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Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concordanze di «mia»

nautoretestoannoconcordanza
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SONETTO IV. ¶ S'alla mia bella fiamma ardente speme
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onde ¶ Solcava già la mia spalmata barca, ¶ Di ricca
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A quale strazio la mia vita adduce ¶ Amor, che
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accende ¶ Maggior disio della mia vaga luce! ¶ Tutto il
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al partir dell'altra mia ver alma? ¶ Potea prendere
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temev'io con la mia scorta armata ¶ Il dubbio
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in anno ¶ Quest'antica mia piaga, men m'offende
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infesta ¶ Così combatte la mia miser'alma, ¶ Che 'l
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conviensi ¶ Di questa trista mia vita il governo. ¶ SONETTO
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prima volse ¶ All'amata mia luce i miei pensieri
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questa produce; ¶ Ma la mia fa beata l'alma
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l viver suo nodrì mia frale spoglia, ¶ Per lui
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se morta è la mia prima speme, ¶ Nel primo
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dolce frutto all'alta mia fatica: ¶ L'un mi
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il mondo, e la mia pena antica ¶ Mi addolcisce
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non dipinge ¶ Amor nella mia mente, nè m'assale
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da' primi anni la mia mente, ¶ Che la ritiene
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bel sole ¶ Certo della mia salda e pura fede
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suoi santi ardori ¶ Scorga mia nave fra sì torbid
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sole: ¶ Così l'alta mia luce a me sparita
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non può sbandita, ¶ E mia giornata ho co' suoi
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pensiero ¶ Soccorso attende la mia debil vita; ¶ Quando interrotti
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Quel, ch'era la mia stella e 'l chiaro
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una volta: ¶ L'anima mia, che tal lo vede
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Con l'aura della mia gioiosa speme ¶ Tal odor
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vita vide e la mia vede, ¶ Eguale alla virtù
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etade. ¶ SONETTO XC. ¶ La mia divina luce e doppia
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volger i pensieri ¶ Dalla mia luce altrove sciolti e
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Il caro pegno, o mia dogliosa sorte! ¶ Cors'io
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Cader non può la mia depressa e umile, ¶ Poi
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da radice è svelta mia speranza, ¶ Vòlto è in
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m'adorna, ¶ E poi mia fede in lieto fin
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alma contenta, ¶ E la mia qui del suo valor
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volle sgombrar pria la mia mente ¶ Con quel picciol
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I. ¶ Mentre la nave mia lunge dal porto, ¶ Priva
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Ch'a tanti pareggiar mia fiamma altera ¶ Forse sdegna
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e dì ch'avanza, ¶ Mia pena ogn'altra; e
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dubbiosa fu la mente mia: ¶ Chi me vedeva mesta
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Per far la mente mia gioiosa e bella. ¶ Quando
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dolci ho posto ogni mia ardente cura. ¶ Godo tanto
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suo albergo, e la mia mente ¶ De' suoi nimici
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marchese del Vasto. ¶ Alma mia luce, insin che al
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Ciel, tenta l'alma mia sol dentro impresso; ¶ Nè
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mi tolse e la mia cruda stella ¶ Il vederlo
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lume ivi riluce ¶ Dolce mia fiamma; ch'a' bei
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il vigore, ¶ Contra la mia salute anch'io m
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i duri nodi ¶ Alla mia lingua, onde gli renda
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adorno ¶ Nè tergo la mia rozza incolta rima; ¶ Nasce
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Nasce perchè non è mia cura prima ¶ Procacciar di
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IX. ¶ Spiego vêr voi, mia luce, indarno l'ale
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Ma poi che per mia colpa non si stende
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scalda in guisa la mia fredda speme, ¶ Ch'el
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Che dentro la radice mia s'asconde. ¶ SONETTO XXXIV
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allunga il fil della mia vita. ¶ Non ardisco allentar
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secura ¶ Viva la fede mia d'ogni ombra scarca
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obietto. ¶ Non può la mia finita egra virtute ¶ Scorgere
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Dammi, ti prego, o mia viva salute, ¶ Ch'omai
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erra, ¶ Vostra con questa mia carta d'errore, ¶ Ond
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Fostù, signor Gesù, viva mia luce, ¶ Ch'accendesti a
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Da Dio mandata, angelica mia scorta ¶ Volgi per dritto
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non sia morta ¶ Ogni mia luce; ma con lampa
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mano armata ¶ Batte la mia colonna entro e d
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da amore, ¶ Formò la mia, ch'al primo antico
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spirti, ordisca or la mia rima ¶ Sol per usanza
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ch'io vidi la mia luce ardente ¶ Mostrar più
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ai raggi tuoi la mia virtute; ¶ E qual speme
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nelle tue man la mia salute. ¶ Vorrei gli umani
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mi fu dunque la mia scorta presta ¶ A trar
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Principio e fin della mia fiamma eterna, ¶ Che con
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a schiere; ¶ Chè la mia fiamma già le stelle
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mi vien chi la mia lingua al gelo ¶ Pigro