Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli, 1947

il piattello sulla gobba; mani di operai e di

morire con le loro mani in mano. ¶ Fu un

questo abito?» ¶ Sciogliete le mani di mia madre, scioglietele

critico. Vedeva le grosse mani dei suoi parenti ricchi

prete. ¶ «Monsignore, bacio le mani.» ¶ «Non sono monsignore.» ¶ «E

sogghignasse. Vedevo le sue mani tremare. Ripeté: ¶ «Perché non

tenere a posto le mani, sgualdrina?». ¶ Cadeva una bacinella

o possa metterle le mani addosso; quando cominciai a

quattro ore consecutive le mani nel catino, era un

non lo trovo. Le mani non mie che stringerai

punto di morte, le mani non tue che io

si avvicinino e care mani ci sfiorino è simultanea

palmo delle nostre logore mani questi trent’anni. La

e più serio le mani affioranti di chi sta

una dilazione. Teneva le mani dietro la schiena, e

con devoti baci le mani fuligginose. ¶ Alla immatura fine

d’incenso vi lega mani e piedi, per qualche

vero?». ¶ E a due mani sollevò una pila di

pezzo con queste mie mani su questo banco. Come

occhiate o le sue mani o la sua indifferenza

si addossarono con le mani in mano, per non

s’incurva, intascano le mani brune e pelose, aggrottano

strangolarsi con le proprie mani, riuscì ad accostarsi alle

facendo si legò le mani perché non di rado

si capovolgeva, ritta sulle mani gemeva singhiozzava e ululava

puerilissimi, si battono le mani contro quelle di un

ridere conciso, dalle vostre mani buie che tendono sempre

orologio del nostro insegnante. Mani più leggere del vento

può starsene con le mani in mano, pensava don

antica statuetta, torcendosi le mani. Una volta sentì dire

a capo basso, le mani che allungavano oboli e

miracolo, guardate le mie mani come tremano. Vol mi

e gli baciò le mani. Ah gli sberleffi di

illumina ogni sera le mani di Assunta nelle mani

mani di Assunta nelle mani del suo eventuale marito

Assunta quasi rifiuta le mani del fidanzato, gli dice

di Borbone lo prediligeva, mani di re sono ora

re sono ora le mani di don Ernesto. Egli