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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «mondo»

nautoretestoannoconcordanza
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una strana paura del mondo e della vita. Negli
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vasi di fiori. ¶ Il mondo era pieno di colori
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andasse vagabondando per il mondo alla ricerca di una
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a distrarsi in un mondo fumoso e contemplativo, fatto
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Gli eventi di questo mondo, allora, diventavano per lei
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e di mettere al mondo dei figli, che un
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non fosse fuori del mondo, alla fine dei nove
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in giro per il mondo. ¶ II ¶ La folgore ¶ Camminavamo
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per conto suo, nel mondo pieno di pericoli. Farà
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sua strada, a questo mondo? Non era triste, tutto
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cosa facevo a questo mondo. Mi sembrava di verificare
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congedato, almeno provvisoriamente, il mondo delle premonizioni e delle
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che le cose del mondo andavano avanti per la
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luogo più freddo del mondo. Marco, quando parlava del
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l’ultimo lembo di mondo civile, e poi ci
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Ero entrato in un mondo in cui non v
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e nessuno discese. Il mondo continuava ad essere sotto
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interno della confusione del mondo, e mutava ogni prospettiva
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quel paese fuori del mondo, e averlo trasformato da
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e là per il mondo, e non v’era
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vedere un po’ il mondo era l’ultimo dei
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rimescolare l’ordine del mondo. Sì, padre Nichanor aveva
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tutte le cose del mondo, anche la ferrovia aveva
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l’ultimo villaggio del mondo e dopo, più a
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dai dorsi addolciti. Il mondo abitato era finito e
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l’ultimo baluardo del mondo civile, ed eravamo proprio
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conoscere la vastità del mondo, perché senza quella conoscenza
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e smarrito in un mondo che non era il
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ogni altro luogo del mondo, tranne là. Ogni volta
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quale non credeva. Nel mondo non poteva esserci salvezza
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il budello cieco del mondo. «Da qui me ne
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persa ai confini del mondo… ¶ Inutile cercare di cacciarli
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del tutto fuori del mondo. Capivamo che i loro
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e nessun mare del mondo. Infatti non lo era
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della Russia, anzi del mondo intiero, credevano nella ferrovia
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appartenevano al nostro vero mondo. Gli anni correvano silenziosamente
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purgatorio, posti fuori del mondo. Alla fine del mese
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e appartenevano inevitabilmente al mondo antico. Oggi non ve
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o dall’altra del mondo, secondo lei, anche se
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un villaggio fuori del mondo, e tutto vi arrivava
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degli illusi. Forse il mondo non era che un
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visto un po’ il mondo.» ¶ «Come si fa a
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e nessun mare del mondo sia azzurro come il
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i lavori invernali del mondo contadino ci attiravano, e
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capriccio, un’anomalia del mondo russo, destinata a svanire
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tue. Ma a questo mondo tutto passa.» ¶ «E non
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di un angolo di mondo dove fosse possibile sopravvivere
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per nessuna ragione al mondo, si sarebbe lasciato sfuggire
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l’ultimo villaggio del mondo, come Silvestro credeva, e
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vento che soffiano sul mondo, ed era una sbandata
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religione fosse scomparsa dal mondo. Ma forse la sua
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dove l’infanzia del mondo non era del tutto
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e che tutto nel mondo procedeva in maniera vacillante
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soltanto degli illusi. Il mondo non poteva cambiare perché
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sempre uguali, perché il mondo era insanabilmente vecchio, guasto
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dando l’addio al mondo, e avanzando nella tundra
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la sensazione che il mondo nascondesse qualcosa di attraente
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una larga fetta di mondo, e ora il mio
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fosse ritornato dall’altro mondo. Del resto da tanto
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o da fare nel mondo, e tutta la loro
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quasi seccato quando il mondo vero attorno a lui
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e i misteri del mondo, e le donne del
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si fosse trasferito nel mondo nuvoloso e colorato evocato
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tutto il resto del mondo pareva fosse per lei
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andato in capo al mondo, dovunque avrebbe ripreso ad
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ed entrare in un mondo di immagini colorate, dove
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dove i mali del mondo non esistevano più. ¶ Falalej
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se stesso, in un mondo di figure inventate dove
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sparisse. Per esistere nel mondo era bene essere integri
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e il signore del mondo avesse dato anche a
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perduto appena venuto al mondo, come quello al quale
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da quel budello del mondo che era Kirkovsk. La
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un’altra parte del mondo, perché lontanissimi dalle proprie
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sperduto villaggio fuori del mondo, che niente sapevano di
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noi, tagliati fuori dal mondo e dalla storia, stando
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ferrovia più lunga del mondo. Era qualcosa di talmente
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e sparsi per il mondo, senza famiglia, senza donna
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ciò che accadeva nel mondo. Sopra un carro c
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passeggiata di stregone nel mondo dei suoni, mettendo mano
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tutto il resto del mondo… ¶ Sentendolo mi pareva di
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dall’altra parte del mondo. L’odore inconfondibile del
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altro di correre il mondo nella maniera più spericolata
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e là per il mondo, e aveva un gran
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poter dimenticare il suo mondo. L’aveva temuto perché
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cominciato a seminare nel mondo i segni della propria
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potessi abbandonarlo in quel mondo ignoto, alla mercé di
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in giro per il mondo. Ci sentivamo tutti umiliati
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quaggiù, alla fine del mondo? Perché non ho accettato
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era parso che il mondo finisse, e non potesse
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questo villaggio fuori del mondo?» disse Silvestro ¶ «Niente è
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Niente è fuori del mondo, come niente è fuori
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può cambiare a questo mondo…» ¶ La mattina in cui
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mutato nell’ordine del mondo. E poi io, nel
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scesa da tempo nel mondo dei morti. Sentivo che
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un posto certo nel mondo, e stava anche a