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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

concordanze di «ma»

nautoretestoannoconcordanza
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facendosi innanzi da sè. Ma egli ne provava una
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cose con più calma, ma con più sofferenza. Conosceva
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subito trovare una ricompensa; ma tutto consisteva in una
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nè voglia di alzarsi. Ma dovette vestirsi, perchè voleva
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un poco la testa; ma si fece animo, e
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non volessero farlo passare. Ma, ormai, a certe illusioni
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annaffiati; forse la mattina; ma pareva che i mattoni
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alla stanza del Giachi. Ma vi giunse con una
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non cedere alla snervatezza. Ma, appena seduto in una
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Giachi non rispose nulla; ma l’altro proseguì: ¶ — L
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di essere come te. Ma poi... Perchè dovrei lasciare
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bene! Tu lo sai. ¶ Ma, ora, a parlare del
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una piega dalla giubba. ¶ Ma il Giachi gli disse
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così andiamo a mangiare. Ma ho perso l’appetito
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facessi mandare in aspettativa. ¶ Ma al Gavinai era impossibile
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di metterci più tempo; ma non ebbe il coraggio
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gli chiese quasi lacrimando: ¶ — Ma se tu volevi stare
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senza provarne nessun piacere. Ma ora, a tutti i
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La solitudine era buona! Ma sentiva anche che la
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fosse stata troppo lunga; ma non si decideva a
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si allontanò più presto. ¶ Ma, fatti pochi passi, vide
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volere, guardò due volte, ma con una certa ironìa
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Sopra il Pincio, lampeggiava; ma, su la via, era
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tratto, cominciò a piovere; ma smise subito. Quasi sentì
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marciapiede, opposto al suo; ma altre due ragazze andarono
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mia! ¶ Dario si riscosse, ma non alzò gli occhi
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tutta la sua tristezza. Ma non osò. La ragazza
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villa; a Monte Mario. ¶ Ma, ora, non gliene importava
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si mettesse a suonare; ma non percepiva distintamente nessuna
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ansia acre, quasi disperata. Ma, quella larva, sparì; e
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voluto domandarlo a qualcuno; ma aveva paura che gli
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Fu per dirle tutto, ma non era più certo
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desiderio da farlo piangere. ¶ Ma dopo un poco, dovette
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se egli fosse morto. Ma evitava che gli occhi
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volta senza desiderarla immediatamente. Ma egli voleva resistere al
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doveva rientrare per baciarla. Ma poi decise di andarsene
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anche pensando e tacendo. Ma si fermò ad ascoltare
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il resto è indefinibile. Ma i ricordi della campagna
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impedisse una sordità implacabile, ma, un istante dopo, li
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dopo, sempre più lentamente; ma gli vennero violenze di
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ricordava più nessuna preghiera, ma stette lungamente assorto e
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se a Dio bastasse. Ma quando si alzò, non
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quel che aveva scritto, ma non lo capiva più
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facendosi prendere le tempie. ¶ Ma dopo, mentre cominciava a
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Allora le disse scherzando, ma con il dubbio che
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vendicarsi di questa risposta, ma ricominciò a baciarla. ¶ Albertina
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che esclamava, perchè stizzisse: «— Ma lo so che mi
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Giachi pensava come aiutarlo; ma, poi, se ne dimenticava
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Ti aspettavo, anzi! ¶ — Davvero? ¶ Ma il Giachi era tornato
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bisogno di divertirmi, forse! ¶ — Ma, quando, sono entrato, però
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di mettersi a sedere. Ma vedendo che Dario si
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si mise a ridere. Ma il Carraresi guardò con
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spalla, e gli disse: ¶ — Ma a te voglio sempre
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Lo sai che io... ¶ Ma chiuse gli occhi, perchè
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era una ilarità beffarda ma buona, anzi, affettuosa. Disse
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vederla precipitare dal ponte. Ma si placò guardando le
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pecore scesero a bevere; ma, quasi da per tutto
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protendeva a battezzare Cristo; ma era troppo distante e
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sera con il Giachi. Ma non ci tornerò più
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alzandosi. Dario gli disse: ¶ — Ma è ancora presto! ¶ — Non
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la Piazza San Pietro. Ma non fecero in tempo
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quando veniva un lampo. Ma ora, ogni lampo era
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il Carraresi parlasse ancora; ma quegli s’era così
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la colpa a Roma. Ma non lo scusò. Avrebbe
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Credeva di averlo scosso, ma non si sarebbe degnato
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Non si sentì scoraggiato; ma, dentro di sè, lo
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riuscisse a stare meglio; ma s’irritava di tutto
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ai ferri delle tende. Ma non riescivano a sorridere
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per dimenticare il malessere; ma sorrise ad Albertina; e
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dirgli quanto lo amava, ma taceva per la troppa
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volta, troppo presto soli. ¶ Ma, allora, all’improvviso, egli
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disse: ¶ — Oggi ti amo. ¶ Ma, nello stesso tempo, la
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pieno di tristezza angosciosa. Ma andò lo stesso a
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quale s’era innamorato. Ma Albertina era tanto buona
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ch’egli non aveva ma che lo allettava! Quella
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tanta voglia di baciarti! ¶ Ma ora, andava dal Carraresi
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sul viso; e sorrise. Ma il Carraresi rifece la
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Non te lo meriteresti, ma ti sono amico lo
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la conosci nè meno. ¶ Ma si presero sotto il
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vivono senza sapere perchè. ¶ — Ma tu sei proprio credente
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ti piglio a revolverate. ¶ Ma dovevano tenerlo, perchè si
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che nessuno ha paura? ¶ Ma egli non riesciva, nè
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fu lontano dal caffè; ma non gli riesciva a
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avesse perduto la testa. Ma, poi, per il fastidio
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incidente, chiese tutto smarrito: ¶ — Ma non c’è una
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via dai suoi intrighi. Ma, dinanzi a Montecitorio, il
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c’è da vergognarsi. Ma bisogna rasare al suolo
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s’interuppe, per chiedere: ¶ — Ma perchè non andiamo per
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doveva allontanarsi da Dario. ¶ Ma le veniva da piangere
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in un altro modo. Ma a casa, almeno qualche
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di qualche tenerezza indefinibile, ma sempre dolce. Proprio come
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molli non di pianto ma di ebbrezza. Ciò ch
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di tutto il resto. Ma, mentre si abbandonava a
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dall’aria dell’orizzonte; ma con tanta incertezza, che
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me non lo sappia. ¶ Ma Albertina lo rimproverò; e
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per un’altra strada. Ma, alla prima fermata, non
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disperasse di non andarci. ¶ Ma gli avrebbe scritto appena
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quelli della sua famiglia; ma, intanto, non pensava più
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in una trasparenza tranquilla. Ma Dario era triste; benchè
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di non amarlo più. Ma, tutto era, ormai, inutile
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notte egli guardava disperatamente. Ma la rifiutò: volendo prima
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essere forte e scettico; ma non era possibile. Ed
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darle del tu: ¶ — Parla! ¶ Ma ella teneva ancora la
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tutta la sua giovinezza. ¶ Ma, ora, inutile, si sentisse
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sciogliere; una matassa enorme! Ma, nello stesso tempo, liberatosene
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specie di curiosità dolorosa, ma non guardava nè meno
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d’un nero sbiadito. Ma non gli disse subito
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non gli dava retta, ma gradiva la sua compagnia
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lasciasse persuadere. Gli disse: ¶ — Ma perchè senti il bisogno
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gli acconsentì che proseguisse; ma il Papi, cambiò in
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nè meno? ¶ Dario sorrise; ma sentì su la faccia
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perchè ti sono amico; ma, se no, non vorrei
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con altre tre, adesso. Ma, con quattro, sarebbero troppe
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su la mia amicizia; ma non per questo devi
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può dire mai niente! ¶ Ma il Gavinai era preoccupato
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fecero molto dispiacere. Taceva, ma si sentiva disposto anche
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mutò quasi in odio. Ma ne soffriva e gli
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lacerante come un coltello. ¶ Ma doveva vendicarsi, e imparare
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e incapace di quietarsi! ¶ Ma quando, tre giorni dopo
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era finito da sè. ¶ Ma Dario provava un senso
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non sei come me. Ma io ho piacere di
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lo stesso a distanza. ¶ Ma Dario si sentiva nauseato
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vedere almeno una nuvola. Ma anche il cielo era
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avrebbe visto la gente. Ma Roma era troppo vasta
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poggetto erboso. ¶ CAPITOLO XIII. ¶ Ma per quanto Albertina cercasse
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che le pareva malvagia. Ma che colpa aveva il
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come il suo desiderio. ¶ Ma, talvolta, diceva certe frasi
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di andare con lui. Ma, nello stesso tempo il
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avrebbe letto le parole; ma vi avrebbe messo sopra
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non ha più pazienza; ma va incontro a ciò
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la campagna era silenziosa; ma ad un tratto, udì
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avesse pensato ad uccidere? ¶ Ma non vide più come
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bisogno che si attuasse! Ma sentiva ancora la paura
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non pensava alla vita, ma soltanto al bisogno di
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altra volta la famiglia. Ma, a Roma, trovò subito
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fuori da una scatola. Ma era già buio. La
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mostrargli che si amavano! Ma quando si chiese perchè
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altra volta il cappello, ma non le riesciva più
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fine, escì in istrada; ma non sapeva se andare
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prima suonata fosse finita. ¶ Ma Albertina l’aveva visto
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Dario; magari in ginocchio! Ma dovette mettersi a letto
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visto la gente inginocchiata; ma non pensò a pregare
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chiunque soltanto a guardarlo. ¶ Ma, allora, all’improvviso, una
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farlo sapere a nessuno; ma contava di guadagnarsi la
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suoi amici di Roma; ma era indispensabile non commettere
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secondo i loro rapporti; ma attribuendo alle idee e
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volevano ritardare quel momento. ¶ Ma nessuno dei due poteva