Egisto Roggero, Komokokis, 1902

di sorprese, che incomincia nel romantico regno dei castelli

senza una dolce commozione nel cuore. ¶ Le prime ore

al rumore che facemmo nel prendere le valigie, egli

fuga, sparendo ben presto nel sole e nel verde

presto nel sole e nel verde della bellissima vallata

ne seppe mai nulla. Nel Castello non fu più

vecchio Diavolo sarà ritornato nel suo regno tenebroso per

sussurrante, che pareva cantare, nel suo corso balzellante, con

ci fu imbandita giù nel rustico tinello. Il quadro

di ascensione avevano prodotto nel mio giovane e sano

così quieta e solenne nel paese, il silenzio della

della biblioteca, si apriva nel muro la famosa nicchia

una non grande apertura nel muro, come s’è

Edoardo a gittar giù nel nero baratro alcuni pietroni

peso – dovevano veramente sprofondare nel più grande abisso, giacchè

più grande abisso, giacchè nel silenzio assoluto che ne

sinceramente di essere soddisfatto nel suo modesto desiderio.... a

nuovo e di curioso. ¶ Nel frattempo io ed Edoardo

e orrendo. La gettò nel pozzo!... In quale pozzo

di un paesello intero, nel quale era piovuto un

si era accesa vivamente nel nostro spirito. ¶ “Cerchi il

cotesti miei occhi umani, nel pieno vigore e coscienza

vecchio codice, – è precisamente nel punto in cui il

quello che deve racchiudere nel suo cupo buio senza

ossia il mistero è nel pozzo.... ¶ — Le parole dello

una parola in proposito.... nel suo testamento o altrove

concludiamo? ¶ — Che bisognerà calarci nel pozzo. ¶ — L’oseresti? ¶ — E

per la famosa discesa nel pozzo che occupava ormai

Noi ci saremmo calati nel pozzo insieme – se la

idea di sprofondare giù nel misterioso pozzo – così, per

mo’ di zattera, perchè nel caso – pensai – che ci

due guide, che avevamo nel frattempo minutamente istruite su

cesta di vimini, entrò nel buio.... ¶ — Buon viaggio signori

sinora. ¶ Tirai la cordicella. ¶ Nel fare questo movimento la

cavo che ci sosteneva nel vuoto. ¶ Bastò questo semplice

sul mio compagno. ¶ Precipitammo nel vuoto! ¶ La cesta s

un invalido marinaio che nel febbraio del 1846 in una

di cui nessuno, su nel nostro, avea la più

dalla viva corrente, procedeva nel suo rapido cammino, noi

il cervello mi pulsava nel cranio? ¶ O eravam noi

Il corridoio, a vôlta, nel quale la nostra zattera

solenne nell’incantato paese nel quale stavamo per fare

abitanti quel fantastico mondo nel quale, non sapevamo ancora

che volete? ¶ Risposi io nel mio povero latino: ¶ — Padre

miei, voi siete ora nel nostro cosmo, che noi

suprema”. Ed essa alberga nel suo palazzo di cristallo

abiti che il bagno nel lago avea reso aderenti

fanciulli ci apparivan involti nel lungo mantello dell’istessa

Edoardo. ¶ E filosoficamente ripose nel taschino il proprio cronometro

avvicinò. ¶ Parlarono alcun tempo nel loro solito linguaggio, dolcissimo

superficie terrestre per inabissarci nel suo seno, giù giù

il modo di computare nel vostro mondo, ne avrei

la mia vita – lassù, nel vostro mondo – ho trascorso

cercare io stesso, gettandomi nel nero bàratro che mi

nato quaggiù, come essi, nel paese della luce eterna

una lieve fiamma passò nel suo guardo) – tacete!... Voi

della nostra vita quaggiù, nel vostro mondo? ¶ — Sì. ¶ — Per

preziose che poi incastran nel duro sasso per far

della caverna del Mammuth nel Kentucky degli Stati Uniti

Kromokokis, il regno sotterraneo, nel quale eravamo penetrati, non

la specie di bassopiano nel quale si raccoglieva il

picchi aguzzi e scabrosi, nel cui fondo scorrevan precipitosi

noi percorso in zattera nel fiume che sboccando nel

nel fiume che sboccando nel lago ci aveva condotti

vissuti nella pace e nel pensiero, mostriamo con le

ed affamate tribù erranti nel deserto. Fu Thénard, dell

che servì a nutrire nel deserto gli Ebrei fuggiaschi

ed inoltrarsi ben avanti, nel terzo secolo.... Giacchè la

la vaga apparizione, involta nel candido manto che la

strano e profondo sorgere nel nostro cuore ammirando quella

essi credevan di lasciare nel figliuolo che Dio loro

continuato a vivere accumulando nel suo giovane corpo la

è visto, e perchè nel loro angolo di quiete

casa. ¶ E tutto ciò nel più perfetto buon accordo

di essere veramente penetrati nel mondo dell’al di

che ci seguirà ancora nel racconto di questo strano

voi dovete sostare alquanto nel Tempio, acciocchè le vostre

come già aveva fatto nel tempio, e restare così

rimprovero mi parve scorgere nel suo sguardo. ¶ Ma non

Ora vado. ¶ E stringendosi nel suo candido paludamento si

nelle mie vene e nel mio cuore, perch’io

il lettore ricorderà che nel nostro primo incontro ci

grande tenerezza mi scese nel cuore. ¶ — Parla dunque, bambina

II. ¶ Quando misi piede nel Tempio, la quiete immensa

alquanto elevato dal suolo, nel mezzo del Tempio. Il

e profondo. ¶ Mi ravvolsi nel bianco mantello e scivolai

sfilavano davanti silenziosi, avvolti nel bianco manto. ¶ Camminammo per

le leggi del paese nel quale viviamo. ¶ — Non chiedo

le parole, quel giorno, nel suo tempio, del vecchio

Tanto più che sorge nel mio animo una idea

casa rimasi molto stupito nel vedere un uomo seduto

tutto questo nuovo mondo, nel quale siamo caduti a

che ormai mi bruciava nel cuore.... ¶ Ah! io anelava

ormai, che ci attende nel boschetto dei Kamsiki, e

abissi spaventosi, cateratte perdute nel buio, e altre cose

regolava le creature viventi nel luminoso mondo di Kromokokis

la strada parve penetrare nel masso. ¶ L’oscurità cresceva

ora? – mormorò Edoardo. ¶ E nel tono della sua voce

troppo alta nè vasta, nel fondo della quale correva

parole, dopo aver collocato nel mezzo – il posto più

voce di Edoardo – che nel frattempo, s’era rialzato

mia voce si perdette nel frastuono orrendo. ¶ Allungai la

E il terribile salto nel buio? ¶ — Mistero!... Da quanto

Edoardo, – siamo stati slanciati nel vortice di una cateratta

ancora poco e saremo nel nostro paese. ¶ E le

più comodo per portarti nel museo che i tuoi

che sopra noi sfolgorava, nel sole.... e li rinchiuse