Vittorio Alfieri, Timoleone, 1789

il dicon tutti; ¶ che mai soffrir, mai non vogliam

tutti; ¶ che mai soffrir, mai non vogliam tal forma

farete, uniti? E qual mai tempra ¶ di governo, eccellente

ragioni; o il dì mai più non sorge. ¶ Echilo

pentir men debba. Io mai guerrier più ardente ¶ di

un duce ¶ più valoroso mai di te non ebbe

troppo!) nol veggo? Esser mai questo ¶ fero apparecchio orribile

potea ¶ il mio corteggio, mai? Ne uscii, che stanza

uom, che per sé mai non tremò, tu ascolti

a magistrati iniqui antepor mai ¶ compri soldati, ed assoluto

né me capace ¶ creder mai di viltà. S'altri

diverso, dal cor nulla mai trarmi ¶ potrà, che a

forse. ¶ Misera me!... Che mai farò?... ¶ Echilo ¶ Ti volgi

opra potevi ¶ peggior tu mai? ne freme ogni uom

tu non mel creder mai. ¶ Uom lasciò mai sovrana

creder mai. ¶ Uom lasciò mai sovrana possa? Errasti ¶ forse

acciar mancò vendicator qui mai. ¶ Timofane ¶ E venga il

d'oro, sazietà non mai; ¶ privo di pace, che

Ah! no; più caldi mai, né mai più veri

più caldi mai, né mai più veri ¶ forti divini

detti in cor mortale ¶ mai non spirò di libertade

il ridico: non avrai mai regno, ¶ se me tu

cedi, or che fia mai?... Deh! m'odi. ¶ Vuoi

nella union de' non mai compri voti; ¶ nella incessante

Greca madre, ¶ debil fu mai, né inerme? Armi possenti

dove ¶ ciò accada pur, mai non mi arretro io

non mi arretro io, mai. ¶ Men biasmo a loro

fui più schietto io mai: di cor ti parlo

tiranno!... Ah! se ciò mai!... Si voli; ¶ salvisi il

troppo io certo, ¶ che mai da loro a patto

a noi non fu mai d'alma più saldi

oggi, non fu forza mai. ¶ Echilo ¶ Tosto volar l

la forza, e non mai l'arte. ¶ Echilo ¶ Ed

tu riserbare in vita ¶ mai non dovevi. Io tel

noi non uccidi. ¶ Echilo ¶ Mai non sperar di riaverne

in me... ¶ Echilo ¶ No, mai... ¶ Timofane ¶ Soldati, ¶ scostatevi; l

non v'ha più mai... ¶ Echilo ¶ Deh! m'odi