Giacomo Leopardi, Canti, 1837

viva: ¶ Beatissimi voi ¶ Mentre nel mondo si favelli o

note invio, sì che nel core, ¶ Sì che nell

ed arida terra, ¶ Venne nel petto; onde privato, inerme

ne caglia: a te nel petto sieda ¶ Questa sovr

di quello a cui nel petto ¶ Non si rallegra

mova e disdegno; ¶ Se nel femmineo core ¶ D'uomini

nudo ¶ Quando e' reddia nel conservato scudo. ¶ Virginia, a

V ¶ A UN VINCITORE NEL PALLONE ¶ Di gloria il

Dei chi violento irrompe ¶ Nel Tartaro. Non fora ¶ Tanto

Forse alle stanche e nel dolor sepolte ¶ Umane menti

cor, questo ch'amara ¶ Nel fior degli anni suoi

foglie, e palpitar segreta ¶ Nel doloroso amplesso ¶ Dafne o

contento? ¶ Quel pensier che nel dì, che lusinghiero ¶ Ti

allor, mi rannicchiai ¶ Palpitando nel letto e, chiusi gli

allor la ricordanza ¶ Locommisi nel petto, e mi serrava

gloria amor taceami allora ¶ Nel petto, cui scaldar tanto

Turbare egli temea pinta nel seno, ¶ Come all'aure

non m'entrò bassa nel petto, ¶ Ch'arsi di

vive l'affetto, ¶ Spira nel pensier mio la bella

e profondissima quiete ¶ Io nel pensier mi fingo; ove

Oh come grato occorre ¶ Nel tempo giovanil, quando ancor

il petto. ¶ Ella seguì: nel fior degli anni estinta

e i giorni; ¶ Oggi nel vano dubitar si stanca

in ghiaccio è volto ¶ Nel fior degli anni. Mi

e di desio ¶ Balza nel petto; e già s

gran tempo, ¶ Così giacea nel funeral suo giorno ¶ Dai

volte ripetuto e mille ¶ Nel costante pensier, sostegno e

braccia; e ben disceso ¶ Nel paventato sempiterno scempio. ¶ O

il viso, ¶ Fuor se nel sonno il core ¶ Ombra

Simile a quella che nel cielo india. ¶ Per le

sveglio. E potess'io, ¶ Nel secol tetro e in

che a noi, vive nel petto ¶ Desio d'esser

il riso; ahi, ma nel petto, ¶ Nell'imo petto

passar l'ore, e nel fraterno ¶ Sangue la man

cura più dolce ¶ Regge nel fior di gioventù, nel

nel fior di gioventù, nel bello ¶ April degli anni

scarso e fuggitivo ¶ Appar nel mondo, e quel che

querele e lacrime ¶ Sparsi nel novo stato, ¶ Quando al

e quante fole ¶ Creommi nel pensier l'aspetto vostro

d'affanno. ¶ E già nel primo giovanil tumulto ¶ Di

prole. ¶ Quando novellamente ¶ Nasce nel cor profondo ¶ Un amoroso

formidabil possa, ¶ E fulmina nel cor l'invitta cura

così sprona Amor là nel profondo, ¶ Che da se

che flagellando si colora ¶ Nel mio sangue innocente ¶ Non

pieghi addormentato il volto ¶ Nel tuo virgineo seno. ¶ XXVIII

al pensier mio. Così nel fianco ¶ Non punto inerme

vita, or sepolcro, ha nel mio core. ¶ Quella adorai

dispiega ¶ Nelle membra e nel volto, ¶ Ed incomincia il

cari suoi. Che se nel vero, ¶ Com'io per

UNA BELLA DONNA ¶ SCOLPITO NEL MONUMENTO SEPOLCRALE ¶ DELLA MEDESIMA

E visioni altere ¶ Crea nel vago pensiere, ¶ Per natural

si serra ¶ Di te nel petto mio, ¶ Mostrato avrò

e forte ¶ Mostra sé nel soffrir, né gli odii

picciol pomo, ¶ Cui là nel tardo autunno ¶ Maturità senz

lo vede, o se nel cupo ¶ Del domestico pozzo

di loro ¶ S'adopra nel lavoro ¶ Delle prose e

mi parea ¶ Che quanto nel cader s'approssimava, ¶ Tanto

pietà, se trova ¶ Pietà nel mondo un infelice amante

amorosa meta, ¶ Si ritrovò nel mezzo ad una landa