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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Il codice di Perelà, 1911

concordanze di «me»

nautoretestoannoconcordanza
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1911
È vero, anche a me. ¶ – Ma quello non era
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1911
parola salire fino a me e penetrarmi nel petto
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1911
era dato, intorno a me era tutto nero. ¶ – Dunque
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1911
Povero diavolo. ¶ – Sotto a me ardevano perennemente alcuni ceppi
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1911
Non ricordo quando in me nacque la ragione, la
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1911
conto che sotto a me esistevano degli esseri aventi
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1911
attinenza col mio, conobbi me stesso e loro, imparai
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1911
non rimanevano inerti in me, ma incominciavano la trama
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1911
credevo tutti uguali a me. ¶ – Che illusione, poveretto. ¶ – Disgraziato
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1911
poteva arrivare fino a me... ¶ – Meno male. ¶ – Tanto leggera
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1911
ragione di nascondersi a me nel loro vero nome
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1911
una parola che riguardasse me. ¶ – E voi non parlaste
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1911
che è papalino. ¶ – Per me è un turco. ¶ – Signor
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1911
sentii spegnersi sotto a me quella dolce conversazione che
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1911
morte fosse giunta per me. Invece, le mie membra
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1911
tutto fosse finito per me, ero giunto alla porta
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1911
come voi, è da me altissimamente considerato. Sono sicuro
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1911
meglio. Lasciate fare a me, non c’è uomo
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1911
fede. Verrà dopo di me Cristoforo Soffiato, il critico
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1911
viene sempre dopo di me, è la sua inferiorità
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1911
dannazione. Vi parlerà di me senza dubbio. E di
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1911
Che cosa? ¶ – Il pallone. ¶ – Me lo fa vedere gonfiato
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1911
denti. Date ascolto a me, tornate a casa vostra
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1911
fumo. ¶ – Già, è vero, me n’ero dimenticato. E
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1911
dettava, e che cosa me ne importa? ¶ – Dici che
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1911
amore. ¶ – Ah! ¶ – Anche da me, non è vero? ¶ – E
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1911
è vero? ¶ – E da me proprio niente? Volevo dire
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1911
Io m’intendo da me. ¶ – Taci, sciocchina, che ne
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1911
Che cosa importa a me se gli uomini che
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1911
vollero continuare intorno a me lo spettacolo dei rospi
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1911
ho scorto dietro a me un signore che non
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1911
bravo signore dietro a me. Dategli un colpo d
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1911
si farà presentare a me, accerchierà la mia casa
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1911
soltanto: non rivolgete a me una domanda, e continuategli
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1911
vincere una battaglia sopra me stessa: riportandone la vittoria
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1911
non poteva avere da me lo slancio e la
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1911
qualche volta scappa. ¶ – A me sarebbe scappata da un
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1911
virile. Nulla è in me di quella grazia e
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1911
sempre avverso. Mentre in me cresceva questa terribile sofferenza
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1911
occupassero meno ancora di me, non esistevo per essi
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1911
avrebbe potuto interessarsi di me. Bisognava passare cinque minuti
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1911
grossa vedova, allontanando da me l’interesse degli uomini
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1911
perduto il dominio sopra me stessa e mi sarei
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1911
Ilario Denza fu su me con quello slancio, credo
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1911
lasciarlo agire sopra di me. Per il dolore di
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1911
Perelà, io portava in me, senza saperlo, un uomo
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1911
fumo... Dio mio... a me è piaciuto sempre l
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1911
donna? Anche lui come me? Chi me l’ha
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1911
lui come me? Chi me l’ha rubato? Sono
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1911
cerca in pena come me. Perché non ci possiamo
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1911
che è carina? ¶ – A me questa storiella fa tanto
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1911
Carlomignolo venga davanti a me sull’istante, senza perdere
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1911
a sdraiarsi vicino a me. Disteso così tra il
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1911
trionfo. Egli vive con me nel mio palazzo o
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1911
che aveva provocato in me una così tremenda sciagura
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1911
custodia, esse vedevano in me un esempio celeste di
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1911
che vi ho detto me ne sentivo ancora tanti
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1911
mi pesavano, mi soffocavano, me ne sentivo schiacciata e
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1911
le sorti si dette me in sposa al Duca
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1911
ch’era insieme con me erede di tutto il
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1911
questo amore nuovo per me, vibrante, lieto, dopo tante
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1911
a pochi centimetri da me, dalla mia guancia, e
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1911
a spiegarlo neppure a me stessa. ¶ «Mio marito resisté
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1911
a pochi centimetri da me, dalla mia guancia, con
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1911
fenomeno né ricordare di me un solo particolare. Per
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1911
un solo particolare. Per me fu sempre una questione
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1911
potuto tollerare vicino a me il roseo animale, la
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1911
si sarebbe sospettato di me. E poi... come sarei
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sollevai con soavità e me lo strinsi ancora, mi
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morto, era morto con me... per me... era morto
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1911
morto con me... per me... era morto davvero... laggiù
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1911
paura di che? Di me, paura? Mi avessero appesa
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1911
l’abitudine che non me ne accorgo neppure. Venite
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1911
nulla volle imparare da me, ritenne questa parola che
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1911
e un velo uguale? Me sola divorano con lo
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1911
è stato sotto a me, ero tanto commossa, non
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1911
garbato sorriso, tutto per me, avete capito? Mi sono
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1911
dieci minuti prima di me. ¶ – Perché? ¶ – Non ti sei
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1911
poi, come siete? ¶ – Non me ne parlare. M’hanno
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1911
Com’è contento. ¶ – A me sembra sempre lo stesso
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1911
le hanno buttate a me: eccole. Non mi avete
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1911
l’ho fatto per me, sapete, mai più! Ma
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1911
taluna vorrà fare come me sarà sicura d’avere
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1911
vero, avete ragione, non me ne ricordavo. Voi avete
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1911
tanto leggera, quasi quanto me. ¶ – Carino! ¶ – Tesoro. ¶ – Non so
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1911
fossero nemmeno puliti. ¶ – Per me lo prenderei con le
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1911
Fumo sempre sia. ¶ – A me la prima bottiglia. ¶ – Pha
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1911
Perelà, vi ricordate di me? Io sono la marchesa
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non è vero? Come me: anch’io ho trentatré
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vero? Il doppio di me. Sareste... un vecchio, un
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bel giovane, giovane come me e come me rinnovato
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1911
come me e come me rinnovato alla vita e
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1911
cammino, per dare a me il tempo di potervi
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1911
siete stato buono con me, tanto buono e generoso
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1911
eccezionale natura? Che cosa me ne importa? Voi siete
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1911
la vedrò davanti a me oggi stesso, eccola, è
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1911
tutti una grande maraviglia, me lo figuro così bene
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il minimo interesse per me, tutto quello che si
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pazzo, benissimo, che cosa me ne importa, sono venuto
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e quando piace a me. Questo è il segreto
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è legato già. Con me invece tutti si preparano
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quello che aspettano da me, sono tutti in agguato
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quanto avvenne sotto di me, le osservazioni pratiche dei
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maraviglioso, date retta a me, è il solo dove
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ricorderete, vi sovverrete di me. Per un uomo straordinario
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ritorni solo, chiedi di me: Mademoiselle Lilì, non avrai
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1911
un giorno disse a me: «vorrei essere come lui
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e faresti morire anche me per il dolore, ecco
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società, date retta a me, cercate il modo di
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proveranno poco gusto, io me ne infischio di loro
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tornato. ¶ – Lo escludo. ¶ – Ascoltate me... era di candide carni
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ha sulle corna quanto me questo uomo di fumo
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come si fa? ¶ – Io me lo sento tutto dentro
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complicate. ¶ – Lasciatevi guidare da me che sono il vostro
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di Satana! ¶ – Ecco. ¶ – Io me ne lavo le mani
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le mani. ¶ – E io me ne infischio. ¶ – Il processo
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voleva divenire leggero, come me. Perché non dirmi una
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Perelà, – avete paura di me? ¶ – Perdonatemi, signore, voi mi
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vestita... che direbbero di me? Forse non mi lascerebbero
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si prepara contro di me, lo sento. Che feci
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che è morto per me, che io sono causa
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forse ha implorato per me ottenendo che mi lasciassero
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doveste cadere senza di me. Se voi siete perduto
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une chose affreuse. ¶ – Il me dégoûte. ¶ – Je m’en
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Giacomina. ¶ – È vero, non me n’ero accorta. ¶ – «Bàrbero
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Mucchio Giacomina», silenzio! «da me visitata, trovasi affetta da
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1911
è stato detto a me non resta che una
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che siete tanti contro me sola. ¶ Leva ancora in
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scandalo. ¶ – Io ho paura, me ne vado. ¶ – Paura di
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Le lascio così, come me le avevano preparate. Pena
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belle e lucide come me le avete donate, e
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1911
recluso, per dimenticarvi di me. Voleste tante cose, ch
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donna, che avrà per me l’ultimo singulto. A
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Correte tutti! Correte con me. ¶ – La marchesa di Bellonda