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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandra Arachi, Coriandoli nel deserto, 2012

concordanze di «lo»

nautoretestoannoconcordanza
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tossica di clordiazepossido. Anche lo stomaco troverebbe quiete. ¶ Sento
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i corridoi dell’Università, lo sporco annidato nell’interstizio
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il formaggio morbido. ¶ Me lo ha portato un ragazzo
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forare il lobo sinistro. ¶ Lo hanno fatto apposta a
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lui il mio vassoio. ¶ Lo lascio intatto sul comodino
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il pudore. E voi lo state buttando alle ortiche
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state buttando alle ortiche. ¶ Lo rimpiangerete. ¶ Sarà troppo tardi
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Aveva cominciato a strizzarmi lo stomaco. ¶ Ad infierire sulle
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quel sangue dalla bocca. ¶ Lo hanno chiuso nell’armadietto
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primario per la visita. Lo aspetto. È la visita
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di reparto. Ma io lo voglio affrontare tutto da
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suo spin. ¶ Se muta lo spin, non puoi più
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puoi più trovarti davanti lo stesso elettrone. ¶ Ho creduto
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Rota l’elettrone. Cambia lo spin. Cambia elettrone. Punta
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infermiere glielo chiedo se lo riconosce. ¶ Se distingue i
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inizio. ¶ Cara Nella, ¶ te lo ricordi lo sgabuzzino della
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Nella, ¶ te lo ricordi lo sgabuzzino della biancheria degli
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in piccoli pezzi. ¶ Te lo ricordi lo sgabuzzino della
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pezzi. ¶ Te lo ricordi lo sgabuzzino della biancheria degli
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formaggio morbido. Forse è lo stesso vassoio di ieri
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lei un numero me lo può dare? ¶ Mi va
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mattina mi ero deciso: lo avrei avvicinato, all’uscita
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via Panisperna. ¶ Lui me lo ha portato via. ¶ Tommaso
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portato via. ¶ Tommaso, te lo giuro, io in via
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camice blu. Blu elettrico. Lo stesso del camice che
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sono certo. ¶ Lui non lo avrebbe ammesso mai. ¶ C
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mai. ¶ C’era solamente lo studio della professoressa Nella
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alle dita, imbarazzato. ¶ Nella lo guardò dritto negli occhi
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Libera. ¶ Inquieta. ¶ Lui me lo avrebbe sempre consigliato: Lascia
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primario, e glielo chiedo. Lo implorerò, anche in ginocchio
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Quando il sole raggiunge lo zenit, c’è un
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lì sopra, in tutto lo stanzone. ¶ Ho bisogno di
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quell’istituto, semplicemente. ¶ Se lo è preso. ¶ Signor primario
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la conosci?” ¶ “Tommaso, tu lo sai cos’è un
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con l’amore.” ¶ Undici ¶ Lo fisso ogni notte, sperando
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Irripetibile. ¶ Per questo non lo avrebbero più lasciato andare
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fonendoscopio al collo. Non lo ha usato, però. ¶ Mi
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a dirglielo. ¶ Nella cara, lo sai? ¶ Quella mattina, davanti
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mondo. Per sempre. ¶ Tommaso, lo sai? Nella Mortara è
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di via Panisperna. ¶ Non lo sa nessuno. ¶ Lui voleva
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a differenza di lui, lo raccontava come avesse fatto
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lentezza, l’amore. ¶ Tommaso lo comprerebbe un libro con
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e i jeans strappati lo sa che cos’è
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armadietto. ¶ “Signor infermiere, lei lo sa perché i neutroni
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dal collo, invece. ¶ Se lo è arrotolato attorno alla
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duro. Provo a sorridere. ¶ “Lo sa, lei, che la
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non è bella. Non lo è mai stata. ¶ È
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al prosciutto e me lo ha offerto. Non per
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preso il mocassino e lo ha sbattuto sotto le
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un sentimento chiamato amore lo spazio non è importante
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conosceva altri, del resto. ¶ Lo aveva fatto per me
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Attrazione (o dell’Amore) lo avrebbe portato dritto all
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assenza della ragione che lo caratterizza. ¶ Non mi è
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concorso di fisica teorica lo avremmo vinto in tre
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n’è curato. ¶ Non lo ha nemmeno guardato. ¶ Si
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con i capelli rossi. Lo ha trascinato via, nello
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si è più visto. Lo stiamo aspettando per mangiare
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un sacchetto del fornaio. Lo tiene posato in grembo
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Dove ce l’hai lo hanno capito?” ¶ “Allo stomaco
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e la lentezza.” ¶ “Già...” ¶ “Lo sai qual era il
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premio Nobel.” ¶ “E voi lo avete trovato, giusto?” ¶ “Giusto
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c’entra. ¶ Nella tesoro, ¶ lo sai che lui inventò
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le mie braccia? ¶ Me lo scrisse, nella sua teoria
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mise davanti ai neutroni, lo sai, ebbe l’effetto
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non cinque. Il pollice lo lascia sempre piegato. ¶ Ho
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Dunque fu senza pudore lo scherzo che lui architettò
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è venuto Giovanni. Me lo sono trovato seduto accanto
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scontrato con lui. ¶ Me lo sono immaginato, il custode
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Mai prima di oggi lo avevo visto così turbato
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con i capelli rossi lo ha spintonato verso una
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verso una parete, e lo ha anche minacciato. ¶ Non
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di trovare qualcuno che lo riparasse. ¶ Non ha voluto
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i capelli rossi non lo abbia sentito. ¶ Ventisei ¶ Tommaso
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con un tumore dentro lo stomaco. ¶ Aveva trent’anni
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un nulla senza confini. ¶ Lo ha fatto lo stesso
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confini. ¶ Lo ha fatto lo stesso giorno della prima
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sono riuscito. ¶ Ma nessuno lo ha mai saputo. ¶ Ventotto
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sta entrando del fumo. Lo stanzone si riempie di
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va giù dritto dentro lo stomaco. ¶ Nella cara, non
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sopra: SÌ e NO. ¶ Lo ha accostato al mio
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l’uomo blu elettrico lo fermo, stanotte. ¶ Fra maschi
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l’umanità? ¶ Lui me lo aveva domandato appena usciti
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dei fisici potrebbe essere lo stupido sogno di qualsiasi
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tumore di Tommaso se lo portasse via il paziente
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fare la rivoluzione. Mirella lo ha baciato come fosse
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si chiamava. ¶ Quello, però, lo sapeva fare anche la
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tutti gli esami. ¶ Mirella lo ha baciato di nuovo
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Anche quella dei neutroni lo è stata. Senza dolore
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scoprire la fissione nucleare. ¶ Lo spiegherò a Mirella. ¶ C
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più. ¶ Il 19 luglio 1928 Laura lo avrebbe aspettato in Campidoglio
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nome, l’angelo. Me lo ha scandito due volte
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Il mucchietto di fogli lo ha rubato per me
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bravo di Enrico Fermi, lo giuro. ¶ Trentasei ¶ Quando torna
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uno spazio senza tempo lo stanzone illuminato con il
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e successi. ¶ Il quotidiano lo chiama “la terza M
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ho, voglio che se lo dividano i miei allievi
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dei coniugi Joliot-Curie. ¶ Lo avevano fatto a Parigi
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detto proprio così, adoperando lo stesso termine con il
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le spalle e se lo è portato via. Non
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mi ha nemmeno guardato. ¶ Lo avesse fatto gli avrei
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delle mie radiografie circa lo stato dei miei organi
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sopra qualunque altra. ¶ Ettore lo ha visto per primo
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imperialisti, io. Non me lo hanno chiesto. ¶ In America
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Los Alamos. ¶ Nemmeno Lalla lo sapeva. Viveva sotto lo
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lo sapeva. Viveva sotto lo stesso tetto di suo
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capirlo?” ¶ “Questo non me lo ha detto. Però mi
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L’ha misurata. ¶ Calcolando lo spostamento dei piccoli pezzi
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epsilon. ¶ Senza mai alzare lo sguardo dalla sabbia. ¶ Fat
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ad Alamogordo lui aveva lo stesso ghignetto di soddisfazione
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uranio. ¶ Enrico Fermi non lo ha mai voluto rivelare
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dei neutroni lenti. ¶ Cosa lo abbia spinto, all’improvviso
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ho visto. Aspetta. ¶ Forse lo ha capito che oggi
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mie labbra. ¶ “Non me lo dice per rincuorarmi, vero
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macigno che mi comprime lo stomaco. ¶ Nessuno mi chiede
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soffitto senza mai muovere lo sguardo. ¶ Neanche un battito
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Un attimo. ¶ Quello. ¶ Se lo è rubato lui... ¶ Il
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smesso di suonare. ¶ Te lo ricordi quell’urlo? ¶ Enrico
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Quarantanove ¶ Non è che lo nasconde quando saluta. L
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il viaggio. ¶ Io fissavo lo specchietto retrovisore, sperando almeno
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almeno di incontrare lì lo sguardo di Nella. ¶ Non
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Ma lui questo non lo dice. ¶ Il dottore giovane
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migliore amico di Fermi, lo so.” ¶ “Lo sai?” ¶ “C
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di Fermi, lo so.” ¶ “Lo sai?” ¶ “C’è scritto
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interesserà sapere, se non lo sai già dai giornali
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ho mai detto. ¶ Non lo avevo mai sognato, prima
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di Marcuse, invece. ¶ Se lo stringe al petto. ¶ Lui
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intensità dell’amore che lo caratterizza. ¶ In uno stanzone
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piegarmi. ¶ Il macigno me lo impedisce. ¶ Ora chiamo qualcuno
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Era diventato gentile e lo hanno arrestato. ¶ Non glielo
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sistemarmelo lui in salotto. ¶ Lo ha posizionato sul lato
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caduta in grembo. Agonizzava. ¶ Lo hanno portato nel reparto
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Sta piangendo. ¶ “Professore, io lo so chi è stato
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È tornato a soffocare lo stomaco. ¶ Toglimelo, Rita. ¶ Ti
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questo mondo che te lo può rivelare. ¶ Cinquantotto ¶ Lo
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lo può rivelare. ¶ Cinquantotto ¶ Lo voglio raccontare anche all
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trascinato in laboratorio. ¶ Rita, lo hai mai visto un
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potente come Dio. ¶ Rita? Lo sai qual è il
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davanti agli occhi te lo racconto, angelo biondo. ¶ C
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accanto a me. Non lo aveva mai fatto prima
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Con la chioma fluente, lo sguardo azzurro-grigio, un
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chiudono gli occhi. ¶ Sessantuno ¶ Lo sai? È la lentezza
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vita, semplicemente. ¶ Enrico Fermi lo ha realizzato in un
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degli scienziati, be’... te lo ricordi. ¶ Ha interrotto il
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Eravamo stati noi. ¶ Io lo avevo ispirato con i
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i neutroni dovevano fare lo stesso. ¶ Indugiare davanti all
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tumore gli ha divorato lo stomaco senza che i