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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, Komokokis, 1902

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
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1902
alberi. Ad un tratto mi arrestai di botto, davanti
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dal lago scintillante.... Io mi trovava allora nell’allegra
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amico. ¶ Lo guardai desolato. ¶ — Mi annoio! ¶ — Ah! ¶ — Non mi
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Mi annoio! ¶ — Ah! ¶ — Non mi credi dunque? ¶ — Altro che
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sovente solevi nominare. ¶ — Quando mi trovava in acque critiche
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dolore, lo strazio.... ¶ — Calmati. Mi ha lasciato erede.... ¶ — Erede
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castello! in compenso però mi dicon sia mezzo diroccato
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lo zero?... ¶ — È quanto mi sto chiedendo anch’io
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paese, al quale non mi avvicinava senza una dolce
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e l’amico Edoardo mi aveva spiegata la metamorfosi
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scienza sua. ¶ Poichè egli mi aveva parlato con entusiasmo
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il viaggio un’occasione mi si sarebbe certamente presentata
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conosciamo neppure di vista, mi dicono sia un oscuro
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frastuono monotono e cadenzato mi cullava vieppiù, la vocetta
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vieppiù, la vocetta squillante mi titillava l’orecchio stranamente
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miei poveri occhi.... ¶ E mi addormentai profondamente. ¶ II. ¶ Sognava
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Sognava Parigi, i boulevards, mi pareva di essere alle
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spettacoloso bouquet all’occhiello mi sbarrava la via, quando
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quando una voce robusta mi svegliò: ¶ — Su, dormiglione! ¶ E
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ci scambiammo un’occhiata. Mi appressai alla guida che
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il buon alpigiano, – non mi era sbagliato.... Il buon
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comperò. ¶ — Che caro zio! mi diventa più interessante di
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modo come lo guardavano, mi sorse il dubbio che
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austerità di fede, che mi facea pensare, mio malgrado
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famosa nicchia di cui mi aveva parlato la guida
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s’immaginò in seguito – mi dissero le donnette del
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il buon alpigiano che mi narrava l’avventura – sprofondato
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Fin dai primi giorni, mi sentii stranamente attratto dalla
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inintelligibili, fra le quali mi riuscì dopo grande fatica
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detto, quando gli occhi mi caddero sulla parte posteriore
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di alcuni caratteri che mi apparvero sotto di essa
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deteriorata e ammuffita e mi apparve tosto una lunga
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tutti gli uomini.... O, mi spiegherò più chiaro, tale
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viva irritazione nervosa. ¶ Eduardo mi fe’ cenno di calmarmi
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non anelo altro, che mi struggo.... che sto cercando
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emozioni forti.... e non mi dite nulla!... ¶ — Amico mio
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la mente. Le forze mi abbandonarono.... ¶ Caddi svenuto sul
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detto, un vago ondulamento mi cullava dolcemente, mentre uno
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occhi, trasalendo. ¶ * ¶ Quando rinvenni, mi sentii cullato dolcemente, mentre
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mentre un alito tepido mi sfiorava il volto. ¶ Apersi
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dove siamo?... – borbottai smarrito. ¶ Mi stropicciai gli occhi, mi
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Mi stropicciai gli occhi, mi posi a sedere e
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posi a sedere e mi guardai intorno. ¶ Io vedeva
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siamo? – mormorai. ¶ — Non so... – mi rispose la voce di
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trasformata in zattera.... sebbene mi abbia piuttosto l’apparenza
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quasi mezz’ora buona?... ¶ Mi passai le mani sul
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scacciarne le nebbie che mi offuscavano ancora la mente
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ti pare? ¶ — Purtroppo. ¶ — Dunque, mi sembra che la miglior
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in comoda zattera, io mi sono reso lucidamente edotto
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terra ormai da noi! ¶ — Mi vengono in mente le
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resteremo. ¶ — A dirtela, quasi mi dispiacerebbe.... ¶ — Che cosa? ¶ — Uscirne
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uscirne? ¶ — Chi lo sa! ¶ — Mi sembri troppo fiducioso, tu
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un pensiero che non mi garba troppo. ¶ — Parla. ¶ — Che
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Taci, – gridò Edoardo, – qualcosa mi dice che la corrente
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sua astrusa speculazione. Io mi guardava intorno. ¶ Nessun segno
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suo modo di essere. Mi comprendi? ¶ — Perfettamente. ¶ — Ora il
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ad un certo punto mi sentii scuotere delicatamente e
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la voce di Edoardo mi sussurrò all’orecchio: ¶ — Guarda
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nella fulgida visione, non mi udiva. ¶ — Edoardo! – ripetei. ¶ Il
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una strana, impossibile idea.... mi ha colto.... ¶ Egli mi
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mi ha colto.... ¶ Egli mi fissò. ¶ — Ebbene? – mormorò. ¶ — Edoardo
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aspetta dopo morti. ¶ Edoardo mi posò una mano sulla
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creatura viva e pulsante.... mi dice di no, che
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Edoardo aveva fortemente trasalito. ¶ — Mi sembra, – rispose turbato. ¶ — Ah
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Ah! gli occhi non mi hanno ingannato! – ripetei fortemente
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sogno! ¶ Uno strano tremito mi agitava tutto. ¶ Anche Edoardo
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E l’idea fissa mi riprese, veemente. ¶ Eravamo noi
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circolava e il cervello mi pulsava nel cranio? ¶ O
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Dove siamo? dove siamo? – mi chiedevo io smarrito. ¶ — In
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quel punto il cuore mi batteva precipitoso, e anche
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dei figliuoli?... ¶ Il vecchio mi guardò stupito, poi sorrise
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Il più brevemente che mi fu possibile gli feci
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nostre peripezie. ¶ Il vecchio mi ascoltò grave, attentissimo. ¶ Poi
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animazione la fantastica flora, – mi viene un’idea. Sai
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un’idea. Sai che mi fan pensare queste strane
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ho detto. ¶ — Hai ragione, – mi mormorò sottovoce. ¶ — È provvidenziale
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vecchio, voltosi a me, mi disse: ¶ — Basta, ora. ¶ — Perchè
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una vaga nebbia luminosa, mi parve scorgere un complesso
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parola del loro linguaggio mi colpì la straordinaria dolcezza
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Non credo. Questi Komokokis mi sembrano buona gente. ¶ —Tutto
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già noto. ¶ Il vecchio mi ascoltò in silenzio, poi
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e.... ragionar su tutto (mi figuro ora che qualche
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seguito, – come ora voi mi avete fatto sapere – di
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nel nero bàratro che mi trovai aperto dinanzi, lassù
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rinvenni un torrente luminoso mi conduceva ne’ suoi gorghi
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amico e Maestro, fratello – mi ristorò, m’offrì la
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il Sommo Capo tutti mi credon nato quaggiù, come
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di origine. Se voi mi disubbidiste.... io vi punirei
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che un solo tempio, – mi spiegava Kalika, – ma la
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giacchè grosse ossa mostruose mi furon mostrate in una
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E anche qui Edoardo mi ricondusse alla memoria ciò
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pietra ond’era formata, mi fecer comprendere subito essere
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forza mai sospettata che mi lanciasse fuori della mia
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vieppiù distinta e consistente, mi apparve chiaramente. Distinsi una
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sottil senso, del quale mi è fatica esprimere la
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è vero? – mormorai. ¶ Kalika mi guardo severo. ¶ — L’eterno
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ma la sua spiegazione mi persuade: e non nego
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ma non subito. ¶ Egli mi fissò alquanto, e una
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lieve ombra di rimprovero mi parve scorgere nel suo
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traevano gli esseri che mi circondavano, e de’ quali
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quali il solo caso mi aveva fatto compagno! ¶ Erano
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mentre cauto e guardingo mi avviavo.... ¶ Dove? ¶ Un denso
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di perla del lago, mi dette sussultando la cara
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sussultando la cara risposta. ¶ Mi accostai, mentre il cuore
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accostai, mentre il cuore mi batteva. ¶ Là sotto, seduta
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piedini di neve, Kamelia mi attendeva. ¶ Si alzò appena
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attendeva. ¶ Si alzò appena mi vide e si avanzò
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verso di me. ¶ Poi mi dette le sue piccole
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amico, – mormorò ella. E mi parve scorgere come una
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amico.... – mormorò. ¶ — Ebbene?... – insistetti? ¶ — Mi fa quasi paura, ecco
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giorno tu saprai.... ¶ — Qualcosa mi dice ch’egli è
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poc’anzi di Edoardo mi tornarono alla mente. ¶ Kamelia
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e di luce. ¶ E mi era apparsa come in
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la purissima fronte, – tu mi sembri triste.... ¶ — Kamelia sospirò
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spiegare.... ¶ Una grande tenerezza mi scese nel cuore. ¶ — Parla
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qualcuno.... che non so....mi ha parlato al cuore
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qualcosa di vago che mi spaventa.... ho avuto come
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dal vecchio padre che mi protegge, dai miei fratelli
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una voce misteriosa che mi dice che tutto tu
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dica il vecchio Kalika.... ¶ Mi avvidi che Kamelia mi
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Mi avvidi che Kamelia mi ascoltava spaventata e tremante
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era grave e profondo. ¶ Mi ravvolsi nel bianco mantello
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Edoardo. ¶ — Usciamo insieme, – egli mi mormorò all’orecchio. ¶ Feci
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tempo in silenzio. ¶ Edoardo mi appariva pensoso. ¶ Ad un
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Amico, – disse egli, – tu mi nascondi qualcosa.... qualcosa che
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Alzai la testa. ¶ — Perchè mi dici ciò, Edoardo? – chiesi
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Maestri, tu lo sai, mi hanno insegnato a sapere
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io riprovo, e che mi fa temere per te
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Ma una voce secreta mi dire ch’ella non
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convinto. ¶ — Parlagli dunque, e...mi dirai dopo. ¶ E ci
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candido fiore di Komokokis – mi guardava rapita. ¶ Dai suoi
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figliuole del nostro mondo mi parlava del suo intenso
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le ripetei, inebriato. ¶ Ella mi concesse ambedue le sue
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gracile fiore luminoso che mi palpitava commosso accanto, e
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rientrai nella capanna che mi serviva di casa rimasi
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un uomo seduto, che mi voltava le spalle. ¶ Egli
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ti aveva detto, io mi sono recato dal vecchio
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che ti ha detto? ¶ — Mi ha dato una ben
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ben triste notizia! ¶ — Cioè? ¶ — Mi ha rivelato, che per
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lui, ti ripeto! Ma mi ha soggiunto spaventato, che
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non lo credo. ¶ — Kalika mi ha detto: “Vedi? io
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a cent’ottant’anni! ¶ — Mi ha aggiunto anche e
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che questo! ¶ — Povero amico, mi sgomenti! ¶ — Sarà l’aria
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caduti a tradimento, che mi ha cambiato, ma il
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turbato. ¶ — Amico mio, calmati, – mi rispose, – e cerca di
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in quando. ¶ Poichè Edoardo mi vide ritornato calmo, e
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in atto di riposo, mi stese la mano e
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stese la mano e mi lasciò solo. ¶ IV. ¶ Fuggire
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ardente amore che ormai mi bruciava nel cuore.... ¶ Ah
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mie tempie, quasi non mi trovassi più a chissà
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sua prima domanda. ¶ — Non mi sono mosso di qui
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ancora di te.... ¶ — Ebbene? ¶ — Mi ha confermato il terribile
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Edoardo, – il vecchio Kalika mi ha detto che vuole
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sì, lo sento! Essa mi ama.... arde del mio
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alla più grande inquietudine, mi alzò in volto lo
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abbandonerai tu dunque? ¶ Edoardo mi buttò le braccia al
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Ah no! – gridò. ¶ E mi sussurrò all’orecchio: ¶ — Io
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segreta voce della fede mi dice che riusciremo. ¶ — Ehm
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Kamelia. Una voce misteriosa mi dice che ella.... ch
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dunque da lei.... che mi par un secolo di
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azzurro di cielo. ¶ Kamelia mi guardava, co’ grandi occhi
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animava, in silenzio. ¶ Poi mi gettò, le braccia al
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pochi istanti vedeva Edoardo. ¶ Mi parve molto cupo e
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ho detto questo!... Non mi dai il tempo di
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Edoardo ciò che Kamelia mi aveva rivelato poche ore
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una forza misteriosa, che mi spingeva impaziente su que
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su que’ massi che mi doveano guidare alla luce
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primo: tu sta attento, mi porgerai Kamelia. ¶ E volto
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mio. ¶ Una forza arcana mi aveva invaso. I miei
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fatti di acciaio; io mi teneva, direi quasi, incastrato
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a me, ormai, non mi pesava addosso più di
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Un ultimo sforzo e mi lasciai cadere, con Kamelia
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a Komokokis.... ¶ — Confesso che mi sono sfuggiti.... ¶ — Male. Se
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torrente il cui suono mi pare tutt’altro che
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comprendo. ¶ — Una fede secreta mi dice ch’esso, il
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nero torrente che tutto mi fa sperare amico.... ¶ — E
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nelle tenebre: ¶ — Una cosa mi dice che veramente ci
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sempre stretta a me, mi si avviticchiò più tenacemente
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momento trasformato, a quanto mi sembra, in un mar
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cosa della quale sentiamo, mi pare, bisogno tutti e
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un’agitazione insolita che mi scuoteva tutto, e uno
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e uno strano rombo mi avvertirono che la barca
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abbandonata sul mio petto mi parve svenuta. ¶ Ad un
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il caro peso che mi gravava addosso, caddi supino
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Amico mio, sei sveglio? – mi gridò una nota voce
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voce, quella di Edoardo. ¶ Mi rialzai a sedere sul
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sguardo. ¶ Povera creatura! ¶ Ella mi apparì bianca, disfatta: e
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col mio mantello. ¶ Poi mi guardai intorno. ¶ — Ma noi
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Sì. Guarda. ¶ Ed Edoardo mi accennò un punto lontano
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E Kamelia? ¶ — Bisognerà risvegliarla. ¶ Mi chinai su di lei
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non vi riuscì. ¶ Siccome mi parve tanto debole, la
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della riva ove Edoardo mi aveva già preceduto. ¶ — Addio
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mia sposa, che immota mi posava sempre sul petto
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volto. ¶ Com’era pallida! ¶ Mi sentii agghiacciare il cuore
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Egli accorse. ¶ — Guardala, – singhiozzai, – mi fa paura. ¶ Egli si
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coscienza. Il dubbio atroce mi tolse per qualche istante
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mentre un gelo doloroso mi stringeva il cuore. ¶ * ¶ Quando
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ora tutto baciava.... ¶ Come mi parve si accingessero a
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feci un balzo e mi lanciai verso lei. ¶ — Lasciate