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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, L'armata dei fiumi perduti, 1985

concordanze di «nei»

nautoretestoannoconcordanza
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la sfortuna d’incappare nei reclutamenti e nella guerra
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e del cortile, infilati nei loro buchi fra l
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a lungo la signora, nei sentieri, nel bosco, nel
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conferma del suo sospetto. Nei pressi della fattoria, che
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che si era salvato nei carrozzoni mezzo devastati. I
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che era già successo nei boschi della Slovenia e
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gente che si rifugiava nei boschi, che si nascondeva
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un aiuto ai contadini nei loro lavori invernali, che
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inseguì di corsa, entrando nei locali umidi e muschiosi
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visto morire i compagni nei modi più spaventosi, e
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Aveva cominciato ad aggirarsi nei deliri che precedono la
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pace, dovunque si trovassero, nei cimiteri di guerra, in
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si mise le mani nei capelli. «Ma cos’hai
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come se chi era nei guai fosse Marta, e
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che lei aveva messo nei guai anche i suoi
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così cariche di nostalgia nei ricordi dei suoi padroni
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feltro, che chiamavano jurte. Nei prati attorno alla stazione
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che era al pascolo nei prati vicini alla stazione
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vedevano prima della guerra nei film americani. ¶ Un giovane
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sistemarono lungo le vie, nei cortili, nella piazza della
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entrarono nelle stalle e nei fienili, e strapparono grandi
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stesso. Eressero dei bivacchi nei cortili, nella piazza o
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luna. Alcuni cosacchi entrarono nei loro carri coperti di
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molto serio e misurato nei movimenti, una donna di
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ardire di scendere fino nei pressi dei villaggi. Sentiva
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non sentiva mai nessuno. Nei suoi turni perciò si
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trote e a nuotare, nei pomeriggi caldissimi dell’estate
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nelle stufe, come facevano nei loro villaggi. ¶ «Ma cosa
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terra dei cosacchi”, stampato nei pressi del quartiere generale
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fregi della mezzaluna, ficcati nei cinturoni o nelle fasce
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e gelate, o riposavano nei cortili e nelle aie
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odio scuro e cavernoso nei confronti dei tedeschi, di
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Lo spavento crescente soffiava nei loro cuori come il
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e retate, lungamente meditati nei loro uffici tappezzati di
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nascosti come i funghi nei boschi, e per loro
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dei rovesci senza fine. Nei loro discorsi tornavano senza
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e li avrebbero seppelliti nei loro cimiteri. Ebbe la
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trovare posto per tutti nei piccoli cimiteri dei paesi
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era stata dichiarata. Forse nei periodi di pace e
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della strage di cosacchi nei paesi attorno al lago
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quando lavorava v’era nei suoi sentimenti un fondo
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uomini del presidio fossero, nei confronti dei partizany, ancora
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Urvàn o di Ghirei, nei quali sprofondava fino all
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girava in cortile o nei corridoi. Le ripeteva in
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con un nastro rosso nei capelli, e scoppiò in
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Vedendola malinconica ed assorta nei suoi pensieri, Marta le
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pensiero di Arturo rimasto nei geli della steppa. Quella
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di soldati cosacchi rimasti nei boschi a macchiare la
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le rocce, nelle gallerie, nei rifugi e nei camminamenti
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gallerie, nei rifugi e nei camminamenti sotterranei di cui
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la maggior parte stessero nei villaggi e si confondessero
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riaccendeva un’acuta diffidenza nei confronti dei paesani, poiché
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un popolo senza speranza. Nei momenti liberi si aggirava
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in una cosa.» ¶ «Ossia?» ¶ «Nei nostri cimiteri sono seppelliti
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seppelliti molti italiani, e nei vostri molti cosacchi. Una
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soldati per la Russia, nei paesi suonarono le campane
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modi raffinati. Ma poi nei suoi pensieri era Urvàn
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anche “strega” e “diavolessa”, nei momenti di maggior trasporto
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lo si era visto nei paesi attorno al lago
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interezza finché restano chiusi nei sarcofaghi, e si dissolvono
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tutta la Carnia, o nei campi di prigionia dei
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di scimitarra, facevano razzie nei pollai come fossero volpi
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dei paioli d’acqua nei quali scottavano i pennuti
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grande, come fossero ancora nei loro villaggi. ¶ Una volta
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pericolo soltanto gli animali nei cortili e nelle stalle
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senno, fossero stati portati nei campi di concentramento, e
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così. Li hanno uccisi nei loro campi maledetti. I
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inaccettabile, ma era così. Nei campi continuavano ad entrare
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che fumavano in continuazione nei campi non erano altro
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e di festa. Uscirono nei cortili e si misero
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stavano in montagna, nascosti nei fienili e nelle casere
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i cosacchi li arrostivano nei loro grandi tegami, portati
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villaggio, lungo il fiume, nei boschi vicini, scandendo il
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elemento pericoloso e incauto nei suoi rapporti con Alda
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che erano stati trovati nei boschi e nelle valli
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c’era nemmeno posto nei cimiteri dei villaggi, e
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villaggi, e bisognava buttarli nei laghi o nelle fosse
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in giorno andava addentrandosi nei labirinti sterminati e selvatici
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ma tutto fu vano. Nei cosacchi fioriva spontaneo il
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e si era conclusa nei modi più incresciosi e
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posto, come fossero impediti nei movimenti dallo spirito della
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mano a lui. Gavrila, nei lunghi anni dell’esilio
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che minacciava di perdersi nei vicoli scuri della malinconia
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della propria causa e nei capi, il valore e
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una donna. Poiché erano nei pressi della casa di
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guardia di finanza, o nei pressi di essa, furono
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sparatori erano già lontani. Nei cortili e nei corridoi
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lontani. Nei cortili e nei corridoi della caserma giacevano
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in quei giorni, e nei giorni dei funerali, ci
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morire donne e bambini nei campi di sterminio, anche
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Capiva che era intervenuto nei fatti qualcosa di accelerato
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erano sentiti i preludi nei suoi urli, durante la
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Creperete tutti, quanti siete…» ¶ Nei cosacchi salì una furia
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negli animali, in Baldo, nei cavalli dei cosacchi, ormai
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ormai magri come scheletri, nei cammelli o nei dromedari
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scheletri, nei cammelli o nei dromedari, che avevano portato
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da oriente, e anche nei Balcani il carro armato
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avevano perso i figli nei modi più crudeli. Non
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viso, i piedi calzati nei valenki di cuoio come
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seppellito nella terra e nei sassi della montagna. La
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esecuzione su un sentiero, nei pressi del paese, e
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portarono in un prato nei pressi della caserma, lo
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riempita di fiori raccolti nei cortili e negli orti
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e una cosa prevista nei libri sacri che la
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ruggine e di dissapore nei confronti degli uomini, ricordandosi
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non c’era dubbio: nei suoi cassetti o nelle
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già visto in Polonia, nei Balcani, o chissà dove
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concentravano in Marta e nei suoi richiami potenti. ¶ E
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insonne il kazàk esagerò nei suoi discorsi la rilevanza
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male era sceso giù, nei polmoni, senza peraltro aver
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e precipitando alla fine nei burroni maledetti del passo
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e i caprioli catturati nei boschi austriaci. ¶ Il tempo
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e di Urvàn, finiti nei burroni di Plöckenpass, di
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di là della strada, nei prati, lunghe file di
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incolumi, fuggirono come lepri nei boschi, mentre altri si
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colpevoli sarebbero stati portati nei campi di lavoro forzato
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benché fermi come rocce nei loro propositi, non usavano
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anche nelle parole e nei pensieri. Avrebbe voluto che
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Pensando ad Anita, osservandola nei suoi gesti più minuti
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politici nuovi e disorientanti, nei quali la gente non
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con la chitarra. Ma nei dumy, si accorse, non
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partigiani si sarebbero rifugiati nei boschi o sulle montagne
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morto sui fronti o nei Lager, ma comunque ormai
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misterioso lo aveva guidato nei suoi luoghi, come un
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indicibile di oggetti raccattati nei posti più vari, nelle
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più vari, nelle discariche, nei cantieri, nei cortili delle
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nelle discariche, nei cantieri, nei cortili delle case. V
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bazar miserando e insensato. Nei cassetti v’erano cumuli
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per andare a finire nei precipizi di Plöckenpass, e