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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

concordanze di «me»

nautoretestoannoconcordanza
1
1932
luna sempre davanti a me. Non so che gioia
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1932
sera agivano su di me in modo ben diverso
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1932
paradiso: che giocava con me a nascondarello nel parco
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1932
cielo, a testimonio di me? E ogni volta m
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1932
C'era, tutta per me: solo per me: nel
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per me: solo per me: nel gran sereno dove
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1932
sembrava scendere verso di me. S'iniziava il colloquio
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in quell'abbandono di me nella luna e della
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e della luna in me: in quella umana e
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1932
da quanto è in me di caduco. La scoperta
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quella fioritura diveniva, in me, gioia di sentirmi al
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buon vecchio amico che me l'aveva inviato nella
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1932
saperlo si serviva di me per offerirlo a Chi
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1932
piú in alto di me, piú in alto di
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mese del vento. A me piace che il freddo
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d'amici; ma non me l'aspettavo, d'avere
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alle mammole significa, per me, riaccostarmi al vero viso
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volte ho pianto su me, per dolori di vanità
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fedeli, che trascorreranno con me l'intera giornata. Il
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alberi di discorrere con me: io non posso mai
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volo, non è per me che una foglia, liberatasi
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la sento traboccare in me: non so piú se
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rinnovazione. ¶ Soave, sopra di me, l'ombra dell'albero
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d'essere vista. ¶ Con me, però, è un'altra
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giovani salici. Perde, per me, un poco del suo
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del suo segreto, che me la rende cosí cara
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1932
piú che bella, è me; e mi riempie di
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riposo del cuore non me lo può dare che
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piú in là, per me non v'è altro
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1932
cammina passo passo con me, nulla ignora della mia
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risposto: – Va bene. Non me ne dite il nome
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1932
nome che piacerà a me. ¶ S'arriva, si scende
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Credimi, plàcati, affidati a me. – Poi tacciono, insieme, campana
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1932
la miseria. ¶ E io me ne debbo andare. Qual
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senza difesa accanto a me, come io lo sono
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lo rievoco, ecco che me lo risento, vivo, fare
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1932
e nemmeno sapere chi me lo rubasse. Piú tardi
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1932
tardi, quando vennero per me i durissimi momenti delle
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1932
tornai a sentire, in me, lo stesso cuore attonito
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1932
convalescenza. Tutto intorno a me contribuiva a quella rinascita
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1932
della distanza, attutiva in me l'urto delle passioni
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1932
a Dio. Mai piú me ne allontanerò. Sopra ogni
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Ora del tramonto: da me fedelmente attesa e intensamente
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ella passava davanti a me, spremeva fra le dita
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1932
il muro dinanzi a me era tutto crepe, senza
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pause brevi, che a me sembravano assai lunghe. – «Dove
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abbia perduti? Sono con me, li porto con me
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me, li porto con me.» ¶ Che delizia! Dunque ci
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1932
sogno; e intorno a me non avessi che un
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corsa, senza badare a me. Il fante ritrovato nella
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1932
non pensavo che a me, non ero occupata che
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1932
ero occupata che di me, e della creatura nata
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della creatura nata da me. ¶ Ora, invece, la vedo
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esser buona anche con me! Sto nel mezzo del
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da mia madre a me: ché il tempo di
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da bimba. Splendevano per me, si rimodulavano in me
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me, si rimodulavano in me: come se la diva
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oro falso. ¶ Questa mattina me la vedo al fianco
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riverenza di Manon? (Qui me la schizza lei, la
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1932
la sete è in me: dinanzi ad ogni cosa
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fanciulla ch'è con me, accoccolata su uno scalino
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d'acqua anche a me. ¶ SAN DAMIANO ¶ Da Porta
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non può avere, per me, se non quel viso
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Mi umilio sopra di me, io che pace non
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Ho lasciato dietro di me la chiesa di San
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Il banco dinanzi a me è occupato da una
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a due passi da me, seduta sullo zoccolo d
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1932
avrò sempre dentro di me, non me ne potrò
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dentro di me, non me ne potrò mai liberare
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che amavo di piú, me li andavo a trovare
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grazia di bambina: «El car San Benedett». ¶ La
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Pietra? Anima» dico fra me e me. «Stupende muraglie
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dico fra me e me. «Stupende muraglie in verità
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dello spirito. ¶ Dietro a me, la selva delle Carceri
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1932
che, nelle lettere a me dirette, spesso si firmava
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quel vuoto, quel silenzio me lo sento respirar intorno
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cuce: si volgono a me, sorridono: – Buongiorno, buongiorno.. ¶ Non
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mio, e fu da me stupidamente sbriciolato per la
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di sole, fisso su me come uno sguardo. Venti
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viene incontro qualcosa di me, qualcuno ch'era me
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me, qualcuno ch'era me, e che credevo d
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in giro, e a me certe storie non piacciono
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maschi. ¶ — Ma per i fieu, – dice mamma Marietta
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l'indirizzo!» — «Ah, sí? Me ne vado dal rettore
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vado dal rettore; e me lo faccio dare da
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e balzellanti, un'altra me stessa che vive in
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stessa che vive in me esce, invisibile, da me
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me esce, invisibile, da me, e danza, spensierata, come
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alle porte. Quell'altra me stessa non l'ho
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1932
o valzer, che per me è uguale. Mi basta
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1932
strada fa parte di me. Via Paolo Diacono, umile
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che, naturalmente, viene a me: non già a lei
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perché mai il caso me l'ha fatta incontrare
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ne ho persi. Uno me lo prese il tifo
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ossa al par di me; ma dotati d'una
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1932
di Pallade, è per me un paese di tristezza
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1932
son tutti misteri per me.» ¶ Di lezioni non ne
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1932
verdastro si ricompongono per me i giorni d'Ugo
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Dove fuggire io da me stesso? Dove non mi
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donde verresti Tu in me? O dove debbo io
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detto: Io riempio di me il cielo e la
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che camminano davanti a me per condurmi nella basilica
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latini, celebranti la traslazione: me li traduce il padre
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volto: «Io morrò a me per non morire a
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il tram. Di solito me la ritrovavo lí sul
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cosí la chiamavo tra me e me) s'era
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chiamavo tra me e me) s'era accaparrata la
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non quello affibbiatole da me: la capitana: l'unico
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registro della signora maestra. Me la figuravo seduta al
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a sé od a me? Io non apro bocca
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tutti quanti, eccetto a me. Io m'ero rifiutata
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sei altro», brontolai fra me e me. Poco dopo
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brontolai fra me e me. Poco dopo lasciai la
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avventura si trovassero con me. Non con ostentazione: di
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ostentazione: di striscio, per me sola, senza farmi scorgere
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lui, che dissolveva in me ogni altro pensiero; o
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non veniva che da me, dove non trovava che
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Marco si ritirò con me nel vano d'una
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sé piú che a me: – Sciocco che sono: mille
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veduto, fissato; e a me, piú tardi, dopo la
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le seguenti parole ella me la raccontò: ¶ — Lo sai
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per lui, lui per me, il mondo per entrambi
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misteriosa agivano su di me come lo sciampagna, che
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suo volto era, per me, simile al volto d
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salgano un momento da me. Un momento solo. Voglio
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rinata a vita nuova: me lo scrive, me lo
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nuova: me lo scrive, me lo riscrive, non stancandosi
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e benedire. ¶ “Quanto a me, tu sai ch'io
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vissuta da un'altra me stessa, fuori dei limiti
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lasciato il meglio di me, mi pareva d'abitare
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sua; ma che, da me, nelle giornate libere, – magari
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che venne qui da me, domandai al Lègora se
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meglio spiegare Calista a me stessa. Ci avviammo: Calista
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ovvero a ben sentire, me le rivelava del medesimo
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signora, deve venir da me. Sapesse come so divertire
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essere contenti intorno a me.» ¶ Uscii col cuore illuminato
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il respiro. «Ora, ora me ne vado a letto