giovane

dalla sorella. Anche a lei qualcosa è trapelato. Benizia

lo sposo è con lei per i preparativi e

augurava lunga vita felice. ¶ Lei si voltò e disse

convalidasse ogni decisione da lei presa in famiglia e

che quelle parlavano e lei ragionava. ¶ Lettrice esigente, non

Ifigenia in Tauri e lei da un palchetto avrebbe

uomo che faceva per lei, e lo stupore molto

il quale aveva per lei contato le quattro ripide

all’esilità della madre. Lei riconfermò il suo spirito

penultima completa la prima: lei non è amata né

proprio: qualora fosse stata lei maggiore di età si

speranze di fermarla, alzò lei la voce: “Oh, Benizia

Autore e in parte lei stessa tenderanno a dimostrare

stati due, gemelli come lei e il povero Angiolo

nipote Benizia, a cui lei era costretta dal sibilante

da una partita per lei da tempo finita. Invece

scriverle di sentirsi anche lei le mille miglia lontana

Invece ora s’impuntò lei, nonostante lo stato, o

dal revisore Vecelli, da lei stessa designato, e registrata

avevano chiamata e che lei aveva svolto con una

sorella incline all’autolesionismo, lei aveva da tempo imboccato

volta a far per lei un atto di giustizia

fascicolo ed aver ancora lei fatto una concessione in

e quando rinvenne diede lei ordine d’introdurre gli

dal palazzo per assistere lei. ¶ Il marito tornò quando

Glielo disse rassicurandola. Ma lei solo quando si vide

visita di Giacomo Scovolo lei si presentò surriscaldata, perdente

quelle che si procurava lei stessa con gli scatti

per muovere contro di lei, intendeva vendicarsi col prete

Sig. Ippolito Bertolani, da lei gagliardamente in questo affare

lo sapeva meglio di lei — si stavano avvicinando le

preparati dal botanico. Incominciò lei a perder fiducia nel

degli amici che per lei non c’erano più

esser più caso per lei”, e di nascosto dal

ne rimase scosso e lei seguitò: “Ho posto in

soprattutto le complicazioni in lei prodottesi. Non aveva mai

tale ricchezza senza di lei perdesse gran parte del

finezza. A misura che lei sopravanzava la propria ricchezza

suo rapporto diretto con lei continua a conservarsi timido

ora è diverso e lei intende solamente andarsene in

nella sua stanza se lei non lo avesse chiamato

a due passi da lei. ¶ Era sufficiente il timore

quella tenera prescrizione di lei impedimento al più acuto

e il Grimani. Quando lei si accorse di conquistarlo

chiusa, lo aveva deciso lei, lasciandolo al suo destino

confessore di famiglia, che lei non aveva mancato di

Gianrinaldo all’età da lei assegnata al primo marito

e tuttavia fattosi per lei medico di rincalzo, aveva

humour nero col quale lei amava civettare, e stese

di seppellire tutti loro, lei stavolta rispose seria. “Mi

un anno e desiderosa lei pure di rimetter su

volta. Per ora a lei è affidata l’educazione

la consegna delle gemme. Lei resistette e se ne

che ogni passo di lei era controllato. ¶ Nella causa

pietoso lo stato di lei. Le aveva aperto la

se non quello da lei stessa ereditato. L’ultima

grosso che parlò per lei alla Padrona, e questa

di essersi sbarazzato di lei. Il vescovo di Lubiana

della carriera verso cui lei lo aveva istradato, ancora

perseguitata dal destino quanto lei, ma certamente più infelice