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Vittorio Alfieri, Merope, 1782

concordanze di «mio»

nautoretestoannoconcordanza
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involato altro figlio, fratello mio maggiore. Ancora ho presente
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mi ha tolto il mio figlio? Ah! io l
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un mostro, ¶ che il mio consorte, e due miei
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mia; sola cagione ¶ del mio vivere... O figlio, a
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su la tomba ¶ del mio Cresfonte ritornar pur sempre
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vuole, ¶ più che il mio fallo, il mio destin
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il mio fallo, il mio destin, pur troppo. — ¶ Tel
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il regno, ¶ e il mio consorte, e i figli
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a scherno, ¶ il pargoletto mio fanciul, che spento ¶ pria
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I figli, ¶ e il mio consorte oltre ogni trono
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ascolta. — ¶ Sceglier compagna al mio destino io debbo. ¶ Queta
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Odimi. Spero ¶ or col mio dire esserti grato io
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con esso: ecco il mio stato. Il tuo, ¶ è
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ammenda, che al fallir mio resti. ¶ Finor buon duce
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più gradito forse ¶ far mio giogo ai Messeni. ¶ Merope
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questa, or tempra ¶ il mio dolore. — Ov´io me
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soffribil doglia ¶ dal viver mio; d´error trarti ben
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spero, che poco al mio vivere avanza. ¶ SCENA III
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nol saprei: menzogna ¶ del mio libero stato non è
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s´ei respira ¶ quel mio buon padre; ei, che
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veggo! ¶ Polifonte ¶ Se del mio regno la quiete interna
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avrian sepolto ¶ il fallo mio. Ma, credi, assai più
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apparecchia, io provo ¶ nel mio rimorso. Eppur, ch´altro
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tuo favellar l´aspetto mio, ¶ né so perché... ¶ Merope
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me non sdegni ¶ ogni mio dono. ¶ Merope ¶ E che
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non vedi in sul mio volto il cuore? ¶ Non
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misero! che feci? Il mio delitto ¶ te in alcun
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Merope, cui sempre ¶ nel mio cor venerai? — Sapea dal
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piangere!... Che fia? ¶ Mal mio grado ei mi tragge
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qual prova ¶ martìro al mio parlare? Or, più che
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né posso omai del mio destin dolermi, ¶ qual ch
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tormi ¶ potessi il fallo mio! — Ma, giusto è il
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in securtà traeva ¶ del mio buon re l´unico
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perder ho, se il mio picciol Cresfonte ¶ mi è
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qual pianto è il mio... Tu non ne udisti
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del grande Alcide, il mio tugurio vile ¶ non ti
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generose, e giuste. — ¶ Ah! mio figliuol, rimembrar non ti
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deh, quando?... O figliuol mio, ¶ degg´io saper tuoi
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tremi? ¶ Dimmi,... forse il mio dubbio?... Oimè!... tu piangi
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creder potevi spento ¶ il mio figliuol, poich´io vivea
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l´unico figlio del mio re: nudrito, ¶ educato l
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io l´offro, ¶ questo mio tremolante capo, il prendi
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fu dianzi, era il mio figlio. ¶ Polifonte ¶ E fia
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pur desso! ¶ Merope ¶ Il mio morir tra poco ¶ fé
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tacci, or mira) ¶ del mio nemico vendicar la morte
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core, ¶ che udia il mio figlio, in voce moribonda
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fermo ¶ dunque il destino mio: qual ch´egli sia
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lice ancor perdono ¶ del mio delitto involontario. ¶ Polidoro ¶ Oh
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nome, ¶ e in un mio stato a te celai
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presieder solo al viver mio finora; ¶ ei, che bambino
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mai farò?... Statti al mio fianco, o figlio;... ¶ morire
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bagnata hai tu del mio figliuol nel sangue? ¶ Che
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que´ detti ¶ sovra il mio cor d´ignota forza
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avrei, qual d´un mio figlio, forse: ¶ morto, mia
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ardisci? E speri ¶ scemar mio sdegno? Ei non svenommi
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Egisto ¶ Quel cinto è mio, tel giuro. Dal mio
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mio, tel giuro. Dal mio fianco ¶ cadea sfibbiato... ¶ Polidoro
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vuoi l´assassin del mio figliuolo, e fingi ¶ volerlo
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Polidoro ¶ È... il figlio mio. ¶ Merope ¶ Deh! come?... ¶ Polifonte
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anco il fosse, il mio figliuol mi ha spento
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madre; salvalo. ¶ Merope ¶ Il mio figlio!... ¶ Polifonte ¶ Qual tradimento
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a pietade inchina. ¶ Questo mio regno, onde ripormi a
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seggio, ¶ e il trucidato mio consorte, e i figli
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io mento, ecco il mio capo. Or dianzi ¶ a
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io l´abbia, ogni mio danno poscia ¶ rivivere nol
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ordite ¶ vane menzogne; in mio poter vi ho tutti
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sto. Guai, se al mio sdegno ¶ occorre un ferro
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estinto, e il valor mio. ¶ Polidoro ¶ Deh! taci. — ¶ Donna
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Va´ dunque tosto, o mio fedel: disponi ¶ di me
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prezzo la vita del mio figlio ¶ mi vendi?... ¶ Polifonte
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qui venni: ¶ io, col mio brando, a questo trono
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ella un figliuolo ¶ in mio danno a vendetta empia
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ora aspettando ove al mio petto strada ¶ far si
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l voglio ¶ far del mio regno erede, poiché figli
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Appien convinti ¶ havvi il mio dir, ben veggo: anzi
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non saggio ¶ parvi il mio oprare, or che a
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chiaro pur troppo il mio destino. — Il figlio, ¶ col
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destino. — Il figlio, ¶ col mio morir, dunque or si
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Deh! non sdegnarti: al mio parlar do fine ¶ in
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co´soldati. ¶ Merope ¶ Il mio figlio ¶ egli è, vel
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seguo: avessi il giovenil mio braccio! ¶ Ma, per lui
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Messeni; egli è il mio figlio; ¶ Cresfonte egli è
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sue prove, ed al mio immenso amore?... ¶ Polidoro ¶ Ed
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amore?... ¶ Polidoro ¶ Ed al mio dir con giuramento? O
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deh! vi scongiuro pel mio bianco crine, ¶ per gli
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prestate intera ¶ fede al mio dire. Io lo sottrassi
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versai di costoro, il mio si versi. ¶ POPOLO ¶ Oh
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morrei. ¶ Merope ¶ Vieni al mio seno, o figlio... ¶ ma
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me conto intero. — ¶ Tu, mio buon padre, sieguimi: deh