parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Crisostomo Trombelli, Fedro tradotto da Gio: Grisostomo Trobelli, 1797

concordanze di «lo»

nautoretestoannoconcordanza
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al mondo. Ma Marziale lo nomina; e dopo lui
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travicelio a lor destina. ¶ Lo strepito che fa ne
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tempo impantanato ¶ Giaceva, da lo stagno chetamente ¶ Una alza
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un Idro, che a lo stagno ¶ Giunto appena, le
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porta la carne per lo fiume. ¶ BEn è ragion
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incontri. In cotal guisa ¶ Lo sleal tutto il Cervo
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avesti? ¶ Parlava ancora, e lo Sparvier repente ¶ Lo afferra
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e lo Sparvier repente ¶ Lo afferra, e a morte
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Lupo ¶ La Volpe: essa lo niega. Eletta è Giudice
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de’ Cani in van lo siegue. ¶ Ma da l
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tuoi pregi adegua: allor lo stolto ¶ Per farsi udir
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pane, e a lei lo chiese. ¶ Citato il Lupo
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E perchè in letto, ¶ Lo sposo, dice, non ti
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osi cotanto, ¶ Ed io lo soffra, doppiamente io muojo
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io taccia, dice, tu lo speri indarno; ¶ A più
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ceffo tuo simile. ¶ Assalir lo volea, e farlo in
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saggio vecchio ad imitar lo stile, ¶ Impiegherò mie cure
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Ne chiede parte; io lo farei, risponde, ¶ Ma prenderne
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Ma vuol, che speme lo lusinghi indarno: ¶ Poscia a
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Superbo il primo per lo ricco peso ¶ Scuotendo acuto
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comune io purgo, ¶ Porrà lo stolto in chiaro i
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ha chi ’l dica ¶ Lo insegnerà pria d’altri
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giuoco, a caso su lo scanno ¶ Veggion lo specchio
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su lo scanno ¶ Veggion lo specchio de la madre
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dice, ch’ogni dì lo specchio ¶ Consultiate; onde, o
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il mele, e chi lo fece, ¶ È in chiaro
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Civetta. ¶ SOvente avvien, che lo scortese il fio, ¶ Che
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e a la fine lo ritrova: ¶ E accorciando la
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sventurato, non sol vivo ¶ Lo insiegue rio destin, ma
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destin, ma morto ancora ¶ Lo preme, e incalza. * I
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tenebre l’arte, tu lo scopra; ¶ E ch’io
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se le avventa: essa lo azzanna, e uccide; ¶ Così
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in cane ignoto abbattonsi, ¶ Lo fiutan dove avean l
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appresi; ¶ E se occultar lo brama, in van s
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appena il suo parlar lo addita, ¶ Ch’avidissimamente a
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Ch’avidissimamente a se lo tragge, ¶ E vesti, e
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un Topo. * A te lo scrissi, ¶ Da cui gran
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tu di somiglievole, villana? ¶ Lo seder a la mensa
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suo pensar ciascun, ha lo stil suo. ¶ Dunque avveduto
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USurpato d’Atene avea lo scettro ¶ Demetrio Falerèo. A
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ardisce ¶ Farmisi innanzi? È lo scrittor Menandro, ¶ Rispondono i
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o lor minaccia morte. ¶ Lo afferra il prode, e
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ch’oltre il dover lo estolle; ¶ Agevol fia che
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e grida, a mano ¶ Lo riportano a casa; indi
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E capriccioso il vuol, lo attende al ballo, ¶ Che
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gioja. ¶ Ad onor suo lo reca il buon Trombetta
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Che presolo pe’ crin’, lo caccian fuori; ¶ Nè a
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dunque del buon voler lo effetto ¶ Pigrizia non ne
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Vitel, che s’inchini lo consiglia: ¶ Taci, ei risponde
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rinselva. ¶ Irato il cacciator, lo sgrida. Il vecchio ¶ Sì
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Sopra gli passa, e lo risveglia: pronto ¶ Il Leone
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risveglia: pronto ¶ Il Leone lo arresta: ei d’imprudenza
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che parlò: giusto è lo scempio.