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Vittorio Alfieri, Rosmunda, 1783

concordanze di «mio»

nautoretestoannoconcordanza
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1783
il core: del novel mio sposo ¶ l'alta virtù
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1783
a tradimento trucidovvi il mio ¶ padre Alboìn, ei vincerà
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1783
in ver felice ¶ il mio destin, che madre a
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sangue ancora ¶ dell'infelice mio padre Comundo: ¶ l'empio
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de' miei, ¶ depredator del mio paterno regno, ¶ di mie
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1783
Se crudo ¶ fu il mio padre con te, dritto
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1783
nel teschio ¶ dell'ucciso mio padre? indi inviarmi ¶ d
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1783
lei non rimira il mio consorte ¶ con quell'occhio
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1783
al centro ¶ del colpevol mio core rimbombava ¶ il meritato
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niego; allor, tranne il mio onor perduto, ¶ d'ogni
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1783
roto a cerchio il mio brando; ampia lor prova
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indarno ¶ iva facendo il mio stanco languente ¶ brando: quand
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1783
aiuti: egli è il mio prode; ei solo ¶ la
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Dell'uccisor del padre mio la figlia ¶ altro esser
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1783
il tuo, vano il mio brando. ¶ Ildovaldo ¶ A me
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prova poni, ¶ Ildovaldo, il mio core. Havvi nel mondo
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1783
non fu il pensier mio primo. ¶ Nulla mi dei
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più che il periglio mio. So, che non debbe
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spingesse orrenda, ¶ tu, generoso mio nimico, il sai. ¶ Suddito
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altrui s'aspetta; ¶ che mio non è... ¶ Ildovaldo ¶ Dunque
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secondarmi... Ma, il desir mio cieco ¶ dove or mi
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assai manca all'esser mio felice. ¶ Desio sta in
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core ¶ ti appresti, il mio dischiuderti non niego. ¶ Ciò
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può Rosmunda all'amor mio; tu puoi ¶ solo da
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E che? forse il mio amor ti spiace? ¶ sconviensi
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dar mano a te mio uguale. ¶ Almachilde ¶ E qual
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son pago appieno: ogni mio merto ¶ mi hai già
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qui offende il vincer mio. — Ma il cielo, ¶ che
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il cielo, ¶ che del mio cor sa l'innocenza
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che sul paterno ¶ vuoto mio soglio usurparor salisse, ¶ dovea
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1783
error, ch'io feci ¶ mio mal grado, (il san
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per male: ho col mio sangue ¶ difeso intanto il
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1783
Quasi appien già nel mio svenato padre ¶ non avess
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s'egli è pur mio destin, ricorrer oggi ¶ all
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all'uccisor del padre mio; deh! tenta ¶ di opporti
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te miete il brando mio, tu serbi, ¶ il mio
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mio, tu serbi, ¶ il mio consiglio udrai. Danno tornarti
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altra speme entro il mio petto accolsi, ¶ se non
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acquetin l'ombre, ¶ del mio padre,... e la mia
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stessa, la vendetta ¶ del mio re, del tuo padre
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può molto ¶ qui del mio nome: in cor del
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mezzo con l'ardir mio intero ¶ ben rinfrancar poss
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Ildovaldo ¶ Almachilde? oggi il mio brando ¶ vivo il serbò
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ei sia ingrato, il mio ¶ brando il può spegner
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ti posso? ¶ l'odio mio, che t'importa? inerme
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1783
e qui, presso al mio padre, tomba ¶ aver mi
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ecco ragione. Omai ¶ pensier mio solo egli è il
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1783
prove, ¶ qual sia il mio cor farò vederti;... e
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tu scolpito leggi ¶ sul mio volto tremante... Ardo, è
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Almachilde ¶ Se l'amor mio ¶ reputi oltraggio, io ben
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ancora ¶ del sangue del mio padre, amor nomarmi? ¶ Amor
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tel pretendi, l'amor mio. ¶ Io, non nato a
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fora; ¶ e all'amor mio Romilda il cor sì
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non uccisor del padre mio, non cinto ¶ della mal
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non soffro, ¶ né in mio pro, tradimenti; non ch
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ho forse ¶ all'ucciso mio padre, a lui li
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destra, ¶ non il talamo mio, non il mio trono
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talamo mio, non il mio trono;... ¶ non il mio
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mio trono;... ¶ non il mio core. ¶ Almachilde ¶ Oh pentimento
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il giuro ¶ pel trucidato mio signor, tu forza ¶ non
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tutti, fuor del petto mio: tu sola ¶ riedi, o
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a un tempo, ¶ al mio cospetto, a te; per
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lieve poscia. ¶ Romilda ¶ Oh mio fido sostegno! Or, chi
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e letizia? Entro il mio petto ¶ tal speme accor
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spero. ¶ Romilda ¶ Tutto è mio regno, ovunque teco io
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giunse ¶ all'innocente orecchio mio; ma giunto ¶ evvi pure
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a lui col sangue mio serbata, ¶ far sì ch
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cagion primiera ¶ d'ogni mio mal Rosmunda; ella d
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dovea mostrarmi; ecco il mio fallo; ¶ non soffrir mai
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1783
ardisse; né del pianger mio ¶ farlo mai spettator; gioia
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non feci ¶ macchia al mio onor; nol rimembrar: se
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venirne in armi al mio cospetto, e fingi ¶ pur
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io ti provi il mio amore. ¶ Ildovaldo ¶ Iniquo... ¶ Romilda
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mal rapito scettro ¶ al mio furor tu schermo, or
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è ver, se tu mio egual per ora ¶ farti
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spariscon tutti ¶ a un mio cenno, se l'osi
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E che? mentr'io ¶ mio egual ti fo; mentre
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che averti ¶ né difensor mio pure. ¶ Ildovaldo ¶ Ed io
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sangue ¶ macchiato il brando mio, sì che al tuo
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via, si tragga ¶ dal mio cospetto. ¶ Ildovaldo ¶ Vadasi. Il
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te fors'anco, ¶ mal mio grado, lo serbo. In
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invan tu speri. ¶ Col mio amante indivisa... ¶ Almachilde ¶ Io
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macchia ¶ è Rosmunda al mio nome: al sol vederla
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sol vederla, ¶ entro il mio cor la non sanabil
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sveneresti forse, ¶ a un mio cenno, tu stesso? — Or
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lei. La strage ¶ del mio misero padre, è ver
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non mia corona dal mio capo, e darla ¶ a
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vederti: — il non mai mio misfatto ¶ avrò così, per
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apprezzo, ed è più mio. Se il nieghi, ¶ me
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già troppo abborro il mio rival:... già troppa ¶ smaniosa
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sua sorte, e del mio eterno danno... ¶ E qual
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lacci ¶ tien l'amor mio: salvarlo ad ogni costo
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lacci rei disciorre ¶ del mio fido amator, deh! fa
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rivedrai tosto;... va';... dal mio cospetto ¶ fuggi ognor poi
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l'ira a favor mio, men grata ¶ non io
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ribellato campo, ¶ e il mio rival, tutto egualmente io
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alta donzella; ¶ vieni; al mio fianco ti starai secura
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sola il son: del mio furor, del giusto ¶ odio
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in tal tempesta del mio core, i detti. ¶ Me
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l'evento. Del dolor mio godi; ¶ già mi allegrai
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è cosa ei dal mio brando. Invano ¶ pugna in
102
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tu, vil, servire al mio furor tu nieghi? ¶ Non
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1783
io pera? ecco al mio petto il ferro ¶ rivolgo
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1783
può tutti? Al furor mio ¶ tu basti, quasi. Ahi