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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Leon Battista Alberti, I libri della famiglia, 1440

concordanze di «mi»

nautoretestoannoconcordanza
1
1440
amplissime e felicissime, però mi parse da investigare con
2
1440
faccende usurpare ocio, tutto mi diletta averlo conferito a
3
1440
più e più giorni mi sono affaticato in questo
4
1440
di voi non poco mi gioverà, imperoché dove, secondo
5
1440
Carlo, e’ quali pur mi sono all’animo non
6
1440
diligente, ma pure e’ mi pesava non assettar prima
7
1440
sempre avesti tu. Poi mi pare giudichi come si
8
1440
a ora licita. E’ mi pare vederti ralleggerito, e
9
1440
chi sempre in vita mi sono sforzato a giugnermelo
10
1440
fussero poco racomandate? Bene mi sarebbe più grato non
11
1440
Benché il morire non mi turbi troppo, pure questa
12
1440
le cose mie, pur mi duole lasciarlo. Non vorrei
13
1440
esserne privato. Forse meno mi sarebbono grave e poco
14
1440
lieta fortuna. E quanto mi sarebbe desideratissima letizia, quanto
15
1440
sarebbe desideratissima letizia, quanto mi riputerei ad estrema felicità
16
1440
pazienza quel che pure mi fusse forza fare. Ben
17
1440
vi abandonare, e manco mi dorrebbe morire non giovane
18
1440
animo quello che nulla mi gioverebbe non lo volere
19
1440
m’agradi, e quanto mi piacerebbe vederli molto virtuosi
20
1440
ogni industria e arte mi sono molto ingegnato d
21
1440
piacque apresso di chi mi riputasse padre volere ivi
22
1440
resse bene. Però qui mi ramenta di nostro padre
23
1440
ogni scarsità, e sempre mi spiacque ogni superchia pompa
24
1440
Questi capelli di tutto mi fanno prudente e conoscente
25
1440
che gli strani. Non mi ramenta in luogo alcuno
26
1440
appresso de' miei maggiori mi vedesse se non ritto
27
1440
e aparecchiato se cosa mi volessino comandare. Dovunque io
28
1440
riputatolo come padre, tanto mi stava in animo essere
29
1440
me stimai licito, sempre mi sono operato darvi ogni
30
1440
a ogni strano. E' mi par ben potere però
31
1440
molto più in sé mi par feroce e furiosissima
32
1440
compreenda per coniettura, ben mi pare giustamente potere essere
33
1440
là se non quanto mi pareva giusto e ragionevole
34
1440
quelli che per sangue mi debbono essere cari, e
35
1440
né vero amico, anzi mi giudicaresti spiatato, fraudulento e
36
1440
Le parole di Lorenzo mi pare abbino te più
37
1440
istimava. Questo tuo ragionamento mi tira là, credo, dove
38
1440
che tu ragionavi, testé mi parse dubitare fra me
39
1440
disparità d'amore, ché mi potresti rispondere l'essere
40
1440
sì gravissime maninconie, non mi persuade che uno savio
41
1440
pruova sapessi ragionarne. Ben mi duole di voi non
42
1440
la famiglia Alberta, però mi ritemo persuaderti cosa alcuna
43
1440
di tanta voluttà. Anzi mi pare questa età prima
44
1440
non starmi libero come mi sto, incendono in me
45
1440
sia la nostra certo mi pesa. Quelle vergine quale
46
1440
si condicano, e così mi si rimane l'animo
47
1440
ma anche molto più mi sta el volere omai
48
1440
avessi fanciugli, io non mi piglierei quella fatica di
49
1440
loro medesima madre. E' mi ramenta Favorino, quel filosofo
50
1440
propria madre. Né ancora mi stenderò a provarti quanto
51
1440
in paura come tu mi parevi e dubitare di
52
1440
uno altro da cui mi paresse a quel che
53
1440
torlo. Ben dico che mi sarebbe caro lasciare e
54
1440
giorno avessono imparato. E' mi ramenta che nostro padre
55
1440
più ti creda quanto mi di' che 'l troppo
56
1440
ti dispiace, però testé mi porgi nuova trama ove
57
1440
giocondi e utili. Molto mi piace, Lionardo, faccia meco
58
1440
alle nozze in villa mi ramenta che uno si
59
1440
di parole tu insieme mi pruovi l'essere padre
60
1440
che piatosi; e molto mi piace questa tua sentenza
61
1440
non utile. ¶ LIONARDO ¶ Così mi fa, Adovardo: segui, assettami
62
1440
non però, poiché tu mi tiri, mi vergognerò seguirti
63
1440
poiché tu mi tiri, mi vergognerò seguirti ragionando quanto
64
1440
produtta natura. ¶ Pertanto stimo mi sarà licito potere dire
65
1440
uomini, come, se ben mi ramenta, già intesi che
66
1440
collo sparviere. Né mai mi piacque quella commune usanza
67
1440
prese il nome. Non mi stendo a lodare messer
68
1440
famiglia Alberta, del quale mi pare meglio tacere poiché
69
1440
io ancora il quale mi sono sforzato essere non
70
1440
lettere sempre fu eccellentissima, mi pare necessario allevare e
71
1440
miranoti, lodanoti, amanoti. ¶ Non mi stendo, ché troppo sarebbe
72
1440
ferma alcuna famiglia. E' mi giova lodare qui a
73
1440
avendo copia di perfetti mi spiace chi pigliassi e
74
1440
bisogni sedere quasi niuno mi pare degno di uomo
75
1440
Adunque disseli Cecilio: "Che mi daresti tu, se io
76
1440
avessi giucato, quando io mi sono adoperato con due
77
1440
Columella, s'io ben mi ricordo, che uno chiamato
78
1440
casa. ¶ ADOVARDO ¶ Da te mi lascio volentieri vincere, Lionardo
79
1440
condotto in luogo che mi pare vergogna omai dire
80
1440
Domandimi tu se io mi vergognassi essere povero, o
81
1440
potessi lieto. E non mi dorrebbe troppo con giusto
82
1440
allegrezze, ma questo più mi piacerà se io vederò
83
1440
di me proccurerai non mi caricare di guai e
84
1440
qual cosa dubito non mi sarà facile né ben
85
1440
altri dicono. Né però mi porgo in difendere l
86
1440
onde seco altre volte mi piglio diletto a ogni
87
1440
assentendogli vedere quanto egli mi si scoprisse troppo di
88
1440
i suoi. Adunque non mi parse da negarli quello
89
1440
l'amore paterno, non mi parrà da maravigliarci. Credi
90
1440
E in questo molto mi piacerà séguiti i miei
91
1440
argomentarti contra non poco mi esserciterò, priegoti, Battista, narra
92
1440
Adunque, poiché tu così mi concedi licenza, Lionardo, ardirò
93
1440
più che per costumi mi riputassi però men continente
94
1440
usò suo imperio? Non mi pare fra gli antichi
95
1440
essere vera amicizia. Non mi stendo in racontare quanta
96
1440
reina, quale, se ben mi ramenta, Curzio storico ne
97
1440
dedicato. E di qui mi pare sia quello antico
98
1440
lascio adrieto, e quando mi pongo innanzi la integrità
99
1440
ma molto ancor più mi può parere cosa divina
100
1440
pur quanto da molti mi ramenta avere udito assai
101
1440
udito assai e letto, mi pare in gran parte
102
1440
addussi, colle quali forse mi sono monstro troppo in
103
1440
pensa tu quale tu mi troverresti, s'io con
104
1440
lo 'ngegno tuo, né mi dispiacciono questi essempli, non
105
1440
crudeltà, qui pietà. ¶ Non mi pare da seguire più
106
1440
quello fussi, el quale mi provasse mai oggi in
107
1440
numero certo non bene mi troverresti quella vera amicizia
108
1440
anima. Già però non mi negherai questa in costoro
109
1440
famiglia nostra seguite quanto mi promettete, e io aspetto
110
1440
e sufficiente, se io mi confidassi entrando sì gran
111
1440
di cosa in cosa mi verrò ramentando. Solo reciterò
112
1440
che accaderà. E troppo mi piace che non so
113
1440
dire, perché tra noi mi pare si richiegga buone
114
1440
un picchino Enea qui mi giucasse!" Così, meschina abandonata
115
1440
memoria quanto, se ben mi ramenta, per infino a
116
1440
tal che tra noi mi pare sia simile usanza
117
1440
nostro. Ma di che mi ramento io testé? Certo
118
1440
nostro ragionare, che così mi richiedesti, non così previsto
119
1440
utili e commodissime ora mi sieno fuggite dinanzi e
120
1440
Lionardo, non so quanto mi fusse utile udirti qui
121
1440
LIONARDO ¶ Taci, Battista, non mi calunniare, non interpretare le
122
1440
animi e costumi. Anzi mi piace in ogni facile
123
1440
a portare figliuoli; ora mi pare seguiti di considerare
124
1440
entrato come il ragionare mi v'ha tirato, questo
125
1440
tirato, questo medesimo non mi sarebbe licito volerlo dire
126
1440
multitudine non manchi. Però mi pare da considerare le
127
1440
grandissima ed estrema avarizia mi parrebbe non avere la
128
1440
tra' buoni. Ma forse mi può parere poca prudenza
129
1440
così lice, quale pertinace mi negherà non molto più
130
1440
già acquistati figliuoli, però mi pare necessario qui ancora
131
1440
non so in che mi ti lodare più, Lionardo
132
1440
restano, ché, se ben mi ricordo, rimane a dire
133
1440
istà. Ma prima quel mi pare da fare. Parmi
134
1440
io così feci, rende'mi a Lionardo, narra'gli
135
1440
più intero, ché testé mi pare stare coll'animo
136
1440
qualunque io sento passare mi pare sia Ricciardo, tanto
137
1440
la inerzia. Pertanto così mi pare da credere sia
138
1440
nolle molto adoperare. Né mi può non dispiacere la
139
1440
trastullano. E quanto chi mi lodasse più l'ozio
140
1440
e peccati! Pertanto troppo mi piace la sentenza d
141
1440
Forse a voi pareva mi fussi troppo dal proposito
142
1440
nella vita de' mortali mi stimo sarebbe utilissimo provedere
143
1440
e tu Carlo, e' mi giova ragionare con voi
144
1440
miseria e infamia. Non mi piace qui stendere a
145
1440
lunga prosperità goderne. ¶ Perché mi sono io steso in
146
1440
spendere, contrario alla negligenza mi pare la sollecitudine e
147
1440
animo. Ma che alcuno mi escluda in tutto da
148
1440
so se io qui mi stimo bene, non però
149
1440
bene. Non però ancora mi pare stôrmi di quella
150
1440
documenti quello che sempre mi parse necessario a tutta
151
1440
pon mente, Carlo, e' mi pare sentire. ¶ LIONARDO ¶ E
152
1440
quel temerario che pur mi perseguiti biasimando s'io
153
1440
tosto forse e' prudenti mi loderanno s'io, scrivendo
154
1440
che sia a chi mi biasima o deponer l
155
1440
pigro e sonnolento. Mai mi sta in mente vidi
156
1440
Molte, Lionardo mio. E' mi ricorda quando io era
157
1440
stessi, ma pure e' mi dolea non essere stato
158
1440
quelli nostri vecchi allora mi pareva veramente alle orecchie
159
1440
poteva ascoltarli quando e' mi sgomentavano tutti insieme, e
160
1440
onore. Ma pure e' mi parevano odiosi in tanto
161
1440
ostinati. E molto più mi dispiacevano quando io stimava
162
1440
solitudine e diserto. Non mi voglio stendere in questi
163
1440
non so lettere. Io mi sono in vita ingegnato
164
1440
la quale più tosto mi dimonstri così essere, che
165
1440
uno altro non litterato mi adduce quella medesima ragione
166
1440
autorità, come a chi mi dia testimonianza del libro
167
1440
e quelli avari ancora mi sono a noia, perché
168
1440
troppo. Sa' tu quali mi piaceranno? Quelli i quali
169
1440
essere, ma io non mi ricordo altrove averle trovate
170
1440
la masserizia: se io mi truovo in fortuna alcuna
171
1440
in fortuna alcuna, come mi truovo, grazia d'Iddio
172
1440
il vero, ma non mi venia in mente possedere
173
1440
transferire in altrui. Anzi mi parea tutte l'operazioni
174
1440
umanità, la facilità. Non mi detti alle lettere quando
175
1440
io per me sempre mi sono adoperato in farmi
176
1440
puro e simplice troppo mi pare che piaccia a
177
1440
assai, secondo che io mi ricordo avere inteso. Eh
178
1440
vero gli avete, quanto mi parse testé dicessi, imparati
179
1440
quello di che tu mi adomandi se quelli precetti
180
1440
e se io bene mi ricordo, fece non piccolo
181
1440
mai avere udite. E' mi piacque tanto quello vecchio
182
1440
tedio alcuno. Né mai mi dimenticai quelle sue gravissime
183
1440
sue gravissime parole; sempre mi rimase in animo quella
184
1440
crederrò io, perché mai mi ramenta vedere più fresco
185
1440
grazia d'Iddio, così mi sento assai bene e
186
1440
Ma, lodato Iddio, pur mi reputo parte di lodo
187
1440
usato, truovo che molto mi giova la dieta. Non
188
1440
la bellezza. In questo mi pare differenza tra 'l
189
1440
me questa regola: mai mi lascio stare in ozio
190
1440
stracchezza, ché sozza cosa mi pare senza repugnare cadere
191
1440
perché una faccenda non mi confonda l'altra, e
192
1440
a quello modo poi mi truovi averne cominciate parecchie
193
1440
mattina, prima, quando io mi levo, così fra me
194
1440
E a quello modo mi viene fatto con ordine
195
1440
il giorno seguo quanto mi si richiede, e poi
196
1440
sera inanzi che io mi riposi ricolgo in me
197
1440
punto. E a questo mi porgo sollecitissimo e quanto
198
1440
e tanto dolore. Né mi parse mai in uomo
199
1440
grave alcuna sollecitudine. Are'mi così pensato, - vieni qua
200
1440
o vero che io mi dessi a diservire o
201
1440
quello che la patria mi permette a dignità transferendolo
202
1440
publichi onorati. ¶ GIANNOZZO ¶ Così mi piacerà facciate, figliuoli miei
203
1440
cosa alcuna mancasse. Sempre mi piacque avere in casa
204
1440
Anzi niuna cosa tanto mi pare alle famiglie quanto
205
1440
provando non in tutto mi crederesti, quanto sia cosa
206
1440
quale terra a questo mi fosse atta, donde io
207
1440
e onesti; e informare'mi se la terra avesse
208
1440
quali dissi cose, ivi mi fermerei. ¶ LIONARDO ¶ E quale
209
1440
Lionardo mio; e' non mi pare poco giudicarne, e
210
1440
GIANNOZZO ¶ Dove io bene mi riposassi e bene fussi
211
1440
cercherei spendere in casa mi s'aconfacesse, non più
212
1440
né sarei furioso, né mi monstrerrei volenteroso comperatore. Eleggere
213
1440
monstrerrei volenteroso comperatore. Eleggere'mi casa posta in buona
214
1440
uno uscio; né mai mi patì l'animo che
215
1440
avermi presso tutto quello mi bisogna, a me avere
216
1440
stagione siano buone, più mi giova che cercarne altrove
217
1440
ne rifornirei, ché meglio mi mette per sino alla
218
1440
senza quelle spese non mi pare la villa sia
219
1440
altre cagioni assai io mi comperrei la possessione de
220
1440
pure, Lionardo mio, io mi ricordo a Firenze quanto
221
1440
molti uomini. ¶ LIONARDO ¶ Ben mi ricorda avere letto di
222
1440
frutti e le ricolte mi venissino a casa senza
223
1440
lungi dalla terra troppo mi piacerebbe, però che io
224
1440
e' lavorati. E are'mi grande piacere così piantare
225
1440
quale io narrava, io mi vi starei buoni dì
226
1440
dì dell'anno, dare'mi piacere e modo di
227
1440
fussi negligente, la brigata mi servirebbe con poca fede
228
1440
fede, e i miei mi porterebbono odio; sare'ne
229
1440
m'avanzassino, perché non mi dovessi io farne danari
230
1440
sopplirei; quello che avanzasse mi serberei per quando accadessino
231
1440
certa, quale di dì mi vedessi migliorare tra le
232
1440
minore molestia, e volentieri mi darei a tali essercizii
233
1440
gli tratterei, e studiare'mi farli amorevoli a me
234
1440
cose mie. ¶ LIONARDO ¶ Così mi pare certo necessario avere
235
1440
miei, che di questo mi ramenta infiniti essempli, quali
236
1440
GIANNOZZO ¶ Se fiano buoni, mi rendo io certissimo molto
237
1440
fusseno utili, ma più mi sdegnerei se di chi
238
1440
se di chi più mi fido più m'ingannasse
239
1440
che era necessario fare mi giova subito avello fatto
240
1440
m'uscendo, io pure mi truovo avere spazio da
241
1440
e più a pieno mi satisfaccia. ¶ LIONARDO ¶ Ringraziovi, Giannozzo
242
1440
gli altri giovani, raro mi sapeva rafrenare. ¶ GIANNOZZO ¶ Però
243
1440
non so se io mi giudico il vero. Dico
244
1440
ce l'avete distinto, mi pare forse sarebbe opera
245
1440
litterati (quanto spesso, ora mi ramenta, fu costume di
246
1440
in maggiori faccende, però mi parse di partire questa
247
1440
se tu in questo mi lodi, già che io
248
1440
madre delle ricchezze. Molto mi piace e lodo questa
249
1440
E per questo molto mi pare siate da essere
250
1440
ben sai così sempre mi parse debito a' padri
251
1440
solo e con chi mi pare rinchiudermi, senza lasciare
252
1440
miei più che io mi voglia. Né a me
253
1440
questo essere verissimo quale mi ricorda messer Cipriano Alberti
254
1440
cose più che io mi volessi; né vuolsi mai
255
1440
femina alcuna. E troppo mi spiacciono alcuni mariti, i
256
1440
ora e dipoi sempre mi parse licito consegnalle alla
257
1440
e potrà quello che mi sia a grado. Però
258
1440
con quanta riverenza ella mi rispondesse. Dissemi la madre
259
1440
me appresso? ¶ LIONARDO ¶ Molto mi diletta, Giannozzo, che in
260
1440
ancora perché ella più mi credesse, la domandai d
261
1440
ogni ora e bene mi stai in mente come
262
1440
riscaldata pel danzare, la mi pareva alquanto più che
263
1440
Lionardo, colla donna mai mi crucciai. ¶ LIONARDO ¶ Mai? ¶ GIANNOZZO
264
1440
bene. Ma non però mi li scopersi turbato. ¶ LIONARDO
265
1440
essere servo. Adunque sempre mi li monstrai virile e
266
1440
Lionardo mio, quale essemplo mi occorresse a mente stimo
267
1440
che dovizia di casa, mi pare solo vero in
268
1440
me, in quello abito mi riputeresti pazza". "Però", li
269
1440
di lei; però sempre mi portò grandissimo amore e
270
1440
nostra famiglia. Per questo mi dispiacerebbe vederti non lieta
271
1440
insegnai conoscere, no, chi mi fosse amico, però che
272
1440
essere stamani infaccendato, non mi sarei qui tanto indugiato
273
1440
e accetto. ¶ GIANNOZZO ¶ Così mi pare condegno rendere grazia
274
1440
buono massaio, ché così mi pare si convenga a
275
1440
sono in me? Ben mi sono certo ingegnato dire
276
1440
saputo né potuto; ché mi conoscete sono idiota. Quello
277
1440
più sapere che quanto mi bisogna, e a me
278
1440
intendere quello che io mi veggo e sento tra
279
1440
E dicovi tanto, forse mi può essere caro tu
280
1440
sciocchezza, e molto più mi sarei vergognato sentendomi non
281
1440
stessi, e ricormi quello mi bisogna, che d'avere
282
1440
vorrei non sapere quali mi dilettano lettere. Ma se
283
1440
niuna lettera, tanto testé mi manca ogni ridutto da
284
1440
argomenti. Ma per non mi arendere così tosto, ché
285
1440
non però in tutto mi satisfanno. Non saprei addurvi
286
1440
ragione, se non quanto mi pare che 'l corso
287
1440
e perdute. ¶ GIANNOZZO ¶ Ancora mi piace, com'e' pratichi
288
1440
in questo. Così adunque mi piace non tutti danari
289
1440
vere, tale ora non mi pare biasimo dubitarne. E
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potrei dubitare. Voi testé mi isvilisti il danaio, Iddio
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non bisogna. Niuna donazione mi pare liberalità, se non
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ricchi. Ma ancora io mi diletto più d'avere
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so quanto voi massari mi loderete, ma io all
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ogni cosa largo, fidere'mi di lui, prestere'li
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che mie. ¶ GIANNOZZO ¶ Sapra'mi dire quanti tu arai
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parole e frasche; mostrera'mi a chi tu possa
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più. Io non voglio mi riputiate maestro di malizie
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per stracchezza dicea: "Io mi vi penserò, e troverrovvi
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amico mio, ma lui mi rispondea e dicea la
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sa adoperare. ¶ ADOVARDO ¶ Ancora mi occorre qui dimandarvi, Giannozzo
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uno né l'altro mi pare suo atto mestiere
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quanto e' potessono, poi mi pare essere certo non
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richiedere alcuno amico. Manco mi nocerebbe negare a chi
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nocerebbe negare a chi mi chiedesse che prestare a
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prestare a tutti chi mi domandasse. ¶ ADOVARDO ¶ Puossi egli
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se grandissimo bisogno non mi premesse, mai addurrei allo
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mia masserizia, per questo mi truovo delle conoscenze assai
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delle conoscenze assai, non mi bisogna richiedere, né afaticare
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loro contrastare, che non mi duole essere com'io
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mezza ora in quale mi fusse lecito sederli presso
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recitati, furono grati. - Né mi par questo, - disse Lionardo
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essere più ch'io mi fussi ricco a me
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essere più che allora mi fussi abiente e fortunato
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cosa che non più mi ramenta altrove averla detta
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la effigie di colui, mi presagisse e indicasse essere
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PIERO ¶ In qualunque modo mi convinciate che io non
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qualche utile occasione, non mi si desse tardo e
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Duca. ¶ Io quel che mi parse per allora rispuosi
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amore e diligenza, quando mi voglia udire: non a
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tal principe, onde sempre mi riducea in casa con
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obligarmisi. Anzi, vero, forse mi sarei, quanto feci, dato
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incredibile. Dicovi, non rarissimo mi trovai intero il dì
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benivolenza. ¶ Morto el Duca, mi trasferetti a Ladislao re
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fra me deliberato, così mi fu luogo e occasione
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che, per amicissimo che mi fusse, alcuno isse in
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quasi mai restarmi; tanto mi convenia così non altrove
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questo molti vedendo quanto mi fusse dal pontefice prestato
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e vituperati, volentieri sì mi stava da loro segregato
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quanto ci attaglia. Né mi maraviglio se, come tu
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ancora scrittori alcuno appieno mi satisfece. ¶ LIONARDO ¶ Sarebbeti forse
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anima? Né Platone ancora mi satisfa dicendo che alcune
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e fama vulgata assai mi testifica e persuade quanto
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barbaro. E Marco Catone mi ramenta che, per molto
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con benivolenza, e sempre mi fu a cuore quello
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a cuore quello che mi sarebbe vituperio, se appresso
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un luogo, ¶ e non mi recusar perch'io sia
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me stessi solo quanto mi vedo essere necessario, breve
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te qui ora eccitato mi pare prevedere, tanto mi
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mi pare prevedere, tanto mi duole che de' nostri
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e prodigo. E quanto mi pare, quanto Adovardo, costui
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non soffrire che chi mi sia dato ad amicizia
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ami migliore. ¶ LIONARDO ¶ Non mi sendo luogo senza eccitar
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apprese la benivolenza, non mi dispiace crediamo la benivolenza
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non però ogni vizio mi par meriti in amicizia
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questa materia, però non mi stenderò approvando o essaminando
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me' detto. Ma così mi par qui modo e
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migliore, però ch'io mi sforzerò con vita e
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molto accrescano odio? Dara'mi tu savio qual dica
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per acquistarti uno amico, mi sarà sanza dignità inclinarti
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in cena, disse: "Non mi credea tanto esserti amico
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odiato. Ma pure qui mi piacque Cesare, quale vedendo
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e questo", disse, "ancora mi piace". Onde intesero Teofrasto
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ma in quali troppo mi sarei steso. Uno ricordo
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a me, Adovardo, troppo mi satisfacesti; ma non ti