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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Volponi, Corporale, 1974

concordanze di «luce»

nautoretestoannoconcordanza
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1974
occhi nerissimi in quella luce, con il bianco in
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colori, tutti i colori luce del cielo, colori, campagna
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potevo sempre tornare alla luce. Quando i bambini non
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nera che cambiava alla luce diventando di un bianco
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miei esercizi con la luce del soffitto, e con
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culminata insieme con la luce, con l’odore, con
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pietra, mi toglieva la luce. Qualche volta soltanto riusciva
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per bere contro la luce: lí il vaso apparve
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la finestra, cullato dalla luce. Ric. Contini non diceva
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vento, a velocità della luce, portasse via qualsiasi rumore
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carburante per qualche anno luce». – Vedi, – diceva Overath, – la
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alcuni piccoli astri dalla luce rigida. I pergolati, le
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sotto i coni di luce, brulicanti come se fossero
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1974
velo di una piccola luce che si rompeva. Qualcosa
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che gettava la sua luce nichelata fin quasi al
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e netta, con una luce propria, tirata su da
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sovrapposero. I punti di luce furono infranti, e tutto
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Dal lucernario scendeva una luce sempre piú dorata, rigata
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la gente fissata nella luce. Allora mi riusciva di
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che poteva contenere una luce; avevano la scrivania in
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a fiotti sotto la luce solare, in ombra il
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risalire le anse: la luce bloccava tutto a una
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metterla in moto; la luce sopra o sotto sfioccava
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jets e sotto la luce accecante dell’aeroporto, un
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salire rapida contro la luce del sole in mezzo
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e della porta entrava luce, e cominciavo a vedere
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guardò sorridendo. Con la luce artificiale non sembrava piú
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tabernacolo gessato, di bianca luce fissa e anche intorno
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di sangue e di luce. ¶ – Era un assassino, Caravaggio
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prendevano tutti la stessa luce facendo un giro sul
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acuta s’infilava nella luce. Overath si mise a
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frazionò. Io vidi la luce del portico schiarirsi e
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casa? ¶ – Ho bisogno di luce. ¶ – Di luce naturale vuoi
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bisogno di luce. ¶ – Di luce naturale vuoi dire? ¶ – Sí
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vuoi dire? ¶ – Sí, di luce da bambini. ¶ – E quale
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E quale è la luce da bambini? ¶ Mi sono
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purpureo che non dà luce. ¶ Nella città, nei tratti
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avanzano imbarcazioni nell’ultima luce del giorno davanti alla
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metà dal rovescio di luce. Peggio di tutto, il
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Ivana accese un’altra luce, che venne giú rosa
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in una nuvoletta di luce perché nel fervore la
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il digiuno, quella stessa luce, quella creatura al pascolo
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1974
scansa con una tenue luce. Improvvisamente appaiono bianche tre
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1974
colli insanguinati. La prima luce li colse ancora in
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sostato poco prima. La luce che scendeva da alcuni
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1974
anche un poco di luce. Li sentí entrare e
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perché era cambiata la luce nelle fessure. Sei cosí
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cosí biondo che fai luce di notte, aveva detto
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aveva mai sentito. La luce non mutò piú dentro
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1974
andò ad accendere la luce e insieme con un
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trattenuto sotto la tua luce accanto a me. Ebbene
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1974
di caviale. Mirava la luce dorata sulla sua pancia
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1974
improvvisamente illuminato da una luce accesa sopra una porta
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1974
al guardar crescere quella luce e poi pensò anche
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effetti solo perché la luce dietro era stata rispenta
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nuova e di una luce bianca alla parete contro
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quel gesto che la luce si spense e l
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sui bottoni. Murieta alla luce tremolante di quella fiammella
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altro fiammifero e alla luce sparò ancora contro quella
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ogni tanto sprazzi di luce: si divaricava un fianco
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che era tornata la luce. Dopo un attimo l
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e si vestí alla luce della finestra, in silenzio
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pettinato, sul quale la luce s’inteneriva con uno
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lama aveva la stessa luce della naturina e rivelava
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arrivare dalla porta una luce cruda che fece volar
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gli strati della sua luce sarebbero volate le fortezze
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ma simultaneamente accesero la luce: c’era il lettino
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traccia della bontà, la luce del martirio. Ladri schifosi
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deve spegnersi qui, la luce della mia carne. Non
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città sommersa da una luce fuori tempo. ¶ La porta
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scala fiottava la stessa luce, che dava a tutto
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Dentro, per fortuna, la luce era piú bassa. L
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entrò, tutta viola nella luce sempre piú cruda dell
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Dalla finestra non veniva luce tanto che la stanzetta
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basso, scuro contro la luce del corridoio. Guardò in
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ogni stanza di una luce marcia. Grandi come le
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di cielo e di luce, contro l’alta schiena
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notte; la peretta della luce, marrone e gialla, deposta
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Il suo sacco di luce giuocava già con il
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al cerchio di qualsiasi luce: annusavo, ansavo, ritornavo su
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percorso da strisce di luce che non erano le
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mi pilotava con scarsa luce e con poca convinzione
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suo ordito: dove la luce radente giuocava a grandi
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di piombo scintilla alla luce che la prende di
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Non c’è molta luce, – disse, – e non vedrà
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vedere preferiva mostrarli alla luce del giorno; metteva apposta
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e avevo spento la luce. Candido era vedovo e
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saranno toccati da una luce emessa da altri pianeti
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perché è cambiata la luce. Naturalmente questo non è
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Qui c’è acqua, luce, strade, mano d’opera
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sospendo per graduare la luce, smorfia: noto alcune frasi
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vibra veramente… torno alla luce bianca… a leggere davanti
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questo specchio, con la luce della stanza accanto, spenta
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rifrange e rallegra la luce che viene dal calice
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di tante influenze, senza luce, con una peluria rada
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mandorli e ciliegi avevano luce sui tronchi, in basso
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fino a che la luce non cominciò a segnare
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ha condensato la tua luce… la quale naturalmente si
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ignavia. ¶ Imelde non prendeva luce come me e restava
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e delle piante la luce del giorno sfasciava ogni
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conto suo contro la luce lo chiamo acheno: posso
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luogo che con la luce cresciuta era ormai sferico
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il suo segno di luce che lo limita in
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lo limita in fondo: luce e terra sgranati insieme
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chiudessero gli ospedali senza luce, senza coperte, senza medicine
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ritornare lassú con la luce e il tempo necessari
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coevo». Dal mucchio la luce verde di un anello
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la stanza, frantumandone la luce con le righe di
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avevo deciso, aiutato dalla luce e anche dal cambiamento
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1974
tutta scoperta sotto la luce: l’ombra sottile lungo
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che voglio abbandonarla. Questa luce elettrica riempie lo stanzino
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in lotta contro la luce: il resto annaspava dietro
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me proprio colpito dalla luce dei miei tesori. ¶ – Grazie
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sfrigolava e la sua luce bianca riduceva tutto a
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camino stava in una luce che promanava dal mio
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la prima volta la luce di un giorno nuovo
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a fingere, con la luce elettrica sul tavolo. Quel
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parete celeste e la luce che ne viene si
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di Overath. Respiro questa luce che a forza di
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aiutava il piatto della luce, sul quale ogni tanto
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la luna, la sua luce giallastra effusa su tutta
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bassa vegetazione. Era soltanto luce che mi consentiva di
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insieme oblio. Pensai alla luce artificiale, a una qualunque
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suo pizzetto scriminato dalla luce, le giunture deformate, i
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lei fredda, con la luce naturale che affoga quella
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in alto ancora una luce… potevo immaginare questa luce
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luce… potevo immaginare questa luce come volevo: rossa o
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la strada da una luce sanguinosa. Dentro tutto era
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quel piatto cinquantenne della luce sei punti di sutura
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uno stinco della sua luce; l’attesa perfetta di
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fermavo a guardare alla luce della porta aperta la
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rosa rapida come la luce a tratti lambisce le
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acquistato alcuni sprazzi di luce metallica, mi davano una
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a letto, spegnendo la luce celeste con un sospiro
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verso il cinema Nuova Luce, dove si sarebbe svolta
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subito apparve sotto una luce verde il battitore. ¶ Anch
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avanzando o ritirandosi dalla luce secondo il respiro. I
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colpi sotto la troppa luce del banco. E cosí
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Imelde assicurandomi che la luce traversandolo fissasse bene nel
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via. Non accesi la luce per non vedere le
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fermai a considerarla alla luce di un lampione periferico
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alcuno scisma. Accesi la luce e diedi mano alla
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e spariti alla nuova luce. ¶ Alle undici ero puntuale
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adagiai e spensi la luce. Domani: ma la seconda
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in lontananza con una luce sopra una parte di
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le finestre a quella luce e le ragazze sarebbero
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alzate lo circondarono: – Quella luce, – gridarono, – quella luce: ove
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Quella luce, – gridarono, – quella luce: ove è ita? È
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faccione | della confusione –. La luce che Overath poteva prendere
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questa è la sua luce, la sua aria, la
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raggio solo della sua luce. ¶ Il vetro davanti a
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e di uscire alla luce, magari cambiata, con lo
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L’angolo intenso di luce fra la sua canna
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lo straordinario lampo di luce? e la nuvola massiccia
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si congelò e prese luce lungo i contorni. ¶ Il
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aveva ancora acceso la luce e il cappotto risaltava
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suo, in opposizione. La luce non lo rivelò: apparve
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una grande stanchezza. La luce invece toccò livida tutto
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posizione e sotto una luce diverse. Si era accostato
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nevicando e che quella luce vivida e quel sentore
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mensola e salí. La luce scendeva compatta sulla sua
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la finestra esponeva la luce come una sequenza fermata
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in accordo con la luce del mezzogiorno che toglieva
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parete e che una luce biancastra colava dall’alto
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alla piscina. Improvvisamente una luce da fuori gliela disperse
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letto ancora composto. La luce nella stanza era fioca
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e ne trapelava una luce sottile che arrivava appena
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si fondevano sotto la luce ancora radente e andavano
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della scala e una luce giallastra fondeva volti e
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dello scatto. ¶ Accese la luce azzurra del comodino e
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sua stanza colava la luce dalla giusta fessura sopra
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si frangeva perché una luce nuova dimostrava che fra
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anche la struttura della luce. La piscina è il
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nascerà qualche divinità. La luce azzurra e notturna rinnova
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ordinariamente proseguibile. ¶ Spense la luce bianca per non essere
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lingua. Spense anche la luce celeste e avanzò di
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Dall’altra parte la luce, che avrebbe potuto interessarlo
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esaltavano il profilo. La luce era obliqua e la
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di gesso, che la luce dritta del cielo di
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libri. La sera la luce elettrica penetrava il gesso
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poi a rompersi nella luce ritrovata sul pavimento. Aveva
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parallelepipedo incompleto; inoltre la luce lo perforava in tanti
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attenuare la forza della luce. Suonò ancora per l
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e luccicava sfuggendo alla luce. Accoppiate, con un piccolo
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tutto. Dovette accendere la luce per proseguire il lavoro
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altra senza respiro. Una luce segnava il margine tra
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guardare il gesso: la luce della mattina lo divideva
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fidati esploratori che alla luce di torce erano scesi
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tracce dappertutto, almeno alla luce delle torce, ma non