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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

concordanze di «miei»

nautoretestoannoconcordanza
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accorto del gonfiore nei miei pantaloni, conteneva lo spasmo
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allora che decisi i miei comandamenti: avrei scelto con
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e i padri dei miei amici di Milano ogni
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Mario e Lorenzo, i miei amici di Milano. Loro
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fissare la finestra dei miei genitori con la vergogna
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gli occhiali e i miei vestiti. Adocchiò Emmanuel che
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e presi uno dei miei libri sugli indiani, mi
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con dettagli significativi. ¶ I miei pianeti si allinearono a
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camera e anche i miei genitori. Marie non era
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presagio che percepiva nei miei confronti. Sapeva che dal
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Mi interessavano poco i miei coetanei, al contrario della
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un’uscita con i miei compagni di liceo, saremmo
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a staccarmi con i miei silenzi, Camille insistette per
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Mamma stava scomparendo dai miei orizzonti, al contrario di
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lo spezzatino con i miei e ricordo che quella
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finsi di dedicarmi ai miei puzzle. Rifiutai la compagnia
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e io vidi i miei genitori sorridersi. A fine
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camera da letto dei miei e mi scagliai sul
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firmato lei invece dei miei genitori. Come stavano, a
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stesso. Il divorzio dei miei genitori, l’invisibilità, il
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era lasciata sfuggire nei miei riguardi: Libero, comme il
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momento di astio nei miei confronti e un riavvicinamento
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mano che scendeva ai miei pantaloni: cercava la durezza
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Monsieur Marsell raccontava ai miei amici la storia di
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significa che ho i miei che ascoltano). À bientôt
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e le accennai ai miei istinti. Perché l’alchimia
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lo farò per i miei diciotto anni. ¶ Si passò
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un anno dopo. I miei propositi di diventare un
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c’erano tutti i miei amici: Lunette, Antoine e
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altri e qualcuno dei miei vecchi professori. Vennero persone
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tenore di vita dei miei genitori era stato al
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mancante avrei attinto ai miei risparmi. Era l’unico
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Acquario mi aiutò nei miei funambolismi, essere Toro come
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come ascendente tramutò i miei sogni in tattiche precise
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camminata timida e i miei modi gentili, arrivavano mance
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primo invito esplicito dei miei vent’anni. Mi lasciò
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eccitazioni eterne. Triplicai i miei onanismi, tutti dedicati alla
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di conseguenza anche i miei. Mamma le parlava poco
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Lunette e anche i miei furori quando la pensavo
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mese dopo. Stipai i miei ventitré anni nella Spalding
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a cui parteciparono i miei amici e non Lunette
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loro c’erano i miei opposti. Mario Crespi veniva
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valeva una pagina dei miei comandamenti e l’ubbidienza
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e a Lorenzo: ai miei avanzi di radici. E
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prendere i panini ai miei colleghi al bar convenzionato
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cadute. Giorgio riconosceva i miei maremoti e metteva i
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occhiata, io prevedevo i miei doveri e li svolgevo
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mancanza di Parigi, dei miei amici, dell’impermeabilità al
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audacia, adesso, nutriva i miei sentimenti. ¶ Marie, ¶ ho comprato
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le disgrazie altrui in miei vantaggi. Le sfiorai le
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il consiglio per i miei vestiti démodé. Poi se
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di essere visto dai miei colleghi, a mangiare panino
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circondati dallo zigzag dei miei romanzi e con la
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basse: adesso erano i miei. Percorsi la strada verso
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barba bianca fino ai miei dodici anni, aveva continuato
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vedere Lunette, affrontare i miei Tartari. ¶ Quella notte rimasi
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abbuonato la separazione dei miei genitori. ¶ Baciai mamma e
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le avevo detto dei miei intenti con Lunette. Nascimento
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obbligò a rovistare nei miei angoli reconditi. Avvertiva la
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era mai entrata nei miei pensieri libidici, solo in
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e a sistemare i miei libri, fu il segno
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tempo di ballare coi miei lupi. Mi rivestii, la
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raccontai della separazione dei miei genitori, della morte in
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Mario era uno dei miei migliori amici e conosceva
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di felicità erano i miei bambini: Affe e gli
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feci la cronaca dei miei anni milanesi e prima
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le dissi che i miei mi avevano generato in
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quali fossero stati i miei movimenti abituali: le mostrai
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retro. Lei ricalcò i miei spostamenti e io mi
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Parini nel settembre dei miei trentaquattro anni. La vigilia
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rimetteva a posto i miei narcisismi e mi garantì
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per lei custodiva i miei atti osceni. ¶ Capii davvero
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file al cinema, i miei ritardi, e ogni cosa
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il ciuffo indisciplinato dei miei capelli, i titoli di