Vittorio Alfieri, Virginia, 1783

si vuole. ¶ Virginia ¶ O madre, io mai da questo

natali? Ah! non sai, madre, ¶ ragion, che in me

d'inviolabil legge. ¶ Virginia ¶ Madre, e fia ch'io

con essa. ¶ Virginia ¶ O madre, ¶ forza non v'ha

sia, strappata dalla falsa ¶ madre la schiava fuggitiva. ¶ Virginia

te son tolta, ¶ alla madre, ed a me. Costui

con essa ¶ la falsa madre: ivi le aspetto; ed

sola e inerme la madre. — Alfin pur giorno ¶ sorge

pietosa, lagrimava ¶ spesso la madre, e non sapea qual

appressa; ¶ seco è la madre, e Icilio, e immenso

cospetto tuo vedi una madre ¶ misera, a cui la

nostri? ¶ Appio ¶ Scuso di madre i detti. A te

Ciò che asserir romana madre ardisce, ¶ (Romana sì, e

deh! si ascolti una madre. Il popol tutto ¶ all

ai detti, ¶ giudicherà se madre vera io sono. ¶ Appio

si vieta, ad una madre ¶ vietar vuoi tu? ¶ Appio

pietade ¶ potria sentir, di madre e figlia al nome

le prove pria, la madre ¶ verace, o falsa, udire

pianto ¶ con la squallida madre. In dubbio orrendo ¶ di

ten prego. ¶ Numitoria ¶ Son madre, e tutto io sento

esorta, grida. ¶ Pianto di madre, beltà di donzella, ¶ valor

il cangiar tuo? Deh! madre, andiam... ¶ Appio ¶ Rimani; ¶ ascolta

non mi darai tu, madre? ¶ Numitoria ¶ O figlia,... vieni

crine, alto gridante, ¶ la madre. Odi rimbombo? Oh di

Appio ¶ Udite ¶ amor di madre? udite? Or, chi nol

che supposta è la madre, e che ingannato ¶ n

che convinta ¶ la falsa madre è da tai prove

niun mi ascolta? ¶ Virginia ¶ Madre, tu vedi il genitor

sedizioso duol di finta madre: ¶ la non sua figlia

svenerete prima. ¶ Virginia ¶ Oh madre! ¶ Popolo ¶ Oh giorno! ¶ Virginio