Giacomo Leopardi, Canti, 1837

nostro sangue irriga, ¶ Candida luna, sorgi, ¶ E l'inquieta

febo e l'aurea luna. Oh fortunata, ¶ Di colpe

verecondo raggio ¶ Della cadente luna; e tu che spunti

agli orti ¶ Posa la luna, e di lontan rivela

il core. ¶ XIV ¶ ALLA LUNA ¶ O graziosa luna, io

ALLA LUNA ¶ O graziosa luna, io mi rammento ¶ Che

stile, ¶ O mia diletta luna. E pur mi giova

petto mio. ¶ O cara luna, al cui tranquillo raggio

Sotto limpido ciel tacita luna ¶ Commoverammi il cor; quando

Spenta per me la luna, ¶ Spente le stelle in

ASIA ¶ Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che

dimmi, che fai, ¶ Silenziosa luna? ¶ Sorgi la sera, e

non ispera. ¶ Dimmi, o luna: a che vale ¶ Al

il tutto obblia. ¶ Vergine luna, tale ¶ È la vita

noi si dura? ¶ Intatta luna, tale ¶ E` lo stato

Più felice sarei, candida luna. ¶ O forse erra dal

Al biancheggiar della recente luna. ¶ Or la squilla dà

XXXIII ¶ IL TRAMONTO DELLA LUNA ¶ Quale in notte solinga

infinito seno ¶ Scende la luna; e si scolora il

mente ¶ In riveder la luna. Io me ne stava

all'improvviso ¶ Distaccasi la luna; e mi parea ¶ Che

a quel modo ¶ La luna, come ho detto, in

cosa ¶ Fora cader la luna in sul tuo campo

Ma sola ¶ Ha questa luna in ciel, che da

suo candor la rugiadosa luna. ¶ Sola tenea la taciturna

più non si scopria luna né stella. ¶ Spiegarsi ella