parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere, 1922

concordanze di «m»

nautoretestoannoconcordanza
1
1922
da un medico che m’è amico, anzi che
2
1922
séguito. Il mio amico m’ha giurato d’avere
3
1922
è subito rassegnato, e m’ha risposto: – Il desiderio
4
1922
gli storici chiameranno pace, m’è venuta l’anno
5
1922
di fronte a me, m’aveva nascosto la metà
6
1922
porti alla mia famiglia, m’ero súbito sentito non
7
1922
ne avevo venti, egli m’ha sempre trattato e
8
1922
male? ¶ Il mio amico m’ascoltò attentamente e, poichè
9
1922
sue memorie. ¶ — Troppo tardi. M’occorrerebbe un’altra vita
10
1922
pace in provincia. – E m’aggiunse sottovoce: – I ricordi
11
1922
e dove tutto perciò m’è molto fraterno, e
12
1922
questa carta bianca, io m’illudo di riuscire a
13
1922
bibliotecario, monsignor Manassei; e m’immagino senza fatica chi
14
1922
l’avvenimento straordinario che m’ha suggerito l’idea
15
1922
racconto dell’avvenimento che m’ha suggerito, come dicevo
16
1922
ricordo di quella mattina m’ha adesso suggerito il
17
1922
capirli. E io più m’angosciavo perchè vedevo Nestore
18
1922
compassione che poi, ahimè, m’ha fulminato tante altre
19
1922
molta stima per me, m’assicurava scientificamente che, se
20
1922
la cicuta. ¶ Intanto egli m’aveva procurato la clientela
21
1922
aspetta, t’accompagno io. – M’accompagnò difatti, rimisi a
22
1922
motocicletta. Io allora non m’impensierivo a veder Nestore
23
1922
con lo spillo. Nè m’avvicinavo troppo a lui
24
1922
per me misteriose. Non m’avvicinavo appunto perchè di
25
1922
fiocco. ¶ — Devo ripartire dopodomani, – m’annunciò quando l’ebbi
26
1922
Quello che in Nestore m’addolorava, era vederlo così
27
1922
interesse progressivo che o m’illudo o è l
28
1922
pratica, e io presto m’accorsi che ella era
29
1922
per Roma, queste confidenze m’arrivavano in un secondo
30
1922
di Giacinta; e una m’è rimasta indimenticabile. Avendo
31
1922
Io che nel maggio 1915 m’ero giurato d’andare
32
1922
grande ufficiale.... Vertigini. ¶ Io m’avvolgo spesso in questi
33
1922
miglia passavano, e arrivando m’ero riposato come se
34
1922
del suo mellifluo discorso m’aveva provato che egli
35
1922
braccia esterrefatta come se m’avesse veduto scavalcare il
36
1922
resto, in una settimana m’abituai a sentirmi chiamare
37
1922
ad accorarsene. ¶ Questa considerazione m’ha illuminato la mente
38
1922
nei cervelli dei vecchi, m’ero messo dal punto
39
1922
quell’invettiva di Giacinta m’è tornata in mente
40
1922
umor lieto con cui m’ero levato e vestito
41
1922
dei suoi fianchi, e m’aveva voluto accanto a
42
1922
ero accorto, ma quella m’aveva risposto agra agra
43
1922
nessun partito. Grazie, sa. M’affido a lei. ¶ La
44
1922
che, quando siete usciti, m’ha chiesto un po
45
1922
guanciale vicino, ogni notte, m’apparivano come l’emblema
46
1922
Romana quelli del dazio m’annunciarono che a Fiori
47
1922
la meraviglia più viva m’aspettava a casa mia
48
1922
due mani sulle spalle, m’intimò: – Zitto! – e mi
49
1922
con cura la porta, m’annunciò trionfante: – Roba del
50
1922
saccheggio. Giacinta, io non m’occupo di politica, lo
51
1922
in sala d’anatomia, m’è sempre sembrato un
52
1922
clamore dei tumulti, e m’investì una frotta di
53
1922
zucchero e i liquori. – M’avvicinai. Qualcuno mi riconobbe
54
1922
il più bello spettacolo m’aspettava dietro casa mia
55
1922
prosciutto che stamane Teta m’ha servito per colazione
56
1922
di risalire al trono. M’auguro che questo partito
57
1922
della signora Cencina; e m’auguro che gli elettori
58
1922
dir la verità, non m’hanno mai scandalizzato perchè
59
1922
vicino è quelli che m’è dato dalla voce
60
1922
per lei ora che m’aveva salvato Nestore da
61
1922
guardare il buon Tocci m’illudevo d’essere anche
62
1922
lì. Pareva beato, se m’è lecito scrivere una
63
1922
quale io appartengo e m’onoro d’appartenere anche
64
1922
più nessuno. ¶ Mia moglie m’aveva dunque fatto quella
65
1922
mi fece piacere perchè m’assicurò che almeno il
66
1922
paese piccolo come questo, m’imbattevo sempre nel sindaco
67
1922
che nei giorni feriali) m’ero messo a ordinare
68
1922
gesto involontario mi dispiacque, m’umiliò, m’avvelenò la
69
1922
mi dispiacque, m’umiliò, m’avvelenò la soddisfazione d
70
1922
scomposte chiome di lei, m’era sembrato di vedere
71
1922
donne non più giovani m’ha sempre commosso. I
72
1922
delle pere e Giacinta m’aveva dato quell’annuncio
73
1922
d’ogni altro frutto, m’induce in pensieri religiosi
74
1922
puntualmente e inesorabilmente eseguita? M’accontentai d’affermare il
75
1922
a casa in carrozza, m’avevano mandato a cercare
76
1922
ferroviere, nostro amato padrone, m’ha raccomandato questa pratica
77
1922
corsa. Infatti quelli ringraziandomi m’annunciarono che Mingozzo partiva
78
1922
della nuova divinità? ¶ Roncucci m’annunciò che macchinisti e
79
1922
sana sulla mano storpiata: – M’è costata troppo la
80
1922
rete dei binarii, non m’è da allora più
81
1922
mi consolava dicendo che m’avrebbe purificato l’organismo
82
1922
nemmeno a dormire, e m’è venuto da piangere
83
1922
Roncucci che aveva veduto, m’avverti sottovoce: – Quello la
84
1922
che col gatto. ¶ Nestore m’aveva raggiunto, una giacca
85
1922
Mi chiese della madre, m’annunciò che a fine
86
1922
scoperto da me. E m’ha fatto più piacere
87
1922
È un amico russo, – m’avverti Nestore, sottovoce, e
88
1922
russo parlava italiano e m’ascoltava con benevolenza dall
89
1922
messi a fiorire, e m’invade una primaverile allegria
90
1922
come l’onestà. ¶ Presto m’avvidi che al russo
91
1922
amore. ¶ La definizione non m’andò giù. Avrei pagato
92
1922
dissero, anche lui. E m’aggiunsero che quella era
93
1922
dicevano? Per discrezione io m’allontanai verso la Confessione
94
1922
dottore.... – mi chiamava Leda. ¶ M’avvicinai come se niente
95
1922
paste. Con questa mira m’incamminai giù per Borgo
96
1922
di quella famigliola, quando m’udii chiamare da una
97
1922
nelle mie mani; io m’ero, quel giorno in
98
1922
perciò mi sembravano familiari, m’accingevo a meditare su
99
1922
trovata bella. Ma più m’importava il russo e
100
1922
importava il russo e m’accingevo ad iniziare, magari
101
1922
gratitudine a Micáilof che m’aveva usato la gentilezza
102
1922
un usciere una chiave, m’aprì la stanza stessa
103
1922
stessa della presidenza e m’invitò ad accomodarmi sopra
104
1922
corsi dal sindaco che m’aspettava all’albergo, e
105
1922
caffè Guardabassi in attesa. M’ero dimenticato di chiedere
106
1922
caffè Guardabassi. ¶ Capii che m’era grato della diversione
107
1922
caro dottore, mi dica. ¶ M’ascoltò per mezzo minuto
108
1922
col foglio in mano, m’avvidi che Pazzotti spiegava
109
1922
Roma e quelle che m’aspettavano a casa, ero
110
1922
era stata mia se m’ero lasciato rapire in
111
1922
nei miracoli della guerra m’infastidiva. Ai più la
112
1922
neutralisti, tutti gli argomenti m’erano sembrati pietosi perchè
113
1922
argomento di quei signori m’aveva sempre fatto impressione
114
1922
Sindacato Lavoratori Trasporti; e m’aveva fin dai primi
115
1922
pensieri per qualche istante m’occuparono: che il nostro
116
1922
a Margherita quando questa m’annunciò che da due
117
1922
la colpa è mia, m’acquieto súbito. La colpa
118
1922
e dissetante. ¶ — Margherita, non m’hai detto mai che
119
1922
modo il blocco borghese m’aveva solo chiesto d
120
1922
d’essere consigliere; Nestore m’offriva addirittura d’essere
121
1922
Lo ucciderò? E quando m’accostavo all’infermo, avevo
122
1922
una domanda sopra tutto m’assillava: Cencina, Cencina, già
123
1922
a chi giovava se m’era lecito soltanto di
124
1922
Io non c’ero. M’ha mandato a chiamare
125
1922
casa del sindaco bastonato. ¶ M’aprì la moglie, non
126
1922
bagnato. Provai a levarglielo. M’afferrò la mano. ¶ — Una
127
1922
lei deve conoscerli. E m’hanno sposata ad un
128
1922
donna ancóra. Se lei m’assicura che io posso
129
1922
la pelliccia soltanto, e m’ha detto che Pascone
130
1922
vigore. Ma di Pascone m’importava meno che di
131
1922
il Pópoli, il colonnello m’avevano al Caffè salutato
132
1922
perchè? ¶ — Non lo so. M’ha detto jersera che
133
1922
che è accaduto? ¶ — Teta m’ha detto che hanno
134
1922
Sono carte che Nestore m’ha confidate. ¶ — Ancóra lettere
135
1922
Non ne potevo più. M’addormentai. Sognai, mi ricordo
136
1922
avvenne che, mentre io m’avviavo a tornare tra
137
1922
e a me che m’affannavo a ripetere: – È
138
1922
e azione, io che m’ero tanto doluto di
139
1922
giulivo e impolverato, appena m’ebbe stretto la mano
140
1922
e targhette e spilline m’aveva l’anno prima
141
1922
Ma quello che non m’aspettavo, furono le accoglienze
142
1922
lo chiedi tu che m’hai veduto maneggiare motori
143
1922
dieci anni? Della Smac m’occupo da tre mesi
144
1922
io fossi socialista, e m’aggiunse offrendomi con la
145
1922
venuto a Roma, non m’hai detto niente. ¶ — Ancóra
146
1922
fuori dalla finestra. Io m’ostinai, gentilmente: ¶ — Anche un
147
1922
quel che succederà domani m’è venuta proprio dall
148
1922
prefetto. Quando gli operai m’occuparono la fabbrica, io
149
1922
stipulazione dell’istromento che m’ha fatto immeritatamente padrone
150
1922
memorabile. ¶ Il notajo che m’è amico, essendo io
151
1922
il mio matrimonio, e m’ero perciò preparato con
152
1922
Ma quello che non m’aspettavo, era lo stupore
153
1922
facendomi l’occhietto; chi m’aspettava sull’uscio per
154
1922
nella mia soffitta non m’avesse veduto addirittura in
155
1922
quel che è peggio, m’illudevo di potere alla
156
1922
deferenza, con cui non m’aveva mai parlato. C
157
1922
e soffice ufficio, padrone, m’ero detto: – In Italia