Francesco Muzzopappa, Affari di famiglia, 2014

forma tutta nuova alla mia linea, sono riuscita a

sé a preoccuparmi. La mia sofferenza era nel tono

ho sempre pensato alla mia vecchiaia come a un

non urtare mai la mia suscettibilità, usando termini a

glicemia, signora. ¶ Già. La mia maledetta glicemia, ripeto, stringendo

Cosa prevede stamattina la mia agenda?, chiedo addentando uno

deve sapere. Annulla la mia presenza al concerto, scusandoti

dal letto per la mia breve passeggiata di salute

cretino stia progettando la mia morte, dico, infilando la

chi sostiene che la mia vita sia troppo bizzarra

comune, come se la mia condizione l’avessi scelta

via di estinzione, la mia. ¶ Di aristocratici, ormai, ce

di parolacce, se fosse mia abitudine, ma in vita

abitudine, ma in vita mia ho sempre evitato scurrilità

da 105 carati che la mia famiglia possiede dal 1887. Fu

novità. ¶ Tu insulti la mia intelligenza! ¶ Allora non corri

mani. Schizzi ovunque. La mia bella camiciola di seta

trovato la donna della mia vita! Le voglio un

qua ti interessi della mia vita sessuale? ¶ Da quando

Rimango sola con la mia rabbia. ¶ Verso un terzo

oggi l’appartenenza alla mia famiglia. ¶ Che pena. ¶ Gli

mandare a fuoco la mia vestaglia da camera giocando

con le labbra serrate. ¶ Mia nonna Maria Vittoria affrontò

filo da torcere a mia sorella. ¶ Ah sì? ¶ Il

una domanda ironica, la mia... ¶ La sua contabile, la

Mole. ¶ Fu proprio la mia famiglia, dopo il terremoto

mano per stringere la mia. ¶ Potrebbe andare meglio, cara

di una persona di mia conoscenza, dico, pensando a

Maledizione, dico, stringendo la mia Birkin tra le mani

l’impugnatura della Birkin. ¶ Mia cara Anna, solo per

Devi curarti di più, mia cara, valorizzarti. Sei una

cervello... ¶ Stai fresca, ragazza mia. ¶ Non capisco, mi dice

donne? Senti, non è mia abitudine elargire complimenti a

che all’interno della mia Birkin custodivo una statuetta

è in cima alla mia personale classifica di storie

prego intensamente perché la mia ora possa essere rinviata

pare non badare alla mia presenza. ¶ Fa un giro

dovetti pagare di tasca mia all’EPC, Ente Protezione

tra le braccia la mia Birkin color aragosta. ¶ Mi

Magique!, dice, mentre la mia schiena si incolla al

una rapina con la mia auto e la mia

mia auto e la mia targa? Ma non si

del viaggio con la mia macchina. Ma per il

dovrò svelarle io la mia identità. ¶ E sia. ¶ Sono

RAPIMENTO?, ripeto, aggrappandomi alla mia Bir­kin. ¶ Le prossime

e ritagli che nella mia testa immaginavo solo una

le racconti altro sulla mia passione per il legno

che, è evidente, la mia stessa materia grigia sta

casa è stata una mia debolezza, e la storia

ho saputo rispondere. La mia mente ha preferito concentrarsi

venuto a conoscenza della mia scomparsa. O la faccia

delle riviste, con la mia foto a tutta pagina

stato chiaro. ¶ Ho perso mia mamma alla nascita e

qualcuno si preoccupa della mia scomparsa o magari, eventualità

i programmi. ¶ In vita mia avrò presenziato – e parlo

che scalcia infastidito dalla mia presenza, agitando la coda

pur di accaparrarsi la mia opera d’arte, che

righe il succo della mia richiesta: la mia vita

della mia richiesta: la mia vita in cambio del

mette in gioco la mia vita non potrà certo

gli interessi. Avvinto dalla mia capacità di mettere insieme

nel bel mezzo della mia colazione a base di

spinto nessuno in vita mia. ¶ Ora finalmente mi è

Signora, io ho la mia vita. ¶ E deve averla

a bussare sempre alla mia porta. E sì che

di combinare con la mia pistola? ¶ Non si sa

queste frasi, che la mia mente negli anni ha

di uscire per la mia consueta passeggiata di salute

Mai più in vita mia mi fiderò di un

cosa per ottenere la mia libertà. Quando tutti sanno

per punti, ecco la mia situazione: ¶ – senza televisione da

Sto esattamente come te, mia cara. ¶ Due mattine fa

a inquadrarla sfruttando la mia immaginazione. ¶ Ci azzecco quasi

alto e indugia sulla mia chioma, per poi ridiscendere

stupido, ripete, scimmiottando la mia voce. ¶ Non mi capitava

da rapita, allontanarmi dalla mia baita per andare a

immaginato mille volte la mia morte: uccisa da un

antipatico dover giustificare la mia presenza in un centro

sono trenta gradi... ¶ Alla mia età si sente caldo

e avevo la scarlattina. ¶ Mia cugina Anna Teresa pensò

amico, non hai sentito mia nonna?, mi fa eco

nell’azienda di bulloni. Mia madre invece non ha

chi vive, scusi? ¶ Con mia nonna, miss. Ma è

sedute spiritiche? ¶ Non in mia presenza. E ora, mi

sto passando per la mia famiglia, il casato e

meno preoccupazione per la mia condizione, angoscia forse, magari

con le ragazze della mia generazione, riducendoci a un

come difendermi. ¶ Nessuno nella mia famiglia si è mai

cazzo». Questa è casa mia! ¶ Ah, è casa tua

se posso dire la mia, non credo che scrivere

da fare. ¶ 20 ¶ In vita mia non mi è mai

Luciana Gonzaga Lorenzi, la mia compagna di stanza all

mettere in pericolo la mia e la loro vita

dicendo un semplice «tanto mia nonna non ci sente

intendo. ¶ Guardi che la mia è ammirazione. ¶ Certo, prenda

stato un colpo alla mia autostima in quanto persona

per riportare a casa mia madre sana e salva

quel che riguarda la mia storia con la signorina

da tavola, spazzolo la mia longuette Alberta Ferretti e

Venderanno alla stampa la mia storia? Lì vedrò in

sia diventata per la mia sete di denaro e

devo a lei la mia nuova vita. Non l

paio d’ore. ¶ Con mia grossa sorpresa, il rapinatore

parlando? ¶ Imperdonabile da parte mia. Sono Vasco Rossi. ¶ Il

in questo momento la mia priorità. Dovrebbe piuttosto apprezzare

andarmene diretta a casa mia. Ora ho solo voglia

una doccia, riabbracciare la mia famiglia e se avanza

dipinti di famiglia. ¶ Con mia grande sorpresa, le brutte

poppe. ¶ Ti do la mia parola che non si

ribolle dai bordi della mia vasca. Abbasso il livello

per sformarli. ¶ Indosso la mia maschera più socievole e

rimessa a nuovo. Con mia grande sorpresa, sulle colonne

interrogarmi il giorno della mia festa? ¶ Se solo avesse

La sua contabile. ¶ La mia contabile? ANNA, SEI TU

E sì, è opera mia. ¶ Fatti abbracciare, mia cara

opera mia. ¶ Fatti abbracciare, mia cara Anna. ¶ Il pranzo

questa casa durante la mia assenza. Acqua passata, per

intuire (la fretta, la mia memoria commodore) non ho

parte. ¶ E senza la mia Carmen non staremmo neanche