Vittorio Alfieri, Agide, 1788

con voi comune la morte, per giudizio iniquo degli

sempre. Della vostra tragica morte, non essendone sublime la

potrebbe fare tragedia: della morte d´Agide (ancorché tentata

stesso da Licurgo imposto, ¶ morte non degna anco scerrei

core... Oimè!... perché di morte...? ¶ Agide ¶ O donna; ¶ Spartana

udrammi allor di meritata morte ¶ accusar reo me stesso

Ciò basterà, cred'io. Morte, che darmi ¶ or tu

Ma, se pur darci ¶ morte potrai, (che la mia

voi, col trarmi a morte, ¶ in sicurtà vi rimanete

mano a me dar morte ¶ libera e degna; ma

vo' dunque. Agide a morte porre ¶ non volli io

efori, il dite. ¶ EFORI ¶ Morte. ¶ Popolo ¶ Efori, ah! grazia

lusinga stolta. ¶ EFORI ¶ A morte, a morte il traditor

EFORI ¶ A morte, a morte il traditor ribelle; ¶ Agide

il volessi, con la morte ¶ di cittadini assai) l

non faccian mai della morte del padre, ¶ che rinnovar

come vien lenta la morte! — ¶ Ma un'altra volta

mio figlio, a certa morte io vengo. ¶ Vedine, in