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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carmine Abate, Gli anni veloci, 2008

concordanze di «ma»

nautoretestoannoconcordanza
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2008
arrivare ultimo al traguardo, ma le bici di Mario
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stavano scoppiando dallo sforzo, ma non si fermavano. E
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il piccolo di casa, ma quel giorno aveva altre
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accucchjàta perfetta, diceva sincera, ma era contenta lo stesso
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un poco di pila, ma ci voleva ben altro
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che acquistassero la casa, ma non dava nessun tipo
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sole come una dea. Ma il sole del mattino
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il pallone era insuperabile. «Ma questo qua corre veloce
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resse bene, era ultimo ma non troppo distaccato. Nei
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e commentando senza tatto: «Ma come corre questo qua
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ragazzo è davvero forte, ma deve imparare a correre
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e il petto abbondante, ma questa qua la batteva
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con un ragionamento ricattatorio ma abbastanza logico: «È una
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che l’aveva vista, ma con il corpo superbo
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erano troppo vistose, esagerate, ma era comunque diventata una
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ammalato, Nicola lo sapeva, ma l’idea che potesse
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radi e i pensieri, ma non riesce ad asciugargli
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incontro la principessa azzurra, ma’». Però prova una fitta
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per volontà della famiglia, ma Lucio riprende a cantare
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trattenere quella fragranza. ¶ «Ciao, ma’. Bene, ho preso otto
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matematica…» rispose il ragazzo, ma la madre si era
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da circa due anni, ma si scambiavano solo qualche
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Anna a Lucio Battisti. Ma per correttezza escludeva l
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ci sperava, è ovvio, ma era una speranza fragile
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luce azzurrina. Era ottobre, ma l’aria sfrigolava di
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con le finestre chiuse, ma io non dormo e
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scherzando prima di salutarmi. Ma come si può restare
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per i miei gusti. Ma tu niente. In quel
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spiccicati di una vota. Ma non era vero niente
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voluto quando ero ragazza ma io avevo scelto l
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per fatigàre e abbrazzare, ma ci eravamo voluti forte
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tu sei bella naturale». Ma pàtrema, che mi stava
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tutta rose e fiori, ma nel paese mio, ché
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tutto, a casa tua, ma più che sufficienti per
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e fuga. Sola, poi. Ma non era più come
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fuoco, come il patre, ma è buono e generoso
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tuoi capricci che farei… ma insomma: aprite gli occhi
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cuore moscio e piagnucoloso. Ma le palle ce le
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la scuola, il sistema.» ¶ «Ma noi facciamo spesso scioperi
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Infatti la madre indovinò, ma era facile: «Mo’ vuoi
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una persona seria, io.» ¶ «Ma l’altra volta non
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sfriculijàrle». E lui: «Tranquilla, ma’, prendo solo un caffè
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piaceva moltissimo: era tosta ma orecchiabile, esprimeva l’attesa
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formiche felici e indaffarate, ma non facevano nulla, se
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donna. Nicola annuiva, scherzoso, ma dentro di sé era
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I riccioli erano asciutti, ma il cuoio capelluto e
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sarebbero venuti alle mani, ma a Nicola non importava
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che fremevano dalla preoccupazione. Ma poi, adagiando il figlio
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per questi bei boccoli, ma ricresceranno presto». ¶ Poi il
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riccioli della tempia sinistra. Ma ciò che lo fece
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le diceva il dottore. Ma lei non si calmava
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fascinato per farlo mòrere, ma io gli cavo l
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diceva il marito, «Calmati, ma’» le ripeteva il figlio
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le ripeteva il figlio, ma lei non si calmava
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Stanza 21. Ha prenotato?» ¶ «No, ma è urgente.» ¶ «Mi dia
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svegliato alla solita ora, ma non sarebbe andato ad
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sua, gli stessi mobili, ma con in più uno
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Anna continuasse a parlargli, ma lei lo guardava muta
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ridicoli per una coppola. Ma, quando la provò davanti
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fa un poco sgherroso, ma almeno sembra che non
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minimo la serie A, ma io ho cominciato ad
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stagioni e consumava quotidianamente. Ma appena toccava il pallone
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mi passa in fretta.» ¶ Ma era vero solo che
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disse un ragazzo, sincero. Ma non rise nessuno. ¶ «No
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bravo in alcune materie, ma non considerava la sua
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Riprese ad allenarsi regolarmente, ma all’inizio fu cauto
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una donna ferita, profondamente, ma questa è una storia
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bene quanti impegni hai, ma in cuor mio speravo
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è questo il punto: “ma il coraggio di vivere
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dalle responsabilità, vorrei ribellarmi ma non ci riesco. I
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era diplomato in ragioneria ma poi aveva fatto l
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fatto un solo disco. Ma dategli qualche annetto e
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non capisce di musica ma è un po’ maga
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la testa gli girava ma continuava a bere e
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Sacro Cuore di Gesù.» ¶ «Ma voi ve lo immaginate
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un quadrilatero di sguardi ma solo da uno sprizzava
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pregò tutti i santi ma s’andò al San
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alba, andarono al Policlinico, ma lo si mandò via
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che Renzo era morto, ma neanche al Verano c
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bar», e sorridevano, allegri ma non troppo, un po
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alla Ballata di Renzo, ma allora non potevano sapere
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quinta ritardatario: «Trasa, dormiglione, ma prima passa dal preside
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carine flirta con gusto, ma non va oltre innocenti
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la tosta, anche adesso. Ma se pensi, cara, che
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non ho vinto niente, ma ho imparato finalmente a
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una bolla di polvere, ma Nicola sentiva solo la
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la corsa: «11”2. Ottimo, ottimo, ma se corri più sciolto
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ne conoscevano il motivo, ma intuivano che Nicola voleva
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erano giorni veramente furiosi, ma lui non se ne
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in prima linea.» ¶ «Sì, ma non menava le mani
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che non erano santarellini ma nemmanco farabutti. Andavano assieme
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Tutto vero, in apparenza. Ma, a causa di queste
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sei cotto di lei, ma fa finta di niente
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idealisti prepotenti ¶ sovversivi scomodi ma non violenti. ¶ La lotta
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giovane cantautore di qui ma che vive a Roma
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canzone con questo nome, ma sarà più allegra di
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tutti i tuoi album (ma non che ti scrivo
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Scusa la mia insistenza, ma sono Scorpione, un segno
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fischiavano gli atleti forestieri, ma di fronte a quel
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le sue pietanze sfiziùse, ma si capiva che non
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anche a Reggio, pensava. Ma al padre non diceva
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ha i baffetti neri, ma non tinti come i
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disse: «Sì, è vero, ma come ha fatto a
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braccio». Non era vero, ma forse la donna avrebbe
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poteva sembrare di nostalgia ma che era di disappunto
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i complimenti ipocriti: «Ah, ma non sei cambiato per
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lucciole sofferenti. Sì, soffriva, ma faceva finta di niente
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ti piaceva, pure lei. Ma tu eri timido e
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tutto dai suoi pensieri, ma poi avvampava ogni volta
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parlano più di Anna, ma Anna è sempre presente
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suoi occhi lo tranquillizzò, ma sullo slancio le aveva
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fece il modesto: «Grazie, ma non è niente di
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abbraccio o un bacio, ma non con gli occhi
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in fondo alle pupille. Ma lei non aveva i
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che è un bugiardo, ma sempre a fin di
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italiano, filosofia e greco, ma studiava volentieri tutte le
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molti suoi coetanei germanesi, ma si era goduto la
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zappoliàva con movimenti rallentati ma precisi attorno alle piante
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i vicoli a giocare), ma in giro per il
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riferimento, la mia forza. Ma il pensiero che queste
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sorrideva, non a me, ma che importa, il tuo
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facisti l’incidente.» ¶ «Niente, ma’. È che ho poco
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finale per un pelo. ¶ «Ma che minchia stavi pensando
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di entrare alla Montecatini, ma per come mi trattate
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fatto non un piacere, ma mille. Disse al figlio
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la ragazza a fatica ma senza mai fermarsi, Nicola
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Nicola annuì. Bellissimo, sì, ma non quanto te, Anna
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confuse ancora di più, ma quel gesto non aveva
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era ancora a pesca, ma il morsello non l
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aveva venduto la casa ma sembrava pentito, anche se
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diceva lui a parole, ma gli occhi dicevano chissà
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vecchio e della spiaggia, ma non c’è traccia
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la tranquillizza: «Non preoccuparti, ma’, non è successo niente
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lo accontenta l’amico, «ma secondo me Capocolò è
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lo invitavano a mangiare, ma zzà Pina cucinava da
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tenere lontani gli insetti. Ma al largo, di fronte
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accompagnò con il ritornello: «Ma come fare non so
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so, sì, devo dirlo, ma a chi? Se mai
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che tutti chiamiamo Capocolò ma chissà come si chiama
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distrutto dal lungo viaggio, ma quando scese alla stazione
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tempi e il rituale, ma a lui non pesava
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può pungere a sangue ma ha un sapore unico
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contro i suoi princìpi, ma le lacrime gli scappavano
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fazzoletto e la consola. Ma lei sembra inconsolabile: «Non
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e stanco. ¶ «Non preoccuparti, ma’, vado io a dare
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mi hai inseguita, deciso: “Ma perché tu non ti
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vuoi azzurra e lucente, ma perché tu non vuoi
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con il mondo intero? Ma se non mi conosci
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arrivasse al suo paese, ma spesso usciva con lui
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ci dia una sola.» ¶ «Ma che continui a vincere
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nella resistenza alla velocità. Ma quello stage gli restò
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brezza marina. Non parlavano ma la stanza zampillava di
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e Lucia l’insegnante, ma le vacanze e le
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cinque o sei volte, ma alla fine si sono
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se venisse a saperlo. Ma è l’unico modo
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e pensa ad Anna, ma non ha voglia di
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Nicola non lo sa. Ma riconquistare il tuo sorriso
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non in quel momento, ma presto: di morire giovane
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e pieno che viveva, ma anche per la serenità
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che cominciava a ingrassare ma che per lui era
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non ti mollava più: “Ma il cielo è sempre
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già canticchiava il ritornello: «Ma il cielo è sempre
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diventare rosso dalla rabbia. «Ma stai scherzando?» domandava, «chi
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chi, Mario? Mario Manfredi? Ma sei sicura?», stringeva forte
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gli è successo niente; ma, se per caso è
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Lucia». ¶ Nicola si arrabbiò: «Ma come ti permetti di
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il comportamento vigliacco, ammise, ma il fatto era che
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avrebbe concesso non uno ma dieci anni di studio
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cominciò a rallegrarsi, aggiunse: «Ma nello stesso tempo vieni
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sudore della fronte». ¶ «Sì, ma io…» stava dicendo Mario
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stava dicendo Mario. ¶ «Niente ma né però. Ho parlato
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che non mi merito. Ma ti giuro che avrai
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aveva mantenuto pochi legami, ma forti. Innanzitutto l’impegno
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davvero intercettava un’eco, ma non sapeva distinguere se
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della mia penzata suicida, ma io ho insistito: «Di
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non è morto davvero ma ci sta chiamando, vuole
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all’anima sua. ¶ «Ohi ma’, non c’è bisogno
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non è la verità ma un desiderio» le dice
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parla in italiano.» ¶ «Ohi ma’, mettiti l’anima in
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capo al mondo.» ¶ «Ciao, ma’» saluta Nicola e quando
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addirittura con un bacio, ma ben presto ripresero a
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un anno alla maturità ma già lei, da sola
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quelli del miglior Mogol, ma più freschi. Come la
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le prove scritte, brevi ma corrette, e lui sentiva
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maniera rapida e precisa, ma quando i commissari lo
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come ai vecchi tempi ma senza una meta precisa
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un clima più mite, ma la prossima primavera ritornano
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una preparazione atletica discreta ma non eccelsa. Per fortuna
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Greco durante il riscaldamento. Ma Nicola pareva soprappensiero, se
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insieme fino al 6 novembre, ma loro cercavano di non
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all’aria del cielo, ma a quell’altra che
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infinità, non solo veleni ma sfruttamenti e ingiustizie di
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Mario e altri sindacalisti. Ma il peggio doveva ancora
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Lei sarà sorpresa, ovvio, ma poi capirà e apprezzerà
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il paese è piccolo, ma ci sono due pizzerie
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Tutto procedeva bene, dunque, ma che fatica! ¶ Una sera
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comoda, tu che puoi!». ¶ «Ma io non mi stresso
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ti dà una mano. Ma sei matto? In Calabria
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di un futuro lontano. ¶ «Ma io, quella, la conosco
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il vero sembrava ringiovanita, ma era proprio lei, quegli
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muoveva di un passo: «Ma che ti prende? Fermiamoci
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Questo nonsense è geniale, ma questo qua è del
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è il mio genere ma mi piacciono, specialmente quest
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inchini, medaglie dal petto. “Ma la notte la festa
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mondo, un mondo diverso, ma fatto di sesso, chi
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porta: «Mi dispiace davvero. Ma la mamma non vuole
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un bacio. Sembrava distratto ma l’ascoltava attentamente: sapeva
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il volume del giradischi, “ma che colore ha una
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ha una giornata uggiosa, ma che sapore ha una
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sono incinta, cosa facciamo?». ¶ «Ma non sei incinta. È
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fretta questa benedetta laurea, ma lo studio non c
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lo teniamo il bambino?» ¶ «Ma sei pazza? Ci roviniamo
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la nostra vita cambierebbe, ma non in peggio: noi
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aspettò invano. Niente bacio. Ma una notizia che ne
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a uno come te. ¶ Ma per fortuna Rino interviene
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di piazza del Popolo. Ma Nicola gli indicò la
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schifezze che aveva bevuto. Ma appena appoggiò la cornetta
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piangere come un bambino: «Ma è vero che Rino
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medico del Pronto Soccorso. Ma al reparto di neurochirurgia
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ritorno del figlio ripetendo: «Ma non termina mai questa
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ti passa!». Mangiava, sì, ma non parlava, e subiva
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con uno studio legale, ma di mattina continuava a
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Lucio Battisti: «Ancora tu, ma non dovevamo vederci più
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ci scappa da ridere». Ma rise, imbarazzato, solo lui
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Finalmente la partita cominciò, ma si capì subito che
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adesso, lo stesso turbamento, ma si sarebbe girata per
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di te so tutto.» ¶ «Ma guarda un po’» dice
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messo pure in viaggio, ma non era così semplice
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Anna sembra ascoltarlo commossa. Ma quando lui comincia a
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commentò, neppure una parola, ma sentiva uno squarcio nelle
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freddo d’inverno, sì. Ma non si può avere
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abbronzato già ad aprile, ma con pochi riccioli superstiti
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pensava già suo padre: «Ma possibile che un giovane
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diceva. Ed era vero. «Ma è stata una civetteria
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che hai sulla testa, ma quello che hai dentro
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sempre un bel figo». Ma a lui Manuela e
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anche a occhi aperti, ma non faceva nessun passo
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pure la madre volentieri. Ma due o tre giorni
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sue forze. Forse sbagliava. Ma tagliare il cordone ombelicale
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benessere come speravano tutti, ma una delusione mortale, una
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protesta verso la legalità. Ma in quel settembre dei
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insomma una libertà anonima ma indispensabile per poter rifiorire
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apposta, non per gelosia, ma per minare il loro
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matematica e la meccanica, ma anche la pittura, «lo
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lo sa nemmeno Nicola. Ma è proprio questo che
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abbiamo pila a sufficienza, ma abbiamo robba sfiziùsa a
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cose avranno da dirsi. Ma parla solo Anna, ora
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màmmata, stesso fisico asciutto ma non troppo, stesse labbra
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solo per Rino Gaetano, ma anche per Lucio Battisti
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Massimo Cotto, Rino Gaetano. Ma il cielo è sempre