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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, Komokokis, 1902

concordanze di «me»

nautoretestoannoconcordanza
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la dolorosa perdita da me subita.... ¶ — Non so nulla
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prendo con entusiasmo! A me non resta che venir
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sveglio e paziente di me, interrompeva qualche volta la
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amico Edoardo guardava, come me rapito, la scena grandiosa
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Una forte tentazione colse me e l’amico Edoardo
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sole!... ¶ Guardai sotto di me. ¶ La valle era ormai
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pure mezzo matto.... non me ne offendo, – mormorò Edoardo
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un po’ da chi? ¶ — Me l’immagino! da qualche
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mormorò Edoardo volto a me. – E non ti sembra
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accaduto?... – gridò Edoardo, di me più calmo. ¶ — Dio!... non
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alle tante emozioni da me già provate nelle mille
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enigmatiche parole che per me avevano tutto il sapore
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debba anch’egli come me conoscere e sapere: provi
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lampante. ¶ — Sembra anche a me. ¶ — Ora dimmi una cosa
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anonimo postillatore che, secondo me, deve essere stato il
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un apposito gancio da me ideato, si sarebbe continuato
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lasciate venir giù anche me con voi.... ¶ — Siete matto
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scorsi chino sopra di me un volto ansioso e
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vedeva chiaramente. ¶ Intorno a me era una strana, sottile
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di preciso intorno a me: ma il volto di
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mormorai, guardando sotto di me. ¶ — Ma guarda dunque.... che
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sono ancora tutto confuso.... ¶ — Me lo immagino bene. ¶ Feci
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sveglio?... ¶ — Perfettamente padrone di me. Passato il primo momento
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od addormentato sotto di me e che galleggiavano pacificamente
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abbondanza! ¶ — Pare anche a me. ¶ — In compenso un certo
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Ebbene? ¶ — Sto constatando su me stesso una cosa... ¶ — Cioè
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amico si volse a me. ¶ — Edoardo, – ripresi, – io tremo
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è balenata anche a me, poco fa, quando tu
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era fatta padrona di me. ¶ L’ombra bianca intanto
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E intanto notai tra me come il buon vecchio
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fenomeno avvenire entro di me. Come un senso, non
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il vecchio, voltosi a me, mi disse: ¶ — Basta, ora
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prima di fare a me delle domande, che come
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Edoardo. ¶ E gridò, volto me: ¶ — Ah – credo d’indovinare
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chi si ricorda di me..... lassù in quella vostra
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non volea venire a me, non avessi stabilito di
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cose di questo mondo. Me ne apprese il linguaggio
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certa specie che a me fece ricordare subito la
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percepiva più, dentro di me, che quel senso grandioso
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aria luminosa, davanti a me parve condensarsi, raccogliersi, e
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mosse, ma nè a me nè a Edoardo fu
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la potenza che a me qualcuno ha voluto dare
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Ed ora venite a me, figliuoli, – proseguì egli, – scendiamo
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io aveva portato con me, dal nostro mondo, si
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si agitava misteriosamente in me e si ribellava. ¶ Ah
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si avanzò verso di me. ¶ Poi mi dette le
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teneva fissi su di me gli occhi profondi, che
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paura.... di te. ¶ — Di me? – mormorai sorridendo. ¶ — Sì, qualcuno
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dai miei fratelli, da me.... ¶ Essa pareva del tutto
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credimi, abbi fiducia in me. Quanto ti dirò ti
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lungo fremito correva a me le membra ribelli, mio
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amore, che aveva per me qualcosa di soprannaturale e
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per sempre. ¶ Attrassi a me il gracile fiore luminoso
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Gli hai parlato di me, di Kamelia? ¶ — Sì. ¶ — Gli
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qual modo? ¶ — Kalika non me l’ha detto: ma
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ho tenuto lontano da me il crudele – per noi
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ormai fa parte di me! ch’io ormai impazzirei
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s’era impadronita di me, s’era fatta gigante
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cercassi di negarlo a me stesso. La nostalgia del
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grande fede sorgeva in me, una speranza ardente faceva
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intendi? È impossibile per me... e per colei che
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perplesso. ¶ — Lascia fare a me, amico mio. Io parlerò
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mia, tu guadagnerai con me il mio mondo, comprendi
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rispose. ¶ Alzò su di me i begli occhi che
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di titubare.... o con me o.... ¶ — Sono con te
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lo sai meglio di me, Stephenson non è pervenuto
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parola, che dovea a me e ad Edoardo far
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del sole: dietro di me veniva Kamelia, agile e
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diletta, tutta affidata a me, ormai, non mi pesava
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in tal modo a me, tutta a me. ¶ Compresi
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a me, tutta a me. ¶ Compresi e palpitai. ¶ Ormai
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avea più altri che me: ella non avea più
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amici: non avea che me, suo sposo e amante
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hai con te? ¶ — Sicuro. Me ne sono empito le
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Kamelia, sempre stretta a me, mi si avviticchiò più
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morto.... ¶ Trattenuto fortemente da me, Edoardo si calò nell
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abbandonò nuovamente tutta a me. ¶ In quel punto sentimmo
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sentii più presso di me. ¶ Preso da un cieco
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terrore strinsi forsennato a me Kamelia che abbandonata sul
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umana china sopra di me. ¶ — Amico mio, sei sveglio
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compagna. ¶ — E Kamelia? ¶ Edoardo me l’accennò. ¶ — Vedila lì
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lontano, di fronte a me. ¶ Era come un vero
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preparato per lei. ¶ E me le posi in ginocchio