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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

concordanze di «mia»

nautoretestoannoconcordanza
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appunto, per andare alla mia, prendere il corso Vittoria
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dato che è sulla mia strada. Le dirò: «Benvenuta
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In quel chiarore, la mia voce e quella delle
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che fosse l'anima mia, non l'avevo vista
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che a ritrovar la mia luna, viva, lucente. Di
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IN FIORE ¶ Entrò nella mia casa, stamattina, un grande
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tu. – Il ritrattino di mia madre gli sorrideva con
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di terraglia, sparsi nella mia piccola casa, era capace
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e il senso della mia vita di tutt'i
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Lo pregherò (riconosce la mia voce) di suonarmi l
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a te sull'aure...». Mia madre la cantava sempre
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due vasi di gerani, mia madre, che fiorivano in
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sempre l'ombra di mia madre che inaffia i
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che ha, con la mia, rispondenze misteriose. C'è
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E ho considerato la mia esistenza a scopo di
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comprende, e indulge alla mia fragilità. Non solo. Attraverso
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sono elementi naturali della mia vita a quest'ombra
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ombra. Non rinnego la mia umanità: la detergo. Non
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d'un salmo. ¶ La mia terra. Non ne posseggo
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piedi: non importa: è mia lo stesso. Non è
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Non è bella, la mia terra: è piú che
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me, nulla ignora della mia vita, com'io nulla
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Avverte, io credo, la mia presenza: teme ch'io
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alle forze maggiori della mia. Due atomi: due misteri
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e poi, in casa mia, una gabbia chiusa, ohibò
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Ero sola con la mia grossa pena, col cuore
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dolcissimo legame fra la mia vita osservante e la
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vita osservante e la mia vita dormente. ¶ Lasciata la
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anni – dicono ch'è mia. ¶ Venivo, or è molto
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sa, che la dicono mia: se mi riconosce: se
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giungono le radici della mia quercia? Al punto sul
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ha certo corrisposto, nella mia quercia, un piú intimo
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durante gli anni della mia lontananza; e quanto innamorato
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niente, quantunque la chiamino mia) ho cercato in questi
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perdonasse d'essere chiamata mia, e volesse esser buona
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Peppina Cornalba, madre di mia madre, e seguace fedelissima
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da Peppina Cornalba a mia madre, e, piú tardi
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e, piú tardi, da mia madre a me: ché
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inappagata. Vorrei dirlo alla mia compagna, che ne sorriderebbe
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e cupo che nella mia Lombardia. ¶ Ma dall'oro
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Che faccio qui, nella mia inguaribile incertezza? Uomini e
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che prega. ¶ Istintivamente la mia attenzione si distoglie dal
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cinta. E sento la mia sprofondarmisi nell'abisso, dove
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richiamava sull'istante alla mia memoria la tortuosa viuzza
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ho sentito ch'era mia fin dalla nascita. Possono
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ritrovarsi. ¶ Per entrare nella mia camera debbo attraversare file
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scorgo dal balcone della mia camera al limite dell
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qual punto, l'anima mia rassomigli alla Mostiòla-torre
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la periferia. Sono la mia passione: proprio le piú
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vedendosi fissata: indifferente alla mia meraviglia, certo avvezza a
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fra le vie della mia Lodi e queste che
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si rovescia sull'anima mia.» ¶ Però, nello stesso foglio
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si vedono stelle. Sera mia, del mio paese, del
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Domani sorgerà l'alba: mia, del mio paese, del
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volte dalla voce di mia madre: «Naso che guarda
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amici in campagna. La mia vita prese un altro
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nel corridoio fra la mia camera e il salotto
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avrei mai voluto la mia mano in sua mercé
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accadde ad Amalia, amica mia da non so quant
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bello potrò vedere nella mia vita... Perché, sai, bisogna
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occhiata alla tomba della mia povera Iside. È da
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di sapere. Amavo tanto mia sorella, e qui sono
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Quel ripostiglio era la mia gioia. Mi piaceva che
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Le assicuro che la mia non morrebbe; e sarebbe
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quando si riuniscono nella mia camera! Il Signore vuole