Ada Negri, Il dono, 1936

di pietra. Ecco: ritrovo ¶ me stessa: col mio corpo

lo trascorra ¶ dimentica di me, viva soltanto ¶ alla pietà

che mi difenda da me stessa; e in pace

ella nessuno ¶ fu per me; ma giammai dalla memoria

io sull'altro a me rimasto sgrano ¶ a sera

per tutti, ¶ prega per me. ¶ GIARDINI ¶ PIETRE E FIORI

è a morir per me. ¶ Libera andare ¶ fra i

suolo, e su di me. Qualcosa ¶ voglion dirmi: non

scorrer sento entro di me le linfe ¶ della terra

apparirà piú vasto ¶ a me supina, piú fraterno il

la fiamma, accesa ¶ in me da Dio, diverrà cielo

egli le disse a me, bocca su bocca) ¶ vita

pesante ho il cuore, ¶ me l'avventano su verso

in sogno. ¶ E a me basta passar lungo i

in trasparenza. Vieni ¶ con me nell'orto, tutto strati

chiusi; ¶ e riveniva a me da lontananze ¶ smisurate dell

hai nel mondo, senza me? – ¶ Ed io sentíi che

i monti innanzi a me. Sol vedo ¶ fra essi

vedo ¶ fra essi e me risplendere una fascia ¶ meravigliosa

la vampa donde a me ritorni ¶ trasfigurata. ¶ LUNA SUL

sempre ¶ ebbi dentro di me, che mai non volli

due forti maschietti a me nati dal giovine amore

che fanno, senza di me, i figlietti. ¶ Qui giaccio

riconosce ¶ all'infuori di me: mentre s'addensa ¶ la

in cui, per nascere, me tutta ¶ rompesti, e tale

fissar l'impronta ¶ di me stessa, conosco il vano

a te, tu a me: sebben del tuo segreto

mia piena, figlia, a me venisti ¶ com'io, molt

oggi: mai fosti per me sí ricca ¶ di meraviglie

pini, ¶ e penetrava in me con la segreta ¶ musica

Tu venivi lassú, con me, nel maggio; ¶ e contemplavi

pena un giorno ¶ in me placava, ed or con

viso ¶ che giunge a me, ferendo l'ombra: quanti

di sé fa a me radice. ¶ Altre terre, altri

Ma chi mai da me ¶ potrà svellere me? ¶ Quétati

da me ¶ potrà svellere me? ¶ Quétati, sangue ¶ che non

atto ¶ di vita, in me, fu amore. Ed io

mio male, tutto ¶ per me Tu fosti e sei

della morte. ¶ Resta con me, poi che la sera

Tu solo ¶ accanto a me tua serva; e, nel