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Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concordanze di «nel»

nautoretestoannoconcordanza
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1538
qui non ebbe esemplo, ¶ Nel mio pensier di lungi
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la gloria bella ¶ Lassù nel ciel ti dà 'l
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volar spedite l'ali ¶ Nel già preso da voi
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sol mi rende, ¶ E nel mio petto al suo
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XII. ¶ A CARLO V. ¶ Nel mio bel sol la
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contenta fia; ¶ Chè sol nel viver suo conobbe vita
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vermiglia aurora, ¶ Quante nebbie nel cor son nate, allora
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santo ardore; ¶ Ogni altra nel mio petto altera estinse
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or vedi là su nel santo regno. ¶ Col lume
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Col lume di virtù, nel lume eterno ¶ Levasti gli
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l bel lume mio nel mondo venne. ¶ SONETTO XXVIII
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veri ¶ Ridurli, e me nel grado onde mi tolse
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contende, ¶ Ch'or lassù nel celeste suo soggiorno ¶ D
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Francesco Molza, ¶ che morirono nel giorno istesso. ¶ Quanta invidia
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egual sorte ¶ Sete vive nel ciel, nel mondo chiare
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Sete vive nel ciel, nel mondo chiare. ¶ Se 'l
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la mia prima speme, ¶ Nel primo foco mio pur
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mai più si trove ¶ Nel suo voler, ma che
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il volto, che amor nel cor dipinge, ¶ Ma assai
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maraviglia inusitata aggiunto, ¶ Fiso nel mio, non scorse il
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dimora, ¶ Non per esser nel ciel seconda aurora, ¶ Come
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il giorno! ¶ SONETTO LI. ¶ Nel fido petto un'altra
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Assai lunge a provar nel petto il gelo ¶ De
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è quanto di ben nel mondo spero. ¶ SONETTO LVI
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bella luce ch'è nel ciel gradita; ¶ E qui
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Nè ben fidarsi ancor nel proprio nido. ¶ Ella secura
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l valor, ch'eccede ¶ Nel mondo ogn'altro, ancor
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mondo ogn'altro, ancor nel ciel sublima, ¶ Come nell
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l'afferma e amor nel mostra aperto: ¶ Chè 'l
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vivo splender riluce interno ¶ Nel petto, ov'ogni error
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Deh potess'io mandar nel vostro petto ¶ L'ardor
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io sento, o voi nel mio l'ingegno! ¶ Chè
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Potess'io almen tuffar nel cieco oblio ¶ La memoria
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mi aggrada. ¶ E perchè nel cammin non pieghi o
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quelle voglie ¶ Saran sole nel cor, che furon prime
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che giove ¶ All'alma nel suo duol sempre proterva
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nella fiamma ¶ E noi nel pianto la purghiamo insieme
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tristi, ¶ Tanto lieta hai nel ciel fatt'ogni stella
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un tal miracol, quale ¶ Nel mondo fra gli uman
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dispesi io trovo, ¶ Che nel gran merto i dì
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pensier m'invoglia; ¶ E nel dolce cader scemar la
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amor di sua man nel cor dipinge, ¶ Frena il
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sparir fa tante stelle ¶ Nel più sereno ciel la
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Qual l'ho impresse nel cor! chè mille amanti
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per cui rinasce ¶ Virtù nel cor quand'è dal
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ancora ¶ Ragion vuol che nel mal cresca la fede
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O s' io son nel tormento al mondo sola
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dal ciel co' rai nel miser petto, ¶ Di fiamma
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vivo e immortale ¶ Siede nel core, e dell'alma
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Fenice ¶ Mi sento rinnovar nel foco ognora? ¶ Perché 'l
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affamati, ¶ Rodendo stavan sempre nel mio core. ¶ Credeva più
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mio marchese ¶ Meco quieto nel suo stato giace. ¶ Non
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andar gridando; ¶ Noi, timide nel cor, meste nel ciglio
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timide nel cor, meste nel ciglio, ¶ Semo per voi
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è sua usanza ¶ Dicendo: Nel pensar, chè un caso
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e vero? ¶ Perciocchè fisso nel suo caro obietto ¶ Alla
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amato ¶ Nessun basso pensier nel cor consente. ¶ Vien donno
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cor consente. ¶ Vien donno nel suo albergo, e la
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ch'altro maggior lume nel cielo ¶ Non mi fia
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ali per seguir lui nel cammin vero. ¶ Pria gli
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Tirar si sente; ma nel quarto poi ¶ Vede che
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i miei desiri ¶ Quello, nel cui poter li pose
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a quelli ch'amo ¶ Nel mondo ed a me
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pace quete ¶ Vivean, signor, nel vostro saggio petto; ¶ Chè
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lo mio spirto stesso ¶ Nel vostro trasformar più d
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dispensa ¶ Eterno e sempre nel diletto nuove ¶ La giusta
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io formo liberi pensieri, ¶ Nel servo mio desio converte
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spirò appena, e vivea nel mio petto ¶ Il mio
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Il mio sol, io nel suo, con quel diletto
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Sì ch'io scriva nel cor quel ch'ei
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eterno ¶ M'imprima dentro nel più vivo interno ¶ Del
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crede: ¶ E com'ei nel suo grande eterno impero
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eccellenza il van desio, ¶ Nel regno lucidissimo di Dio
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che poi lieta umíl nel gran convito ¶ Gli appresentassi
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Talchè i secreti suoi nel lato aperto ¶ Le mostra
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rende ¶ Alla memoria poi nel suo ritorno? ¶ Ond'io
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Dinanzi al suo fattor nel sommo cielo, ¶ U' non
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altero? ¶ SONETTO XLII. ¶ Quando nel cor della suprema sede
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prima ¶ Si miran tutte nel gran specchio eterno. ¶ SONETTO
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noi la sera accensi ¶ Nel legno incenerito, arso, conviensi
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divino lo splendente ¶ Lume nel mezzo giorno puro, altero
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nelle stelle ed or nel sole istesso. ¶ SONETTO LI
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la legge tua scritta nel core; ¶ Sicchè dei propri
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SONETTO LIX. ¶ Veggo oggi nel pensier sotto la mano
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cerca di nuovo rimacchiarsi ¶ Nel sangue vile; e poi
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coverse. ¶ Ond'ei cadde nel dolce letto, e volo
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star sempre con lui nel cieco mondo! ¶ E che
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legno, ¶ Per tornar noi nel già perduto onore. ¶ Veggio
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Pende l'alto Signor nel duro legno ¶ Per l
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di gloria armato, ¶ Parco nel viver suo, chiaro e
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assecurar la mente. ¶ Ma nel Signor, quand'ei fatt
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con la stampa sua nel cor purgato ¶ Col foco
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chiaro suo raggio celeste ¶ Nel candor già dal foco
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porgesti ¶ Da mirar fiso nel suo lume altero: ¶ Non
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cielo. ¶ Onde là su nel sempre bel sereno ¶ Al
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i vostri spirti andâr nel loco ¶ De' suoi, per
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ogni alma ben nata ¶ Nel favor vostro sua speme
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figlio diletto ¶ Morto abbracciava, nel fido pensiero ¶ Scorgea la
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antico mondo, ¶ Allor che nel gran pelago profondo ¶ Colmo
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I divini precetti entro nel core. ¶ SONETTO CV. ¶ Di
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mi specchio e tergo ¶ Nel bello esempio, e l
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fieri contrasti. ¶ L'alma nel divin monte altera siede
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cui l'alto Signore ¶ Nel cor l'istoria di
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d'essi esser sepolto ¶ Nel sonno; chè ogni vero
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appoggian, forse allor cadranno ¶ Nel mar de' lor desii
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Risonar l'arme altrui nel proprio ovile. ¶ E s
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Mandi del foco suo nel vostro core, ¶ Padre nostro
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vide o si vedrà nel mondo errante ¶ Produr dalle
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qui fra noi riluce, ¶ Nel vero obietto suo chiusa
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umile e pura ¶ Entri nel sol divino, ond'ei
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qui, tua mercè, rende ¶ Nel tormento maggior via più
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impresso ¶ Splenda di fuor nel chiaro lor costume. ¶ E
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della grazia viva ¶ Manda nel sempre suo fertil terreno
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tua fede alta lucente ¶ Nel fin sospinto dal divino
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la vite glorïosa eterna ¶ Nel suo giardin, sovra ogni
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l'intende. ¶ Mentr'è nel lume tuo, non guarda
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soave e peso lieve ¶ Nel porto dell'amor per
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Per mezzo del figliuol nel mondo piove; ¶ Ivi si
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allor, tua gran mercede, ¶ Nel maggior duol la speme
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ei fosse oppresso, ¶ Anzi nel tuo valor fatto più
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nova forza ha presa ¶ Nel mal culto terren del
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l'offesa ¶ Che fa nel petto infido il reo
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Mal si puote fermar nel lume vero. ¶ Scorgo sovente
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Miri il gran sol nel più beato cielo. ¶ SONETTO
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traluce ¶ Sin dal ciel nel mio cor, del cui
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tien col corpo unita. ¶ Nel cospetto divino il nostro
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d'eterni raggi cinto ¶ Nel bel cerchio di latte
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e gode ogni beato ¶ Nel mirar solo il primo
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mi strinse ¶ Sì, che nel suo splendor tutta m
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sicuro e altero ¶ Oprando, nel voler libero e vero
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sempre i pensier fissi ¶ Nel fuoco bel che ne
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del mal vide ir nel fondo, ¶ Salir l'altra
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cammin da gir dritti nel cielo. ¶ Poi l'alto
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il ciel vi scopre ¶ Nel suo lume gentil quant
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l vostro sol, che nel più ardente e vero