Antonio Moresco, Gli increati, 2015

dentro la morte. I loro corpi che oscillano appesi

che viene prima.» ¶ Le loro voci si allontanano sempre

mi stanno dicendo le loro voci strangolate, nella pioggia

tracimeranno» mi rispondono le loro voci soffocate, nel buio

fronte agli occhi le loro disperate figure dipinte a

si sentono solo i loro canti bianchi nel mondo

un lenzuolo bianco, le loro teste e le loro

loro teste e le loro spalle sono incappucciate, i

spalle sono incappucciate, i loro occhi e le loro

loro occhi e le loro ciglia sono sigillate in

di questo sisma le loro città inabissate attraverso le

dei vortici prodotti dai loro arcobaleni e dai loro

loro arcobaleni e dai loro cieli e dai loro

loro cieli e dai loro fiumi e dalle loro

loro fiumi e dalle loro città seminali che salgono

tracimando in cerca dei loro padroni che non ci

vivi, quello che i loro occhi vedevano dall’interno

brandelli che pregano le loro madri di farli risorgere

tracimazione universale e alla loro ultima guerra è impossibile

e avvinghiando in questa loro prima e ultima guerra

dalla morte con i loro eserciti morti e i

eserciti morti e i loro condottieri e tracimatori e

e morti, con i loro miti mortali dell’immortalità

immortalità e con i loro miti immortali della mortalità

i prolungamenti genetici dei loro corpi in grado di

morti che incontreranno sulla loro strada, durante le azioni

su cui sventolano le loro bandiere e i loro

loro bandiere e i loro vessilli morti e da

levano nella notte i loro canti emozionati e i

canti emozionati e i loro peana morti, si leveranno

per primi con le loro stesse armi genetiche inserendo

armi genetiche inserendo nei loro corpi i nuovi cromosomi

prima, e alcuni di loro piangono, altri cantano, altri

canteranno, piangeranno. E i loro passi non lasciano impronte

continua a cadere sulle loro teste e sui loro

loro teste e sui loro volti e sui loro

loro volti e sui loro occhi che guardano e

e piangono, e sulle loro bocche e sulle loro

loro bocche e sulle loro ciglia, ricopre con il

le percorrevano con i loro vessilli e coi loro

loro vessilli e coi loro labari cantando con le

lacrime agli occhi i loro peana, mentre rimbombavano sotto

sbandieratori che sventolavano i loro vessilli e le loro

loro vessilli e le loro bandiere genitali termiche indistinguibili

lontane di case nel loro bozzolo seminale di luce

luci dai fori delle loro finestre, o è solo

penombra le nuvole dei loro respiri, in piedi vicino

di tracimati, con i loro vessilli e con i

vessilli, osservandovi con i loro lucenti occhi morti, nel

fronte a voi le loro vaste bandiere indistinguibili dall

dall’Africa con il loro carico di dolore e

ai vostri occhi i loro vessilli e le loro

loro vessilli e le loro bandiere che un secondo

nel cielo nero, i loro colori indistinguibili da questo

con la mano i loro tessuti logorati dalle intemperie

cui sono tessuti, le loro parole, i loro emblemi

le loro parole, i loro emblemi. ¶ “Guarda...” vi diranno

Europa, intrecciando con le loro mani e con le

sono cuciti bene i loro colori neri che si

e le lenzuola dei loro letti, che accarezzavano di

un po’ con le loro morbide mani mentre riprenderete

torri in cerca dei loro padroni tracimati dentro la

la morte, strappati a loro dalla continua e percussiva

perché altri cani, oppure loro stessi, hanno lambito e

e poi trangugiato i loro gameti allungando il muso

le strade con i loro soldati morti che sporgono

morti? Arriverà prima la loro guerra dentro la morte

e di incernierarsi con loro nella morte che viene

dalle torri con le loro bandiere e i vessilli

voci, mentre intorno a loro mani e braccia fanno

retate per arruolare nelle loro file i risorti e

diminuiscono sempre più i loro giri. ¶ Siamo entrati in

tengono incernierato con le loro robuste braccia e le

robuste braccia e le loro grandi mani da contadini

generale, lo saremo!» ¶ Le loro teste emozionate vicino a

e a scolare dai loro occhi e dai loro

loro occhi e dai loro volti. ¶ Stiamo salendo già

in armi e i loro occhi fissavano con emozione

istante di fronte a loro, mentre gli occhi del

sul fiume seminale dei loro volti senza vederli. ¶ Lui

di tacchi, poi i loro passi che si allontanano

e di Satschan, mentre loro si illudevano di avere

trattenevano a stento i loro cavalli, mentre sotto di

e dei morti, i loro avamposti che guadagnano posizioni

vive per tentare le loro prime sortite. Perché qui

io passerò tra di loro che si accalcheranno ai

e guarderò qualcuno di loro nella distesa seminale di

dentro la morte, le loro teste e i loro

loro teste e i loro occhi sigillati con i

e possono portare la loro rivoluzione dentro la morte

anch’io insieme a loro, a fior di labbra

dire soltanto, guardando i loro volti che non si

Che ho vissuto con loro confinata a Ekaterinburg, tra

sia tracimata insieme a loro nella morte che viene

rivoli dai precipizi delle loro pareti. ¶ La jeep sussulta

infinito buio liquido, nel loro velo d’acqua. E

parlano, piangono, sussurrandosi le loro prime parole tracimate, nel

potersi incontrare. Però le loro mani si continuano a

e ad accarezzare, le loro dita continuano a sfiorare

volto abbandonato contro il loro volto, nel buio. Intanto

nel buio. Intanto i loro corpi tremano, le loro

loro corpi tremano, le loro stanze tremano, le loro

loro stanze tremano, le loro città tremano, dei vivi

non vedersi più, le loro corolle di luce si

e coi denti alle loro piccole vite dentro la

dentro la morte, alle loro piccole narrazioni dentro la

viene continuamente lanciato nei loro corpi da altri corpi

riescono a scavarsi il loro letto inclinato in questo

mia reggia, con le loro luci nere nel buio

scavate in profondità il loro letto. Vedevo passare certe

viene prima, con i loro fotoni che viaggiano alla

è tale che le loro prue si incaglierebbero, gli

maschili che divincolano i loro flagelli in questa materia

gameti che muovono a loro volta freneticamente i lori

regine che aspettano i loro eroi nelle loro regge

i loro eroi nelle loro regge, bambini che si

Gridano, gridano, e le loro voci non si distinguono

con le frecce delle loro teste mentre si lanciano

disperatamente nuotando con i loro flagelli, forse hanno addirittura

i tuoi gameti, coi loro becchi frenetici sempre in

col corpo pieno del loro bottino seminale, e poi

escono al buio dalle loro tane e che si

bordi, che conficcano i loro piccoli denti in questa

con le frecce delle loro teste dalle rive e

per suggere con le loro piccole e voraci bocche

voraci bocche e le loro proboscidi e le loro

loro proboscidi e le loro spiritrombe i gameti fosforescenti

vivi, che sbattevano le loro ali gialle intorno a

nere, che allungano i loro musi per lambire le

buio, che spingono le loro lingue tra queste miriadi

i gameti eiaculati dai loro stessi padroni, o da

sarebbero potuti diventare i loro padroni se i gameti

che riempiono con i loro guaiti e coi loro

loro guaiti e coi loro pianti... E poi, di

la prima volta i loro flagelli qui, stanno sognando

gli scienziati vivi, nella loro sterminata città seminale che

dopo, stanno cercando a loro volta l’errore di

forgiare così anche le loro armi nella vita che

e che investono le loro città costiere e le

lontani, anche se le loro bandiere mi stanno ancora

nell’infinito buio le loro bandiere e i loro

loro bandiere e i loro vessilli, con esaltazione, nel

venuti in sella ai loro cavalli, da Lepanto, da

mostreranno con orgoglio i loro vessilli, osservandovi con i

oscillano mentre sotto di loro oscillano anche le città

che c’è al loro interno, in questo infinito

si distinguono tra di loro come le voci che

sormontate dalle matasse dei loro profumati capelli morti, oltre

sterminate dei corpi, dalle loro viscere e dalle loro

loro viscere e dalle loro fessure genitali morte e

genitali morte e dai loro canali seminali morti e

seminali morti e dai loro pori che emettono sudore

infinito buio con il loro buio più concentrato e

che si scavano le loro fondamenta nelle viscere sempre

lunghe gambe lanciate, i loro corpi che si aprono

si vedono luccicare sulle loro gambe e sulle loro

loro gambe e sulle loro cosce in corsa scie

morto che cola dalle loro aperture in corsa. ¶ «Ci

Ci siamo strappate da loro svellendoli come radici morte

Le radici sessuali dei loro corpi sono rilucenti, conservano

nera che esce dalle loro enormi finestre spalancate nel

silenzio, il mantice della loro emozionante respirazione nel buio

e che poggiano le loro fondamenta su corpi che

la morte e la loro vita e la loro

loro vita e la loro morte. Le immagini di

colpo il tacco, e loro alzavano tutti insieme le

sentendo il comando della loro regina nel buio? Cosa

chinano a guardare la loro stessa morte che viene

video al plasma dei loro computer, in tutto il

vengono prima, perché i loro organi genitali vengono prima

vengono prima, perché il loro eiaculato viene prima, perché

perché gli spasmi dei loro corpi e i loro

loro corpi e i loro orgasmi e le loro

loro orgasmi e le loro scariche cerebrali e seminali

e seminali e i loro allagamenti sanguigni vengono prima

parlo così, dando il loro nome alle cose, come

tra le braccia dei loro re. ¶ «Che cosa credi

la morte con i loro organi genitali morti, e

hacker morti, chini sulle loro tastiere nelle città emerse

donne morte chine sulle loro tastiere che stanno vedendo

sulle bolle nere dei loro video, di fronte ai

video, di fronte ai loro meravigliosi occhi morti, le

si rivolgono direttamente a loro in mezzo a tutto

stanno vedendo apparire sui loro video le prime parole

hanno raggiunte tracimando per loro dal continente dei morti

staranno battendo con le loro dita in questo immenso

fuori dalle finestre delle loro stanze, nelle case o

in gola dentro le loro stanze, aspettano di sentire

che camminano verso la loro casa, la loro stanza

la loro casa, la loro stanza, lungo il corridoio

dentro la morte. Le loro mani si cercano, si

volto, nel buio. Le loro bocche morte e vive

di macchine spostate dalle loro sedi e gettate qua

e incombere sopra di loro come una torre la

fanno ressa attorno alle loro porte di vetro. ¶ «Che

allestire di nuovo la loro morte dentro la morte

api stavano dormendo nelle loro arnie e stavano sognando

grosse lacrime staccarsi dai loro occhi e volare nell

per farli smettere, ma loro due non smettevano, sembrava

ancora di più i loro colpi. Poi il padre

gli altri seduti ai loro posti nel refettorio, e

riuscivo a sentire il loro tintinnare anche stando dall

ruotare con fragore le loro grandi eliche morte e

gli occhi sbarrati nei loro letti, nel buio delle

spalancano tutti insieme le loro bocche morte come se

li cingono con i loro striscioni e i loro

loro striscioni e i loro vessilli, conquistano zone circoscritte

cuspidi dei grattacieli, nelle loro voragini ascensionali e in

finestre, facendole scorrere sulle loro guide contro il cielo

morti, e gridano a loro volta per coprire la

sua voce, con le loro bocche morte che si

Che cosa sono i loro Stati? Che cos’è

incernierati e saldati a loro in un unico blocco

mezzo alle strade coi loro volti morti dipinti. ¶ Voi

sugli altissimi tacchi delle loro scarpe lucenti morte, e

con le dita le loro fessure morte. ¶ Vengono avanti

vede l’interno delle loro viscere come abbagliato da

né le caratteristiche dei loro corpi e dei loro

loro corpi e dei loro volti. Non hai dato

vivi. E così le loro espressioni, che vengono espresse

stanno dicendo, muovendo le loro valve e le loro

loro valve e le loro bocche e le loro

loro bocche e le loro braccia nel buio. ¶ Le

braccia nel buio. ¶ Le loro parole sono indistinguibili dall

mi sussurrano con le loro voci indistinguibili dal silenzio

degli strascichi profumati dei loro capelli morti che sventolano

morti che emanano il loro intenso profumo nel buio

a me, girando le loro belle teste e socchiudendo

teste e socchiudendo le loro morbide bocche dipinte tra

corpi stanno frenando la loro corsa per non precipitare

ancora di più ai loro giovani corpi. ¶ «Ecco...» mi

la bocca contro i loro occhi e le loro

loro occhi e le loro tempie, «se sta succedendo

nella museruola morbida dei loro volti e delle loro

loro volti e delle loro bocche. ¶ «Siamo le resurrettrici

saprei dire, perché le loro bocche sono così vicine

così vicine, perché le loro voci sono così vicine

ammirare in tutta la loro bellezza. ¶ Le guardo, nella

belle dita dipinte le loro fessure di ragazze morte

gli altri con le loro carni morte per risorgere

fuori dalla traiettoria del loro sguardo e del mondo

anche molto lontani della loro vita dentro la morte

vivi per rivivere la loro vita dentro la morte

sigillate le parole della loro confessione di morti. ¶ Che

le vicende umane, la loro storia, tutto quello che

vivi percepiscono come la loro storia...» ¶ «Non esiste una

si sono inventati una loro storia. Io mi ricordo

sollevano da terra nei loro voli nuziali e poi

in macchine riproduttive nelle loro buie città sprofondate dentro

Tutta quella cosa che loro chiamano storia è costellata

corpi che svuotano i loro intestini in mezzo ad

guardie che spaccano le loro teste contro i muri

è mai tornato tra loro a raccontarlo. Perché vogliono

fin là dentro coi loro occhi, vogliono far entrare

quella che credono la loro storia anche là, persino

punto alla morte la loro storia dentro la morte

a parlare tra di loro, erano così presi l

ciò che emanava dalle loro voci e dai loro

loro voci e dai loro gesti, che erano una

state vicine durante la loro vita dentro la morte

potute entrare insieme ai loro bambini nelle camere a

potuto soffocare abbracciate a loro!’. Ma la voce del

vivi sui lineamenti dei loro bambini vivi? Che cosa

morti sui lineamenti dei loro bambini morti? Che cosa

dall’amore per i loro bambini vivi dentro la

al primo manifestarsi della loro osservazione sul mondo dei

al primo formarsi dei loro sentimenti verso gli altri

uomini morti e i loro bambini morti? Perché i

le stesse cose alle loro madri. Bambini polverizzati dal

liquefatti, staranno chiedendo alle loro madri di lasciarli risorgere

lasciarli risorgere, e le loro madri li staranno accarezzando

tempo dei vivi, nelle loro case, nel buio, precipitati

morti in fila nei loro lettini bianchi, con le

sgozzati di fronte ai loro occhi, i loro corpicini

ai loro occhi, i loro corpicini passati a filo

sotto le macerie delle loro case durante i bombardamenti

aerei lanciati contro le loro strutture di acciaio e

carne, che chiedono alle loro madri di risorgere per

lei è dentro i loro pensieri e nei loro

loro pensieri e nei loro sogni, lei li va

quando sono coricati nei loro letti e si abbandonano

in ogni istante della loro vita morta, ogni morto

istante di fronte ai loro occhi morti nelle città

belle ragazze morte il loro giorno di nozze, e

che chiedono con le loro vocine di tornare di

si colpiscono con le loro lamiere morte per la

delle ultime scosse, sui loro tetti che si sollevano

da infinitamente lontano le loro voci che pregavano e

occupavano prima, trascinati a loro volta nel vortice di

e parlano tra di loro, per giorni interi, per

si abbracciano convulsamente nei loro letti, quando si sentono

spinte contrapposte escono dalle loro sedi, mi arriva il

e parlano concitatamente tra loro e qualcuno grida, si

morti e stavano a loro volta aspettando chi li

tutti a dormire nelle loro case, a Betania, le

Gerusalemme, a cavallo dei loro asinelli, sui loro piccoli

dei loro asinelli, sui loro piccoli carri, vedendo che

e si disperavano nelle loro case, in piena notte

vicini, romani con i loro ridicoli elmi con il

velo che copriva le loro vesti e lo gettavano

evidenza di fronte ai loro occhi e alla loro

loro occhi e alla loro vita e alla loro

loro vita e alla loro morte quanto sia la

tafani che conficcavano le loro teste all’interno delle

o di fronte al loro fratello Lazzaro che stava

nuovo di fronte ai loro occhi vivi o morti

nello spazio con i loro dèi vivi e pianeti

portano il peso dei loro dèi morti. Io sono

silenzio di fronte alle loro porte dai cardini fuori

morti, salgono con i loro movimenti sismici verso le

le turgide superfici dei loro corpi morti, mentre dall

quando si accende la loro luce nera che palpita

andranno, bloccati dentro le loro macchine che si muovono

nella notte, con le loro luci, mi sembravano piene

andavano chissà dove, le loro teste intraviste nel buio

in combustione con le loro labbra dipinte, tra un

che spargono unguenti sui loro volti e sui loro

loro volti e sui loro capelli morti, e di

a capo chino sulle loro unghie minerali morte. ¶ «Che

cominciano a correre anche loro, corrono a perdifiato, prima

che perdevano incontrollabilmente i loro liquidi morti nella metastasi

stavamo rimestando dentro la loro morte con la nostra

terranno sollevata con la loro morte la vita dentro

scaturiscono con tutti i loro corpi dalle crepe dei

li connettono tra di loro attraverso tempo e spazio

coricavano al buio nelle loro case, nei loro letti

nelle loro case, nei loro letti, si abbandonavano alla

senza sapere che i loro sogni erano dentro i

morti che stavano a loro volta sognando i sogni

vivi. E intanto la loro specie non c’era

spaccata e sdoppiata, il loro mondo non c’era

c’era più, il loro Dio morto aveva già

aveva già venduto il loro piccolo pianeta sperduto e

galassie morte. Tutte le loro strutture, biologiche e mentali

e mentali, e le loro proiezioni, economiche, militari, culturali

il suono lontano delle loro voci morte. E non

da qualche pertugio del loro corpo. Mi restavano sempre

finestrini bui con le loro facce morte. Aerei che

morti che aspettano il loro treno, fermi lungo le

e compenetrati tramite i loro inguini e i loro

loro inguini e i loro apparati escretori morti. Negli

pensiline in attesa del loro turno, mentre i taxisti

a caricarli, mettono le loro valigie nei bagagliai, ripartono

sono già alzati dalle loro poltrone, si allineano verso

i teatri, con i loro palcoscenici pieni di corpi

a motore acceso, i loro autisti morti con le

dei videogiochi, con le loro bolle colorate su cui

internet point con le loro schiere di volti attoniti

vostre spalle con le loro spalle soffici. State correndo

seduti a fianco dei loro padroni morti, anche altri

animali che spalancano le loro ali nel buio. A

state già attraversando le loro periferie che crescono a

State già entrando nelle loro strade irte di grattacieli

affrontando al termine della loro vita e della loro

loro vita e della loro morte, e che sta

vivi ma anche i loro specchi si stanno fronteggiando

Si gettano con i loro volti morti e con

morti e con le loro frenetiche codine morte lungo

morta, e ognuno di loro vorrebbe essere il primo

e atterriti, con le loro manine che stringono anche

anche nel sonno le loro piccole narrazioni dislocate dentro

è più, con i loro occhietti sbarrati anche nel

gli ultimi scrittori della loro specie, che non saranno

infilate e sfilate dalle loro viscere, dei carrelli scorrevoli

vetri che vibravano nelle loro intelaiature dallo stucco secco

tucano imbalsamati dentro la loro teca. Ho imboccato la

creato. Intanto anche la loro massa in continua esplosione

adattarsi all’ambiente nella loro lotta per l’esistenza

uomini vivi con i loro scienziati vivi. Non c

che percepiscono come la loro ultima guerra, oltre la

a combattersi tra di loro per diventare la stessa

a preoccuparsi per la loro salute...» ¶ «Ma se sono

la morte con la loro tecnologia che promette di

fanno gli esami del loro sangue morto, delle loro

loro sangue morto, delle loro orine morte, delle loro

loro orine morte, delle loro feci morte. Si misurano

morti che riempiono i loro grattacieli sfasciati?» ¶ «La stessa

si perdono. Anche i loro corpi morti si abbracciano

sono state scritte a loro, proprio a loro, gettano

a loro, proprio a loro, gettano via il foglio

di qualcuna scritta a loro, lacerano le buste con

Si sentono venire i loro pianti, le loro urla

i loro pianti, le loro urla, di giorno e

soffrono e ridono della loro stessa sofferenza. Ma c

sono immobilizzate, se le loro parole e i loro

loro parole e i loro peana non si sentono

si combattono armati del loro sogno mitico, religioso e

stanno cantando insieme il loro peana che non si

e che imbracciano le loro nuove armi luccicanti nel

braccio sollevato sopra le loro teste nere ricoperte di

contro gli altri nelle loro guerre di sterminio e

leoni marini con le loro montagne di carne immobili

scogli gelati attorniati dai loro harem, che vedrò, lo

combatte nelle Americhe, nelle loro città sovrappopolate di vita

impercettibilmente le ali sulle loro teste lucenti. Si combatte

dal basso, con le loro nuove armi puntate, osservati

e immortali, con i loro giubbotti di cuoio rovinati

e istoriati e le loro scarpe da ginnastica scalcagnate

a volta con i loro carri armati che sparano

alle bifore con le loro nuove armi lucenti, per

in alto con le loro nuove armi, in segno

di bestie calde, nella loro nuvola di vapore, le

le ragazze addormentate nelle loro stanze buie, nei loro

loro stanze buie, nei loro letti, coi loro occhi

nei loro letti, coi loro occhi chiusi, profumati, le

occhi chiusi, profumati, le loro lunghe ciglia sigillate... Ma

che innalzano inebriati le loro nuove armi mangiate da

avvicinando sempre più alla loro origine. Si fracassavano contro

rifletteva sugli specchi delle loro pareti trasparenti e convesse

che starà colpendo i loro corpi insaponati con lo

canna, starà disegnando i loro contorni manovrando la rosa

il sapone fin nelle loro pieghe più profonde e

che si staccano dai loro corpi ammassati in un

si staccano iridescenti dai loro corpi...’ Ma non c

e si levavano dalle loro masse lanciate quelle grosse

dormono mentre vicino a loro continuano a passare e

chiuse con tutte le loro forze, da dentro. ¶ Le

sono corsa verso di loro, mi sono fatta consegnare

si vedono più le loro sagome luccicanti nel cielo

i fratelli della Pesca, loro non so se nudi

che stanno tremando anche loro un po’, forse perché

di colpo sotto i loro letti e che trascinano

e che trascinano le loro dense acque in certi

tucano imbalsamati, con i loro occhi di vetro sbarrati

per colori, con le loro due teste sorridenti, bianche

stringevano attorno aspettando il loro turno per salire, e

cotonati e con quei loro golfini che si impennavano

in certi punti dei loro morbidi corpi, nella musica

che ridevano aspettando il loro turno per salire, e

mentre ridevano con le loro bocche umide di saliva

saliva lucente e i loro denti bianchi che scintillavano

cercavano di infilare i loro sederi appena sviluppati nei

loro fondazioni e le loro rivoluzioni dentro la morte

stanno volgendo insieme le loro armi contro gli immortali

Perché quando compivano le loro ricerche genetiche nei laboratori

terra e forgiavano le loro nuove armi non si

che galleggiano con le loro carni diafane sulla linea

corpi sessuati e della loro tensione genetica all’immortalità

cominciano a duplicarsi nei loro corpi. Come i vivi

immortali staranno distribuendo le loro nuove armi agli altri

che sono diventati anche loro immortali e che si

per staccare con le loro zampette e le loro

loro zampette e le loro teste quelle goccioline succulente

molto in alto le loro nuove armi, nel buio

massa d’urto delle loro armi e dei loro

loro armi e dei loro geni e immortalare il

come proclamano continuamente nei loro bollettini di guerra, che

che stanno riunendo le loro colonne e stanno convergendo

sta succedendo, avvolti nelle loro coperte bruciacchiate per difendersi

poi colpirci con le loro nuove armi e rendere

stava già inerpicando sui loro carri e sui loro

loro carri e sui loro camion, cominciava già a

a cantare insieme a loro quel canto che non

dalle città con i loro carri armati che corrono

almeno stanno proclamando nei loro bollettini e stanno cantando

e stanno cantando nei loro peana, mentre i Paesi

guerra degli altri, le loro voci e i loro

loro voci e i loro peana cantati in lingue

si combattono tra di loro agitando i residui mitici

si stanno combattendo nella loro prima e ultima guerra

dopo stanno unendo le loro forze, sono diventati una

con le braccia le loro nuove armi mentre corrono

e intanto cantano il loro peana che non si

si sente con le loro larghe bocche e le

larghe bocche e le loro grandi teste ricciute. Si

possibilità biologiche, con i loro arti filiformi, le loro

loro arti filiformi, le loro gengive scoppiate, i loro

loro gengive scoppiate, i loro busti espansi, le loro

loro busti espansi, le loro protuberanze da insetti e

da insetti e i loro accenni di ali ossee

il tessuto alluvionale delle loro lingue, l’hindi e

telugu e tutte le loro mille altre lingue parlate

lingua immobilizzata. Poi la loro lingua si ferma, si

suoni e scavarsi il loro cunicolo di vita e

questo, quando cantano i loro peana inalberati sui camion

dei carri armati, la loro voce non si sente

non si sente, il loro canto non si sente

solo i varchi delle loro bocche che si spalancano

dell’orizzonte e dai loro getti affiorati e incendiati

degli immortali, se le loro lingue sono immobilizzate, se

Non sanno neanche se loro stessi sono dei vivi

qualche passo verso di loro. Ci lasciano avvicinare. ¶ Ma

colpi che falciano i loro corpi o i loro

loro corpi o i loro sogni e che fanno

me, il rumore dei loro passi sul piano del

buio, silenzio. ¶ «Era il loro ultimo posto di blocco

silenzio. «Stiamo aggirando le loro linee, entreremo nel territorio

serbatoi di benzina delle loro macchine, delle autoblindo, sono

all’improvviso, sollevano anche loro con esultanza i pugni

che hanno issato le loro bandiere e i loro

loro bandiere e i loro vessilli sulle barricate di

che ci stringono nel loro abbraccio e che ci

stanno raccogliendo attorno al loro comandante tracimato in sogno

tracimato in sogno nella loro vita e nel loro

loro vita e nel loro sogno.” ¶ Non riesco più

da ogni parte, il loro comandante, che apre la

e fatto passare dalla loro parte un’ottantina di

di avieri con le loro armi, un centinaio di

altri tre, alzandosi anche loro in piedi contro il

vapori acquei circondare le loro masse fredde mentre nuove