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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Cognetti, Il ragazzo selvatico, 2013

concordanze di «lì»

nautoretestoannoconcordanza
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nuotare perché un adulto li butta in acqua: a
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mi domandavo quante mani li avessero accarezzati, quanto fumo
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il dorso scuro stavano a becchettare il terreno
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una mulattiera arrivava fin dal paese abitato tutto
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l’acqua veniva da , dalla ghiaia bianca e
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rivolta a nord. Anche doveva esserci stato un
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bianco il quattro. Ma abitavano solo i ghiri
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Loro erano sempre stati , a scrutarmi, annusarmi, controllare
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scarpe e lo adagiai dentro. Quale sarà stata
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e che ero venuto per lavorare. Lui non
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che guardava a ovest: li avrei poi spaccati con
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i fagioli da me? Li avrei curati, li avrei
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me? Li avrei curati, li avrei protetti dalle erbacce
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acqua per irrigarla era a due passi. Mi
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la mia libertà seppellita sotto. E la libertà
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che si era accampato dentro senza cura. C
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e il vento che li ghiacciava, sentivo che stavo
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il bastone, mi sedetti accanto con cautela. Pensai
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più che altro stava e mi guardava. E
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impastando acqua e farina. fuori davanti al fuoco
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raccontò di una montagna, nella zona, che una
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collo grazie a cui li sentivo arrivare da lontano
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si ripeté uguale. Uno li riprendeva, l’altro li
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li riprendeva, l’altro li spaventava, e i vitelli
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vide più. Lampo scodinzolava vicino, per lui sarà
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Tutto fiero di me li portai a Fontane e
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portai a Fontane e li chiusi in un angolo
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vestiti e le stoviglie. trovavo il sapone, la
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lui. ¶ Ora questi pensieri li dividevo con Remigio, con
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che il foglio stava da vent’anni: era
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di quel rumore che li sentivo ancora prima di
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su un piccolo nevaio. Li sorpresi nel bel mezzo
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immobile, ma ormai qualcosa li aveva allarmati. Il più
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che una volta era . Incrociai di nuovo lo
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Che cosa ci faceva dentro una pistola giocattolo
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che facevano quando non li vedeva nessuno. Trovai anche
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dei libri, convinto che stesse la chiave per
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essere passati proprio di , in una delle loro
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potevo più di stare a rigirarmi sul pavimento
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gli scarponi e lasciai il giornale con cui
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piovoso ci riunivamo sempre : sulla stufa facevamo il
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custodi se potevo fermarmi in cambio di lavoro
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anni o giù di . Alla fine mi avevano
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aveva segnato i lineamenti. seduto nei giorni di
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e il formaggio ce li procuravamo da un alpeggio
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con il binocolo. Andrea li chiamava gli effimeri. Davide
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chiamava gli effimeri. Davide li accoglieva sulla porta, serviva
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Quando gli effimeri ripartivano li osservavamo allontanarsi, farsi sempre
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sentiero per rincorrerli, finché li vidi sparire giù per
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cavalletta nell’erba magra intorno e le misi
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C’era una vetta, vicino, che gli apparteneva
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esplorare, e andai di . Vidi che anche Andrea
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la cima e fu che incontrai di nuovo
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qualche anno la montagna li avrebbe conservati. ¶ Nebbie. E
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decina di chilometri da , di cui quel giorno
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stupido, arrogante, trascinato fin da un gioco insulso
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mia avventura. ¶ Mentre stavo a compiangermi vidi un
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ricordavano la lunga primavera, li sentivo familiari come un
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scorribanda notturna, sentivo che nella baita, di me
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il mio quaderno. Restai con il naso in
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per la neve che li torce e li flette
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che li torce e li flette, per il fulmine
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per il fulmine che li spezza. Ho trovato il
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era tirato fuori da per trascinarsi a valle
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stagioni che transitano di . ¶ Siccome non si era
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a lui, ed era che eravamo diretti quel
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in nessun catasto. Ormai li ricordavano in pochi: avevano
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canalone. Andiamo su di ?, ci dicevamo. Poi salendo
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avete una casa? ¶ Remigio li fotografava. Questo gli era
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nostre corse si compiva , non nelle croci di
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Com’era strano averlo , sul mio divano letto
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scarpe, i miei alpini li voglio qua. Lui ha
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mio ritorno, lo legavo perché non mi seguisse
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abitudine. Io passavo di e lo vedevo legato
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binocolo movimenti e orari. Li contavano, li misuravano, li
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e orari. Li contavano, li misuravano, li sceglievano perfino
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Li contavano, li misuravano, li sceglievano perfino: sembravano dire
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mattina. Girava nel bosco intorno, forse perché non
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il mio quaderno era che mi aspettava: fermo
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Scrivevo dei biglietti e li nascondevo nelle rocce spaccate
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mie parole sarebbero restate anche dopo di me