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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pino Cacucci, Nahui, 2005

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
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che le fa male, mi creda.” ¶ Lei rimane impassibile
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a caccia di ubriachi? Mi hai guardata bene?” ¶ Il
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possibile, continua a ripetersi. ¶ “Mi perdoni, signora, dove le
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mai fatto in Messico”... ¶ Mi sono lasciata ritrarre nuda
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si affretta a presentarsi: “Mi chiamo Homero, para servirle
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signora. Ma lei non mi conosce neppure.” “Homero, io
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il mio Capitano, che mi ha amata come nessun
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amata come nessun altro, mi ha fatto sentire una
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di morbosamente incestuoso che mi turbò profondamente,” avrebbe annotato
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ti accadrà nulla.” ¶ “Non mi importa cosa potrebbe accadermi
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tante volte che non mi piace che tu vada
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a sé. ¶ “Corazoncito de mi alma... Sai quanto ti
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questa sventurata città, Dio mi è testimone che non
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Washington: “Il generale Huerta mi ha chiesto consiglio, se
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disse ad alta voce: “Mi sposo, mon général”. ¶ Il
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è. E di conseguenza mi teme. È nella logica
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señorito meschino e imbelle... Mi piaceva, sì, e mi
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Mi piaceva, sì, e mi illudevo che con lui
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un giovane ambizioso che mi stava usando per aprirsi
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non importava. Povera stupida. Mi consolavo all’idea che
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in là... ¶ 7. ¶ “¿QUE PASA, MI HIJA?” ¶ Dalla sera alla
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di grave. ¶ “¿Que pasa, mi hija?” “Non mi sposo
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pasa, mi hija?” “Non mi sposo più.” Carmen aveva
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caro papà, cosa non mi ha fatto e non
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ha fatto e non mi farà mai... E in
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per me. Ma non mi importava che non mi
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mi importava che non mi amasse, il problema è
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nella sua vita mansueta. ¶ “Mi stai dicendo che ti
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mordeva i baffi e mi fissava muto. Con lei
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papà, che lui stesso mi aveva insegnato a usare
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non si è scomposto: mi ha sfilato la pistola
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faticosa. ¶ Sono rimasta delusa. Mi ha fatto male vederlo
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fatto male vederlo impassibile, mi sarei sparata solo per
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alle sottane della chioccia, mi ha detto: “Tu la
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stai ammazzando, la mamma”... Mi ha fatto pensare, quella
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se ne andavano e mi lasciavano sola... Be’, con
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tacchi e dicendo stentoreo: “Mi raccomando, giovanotto: giudizio e
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per il resto Manuel mi era indifferente. Però... rispetto
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notte di nozze, quando mi ero voltata dall’altra
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erano semplici amici, lui mi aveva riso in faccia
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qualche notte dopo, quando mi ha scopata. Perché non
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lui dentro, invece, niente? Mi faceva impazzire di frustrazione
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a te, stare sotto”. Mi ha guardata sorpreso, ma
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per poco, perché poi mi ha afferrata per i
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per i fianchi e mi ha messa a faccia
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non gliel’ho permesso. Mi faceva schifo l’idea
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sempre... Un mese dopo mi decisi ad andare da
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un medico. Uscii barcollando, mi girava la testa, non
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ricadere sul torace... E mi ritrovavo ad assistere all
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riflettere su ciò che mi stava accadendo... Cosa diamine
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quello scempio? Lo specchio mi rimandava l’immagine dello
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spalle, balbettò: “No... Quando mi sono svegliato lei era
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ho sentito bene cosa mi ha detto”. ¶ Manuel guardò
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dovuto ammazzare te.’ Questo mi ha detto”. Carmen si
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non obbedissi agli ordini, mi general?” chiese Manuel, con
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paura, Luisita. Raccontami tutto.” ¶ Mi sembrò un miracolo. Quando
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lo sentii piangere, qualcosa mi si ruppe dentro... Con
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macilenta, sporco e congestionato, mi si aggrappò al seno
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la mia paura, non mi importava più niente del
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e irriconoscibile, di come mi vedevano gli altri, del
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che a un tratto mi accorsi di aver trasferito
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annichilente, e Manuel che mi accusava di aver fatto
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baci e a stento mi trattenevo dal mordicchiare quando
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si intitolava Retrato de mi esposa. Aveva dipinto Carmen
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e le spalle eburnee, mi ha abbagliato quando l
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occhi verdi! A volte mi sembravano così grandi da
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di scarponi norvegesi che mi sono costati un occhio
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un occhio e appena mi fermo sento le dita
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mento in quella direzione. ¶ “Mi prendi in giro? Vuoi
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suo diario: “La vita mi ha regalato due vulcani
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le cosce a chiunque mi offrisse l’opportunità di
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n’erano, e molti mi si presentavano con fare
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questo che quell’epoca mi sembra unica e irripetibile
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il sedicente Doctor Atl mi apparve come un demone
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desiderio per me. Non mi sfiorò neppure lontanamente l
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momento dei saluti, quando mi trattenne a lungo la
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con le labbra e mi fissò in modo così
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una strana energia che mi attirava verso quell’uomo
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donna. Il pelato non mi aveva più staccato gli
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via con me. Diego mi piaceva di più, tutto
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destino... Senza immaginare cosa mi riservasse, di lì a
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un pover’uomo. Lei mi ha sorriso e io
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ha sorriso e io mi sono avvicinato per salutarla
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per salutarla. Conversazione insulsa. Mi sentivo frastornato. Inquieto. Non
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ma suona... non so, mi pare severo, un po
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affibbiato un amico, quando mi sono laureato in Italia
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l’ultima goccia che mi resta ¶ scriverò soltanto: ti
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di questo abisso ¶ e mi amerai ancor più. ¶ Nahui
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cosmo e verso questi mi trascina. Da quanti giorni
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muretto della terrazza e mi scrive, per poi consegnarmi
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sull’azotea... Ogni tanto mi veniva voglia di correre
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calore benefico. Poi, sudata, mi tuffavo nella cisterna, nuda
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mondo che palpitava intorno... Mi piaceva passare le dita
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storie che la pietra mi narrava, storie di indios
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divinità vinte e disperse. Mi aggiravo nei saloni spogli
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del colonnello e non mi stupirebbe affatto se lo
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stavo dipingendo e lui mi cinse le spalle da
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fare l’amore, e mi voltai per baciarlo. Il
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oggetto freddo sul collo mi fece trasalire. Portai istintivamente
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del tramonto, i riflessi mi abbagliavano, si vedeva che
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potevano permettersi simili gioielli. Mi ero trasferita lì da
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diminuiva, al contrario. Gerardo mi portò nei sotterranei del
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ero mai stata, non mi attiravano le tombe di
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ad abitare quel luogo... Mi mostrò una lapide. Lessi
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sudate, i bordi sbriciolati. Mi tolsi la collana e
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Gerardo. Lui la prese, mi fissò e poi scoppiò
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ti credi?”, e intanto mi guardava come una povera
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credono in certe superstizioni...”. ¶ Mi propinò un sermone dei
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dei tempi. ¶ Non reagii. Mi tenni dentro quella sensazione
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sul pizzo della pettorina. ¶ “Mi perdoni,” disse Obregón, scuotendo
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E vuoi proprio saperlo? Mi sono umiliato per te
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non puoi immaginare quanto mi sia costato!” ¶ Nahui sembrò
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per tutta risposta tu mi offendi.” ¶ “Non volevo offenderti
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urlò lei. “Perché? Cosa mi nascondi?” ¶ “Niente. Ma non
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spargerle ai tuoi piedi. ¶ Mi farei tagliare la testa
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avresti dovuto leggerla. Adesso mi odio per averla scritta
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adesso... Sei una carogna, mi hai ferita, sei crudele
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Nahui sussurrò: “Perché, perché mi fai questo... Non è
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per il piacere che mi dà leccare il tuo
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Ti odio per come mi hai ridotto, per come
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hai ridotto, per come mi sono ridotto. Non ho
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eccelsamente, perché come poeta mi ricordi certi compagni delle
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te e a quando mi sei capitata davanti!”. ¶ Spinse
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l’amore, il che mi sembra assurdo ripensandoci, ma
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e altre dieci contemporaneamente, mi sono resa conto di
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corpo goffo e ingombrante. Mi si era parato davanti
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parato davanti ansimando e mi aveva fissata negli occhi
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aperta, anzi, spalancata, quando mi aveva vista abbassare le
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un sospiro roco e mi aveva sollevata di peso
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dietro la schiena. Quindi mi aveva portata nel suo
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anche se sapevo che mi stavo dando a Diego
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incredibilmente delicato e sapiente, mi era comparso davanti il
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culmine non importava chi mi stesse sopra o sotto
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smarrimento che ne seguiva mi lasciava sempre una punta
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Anche se, con Gerardo, mi illudevo che fosse struggimento
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il demone caldo che mi portavo dentro. ¶ 21. ¶ LA TEMPESTA
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il tuo disprezzo non mi tocca. ¶ Muori dalla rabbia
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Sposare una scrittrice, poi, mi renderebbe la vita insopportabile
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ancora più esplicita: “Non mi risposerei con nessuno, e
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lui. ¶ La forza che mi tiene inchiodata a te
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alla Merced. ¶ Quel verme mi ha presa in giro
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vino in regalo. Però mi sono tolta una soddisfazione
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facevo lì, ogni tanto mi succedeva di svegliarmi al
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ridotta uno straccio, perché mi ha convinta ad andare
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suo studio e io mi sono lasciata accompagnare, senza
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sentito la sua pietà. Mi ha umiliata provando pietà
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pietà per me. E mi ha persino regalato due
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a un certo punto mi è venuta l’idea
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rotolo di banconote e mi ha dato quattrocento pesos
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mia parola, anche se mi ascoltava sbirciando nella scollatura
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Mezza Città del Messico mi aveva vista nuda, in
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avevo conosciuto di sfuggita, mi ha fatto una caricatura
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della mia figura... Nahui mi ha dato un suo
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sorridente: “In questo paese mi rispettano persino le pallottole
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la seguente proposta: “Se mi sposa, divina María, sarà
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E lei rispose: “Cosa mi importa di diventare colonnella
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andata. Il balletto non mi ha mai attirato granché
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usare uno stadio. Qualcuno mi aveva offerto il biglietto
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il biglietto, però... non mi pare che ci fosse
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e forse di più, mi hai considerata come una
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mai dipinto un autoritratto? Mi perdoni se sono cosìindiscreto
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tu, mio bel capitano, mi dimenticherai.” ¶ Nahui si sorprese
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tutte le altre volte. Mi farai male, perché è
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te ne andrai lontano, mi dimenticherai, e tutto mi
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mi dimenticherai, e tutto mi sembrerà vano, umiliante, buttato
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in una smorfia rabbiosa: “Mi lasci in pace! Io
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di attrazione, aspettando che mi annullasse, sperando di raggiungere
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Guarda com’è ridotta. Mi fa piacere constatare che
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se in ogni situazione mi sono illusa di cavalcare
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li ha tolti non mi ha strappato di certo
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ai colori, tu che mi aliti sulla bocca, questa
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Non sei tu che mi porti via, Pelona. Sono
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Pelona. Sono io che mi abbandono fra le tue
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leggere, e mai abbraccio mi è sembrato più delicato
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da Edward Weston nel 1923 ¶ Mi sono terrorizzata dal tanto
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ho potuto impedirlo – allora mi sono vista con un
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mia amica, sì, ma... mi faceva un po’ paura
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diventare dirigenti o presidenti, mi riferisco alla vera libertà
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che ne ero affascinata. Mi piaceva starla ad ascoltare
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sua casa, all’inizio, mi faceva un po’ paura
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di sua madre, che mi dava il panico solo
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senz’altro alcuni che mi sono stati utili per
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a Città del Messico, mi disse: “Ecco, questa è
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linguaggio popolare sul quale mi fornisce divertenti lezioni; e
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Nacional Autónoma de México mi fa da consulente privilegiata
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biografa di Nahui, che mi ha generosamente fornito, passo
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Einaudi, la cui musica mi accompagna spesso nella scrittura