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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Arpino, L'ombra delle colline, 1964

concordanze di «muro»

nautoretestoannoconcordanza
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cascando mostrava pezzi di muro, ma non muro, non
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di muro, ma non muro, non muro…, bensì grasso
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ma non muro, non muro…, bensì grasso in decomposizione
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alto. Procedevo contro il muro, il muro-quinta, e
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contro il muro, il muro-quinta, e dritta sul
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quinta, e dritta sul muro la mia ombra camminava
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guardarla. ¶ L’ombra sul muro era la mia, ma
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braccio, per misurarmi sul muro, ecco l’ombra della
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di peli, nettissimi sul muro, miei e nemici. ¶ E
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di verde oltre il muro. ¶ Ho allungato i piedi
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dell’osteria accostati al muro e fradici d’acqua
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al mento, e il muro di fronte, nella penombra
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gli occhi fermi al muro, come avevo scoperto anni
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una lunga striscia di muro. ¶ Il colonnello Illuminati soffia
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attimo di silenzio. ¶ Sul muro grigio era visibile nella
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aloni umidi trasudanti dal muro e già venati dal
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tavoli allineati lungo il muro erano fitti rettangoli di
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sui tavoli lungo il muro erano già stati feriti
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che si aprivano nel muro opposto al mio apparivano
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aver rovesciato contro il muro un cestino di carta
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ancora sbuffò, oltre un muro si accesero e poi
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che saggiavano contro il muro, dopo avervi infilato le
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nell’angolo tra il muro e la porta. ¶ “Via
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dello scarpone contro il muro. ¶ Ero riuscito a tirar
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rimise appoggiato contro il muro. ¶ “Mettiti due dita in
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ventagli allineati lungo il muro della strada in una
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all’ultimo lembo di muro da piatti variopinti, stampe
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volte scivola, rimbalza dal muro alla porta in nuovi
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colore della nebbia serale, muro e diseguali finestre del
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disegnata a calce sul muro, una porta per il
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Più mi avvicinavo al muro, più la mia ombra
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L’enorme testa sul muro pareva gonfiarsi inturgidita di
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umide e vili nel muro… E precipitandomi per saggiare
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le spalle appoggiate al muro, non riuscii neppure a
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un’ombra, a un muro. A distanza, emergevano tonfi
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capezzoli quasi invisibili. Il muro dietro il balcone era
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di pomidoro lungo il muro a mezzogiorno. Restai un
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andate oscurandosi oltre un muro. L’ultima luce entra
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Caterina, di là del muro, già s’agita con