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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Massimo Carlotto, Il mistero di Mangiabarche, 1997

concordanze di «me»

nautoretestoannoconcordanza
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l’uomo, rivolto a me e al mio socio
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situazione, ma che a me non importava affatto avere
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il loro aiuto. A me serve uno come lei
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tono carico di nostalgia. ¶ Me ne andai in silenzio
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domandò sospettoso. ¶ «Da quando me lo chiedono i loro
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contro il muro e me ne andai dalla stanza
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calma. Ero furibondo con me stesso. Non mi ero
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lei sa meglio di me quanto sia appropriato definire
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in passato pensavano di me entrambe le cose. E
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le dico che per me è arrivato il momento
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Poi è capitato a me e non ci volevo
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nel culo anche a me. So tutto sul tema
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l’ennesimo calvados per me e del filu ’e
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di dire che secondo me quel figlio di puttana
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effetto. «Non solo perché me lo sento... In realtà
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sopportare l’idea che me ne occupassi senza la
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avevo salvato la vita. Me lo rinfacciava sempre ma
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I drittoni come Siddi me li vedo come minimo
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preoccuparti, Alligatore» rispose prontamente. «Me lo chiedono tutti. Sono
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tu verrai dentro con me. Fuori, ci deve stare
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ne avevo abbastanza e me ne andai a letto
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Tu» disse rivolgendosi a me, «entri dietro di noi
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approfittò per avvicinarsi a me e verificare le mie
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la testa sconsolato e me ne tornai a letto
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bene...». ¶ «Non dirlo a me» ironizzai, agitando il braccio
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anni prima e non me lo ero mai perdonato
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sicuro. Di certo non me lo porto a casa
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fargli visita?» domandai. ¶ «Non me lo ha mai detto
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aperti... soprattutto su di me «Perché ero un pivello
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Marlon, ti unisci a me?». ¶ «Certo» rispose il sardo
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miei due soci e me ne andai. Raggiunsi Castello
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si suona blues». ¶ «Non me lo avevi chiesto, Alligatore
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Protezione pentiti». ¶ «Allora per me è arrivato il momento
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disse, sporgendosi verso di me. ¶ «E che la scomparsa
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le orecchie. Sapevo, perché me lo aveva raccontato infinite
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No... Si lavano con me... È diverso». ¶ Più tardi
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un sacco di stringhe...». ¶ «Me li ricordo. Ogni volta
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dal fare commenti. «Per me va bene. “Appesantite” pure
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lo sguardo su di me. «Ce ne stiamo andando
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vestii e in silenzio me ne andai. ¶ Quando aprii
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è civiltà» dissi e me ne andai, fingendo di
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che non avevo con me la bestiola regolamentare. Particolare
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e camminò verso di me con lentezza circospetta. Sapevo
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fretta. Stai lavorando per me» sottolineai. «Dimmi in quali
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conversazione era terminata e me ne tornai alla macchina
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estero. ¶ «A Cagliari, secondo me, Dedonato ha continuato a
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sigarette. Portavo sempre con me anche il walkman e
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to love you baby. ¶ Me le tolse con un
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polizie. La Corsica, secondo me, è il posto giusto
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scelta» indicai Rossini e me stesso. «E poi, sono
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ferri”...» poi, rivolto a me «Dove abita?». ¶ Afferrai al
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io?» chiesi titubante. «A me aprirebbe la porta senza
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Mica è venuta da me o da Marlon, quella
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Dedonato». Poi, rivolto a me: «La picca è il
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sedesse di fronte a me. Più di ogni altra
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faceva l’amore con me, con passionalità così travolgente
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abile a liberarsi di me» concluse a fatica. «Lo
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calvados, avevo portato con me il walkman. Chiesi a
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farlo crollare». ¶ «Anche a me non ha dato l
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poteva essere che Gina. Me la immaginai in giro
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D’accordo. Intanto però me ne parli lei». ¶ Iniziai
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la terza volta che me lo chiedi, Marco». ¶ «Scusa
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letto del sardo. ¶ «Secondo me ha perduto i contatti
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questo numero di telefono?». ¶ «Me l’ha dato il
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dita, venti domande non me le toglie nessuno...». ¶ «Non
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cui dovrai scegliere tra me e lui» si lamentò
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della camicia. Il milanese me la strappò di mano
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parte della partita. Secondo me si nasconde ben lontano
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tu non pretendere da me strategie di alto livello
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Lo portavo sempre con me, da anni. L’avevo
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il mio. Perciò non me ne ero mai separato
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spiccava un bottone nero. Me ne porse uno uguale
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lo spinga verso di me» spiegò premuroso. «Non è
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premuroso. «Non è di me che dovete aver paura
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agente si rivolse a me. Ero la sua ultima
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era molto importante per me. L’avevo conosciuto che
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di dirigersi verso di me per tornare alla macchina
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tutti gli altri, che me ne svelò il significato
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animo nobile ma non me lo sarei mai perdonato
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confessore. Era toccato a me – come era giusto del
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i clienti. E non me ne importava più di
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con il binocolo. Poi me lo passò. «Indovina un
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si nota da lontano». ¶ Me la sbrigai in una
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di casa» ipotizzai. ¶ «Secondo me vanno a fare la
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Poi si rivolse a me: «Tieni il mitra con
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Un giorno venne da me Leon Benoit: cercava un
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decisero di rivolgersi a me, tramite Benoit, in quanto
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zona di Cagliari. Per me era invece impossibile allargare
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e voleva fuggire con me. Le raccontai una montagna
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Alligatore non tentare con me questi trucchetti... È sempre
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Rossini. Poi, rivolto a me: «Se non ti serve
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lo rimproverai. ¶ «Figurati se me lo dimentico. Tu sparerai
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e in qualche secondo me ne illustrò il funzionamento
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si girò verso di me, impassibile, e con un
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fatto riemergere dentro di me il dolore e l
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Ti prego... Fallo per me. Prova almeno una volta