Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

tutto è tuo dono. ¶ Me della Gloria all'aureo

Pubblico è stata da me composta nell'età precisamente

la morte ¶ Contro di me debole colpo ei vibra

quasi esangue ¶ Solo da me parea sperar mercede. ¶ Languia

mia fiamma, ¶ Perdona in me quest'infelice avanzo. ¶ Dell

ira ¶ Che volete da me, barbari Dei? ¶ si getta

suo furor l'Olimpo? ¶ Me l'addita, se il

E che brama da me? ¶ CALCANTE ¶ Chiede vendetta. ¶ Sai

sovente, è vero, ¶ Da me lo svelle, e troppo

Forse d'intorno a me t'aggiri, calma ¶ I

Del Ciel irato ¶ Con me t'attingi a sopportar

Tu stessa, Amica, in me delitto il pianto! ¶ In

catene avvinta ¶ Lungi da me, né mi concede almeno

Pirro! - (Oh! nome ¶ Per me caro, e funesto a

Di cenere freddo … a me si lancia irato ¶ Tutto

Il cuor gl'estrae - me lo presenta … e in

Della costanza mia da me s'invola … ¶ Polidoro spirò

te solo. ¶ Tu in me di nuovo ogni speranza

spinto. ¶ POLIDORO ¶ Sai, che me pargoletto ancor mal fermo

fermo ¶ E insiem con me tesori immensi un giorno

Dei celare ei volle ¶ Me con pegno sì opimo

in parte ¶ Sopra di me l'orrida man mi

brami, e forse ¶ Di me stesso più ancor libera

Duce adora. ¶ POLISSENA ¶ Chi? … me, Signor … ¶ PIRRO ¶ Tutto scopersi

assai? ¶ Non bastava per me l'esser tu privo

Sempre portar lungi da me mi sento! ¶ La mia

straziar mi sento ¶ Contro me, contro te mi provo

ed il continuo pianto ¶ me cerco in me, né

pianto ¶ me cerco in me, né ritrovar mi posso

freddo. ¶ E quanto a me, non sperar, che questo

faccia tua ¶ Lungi da me la mia anima trasporta

Arsindo. ¶ ARSINDO ¶ Ei di me viene in traccia. ¶ a

Che ad onta di me stesso amar m'è

a detti tuoi con me rispetta ¶ Polissena. ¶ ARSINDO ¶ Signor

ragionar d'amore ¶ Da me fu visto. ¶ PIRRO ¶ Giusto

Padre estinto ¶ Senza placar, me con te stesso uccidi

e di vendetta ¶ In me il desìo disapprovare ardisci

difese ¶ Dall'ira altrui Me con la Madre - Ei

di Te, e di Me stessa io l'idolatro

de' tuoi Padri! A me tu chiedi ¶ La morte

del tuo dover soltanto. ¶ Me lo giuri? ¶ POLISSENA ¶ Ah

inumano ¶ Tuo dover verso me - minaccia, sgrida ¶ Con crudeltà

del Cielo, e di Me stessa indegna. ¶ Agl'occhi

l'affetto, ¶ Che in me regnava, e il mio

fido suo cadrà da me trafitta. ¶ Solo in pensarlo

mio German conobbe. ¶ PIRRO ¶ Me ne domandi? … ¶ con ironìa

potei meritar, se in me v'è colpa ¶ Ella

Esser non dee per me la morte. ¶ posa la

tazza ¶ POLISSENA ¶ spaventata ¶ Da me che vuoi crudele? ¶ Lasciami

mel credi, ¶ Sopra di me, se quel tuo sdegno

chiama … ei chiede ¶ Da me vendetta, ed io rimiro

chi porta ¶ Lungi da me quell'omicida umore! ¶ con

sola idea tutto in me accende ¶ Tutto il fuoco

ultima mia ruina? ¶ Felice me! se a quel sopor

t'amo? ¶ Barbara! - a me negar l'affetto mio

Della tua vita ¶ In me, tel giuro, il difensore

duopo ¶ Per guidarti con me libera al Mare. ¶ Quivi

indugj or tempo ¶ Per me non è. Volisi al

mai ver, che per me sol si sparga ¶ Tanto

oh! dolce ¶ Metà di me… spoglia funesta, e cara