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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Cognetti, Il ragazzo selvatico, 2013

concordanze di «lui»

nautoretestoannoconcordanza
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ce l’ha fatta lui, pensai, sei mesi sotto
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l’ultima era per lui la neve della quaglia
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venuto lì per lavorare. Lui non mi era sembrato
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una buona definizione per lui. ¶ Più tardi tornò con
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maggio, in attesa che lui arrivasse con gli attrezzi
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organo lassù? Forse nemmeno lui aveva un buon rapporto
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per questo io e lui ci incontravamo meno. Quando
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mi sedetti accanto a lui a godermi le operazioni
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scodinzolava lì vicino, per lui sarà stato un gioco
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che adesso toccava a lui. ¶ La mattina dopo pioveva
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avevano fatto tutto loro. Lui rise, e vidi che
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il freno a mano, lui c’era finito sotto
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sopracciglia in una smorfia. Lui portava giacche militari, detestava
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più anarchico di me: lui che non aveva una
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avventuravo in discorsi complicati lui mi guardava storto, e
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che sono un sovversivo. ¶ Lui non diceva le mucche
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la mammella, ma a lui quel modo non piaceva
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vitelli e al cane, lui ne teneva soltanto un
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cadenti, uno usato da lui come cantina, un altro
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la mucca nera, dove lui sorrideva e l’abbracciava
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davvero. Quand’era bambino lui, il villaggio era già
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piaceva cucinare e a lui no, ma a nessuno
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disavventure. ¶ Quando invece era lui a venire giù da
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la porta e salutarlo. Lui mi guardò strano e
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Quando ero su da lui, a un certo punto
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riuscivo a immaginare per lui. Si chiamava Lorenzo, Renzo
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Mentre piangevo e vomitavo, lui era la persona che
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provavo a parlare come lui (poco), camminare come lui
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lui (poco), camminare come lui (con leggerezza, quasi senza
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bello che conservavo di lui, la nostra privata Himalaya
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uno dei colpevoli era lui. ¶ Ora questi pensieri li
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e indietro dai campi, lui alla guida del trattore
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lavoro mi invitò da lui per un bicchiere, di
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di rabbia. ¶ Ora di lui gli restavano i trofei
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trattore. Erano alberi che lui stesso aveva abbattuto nel
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al sicuro dietro di lui, mentre il vecchio per
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di domande si faceva lui su di me. ¶ Poi
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di più. Quando scendevo lui aveva già acceso la
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al telefono ed era lui ad accogliere gli ospiti
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ci fosse qualcosa, in lui, che faceva a pugni
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passare senza accorgerti di lui. Catturai qualche cavalletta nell
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avremmo sopportata noi due. ¶ Lui era figlio d’arte
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lontano dal paese, che lui aveva cominciato a sentire
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il bisogno di parlare. ¶ Lui però aveva pensato a
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che si chiamava come lui, mentre gli altri ci
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in alto rispetto a lui, lassù non c’era
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cui cammino viene da lui: ha un legno bianco
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frontiera e della strada; lui invece aveva la terza
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aria aveva investito anche lui. Non era vento, era
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appena varcata la soglia. ¶ Lui però non diceva casa
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intera. Invidiavo questo in lui: l’appartenere a un
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cupo che assomigliava a lui, ed era lì che
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riparo naturale dalle valanghe. Lui me la indicò da
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mio il divano dove lui dormiva, mio il bicchiere
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alpini li voglio qua. Lui ha fatto il militare
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Più tardi, dopo che lui è partito, su in
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di passaggio. Qualcuno, non lui, l’aveva battezzato Lucky
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l’indole di scalatori: lui si arrampicava sulle creste
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sapemmo più niente di lui fino al successivo. Poi
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dicevo io. ¶ Cosa?, chiedeva lui, poco in vena di
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per due ma poi lui ebbe la sua e
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ricordo di prigionia, ma lui era indifferente ai simboli
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coi denti; qualcosa in lui era fatto per l
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legna alta più di lui. Lupo e Lucky, non
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della scena. Cani, disse lui scrollando le spalle. Presto
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restare solo. Quanto a lui, alla desarpa non ci
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in realtà, opprimeva anche lui. ¶ Oggi cos’è, sabato
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potessi non accorgermi di lui. Si è accovacciato giù
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più cosa fare con lui: all’inizio era timido
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risposi. Allora ciao, disse lui. Le baracche non le
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abbracciarmi. Capivo bene anche lui. ¶ In alto non andavo