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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

concordanze di «lui»

nautoretestoannoconcordanza
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sguardo indecifrabile. ¶ «Mamma…» singhiozzava lui e tendeva le braccine
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occasione per azzuffarsi. A lui invece non piaceva giocare
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prendevano in giro, ma lui non ci faceva caso
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e di verde, e lui non sentiva addosso il
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gambe lunghe e pelose. ¶ Lui distolse lo sguardo come
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ma si percepiva in lui una tensione estrema; vibrava
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dietro la schiena di lui, le mani strette attorno
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procedevano insieme al trotto. ¶ Lui la colpì sulle natiche
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un bisogno, cui nemmeno lui poteva sfuggire. ¶ Capitolo 2 ¶ A
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imbrattati di puntini rossi. Lui le fece l’occhietto
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viso. ¶ «Pure io» rispose lui. ¶ La ragazza non seppe
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anche se tutto in lui parlava di povertà: dal
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i miei figli con lui saranno al sicuro” concluse
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Mancuso, permette?» si presentò lui offrendole il braccio. ¶ S
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lineamenti taglienti. Ma appena lui provò a baciarla, lo
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dall’oggi al domani. Lui invece si accordò con
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sulla scalinata della chiesa: lui impettito nella giacca della
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e Taccitedda, testimoni di lui. Dopo gli sposi corsero
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lettera di scuse cui lui non aveva dato seguito
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matina, a’ piglia’ servizio!» ¶ Lui raccolse le sue poche
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neri e panciuti, cui lui dava la caccia armato
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con loro: «Almeno finché lui non torna». ¶ «Non ci
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lo apostrofò il maresciallo. ¶ Lui scattò sull’attenti facendo
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muro, i metri tra lui e la fontana centrale
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a urlare di paura. Lui le tappò la bocca
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e del buono perché lui potesse avere ragione della
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angoscioso di quegli amplessi, lui si metteva a raccontare
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si faceva beffe di lui e della sua infelicità
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certo nei suoi programmi. ¶ Lui si mise a piangere
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una pacca sulle spalle. ¶ Lui si sentì un vigliacco
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da zia Ninetta. A lui sembrava di vivere nel
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quel Vella, mastro muratore, lui se l’è cercata
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te» gli consigliò infine. Lui però non ci pensava
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di servizio. In compenso lui si sentì subito più
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carabiniere era solo pure lui. ¶ «Porta la picciridda dal
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nell’aria, sembrava felice. Lui la sollevò delicatamente, se
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che resta nana?» chiese lui sbiancando. ¶ «No, che è
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mucchio di bucce vuote.» ¶ Lui sorrise alla figlia, era
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Melina in un sussurro. ¶ Lui, spazientito, alzò gli occhi
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sul marciapiede. Davanti a lui il palazzo sgarrupato di
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tanti di uomini come lui, timidi e bisognosi di
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Nicolina, indicando il cappello. ¶ Lui arrossì e si scusò
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capezzoli e li pizzicarono. Lui balbettò qualcosa, dalle sue
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un campo di cotone. Lui sentì l’impulso di
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saetta arrivò il piacere. Lui perse la dimensione del
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quella fimminedda più di lui che aveva tanto di
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opalescente che grondava latte. ¶ Lui ne mise un pezzo
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poco tempo, ma non lui che aveva il corpo
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maresciallo. ¶ «Sto bene» rispose lui tirando su con il
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magro di costituzione» rispose lui, ma lo colse un
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si addormentava, respirando piano. Lui godeva della fragranza soave
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e legno affumicato. Di lui, Maruzza non distingueva quasi
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coda dell’occhio che lui la seguisse. L’uomo
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come si chiama?» chiese lui con aria distratta. «Sapete
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poi raggiunse il ragazzo. ¶ Lui se ne stava seduto
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entrambi il fiato grosso. Lui tirò fuori un pacchetto
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composta la mia famiglia.» ¶ Lui annuì, le loro mani
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bocca con un dito. ¶ Lui allora le circondò la
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siamo tutti uguali» disse lui suadente e la baciò
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Porta di Castro, dove lui l’aspettava in un
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aveva messo nel piatto. ¶ Lui sorrideva, sicuro che la
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che stava cambiando pure lui anche se in modo
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inattesa la compassione, e lui si scopriva spesso a
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Maruzza? E Melina?» chiese lui, ma il cuore gli
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rappresenta quella di Mario? Lui a Roma si vende
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aveva bisogno di cure. ¶ Lui sorrideva di quelle bugie
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è stato affidato a lui grazie anche all’intervento
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fragili, indifese, proprio come lui. Le ripose in tasca
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gli stava parlando ma lui non capiva il senso
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nessuno poteva dire di lui che fosse un morto
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lo doveva contare a lui? ¶ «Allora, guagliò? Che ti
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Ma che dite?» reagì lui, punto sul vivo. «Io
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se ci fosse stato lui, quanti problemi in meno
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vai a lavorare con lui. Perciò, alle sei di
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Bassotti fu liquidata e lui, alto, magro, serio come
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lo guardava incuriosita e lui si sentiva un cretino
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di natura» si scusò lui. La tensione gli stava
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brevi quelle conversazioni che lui non faceva nemmeno in
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funziona?» chiese Melina incuriosita. ¶ Lui caricò il cestello con
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in questa città» disse lui e la ringraziò con
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un interrogatorio?» la rintuzzò lui. ¶ Melina si morse le
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Africa era venuta da lui. ¶ La gente del quartiere
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mi viene la depressione.» Lui aggiunse un po’ di
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bendato, ché ancora di lui Aranciu Pilusu non si
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a bello cuore» rispose lui con tono distaccato. ¶ «Ci
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nella terra, intorno a lui lo squittio dei topi
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per accanirsi contro di lui. Continuò tuttavia a tenere
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so dov’è» biascicò lui. ¶ «Fatene capoliato e buttatelo
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ne aveva perso tanto – lui non provava paura né
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sorriso di beatitudine, ché lui dal suo corpo se
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bucato un polmone e lui cominciò a sputare sangue
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stato un fratello per lui, come si permetteva quel
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differenza d’età tra lui e la sua matura
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forza fuori dalla porta. Lui aspettava l’ora di
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fuori da un fotoromanzo!» ¶ Lui si irrigidì. «Ma tu
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volte Livia cantava e lui l’accompagnava fischiettando; oppure
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pomeriggio che tirava vento, lui se ne stava in
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politica». ¶ «Shhh» la zittì lui. ¶ «Il presidente del Consiglio
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governo è stato battuto…» ¶ Lui picchiò i pugni sul
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L’hanno ammazzato» rispose lui con la voce rotta
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camera. «Cerca di dormire.» ¶ Lui le strinse una mano
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che l’aveva soggiogata. ¶ Lui la strinse più forte
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vestiti, rotolò su di lui e si allungò, finché
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Ninetta cercò il membro, lui brusco le allontanò le
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governo. Momento difficile per lui: c’era in atto
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discorso tra gli applausi, lui avrebbe voluto abbracciarlo Moro
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lo vuole nessuno. Ma lui è così potente che
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Cristo in croce” considerò lui rimanendo in equilibrio sul
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È un santo” pensò lui, poi scattò in piedi
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avutu la stessa balia!» ¶ Lui non rispose. Che gli
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donne e di calcio, lui invece si era nutrito
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quasi non lo conosceva. Lui le sorrise: «Picciridduzza mia
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soggiorno. ¶ «È delicato» disse lui con aria esperta, «ci
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ce li ha» rispose lui. «Non ne ha bisogno
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ma nemmeno si sottrasse. Lui respirò il profumo dei
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bruciava come uno sfregio. Lui evitò di pensarci. ¶ Melina
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una bambola» le disse lui distratto, in quel momento
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testa sulla spalla di lui, strofinò la guancia sulla
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particolari. Secco e riservato lui, anche in vacanza trascorreva
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dello Stato…» ¶ «Lealtà, dice lui, pare vero!» la voce
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salutati la sera prima: lui alle fughe della zia
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tale sensuale delicatezza che lui sospirando desiderava di trasformarsi
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i suoi timpani, e lui rimpiangeva il calore avvolgente
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un albero e sbrigati.» ¶ Lui aggirò il muro e
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A pochi passi da lui c’era Villa Borghese
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alla gradinata. ¶ Sotto di lui, una fila di camionette
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verso il basso, perciò lui scelse di salire. ¶ Laddove
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incontrarono. Sì, era proprio lui. Mario gli andò incontro
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i suoi occhi e lui cadde a terra svenuto
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suoi freni inibitori e lui non faceva altro che
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nessuno?» rispondeva Ninetta. Ma lui pensava ad Aldo Moro
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amico tuo, ’o presidente, lui potrebbe…» ¶ «Quello non conta
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pensava, “e anche se lui non si è fatto
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la voluttà della lentezza. Lui la guardò con rinnovato
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toccano nel profondo…» insisté lui lasciando volutamente la frase
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per precipitare nell’abisso.» ¶ Lui, colpito a morte da
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indossare pavoneggiandosi davanti a lui, che non la gratificava
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della Madonnina sorrideva, ma lui non si sentì rinfrancato
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casa era vuota e lui si preoccupò: “Dov’è
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voce tintinnante. ¶ «Sì» rispose lui laconico e rientrò in
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in prima fila, era lui a rappresentare l’autorità
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vita le aveva concesso. Lui sua mamma non l
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che lo accompagnava. Ma lui non lo sentiva proprio
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farla a fondo, ma lui era la Legge. ¶ * * * ¶ Subito
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mangiare senza aspettare che lui si sedesse. ¶ «Sei una
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più prepotente. E comunque lui ogni mese le dava
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proprio nulla da dire. ¶ Lui se n’era andato
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pelo di un agnellino. Lui era grasso e soffice
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delle vacche grasse per lui era finito. Si era
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tutta la via, e lui con lo smoking lucido
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la donna. ¶ «Fufù» rispose lui. ¶ «Vuoi mangiare?» ¶ «Fufù.» ¶ «Ma
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anziché “prezzemolo”. ¶ «Fufù» ripeté lui con una vocina tenera
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imbarazzo. ¶ «Fufù, fufù» piagnucolò lui. ¶ «Non lo so che
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Madame riempì un piatto, lui si buttò a capofitto
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le sue carezze» aggiunse lui. Le due donne posarono
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di troppo, eppure era lui il padrone. Si sforzò
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prima fetta fu per lui. «Fufù» disse il bambino
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prendersi cura degli altri. Lui, ancora concentrato su se
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Africa. ¶ «Anch’io» rispose lui laconico. ¶ La donna spazientita
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passa» replicò la suora. ¶ Lui scattò in piedi, pronto
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ragazza, lo vedeva anche lui. ¶ Bevve tutto d’un
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nel bagagliaio della macchina. Lui portata qui. Un anno
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tono paterno che neanche lui sapeva di possedere: «Fidati
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Irina accettò di collaborare. Lui la attirò a sé
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aprì lo sportello, come lui aveva detto di fare
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di cambiare zona, ma lui non ne voleva sapere
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invece sono rimasta zitta. Lui allora s’è messo
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Ale non lo lascio, lui è l’amore; l
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Si era messa con lui, anzi si era ingrizzata
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campagna dei genitori di lui; avevano acceso le candele
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bagno. ¶ «Apri» aveva ripetuto lui dando leggeri colpetti alla
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Caterina. ¶ «Magari ti aiuta lui.» ¶ «Non voglio chiedergli nulla
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pensi?» chiese Clotilde. ¶ «A lui» rispose Caterina con un
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e quindi singaliato secondo lui, si aprì con la
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che parlassero male di lui. ¶ Le più agguerrite rifiutarono
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un «Ciao», e subito lui si mise sulla difensiva
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casa a travagghiare!» continuò lui. Stava ancora urlando quando
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avrebbe messe a posto lui, quelle impudenti e, non
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lo guardò con disprezzo. Lui capì di aver sbagliato
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tenerlo buono, ché con lui la pace non era
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immensa felicità, peccato che lui non se ne fosse
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donna salì in camera, lui la seguì senza staccarle
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volle del tempo perché lui si stancasse. Infine, muto
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Gli chiese una sigaretta, lui ne fu sorpreso, ma
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In fondo era stato lui a prendere la fregatura
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occasione per rimediare, ma lui teneva il capo basso
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vedere una cosa bellissima». ¶ Lui si tolse il cappello
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Mia figlia Maruzza» sospirò lui «mi dà tanti pensieri
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Tempo di diluvio» commentò lui. ¶ «E io cosa posso
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fino a tardi e lui si sentiva il padrone
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Roma: lo avrebbe cercato lui, il presidente. Gli fu