parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il disprezzo, 1954

concordanze di «ma»

nautoretestoannoconcordanza
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1954
ascoltare?». ¶ Dissi: «Si capisce»; ma nello stesso tempo, come
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1954
nel golfo di Napoli... ma non sarà che lo
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questo significato, interpretarlo, illustrarlo... ma in maniera viva, autonoma
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nel caso l’Orestiade... ma io non amo lo
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1954
poteva essere interpretato psicanaliticamente... ma, intimidito dall’argomento, ha
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rispettare troppo l’argomento, ma buttarlo all’aria, sventrarlo
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come lo vorrebbe Battista... ma Battista è il produttore
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che riunirsi a Penelope... ma dobbiamo credergli, Molteni?». ¶ «Se
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Dissi seccamente: «Molto ingegnoso... ma non vedo ancora come
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1954
ripetè Rheingold con impazienza, «ma della situazione a Itaca
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con violenza forse eccessiva: «Ma allora era inutile andare
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il mare era mosso, ma senza onde, e il
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1954
mi sono espresso bene... ma, a dirle la verità
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1954
questo significato, non discuto... ma la qualità distintiva dei
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1954
guardando non a Rheingold ma al mare, «il mondo
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significati». ¶ Tacqui, non calmato, ma, anzi, stranamente esasperato dal
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1954
mie spalle: «Rheingold, Molteni... ma che fate?... prendete il
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per me è eguale». ¶ «Ma no, spetta alle signore
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per lasciarli andare avanti. Ma appena fui accanto a
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1954
colpito dal tono urgente: «Ma che è successo?». ¶ «Nulla
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con sforzo: «Assolutamente nulla... Ma Emilia dice che lei
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Battista faceto e infervorato, «ma la prego, non mi
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1954
voce cupida e metallica; ma proprio bellissima come una
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1954
braccio come per chiamarla. Ma ormai era troppo tardi
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1954
o tre pagliai biondi. Ma io non vedevo nulla
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1954
voluto far lo stesso; ma Battista, sedendosi in una
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1954
Risposi, un po’ stupito: «Ma non so... lo conosco
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io lo conosco poco, ma so, più o meno
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1954
dà ragione o tace... ma sono ormai troppo esperto
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il suo contegno passivo... ma io sono sveglio... molto
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prodigi, tempeste, maghe, mostri...». ¶ «Ma ce li metteremo», dissi
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1954
per un imbecille, Molteni?... Ma io non sono un
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1954
di Rheingold. Dissi, mollemente: «Ma che cosa le fa
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prepararmi per la cena. Ma la discussione con Battista
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illuminata dal chiarore indiretto ma già intenso che diffondeva
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e andarmene a spasso, ma era tardi e il
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1954
era neppure questo fruscìo, ma soltanto il respiro del
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dominante, quello di Emilia; ma questa volta, forse per
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1954
dopo decenni di unione ma dopo pochi mesi, rapporti
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1954
spalla. Ella protestò subito, ma senza severità, con una
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la bacia sulla bocca»; ma non tenevo conto del
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1954
egli non la baciò, ma, stretto in pugno l
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l’uomo avesse finito; ma ebbi il tempo di
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1954
sembrava infedeltà) di Emilia. Ma come mi avvicinavo alla
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1954
lasciata baciare da Battista; ma, in maniera misteriosa, il
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sentissi in maniera oscura ma indubitabile che, nonostante il
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rivelarmi ai due amanti; ma io, da troppo tempo
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1954
una volta per sempre. Ma dovevo agire senza fretta
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è successo tra noi». ¶ «Ma io ti amo». ¶ «Io
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1954
no». ¶ Mi sentivo ridicolo, ma in una maniera angosciosa
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1954
insieme comica e irreparabile. Ma non ero ancora disposto
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1954
Questa volta non parlò, ma aprì lo sportello e
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punto imprecisato della notte, ma non tanto lontano «O
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svettava su, nell’oscurità; ma per quanto aguzzassi gli
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1954
fatto prendere un raffreddore. Ma non raccolsi la provocazione
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nitidi, maneggevoli ed esanimi. Ma io non ero un
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finalmente riconciliarmi con lei. Ma pensando queste cose, mi
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i miei migliori desideri, ma non sapevo affatto come
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con le persiane abbassate; ma sul tavolo, accanto al
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che?». ¶ «Di noi due». ¶ «Ma non c’è niente
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persiane e far luce, ma poi tornai indietro e
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1954
gridai con voce forte: «Ma tu non puoi andartene
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da una mano furiosa. Ma al tempo stesso sentivo
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di spavento dell’abbandono, ma oltre questo sentimento non
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che ne sarebbe seguita; ma mi accorgevo che, nonostante
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mi rispondeva con calma: «Ma Riccardo, ragiona un poco
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ci resta da fare». ¶ «Ma io non voglio», ripetei
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che Emilia c’era; ma già quella che avrei
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me verso le cose, ma sembrava partire dalle cose
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rovina della mia vita, ma per un dolore più
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capito, non parliamone più»; ma fu interrotta da un
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1954
non me ne vado». Ma con una voce disperata
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1954
bassi e pareva riflettere, ma, come notai, gli angoli
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meno di esclamare, risentito: «Ma perché mi parli in
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che tu rimanga», dissi, «ma non così... non costretta
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chiederò più niente». ¶ Gridai: «Ma no... io voglio che
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1954
voglio che tu resti... ma, Emilia, non costretta, non
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cosa le avessi fatto. Ma adesso, forse per contrasto
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1954
la sceneggiatura dell’Odissea... ma Battista desidera che la
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1954
all’abbraccio, lo subiva. Ma egualmente mi illudevo che
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1954
ci verrà ogni tanto... ma per poco, in week
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1954
ella non disse nulla: ma frugò nella tasca della
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1954
accavallate, come per pudore, ma il ventre bianco, giovane
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1954
a lei e possederla. ¶ Ma capii che, con tutta
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accorgersi del mio gesto ma, rimettendosi il fazzoletto nella
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Ci verrò a Capri... ma ad una condizione...». ¶ «Non
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va bene, ci andremo... ma non voglio saper nulla
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1954
ai primi di giugno, ma con un tempo ancora
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1954
concluse con un sorriso ma in tono serio, «da
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perplessità e di ripugnanza. Ma non ci feci caso
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Rheingold verrà con me... ma non prometto di parlare
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macchina corre sempre troppo...». Ma Battista impetuosamente la prese
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per portarla con me. Ma pensai che Battista avrebbe
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1954
Emilia obbiettò ancora, debolmente: «Ma io avrei preferito andare
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e Battista protestò, faceto: «Ma che è questo marito
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che vogliono i produttori... ma quello che voglio io
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fare il mio piacere. Ma questa volta la mano
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1954
io non la vedevo, ma mi pareva di sentire
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sicurezza che sono vere. Ma la conferma di queste
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non mi amava più. Ma sentirmelo dire da lei
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ho altro da dire». ¶ «Ma perché?... Tu mi amavi
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1954
ti ho amato... molto... ma ora non ti amo
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amato molto?». ¶ «Si, molto, ma ora è finito». ¶ «Ma
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ma ora è finito». ¶ «Ma perché? Ci sarà un
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perché». ¶ «Ci sarà, forse... ma non lo so dire
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motivo, tu lo riconoscerai?». ¶ «Ma io stessa non lo
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stessa non lo so». ¶ «Ma se te lo dico
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tono sbrigativo e indifferente. Ma mi trattenni e, cercando
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stupida da parte mia... ma non ci fu che
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sua maniera quasi materna: «Ma perché vuoi sapere tante
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coscienza tranquilla, è vero... ma questo non vuol dire
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balzato in piedi, urlando: «Ma non credere che io
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pensai: “Ora l’ammazzo... ma meglio morta che nemica
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viso con il braccio. Ma il mio angelo custode
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nei dintorni di Roma. Ma il nonno aveva dissipato
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meno ristrettezza di idee. Ma con il solo strumento
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suono inconfondibile della verità. Ma, non rendendosi conto di
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altra bocca non sorprenderebbe ma che, nella sua, meraviglia
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dolore crescente e acuto; ma all’infuori di questo
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1954
soltanto non più amato, ma anche disprezzato; però, incapace
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1954
arriso come avrebbe dovuto, ma assolutamente non spregevole, al
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1954
quindi tornai nel salotto. Ma la vista della tavola
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1954
rispose, un po’ sorpresa: «Ma se è già pronto
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tutto quello che vuoi, ma vestiti perché mangiamo fuori
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1954
prima una simile comodità. Ma quella sera, mentre ci
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1954
disse, un po’ stupita: «Ma è presto, ancora, per
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me nuovissimo quella sera, ma che in seguito doveva
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consuetudine affettuosa e inavvertita. Ma adesso che l’illusione
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insomma perduto ogni confidenza. Ma con gli stranieri completi
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almeno da parte mia; ma soltanto impotenza. Io mi
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1954
questa convinzione, restavo zitto; ma non con la sensazione
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ferro di una prigione. Ma c’è di più
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possibile, del silenzio stesso. ¶ Ma non ero ancora avvezzo
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non soltanto il braccio, ma, come mi parve, tutto
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dire una simile bugia. Ma poi, dopo riflessione, vi
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mormorai a denti stretti. «Ma ti rendi conto che
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te le ho dette». ¶ «Ma tu sei tenuta a
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dal tono insolitamente risoluto. Ma la mia sorpresa durò
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di nuovo la mano, ma questa volta in maniera
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si dipinse in viso. «Ma smettila», disse brutalmente, «ora
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guardando davanti a sé: «Ma non so... dove vuoi
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un passo di danza. Ma Emilia non parlò e
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luogo tranquillo benché piovoso... Ma dentro la macchina si
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mi respinse con durezza: «Ma che sei matto?... oppure
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affari, senza far nulla, ma non mi riesce... noi
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invito. Non sapevo perché, ma intuivo che Emilia avrebbe
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ordine estetico o morale. Ma, lo stesso, il profitto
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che gli sono utili; ma era purtuttavia sincerità. Battista
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questo punto, quasi pensosamente, ma come aprendo una parentesi
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si annettesse alcuna importanza. «Ma perché?... Secondo me, perché
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il complesso dell’Odissea... ma questo non ha importanza
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e puntandomelo contro, «giusto... ma per far questo ci
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un gigante, un orco... ma è King Kong, uno
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Circe, nel suo castello... ma è Antinea, in Atlantide
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non è soltanto spettacolo ma anche poesia...». Molto eccitato
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cui si parla molto ma che alla fine non
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Rheingold, dei popoli mediterranei. Ma d’altra parte, sapevo
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un film di qualità... ma ora che gliene offro
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soprattutto degli elementi spettacolari... ma se lei si sente
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1954
cui stavo per protestare: “Ma non è vero che
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il dito sulla tastiera. Ma, così facendo, le sfiorai
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e crespa, pettinata indietro. Ma il viso pallido e
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dettarle passeggiandole alle spalle. Ma la tenace civetta trovò
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non l’avrei baciata, ma ero anche sicuro che
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chinandomi su di lei. Ma ella sorvegliava i miei
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altro accettato una separazione. Ma disse queste parole senza
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appuntamento fuori di casa; ma io le risposi in
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Rheingold che domandava allarmato: «Ma lei mi sente signor
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non ne è riamato... ma... ma...»; non sapendo che
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ne è riamato... ma... ma...»; non sapendo che dire
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mente a tutta prima: «Ma Ulisse nel poema è
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è fedele a Ulisse, ma non sappiamo fino a
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a lei con sicurezza. Ma avevo appena dimostrato a
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avrebbe messo nel sacco; ma il pensiero di Emilia
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un paio d’ore, ma lo stesso provai un
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poetiche delle diverse divinità. Ma non c’era dubbio
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1954
dovevo riprendere il lavoro, ma non ci riuscivo e
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sentimenti che mi agitavano; ma stordito, stanco e oscuramente
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che Emilia era rientrata. Ma non mi mossi e
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poi i capelli compressi. Ma il suo viso era
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non mi va più». ¶ «Ma se stamattina al più
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compassione, forse per interesse...». ¶ «Ma quale interesse?», ella mi
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alzando alquanto la voce: «Ma chi te l’ha
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nulla... hai capito?... nulla!». ¶ «Ma ieri hai detto che
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casa che volevo parlare, ma del tuo sentimento verso
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alcuna ragione di farlo». ¶ «Ma chi ti dice che
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il primo movimento sincero: «Ma perché vuoi sapere certe
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avviò verso la porta. Ma io la fermai a
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aveva lungo e fine. Ma un tempo io l
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Ella non si ribellò, ma rimase in piedi, presso
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della sua alta statura: «Ma insomma, si può sapere
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1954
piacere?». ¶ «Non ammetto nulla». ¶ «Ma se tu l’hai
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non soltanto a lei ma anche a me stesso
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1954
Emilia. Staccai il ricevitore, ma allora, invece della voce
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uscita... vi credevo insieme». ¶ «Ma se io le ho
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che lo facesse apposta. Ma in realtà, come mi
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le stoviglie sul tavolino: «Ma che sei matto?... perché
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mescolata di divertito stupore: «Ma forse davvero credevi che
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sarebbe anche mostrata lusingata: «Ma che, davvero, saresti geloso
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preoccupazione e ogni pensiero. Ma era anche vero che
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sempre più in peggio. ¶ Ma l’uomo vuole sempre
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voce un po’ enfatica: «Ma io ho deciso di
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in mano la rivista, ma come mi vide sedere
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o sembri tenere tanto... ma adesso so di certo
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1954
chi voglia prender tempo: «Ma che cosa ti fa
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Rispose alfine con dolcezza: «Ma ti assicuro, posso giurartelo
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silenzio... te lo giuro». ¶ «Ma io ti offrii di
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bocca: «No, rifiutata, no... ma...». ¶ Ella riprese in tono
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1954
disse seccamente, senza guardarmi, «ma se non ti amassi
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mai rifiutata a me... ma il modo con cui
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ecco come lo fai”. Ma, per rispetto di lei
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1954
che mi suonò falsa: «Ma Riccardo, perché mi dici
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con le due braccia. ¶ Ma mi venne l’idea
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Tutti questi sono gesti... ma ella non potrà non
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mi separerei da te”, ma non ebbi il coraggio
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continuava ad abbracciarmi stretto: «Ma io ti amo... e
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e accetti il lavoro». ¶ «Ma perché dovrei farlo, visto
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1954
rimprovero: «Io ti amo, ma non farmelo ripetere più
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questo lavoro, non discuto... ma se non lo vuoi
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ella mi aveva persuaso. Ma, disperatamente, avrei voluto, adesso
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film di fattura scadente, ma di buon successo commerciale
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1954
giovani e forse graziose, ma come guastate in anticipo
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che il giorno prima, ma molto più calmo. Subito
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1954
affermando che mi amava; ma questa volta, un po
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detto mi sentivo calmo; ma di una calma apatica
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che non sia vero; ma un male sicuro, invece
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1954
tranquillità. Mi sentivo tranquillo, ma sapevo che presto non
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1954
rimorso. Sapevo tutto questo, ma sapevo pure che tra
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1954
dell’amore di Emilia. Ma adesso, come mi pareva
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1954
uomo nella sua vita, ma anzi c’era stato
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1954
tempo che era ragazza. Ma, molto presto, queste amicizie
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1954
sentimento verso di me; ma le sarebbe stato molto
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1954
vitalità tenace ed esuberante; ma questa vitalità non si
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era di media statura, ma con spalle assai larghe
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1954
e largo; bocca grande ma senza labbra, sottile come
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1954
Pabst o dei Lang; ma era pur sempre un
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1954
con ambizioni forse discutibili ma pur sempre serie. Di
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1954
che lavorasse ad Hollywood, ma nessun film firmato da
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1954
perché, ad una dentiera. Ma subito dopo, come egli
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1954
alla sfera dell’idealità; ma ciò che mi sconcertava
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1954
tanto tempo ad avvedermene. Ma persistendo il sentimento di
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1954
di una malattia incombente, ma non si decide mai
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1954
dovuto affrontare tale riflessione; ma appunto perché mi rendevo
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1954
era ritirata da ambedue. Ma non avevo questo coraggio
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1954
tempo, infatti, li risolse, ma non nel senso che
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1954
facciamo subito un’altra... ma importante»; oppure: «Molteni, si
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1954
teme di essere escluso. ¶ Ma non dissi nulla ad
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1954
volta, non meno insopportabili; ma di questi intanto mi
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1954
ci impuntavamo senza risultato. Ma, trasportato dall’estro, riuscii
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1954
e poi esclamai sorpreso: «Ma si può finire qui
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1954
circa la mia età; ma, come avviene sempre nelle
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1954
immaginazione e senza nervi, ma consapevole dei suoi limiti
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1954
proseguì, accendendo una sigaretta: «Ma non considerare la partita
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1954
disposizione per qualsiasi ritocco». ¶ «Ma a che ti servono
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1954
è mia moglie», mentii, «ma tu lo sai come
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1954
sii buono». ¶ «Beh, vedrò... ma non ci contare troppo
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1954
pallido. Aveva occhi grandi ma scialbi e inespressivi, che
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1954
padrone certi cani affezionati. Ma quando il marito non
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1954
rustico, nitido, pulito, ordinato, ma al tempo stesso un
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1954
telefono è in cucina... ma se vuoi, puoi anche
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1954
che mi diceva: «Scusami, ma oggi dovresti fare in
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1954
colazione da mia madre». ¶ «Ma perché non me l
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1954
con noi... dovrai contentarti... ma ci farai piacere». ¶ Mi
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1954
non l’interessava più; ma a tutta prima avevo
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1954
stesso punto, neppure dimezzato, ma io avevo già vuotato
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passare con l’ubriachezza. Ma resisto bene all’alcool
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magico nome di Gino. Ma non potei approfondire queste
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1954
la scelta delle parole, ma anche quella delle più
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1954
li avrebbe resi noiosi. Ma, poiché i miei occhi
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1954
specie di ironica amicizia. Ma, tutt’a un tratto
271
1954
perché lei lo ama... ma negli occhi di Emilia
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1954
ad una situazione intollerabile ma che, in realtà, non
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1954
infinite altre dimostrazioni minori, ma appunto perché minori, più
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1954
non mi amasse più; ma non sapevo né perché
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1954
di fretta, mi alzai. Ma, proprio in quel momento
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colazione da sua madre; ma, invaso da un angoscioso
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miei rapporti con Emilia, ma anche il mio lavoro
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anche il mio lavoro; ma adesso, dopo tante pietose
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seconda sceneggiatura di Battista; ma tanto meglio. La verità
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a Battista dal caffè; ma prima di tutto non
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ultimo piano dove abitavo. Ma, mentre l’ascensore saliva
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fatto questa nuova sceneggiatura, ma nessun’altra per tutta
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per aprire le porte. Ma, d’improvviso, una nuova
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nuovo lavorò di Battista; ma, se, poi, quella sera
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venne fatto di riflettere: “Ma in che stato mi
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dopo avermi guardato, domandò: «Ma che hai?... che ti
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poteva», ella rispose placidamente. ¶ «Ma perché non mi hai
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sapevo neppure io perché. Ma, incapace di fornirne le
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di trasformarmi col tempo. Ma ormai la cosa era
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vita tornò a rannuvolarsi. Ma, in principio, non fu
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di soggiorno. Domandai sorpreso: «Ma che fai?». ¶ Avevo parlato
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impreveduta. Dissi andandole incontro: «Ma non può stare... abbiamo
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andassimo a letto presto... ma in un modo o
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con un leggero sorriso: «Ma no... perché devi sacrificarti
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non mi sveglierai più». ¶ «Ma se dici che ti
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Non me lo confessavo, ma la domanda finale era
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ho ancora descritto Emilia, ma ora voglio farlo, se
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persona forse non grande ma a me, per il
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con tutte le spalle. Ma più tardi, mentre ella
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già detto, veramente formosa; ma tuttavia tale appariva per
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certamente e anzitutto sentimento; ma anche, in modo ineffabile
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essere il suo atteggiamento, ma intuivo che se da
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Io non sono cambiato, ma tu sì». ¶ «Io non
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per questo», ella esclamò, ma notai che il suo
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cosa di questo genere... ma perché non la smetti
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tempo verso di lei, ma anche di suscitare in
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nulla è cambiato, provamelo». ¶ «Ma te lo provo tutti
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si lasciò attirare docilmente, ma all’ultimo momento evitò
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te lo darei volentieri... ma poi tu continui... e
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Tutto questo con indolenza, ma, come mi accorsi, senza
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accorsi, senza alcuna civetteria. ¶ «Ma insomma», insistetti bruscamente, «me
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l’amore, facciamolo pure... ma non farmi male, non
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la desideravo più, ormai, ma volevo soffrire fino alla
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splendore di meravigliosi tesori. Ma questa volta non volli
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e puri seppure vogliosi, ma resi invece crudeli e
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voltai né mi mossi; ma mi domandai ad un
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avrebbe potuto essere altrimenti? Ma nello stesso tempo tutto
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cosa su una seggiola. Ma questa volta non potei
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gli occhi bene aperti ma indifferenti e come senza
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pochi passi da me, ma in qualche lontanissima regione
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tempo pieno di difficoltà, ma, strano a dirsi, non
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ottenerlo in quel modo. Ma io l’amavo e
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non soltanto d’illusione, ma anche di dimenticanza. Il
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suscitato la mia rivolta; ma, come avviene, ciò che
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sembrava non soltanto tollerabile, ma anche lusinghiero.Insomma, senza
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comportata come una prostituta; ma meno di una settimana
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dei nostri rapporti amorosi. ¶ Ma se continuavo ad illudermi
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era sembrato troppo gravoso; ma dopo l’incidente di
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essere pagato molto bene; ma non può mai dire
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il bambino suo figlio. ¶ Ma oltre a questi inconvenienti
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che gli viene proposta; ma una volta accettata la
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insieme a qualche esperimento, ma sulla parola. Il regista
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più tenendosi al lavoro, ma spesso, per volubilità o
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umana, per quanto ingrata; ma queste favorevoli combinazioni sono
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non più con Battista ma con un altro produttore
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pagato, dunque dovevo lavorare. Ma ogni volta mi vergognavo
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lei vedeva i miei, ma per una trasmutazione misteriosa
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entrambi non soltanto perdonabili ma anche amabili, come se
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si avverte. Sembrerà strano, ma in quei due anni
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allora mi parve irrilevante, ma al quale, in seguito
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rossa, di gran lusso, ma angusta e con due
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sportello dicendo: «Mi dispiace, ma non c’è che
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incomincia: «Non è questo, ma...»; e io, improvvisamente, mi
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una perplessità quasi dolorosa. Ma intanto ho già detto
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e sale nella macchina. Ma, nuova sensazione che soltanto
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Battista, almeno subito dopo. Ma a mezza strada, ecco
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di un suo film. Ma lo scontro e le
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a quanto sta dicendo. Ma Emilia insiste, sempre con
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peggioramento, quella stessa serata; ma, come si dice, sarebbe
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che seguì la serata, ma non potrei davvero dire
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colore della mia vita, ma che, in seguito, acquistarono
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molto decisa, è vero, ma stranamente persistente nella sua
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o l’avesse voluto. Ma lei, più cercavo di
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possibile»; ella non protestava, ma dava a vedere, con
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accorgermi del suo dolore; ma durante tutto il viaggio
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io non ci fossi; ma ella non rispose direttamente
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ella nutriva per me. Ma appena mi accorsi che
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non dimostrava alcun disappunto, ma anche sembrava preferire di
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a lavorare alla sceneggiatura, ma anche la mattina, come
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ai rapporti tra coniugi. Ma sentivo che questo non
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per i nostri rapporti, ma perché mi amava di
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di questa sistemazione provvisoria; ma, nel caso di Emilia
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una donna di casa; ma nel suo amore per
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con il nostro matrimonio; ma ricordo che una delle
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un suo caro sogno, ma anche la forza stessa
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in una stanza ammobiliata, ma in quale meticoloso ordine
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discretamente, senza farsi notare, ma con una intensità, una
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secondo il suo carattere, ma non senza un’amarezza
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non soltanto più amabile, ma anche, in senso tutto
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di disporre i mobili. Ma, alla fine della visita
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baciai, come ella voleva; ma mentre il bacio durava
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quel tempo per me, ma soprattutto lo sfogo della
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parte anche qualche soldo; ma questi risparmi non erano
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guastarle la sua gioia. Ma ricordo quel tempo come
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preoccupazioni che mi angustiavano; ma mi rendevo conto che
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alla quale ero destinato. Ma in quel tempo, sotto
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un’immagine commovente, forse, ma senza lustro né dignità
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malgrado finito per rassomigliarle. Ma tant’era: non avevo
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degli immancabili successi teatrali; ma alla seconda dovevo invece
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particolari persone o condizioni, ma, come per un’invincibile
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colpiva la mia persona, ma anche quella di cui
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la paura in coraggio; ma a me, avvezzo a
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la palingenesi dell’umanità?». Ma questa rabbia era impotente
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giovane genio ancora sconosciuto, ma come il pubblicista famelico
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cena Emilia fu silenziosa, ma senza alcun impaccio visibile
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Battista? Di molte cose, ma, come notai, sia indirettamente
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ci raccontò con vivacità, ma anche con serietà di
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agli studi di Hollywood. Ma, egualmente, il suo tono
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perché, a ritenergli ostile. Ma mi sbagliavo, una volta
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questo punto con Battista, ma nel suo sguardo mi
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penetrante, mi domandò improvvisamente: «Ma che ha, Molteni... non
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guardò in maniera interrogativa, ma senza turbarsi: «Ah sì
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di Battista: «Con sincerità?... Ma si capisce!... Con me
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dovrò invece, mi scusi, ma lei ha voluto che
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certamente una buona cosa, ma, insomma, una cosa che
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né ad alcun produttore... ma lei ha voluto che
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dipendente del mio lavoro. Ma Battista ed Emilia, come
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Battista disse con serietà: «Ma io sono sicuro, Molteni
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di sedurmi la moglie. Ma Battista non si scompose
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lo sapevo neppure allora... ma li avevo... o forse
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o quest’altro ideale, ma l’ideale con l
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produttore cinematografico, oggi dimenticato, ma famoso al tempo del
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e metterlo da parte... ma appena si ha messo
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appena accennato, è vero, ma non per questo, così
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nell’animo di Emilia. Ma io sentii raddoppiarsi la
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vuoi ancora da me?». ¶ «Ma nulla», risposi con freddezza
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teatro e così via... Ma non ti rendi conto
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ti ha dato ragione, ma domani ci ripenserà e
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ripromesso di restar calmo. Ma, a quell’accento così
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mi infiammai mio malgrado: «Ma è la verità», gridai
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di farlo ancora stamattina... ma nella giornata di oggi
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sono avvenute?». ¶ «Tante cose». ¶ «Ma quali?». ¶ Ella insisteva: mi
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rimproverassi la sua infedeltà. Ma fui ancora evasivo: «Sono
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non ti interesserebbero». ¶ «Sì, ma tu non avrai il
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si appianano sempre». ¶ «Sì, ma questa volta la difficoltà
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baciava”, avrei voluto rispondere. Ma mi trattenni: i nostri
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protesta: «Non tu direttamente... ma la tua presenza nella
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che sono: non parliamone... ma tu sei sempre mia
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molto lucido, molto ragionevole; ma nel tempo stesso un
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lasciar decidere agli altri». ¶ «Ma io ti chiedo di
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meno di esclamare: «Emilia, ma perché tutto questo?... Perché
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e lei, come sempre. Ma non ne ebbi il
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ci provi a riparlarne?». ¶ «Ma no, parliamone». ¶ «Ma perché
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riparlarne?». ¶ «Ma no, parliamone». ¶ «Ma perché... dovrei ridire le
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voce quasi di pianto: «Ma perché mi torturi in
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parte e pareva aspettare. Ma al tempo stesso sentii
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in un certo senso... ma in qual senso? Non
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da Roma a Napoli... ma questa spiegazione fu interrotta
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nell’Odissea, in realtà...». ¶ Ma lui m’interruppe con
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marito scacciasse i Proci... ma Ulisse, per qualche motivo
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alle voglie dei Proci, ma soltanto di non disgustarli
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Ella protesta, si ribella... Ma Ulisse non si scuote
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il consiglio del marito... ma al tempo stesso concepisce
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di riconquistare la moglie, ma non ci riesce... la
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per tornare ad Itaca... ma sa che a casa
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fine bisogna pure ritornare... ma al suo ritorno gli
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non vuol dire amore ma soltanto dignità... Ella tornerà
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buone, con la persuasione... ma questa volta si decide
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molto difficile a capirsi. Ma adesso quel senso di
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duttile, sottile, ragionevole, accorto ma anche, se occorre, violento
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in una vicenda psicanalitica. Ma proprio per questo provavo
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con violenza: «Senta, Rheingold, ma questa sua interpretazione proprio
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va?». ¶ Dissi con sforzo, ma con sempre maggiore sicurezza
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ragionevole, astuto se vogliamo, ma sempre dentro i limiti
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parlava molto di onore... ma noi sappiamo oggi chi
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di paragonarmi a Penelope. Ma proprio questo paragone, non
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e mi sento incivile». ¶ Ma questa volta, con mia
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Sconcertato, risposi: «Va bene... ma sarà difficile che cambi
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protestato contro la verità”. ¶ Ma il quadro non era
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tu dovresti uccidere Battista... ma viviamo in un mondo
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confermi nel suo disprezzo... Ma tu non devi tener
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davvero irremovibile questa volta. Ma, subito dopo, mi dissi
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sole già molto forte. Ma, come ne ebbi fatto
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di tante altre donne; ma in quel momento la
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gonfiezza muscolosa e stirata, ma ai miei occhi apparivano
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di congiungermi con lei, ma non con il suo
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insomma, fame di lei; ma la soddisfazione di questa
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ignuda, offrirsi a me. ¶ Ma non potevo restare indefinitamente
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storceva indietro per guardare. Ma come soggiunsi: «Sono io
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che fossi un estraneo; ma poi, visto che ero
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non ero un estraneo, ma suo marito. Io ero
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benessere e di quiete. Ma non riuscivo a, fingere
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su quelle di lei. Ma non la baciai subito
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aveva reso il bacio; ma chi aveva baciato e
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che un punto nero; ma davvicino una grossa cosa
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e un po’ convulsa. Ma dal sollievo crescente, quasi
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dormo mai nel pomeriggio... ma venga di qua, Molteni
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ad un’ospitalità dispendiosa. Ma io capivo che altra
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un giorno per riflettere... Ma mi è sembrato inutile
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evidentemente se l’aspettava. Ma parve entrare in una
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accordo neppure con Battista... ma glielo dico sinceramente, Rheingold
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l’Odissea di Omero». ¶ «Ma l’Odissea di Omero
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in tono profondamente offeso, «ma lei...». ¶ «Ebbene», proseguii con
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pisciare ad un cantone... ma almeno Joyce ebbe l
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voce forte e chiara; ma mi resi conto che
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fare la sua sceneggiatura... Ma per Battista restiamo intesi
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Odissea in quel modo... ma sono convinto, invece, che
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vorrebbe che ci fosse... ma non c’è, purtroppo
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simile... lei, invece, no». ¶ «Ma ci aspiro anch’io
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lentamente e con chiarezza. Ma a partire dal verso
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del personaggio di Ulisse ma anche di me stesso
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Molto bello, senza dubbio, ma perché?». ¶ Dissi: «Questo, Rheingold
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mie parole». ¶ «Meglio, certamente... ma Dante è Dante: un
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lavorare con lei, Rheingold». ¶ «Ma allora, perché? Perché, Molteni
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non mi amava più; ma oltre questa certezza non
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di soggiorno. Era vuota, ma una rivista aperta in
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Emilia non c’era; ma anche qui notai gli
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o di amare Battista: ma soprattutto di avere una
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semplice: comperi del prosciutto, ma di quello dolce, non
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intollerabile, ora l’accettava. Ma quest’accettazione era molto
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deprezzasse non soltanto me, ma anche se stessa. Questa
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perché?». ¶ «Mi dispiace», dissi, «ma dovrai rifarle... domani mattina
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domandò con voce aspra: «Ma che cosa è successo
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persuadere dalle tue ragioni... ma poi ho capito che
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Non lo sa», risposi, «ma lo sa Rheingold... sono
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mia volta mi irritai: «Ma ti rendi conto», gridai
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accettarla, nella presente condizione... ma la rifiuto anche per
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per te, non so... ma se lo fai a
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che impallidivo: «E cioè?». ¶ «Ma dimmi prima tu, che
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perché tu mi disprezzi... ma so soltanto che si